“Industriamoci”, Siracusa si mobilita e va in piazza per salvare il Polo Petrolchimico

La mobilitazione dei sindacati e delle associazioni delle categorie imprenditoriali della provincia di Siracusa e, al contempo, il tavolo nazionale, a Roma.
Il 18 novembre sarà una data importante, almeno dal punto di vista dei riflettori puntati sul futuro della zona industriale, con i suoi problemi di sempre e le grandi incertezze e preoccupazioni legate agli ultimi mesi, soprattutto con la Spada di Damocle che pende innanzitutto sul futuro della Lukoil e, a effetto domino, su tutte le altre imprese, dalla raffinazione all’indotto.
Cgil e Cisl, insieme alla Consulta delle Associazioni di Categoria di Siracusa e a diverse forze politiche, che hanno già espresso condivisione, è pronta a scendere in piazza per rivendicare interventi immediati e concreti da parte del Governo. Non solo protesta, ma anche proposte e richieste. Molte sono quelle di sempre, a cui si aggiungono quelle legate alla contingenza. Non c’è la Uil, che in un primo momento aveva sposato questa iniziativa.
Ad entrare nel dettaglio della mobilitazione di venerdì sono i segretari provinciali dei due sindacati, Roberto Alosi per la Cgil, Vera Carasi per la Cisl.

Alla conferenza stampa di questa mattina, convocata nella sede della Cgil, ha preso parte anche il sindaco, Francesco Italia, a sottolineare la vicinanza dei primi cittadini.
A Roma si discuterà di Linee di credito per la Lukoil, tra gli altri temi prioritari. Nonostante la comfort letter del Governo, le banche continuano a non rilasciare credito per l’acquisto di greggio, in quanto temono successive ripercussioni. A Roma potranno emergere, questa la speranza, novità che possano regalare qualche motivo di ottimismo.
Sul territorio, contemporaneamente, la presenza dei rappresentanti del tessuto produttivo sarà, però, nelle previsioni, massiccia: da Confindustria, a Confcooperative a Cna, sono numerose le sigle che hanno aderito all’iniziativa.
Al vertice straordinario di Roma, ci sarà anche il presidente della Regione, Renato Schifani. La volontà espressa dal Governo è quella di trovare una soluzione.




Parco degli Iblei, Natura Sicula contro i sindaci che dicono no: “Manca lungimiranza”

“L’istituzione del Parco nazionale degli Iblei non deve essere fermata dalla scarsa lungimiranza di pochi”.

L’associazione Natura Sicula parla in maniera chiara attraverso il suo presidente, Fabio Morreale, che ricorda che “il parco non è una idea dell’ultimora. Frutto di una lunghissima concertazione durataoltre 15 anni, la proposta è stata quanto più corale possibile, ha subito tutte le modifiche dovute per  le osservazioni pervenute, e ha ottenuto i pareri di tutti gli enti preposti”.

Morreale contesta la posizione assunta da alcuni sindaci che, di recente, si sono schierati contro l’istituzione del parco. Cita Ferla, Cassaro, Buccheri e Sortino.

“Spiace-commenta il presidente di Natura Sicula-  prendere atto della loro insufficiente voglia di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale che
resiste. Non gli è bastata l’ultima proroga alla presentazione delle osservazioni: adesso chiedono di fermare l’istituzione del parco. Adesso mettono avanti il vantaggio di pochi a danno di tutti. Non istituire il parco significherebbe continuare a rispettare i vincoli e le limitazioni già imposte
da leggi e regolamenti di riferimento, senza godere dei vantaggi che il parco comporta. Tra i vantaggi economici, anche quello di poter attrarre maggiori fondi pubblici, a cominciare da quelli europei”.

Morreale fa notare che molti comuni montani sono oggetto di “un  lento e continuo spopolamento” e che “manca una visione di insieme, un marchio che, se opportunamente inserito nel circuito mediatico nazionale e internazionale, darebbe finalmente visibilità al territorio ibleo, attirando flussi turistici, destagionalizzando l’offerta, e conservando il patrimonio irriproducibile. Per il
raggiungimento di questi obiettivi -Natura Sicula non ha dubbi- l’istituzione del parco degli Iblei è l’unica strada percorribile”.




Elezioni regionali, Luigi Fiumara presenta ricorso al Tar: “Almeno 65 sezioni da verificare”

I risultati delle elezioni regionali dello scorso 25 settembre non convincono il medico siracusano Luigi Fiumara, candidato nella lista De Luca Sindaco di Sicilia. Con i suoi 1.300 voti personali (13 mila i voti di lista nel territorio provinciale), non è risultato eletto. Ma nel marasma delle verifiche sui verbali che ha impegnato per settimane l’ufficio elettorale centrale, al Tribunale di Siracusa, sarebbero emersi elementi tali da far ritenere a Fiumara che potrebbe esserci in realtà spazio per un risultato diverso. Per questo, assistito dall’avvocato Salvatore Maiolino, ha presentato un ricorso al Tar per chiedere verifiche sulle schede votate e scrutinate in 65 sezioni. Proprio il legale spiega i presupposti dell’iniziativa:

Ad insospettire Fiumara sono state non solo le settimane di attesa per venire a capo dei risultati, nella complessa analisi di verbali con dati incompleti ma anche alcune considerazioni pratiche sul raffronto dei voti ottenuti dalla stessa lista. Le sue dichiarazioni:

foto dal web




L’omicidio di Corrado Vizzini, un arresto: deve scontare una condanna a 15 anni

E’ stato arrestato per scontare 15 anni di carcere per omicidio volontario in concorso. Sono stati gli agenti del commissariato di Pachino ad eseguire l’ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Catania nei confronti del 28enne pachinese Stefano Di Maria.
L’agguato mortale avvenne la sera del 16 marzo 2019, in Via De Sanctis. La vittima, Corrado Vizzini, sorvegliato speciale, alla guida del proprio ciclomotore, stava rincasando. Durante il tragitto fu centrato da diversi colpi d’arma da fuoco e trasportato all’Ospedale Di Maria di Avola.  Morì dieci giorni dopo a causa delle gravi lesioni interne subite.
Le indagini condotte dagli investigatori del Commissariato di Pachino, hanno consentito alla Procura di emettere un fermo di indiziato di delitto nei confronti di quattro persone. Le altre tre sono state tutte già condannate a 24 e 30 anni di carcere.




Tra le fiamme per salvare i suoi gatti, la storia di una giornalista siracusana

Una storia di coraggio, di amore e di dolore.

Una giornalista siracusana racconta quanto le è accaduto quattro giorni fa. Un rischio importante per la sua incolumità e, purtroppo, un finale tragico per i suoi amati gatti.

Tutto inizia con un forte odore di bruciato. “Ero in casa- racconta- quando ho percepito l’odore di bruciato proveniente da una camera di casa mia. Apro una porta all’inferno. Era la stanza che ospitava i miei adorati gatti di notte, il loro piccolo regno che credevo sicuro e inviolabile. Una scintilla, un corto circuito.
Mi butto dentro, nel fumo nero e con le fiamme alte già di lato, la polizia e i pompieri diranno che sono stata coraggiosa e incosciente”.

Segue una corsa disperata dal veterinario, una vicina si presta, velocemente. L’arrivo in ambulatorio, “a quel punto svengo- prosegue il racconto- Li avevo appena lasciati nelle mani dei medici. Un’ambulanza mi porta via”.

Il pensiero di averli tirati fuori tutti e quattro, la speranza che ne escano vivi, il timore che il finale possa essere diverso.

“Sembrava che le fiamme non li avessero toccati. Eppure Miele, il mio adorato e innocente gatto, muore subito dopo per intossicazione da fumo. Medea, la gatta più astuta del mondo, non ha percepito il pericolo questa volta, se ne va intubata per un’ emorragia interna. Il mio magnifico Sugar resiste due giorni e due notti, ma non ce la fa. Ci avevo tanto sperato, ma non ce la fa.
Se ne vanno, così, sei anni di amore- lo sfogo addolorato della giornalista- tre fratelli che non si sono mai separati dalla nascita. Sempre insieme, anche nella morte. Una sola, la dolcissima Pepa, è ancora con me. La più piccola, la più fragile di tutti. Lei è sopravvissuta. Oggi-conclude –  quattro giorni dopo la tragedia, Pepa e io siamo a casa, ha mangiato e ha bevuto normalmente. Fa le fusa, a terra, pancia in aria, struscia il suo faccino contro il mio, forse si chiede dove sono i suoi fratelli. E anche io”.




Verso le amministrative, il nuovo movimento SiAmo Siracusa: “Percorso civico, energie nuove”

Un percorso nuovo, di rottura rispetto al passato e di coinvolgimento diretto dei cittadini.

Così Moena Scala, ex presidente del consiglio comunale di Siracusa, presenta il progetto politico racchiuso nel movimento SiAmo Siracusa, Liberi Cittadini Siracusani. “Un  gruppo di persone- premette l’ex esponente del Movimento 5 Stelle- che si muovono lungo un percorso civico. L’intento è quello di avere la possibilità di interloquire con tutti coloro i quali vorranno lavorare ad un progetto serio per la città. Lo stiamo costruendo con professionisti, ciascuno con le proprie competenze, che intende mettere a disposizione della collettività per ripartire e per creare delle prospettive concrete. Non è un caso se abbiamo scelto il claim “il tuo contributo”. Significa che ognuno potrà recuperare quel senso civico che a Siracusa si sta perdendo”.

Lo sguardo è certamente puntato verso le prossime elezioni amministrative. Non si parla ancora di nomi su cui convergere ma non si esclude nulla o quasi.

“Di certo ci contrapponiamo alle esperienze fallimentari del passato- puntualizza Scala- ma quello che davvero ci interessa è parlare di futuro, di proposte, che potranno partire da ciascuno. Per questo nei prossimi giorni creeremo una sorta di mappatura della città e delle sue esigenze. Potranno parlarcene negozianti, imprenditori, cittadini di qualsiasi esperienza e storia. Il nostro gruppo vuole coinvolgere, non escludere”.

Altrettanto chiaro un altro aspetto. “Non vogliamo scegliere politici di riferimento-  chiarisce Scala- Stiamo seguendo un percorso civico perché lo riteniamo più valido, così da parlare a tutti. Troppo presto per parlare di candidature, ma se dovesse esserci un’espressione di sintesi,non abbiamo preclusioni di sorta rispetto a proposte nuove”.

Va da sé, però- questo il dato-  che il “vecchio che non ha funzionato, va tenuto fuori”.




Vendeva caldarroste e spacciava droga: arrestato 37enne

Venditore di caldarroste, percettore di reddito di cittadinanza, ma anche spacciatore.

Gli agenti del commissariato di Pachino hanno arrestato, venerdì sera, un uomo di 39 anni, residente nel comune della zona sud, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. 

L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine, è caduto nella rete degli investigatori che hanno notato in lui un mal celato nervosismo alla vista della polizia, mentre svolgeva l’attività di vendita di castagne.

Un accurato controllo personale, esteso all’auto del venditore di caldarroste, ha consentito di rinvenire e sequestrare 24 dosi di cocaina, 15 di marijuana e del denaro.

Scattata la perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno scoperto che confezionava droga. Su un tavolo, un piatto di ceramica intriso di sostanza stupefacente, schede telefoniche usate per tagliare la droga, un bilancino di precisione, mannite, un frullatore e alcune bustine di plastica utilizzate per confezionare lo stupefacente. Per il 37enne sono scattati i domiciliari. 




Concorso nazionale per le diverse abilità: premiazione e tante emozioni per i vincitori

Ancora emozioni, dopo quelle delle giornate della competizione.

Si è svolta ieri la cerimonia di premiazione del terzo concorso nazionale per le diverse abilità, nella sede dell’istituto alberghiero Federico II di Svezia.

Toccanti le parole della presidente provinciale dell’Aipd,l’Associazione Italiana Persone Down,Cinzia Calandruccio. “Grazie-ha detto-  per averci dato ancora una volta l’occasione per dimostrare quanto siano validi nella ristorazione i nostri ragazzi considerati, ahimè, invalidi dalla società”.
Festa grande e giusto riconoscimento per Nicoletta Sastri, Raffaele Caiazzo, Vittorio Costantino e Simone Indelicato che hanno effettuato un percorso impegnativo all’insegna dell’inclusione dando nel contempo ampia dimostrazione di spiccate capacità ed abilità proprio in un settore assai complesso e che richiede grandi professionalità, qual è quello della ristorazione.
La finalità del concorso, come ha spiegato Luciano Graziano, maestro dell’Amira – Associazione Maitre Italiani Ristoranti e Alberghi – è quella di promuovere l’inclusione nel mondo del lavoro dei ragazzi con diversa abilità. L’Istituto Alberghiero di Siracusa dunque, fa da apripista ad un  progetto che vuole sfociare nell’inclusione e nella futura occupazione dei soggetti diversamente abili, come ha osservato la dirigente scolastica professoressa Carmela Accardo. Presenti anche le associazioni “Sicilia Turismo per tutti” e “Mangiare bene e non solo” con i rispettivi presidenti Bernadette Lo Bianco e Gaetano Bongiovanni, i quali hanno ribadito l’importanza della sinergia tra le realtà del turismo e della ristorazione e mondo della diversa abilità.




Passeggiava per strada nonostante i domiciliari: 39enne arrestato

Bloccato per strada, mentre passeggiava nonostante fosse sottoposto ai domiciliari per furto aggravato.

Così i carabinieri della stazione di Francofonte hanno arrestato un 39enne, adesso accusato di evasione.

Dopo le formalità, l’uomo è stato ricollocato ai domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria. 




Caro Bollette, Carta: “Nessun provvedimento per i Comuni, pronti a scelte dolorose”

“Famiglie e imprese in ginocchio a causa della grave e persistente crisi economica, acuita dalla pandemia e poi dalle congiunture politico-economiche negative a seguito del conflitto russo-ucraino”.

Il sindaco di Melilli e deputato regionale del movimento Popolari e Autonomisti interviene con una lettera indirizzata alla Regione, al Governo, alle associazioni di categoria sul caro bollette.

Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, neo-deputato regionale per il movimento Popolari e Autonomisti, scrive al governo regionale, nazionale e a tutte associazioni di categoria in merito al caro bollette, entrando nel merito delle conseguenze che questa drammatica situazione ha sugli enti locali. 

“Perfino i più virtuosi- fa notare Carta- si ritrovano con la difficoltà di aumenti delle loro “bollette” fino al 200 per cento. Gli ultimi provvedimenti adottati tempestivamente dal Governo con l’approvazione del NADEF sono rivolti a famiglie  e imprese ma non prevedono il sostegno agli enti locali”.

Il parlamentare regionale autonomista utilizza l’esempio del Comune che amministra per dare la misura dell’impatto sugli enti locali. “A  Melilli sarà necessario prevedere nell’esercizio finanziario 2023 un incremento del capitolo di spesa relativo alla fornitura elettrica e di gas consistente: da un milione 700 mila euro circa a oltre 3 milioni 350 mila euro. Non è retorico chiedersi come faranno i Comuni nei prossimi anni a garantire i servizi essenziali ai cittadini”.