La storia di Angelo Ciccio, da Belvedere alla prigionia in Germania: il ricordo del nipote

La Giornata della Memoria ha senso se lascia qualcosa, si torna a raccontare una pagina nera della nostra storia e, come ieri a Priolo, all’istituto comprensivo  Manzoni-Dolci, si fa riferimento al vissuto di singole persone, che hanno compiuto, in quella fase così delicata, scelte coraggiose, pagandone il prezzo, spesso molto alto.  Ieri, riconoscimento alla memoria di  Angelo Ciccio, il cui cognome, a Siracusa, è legato ad una storica pasticceria di Belvedere. Di lui ha voluto parlare poi il nipote, Angelo Carbone. Un toccante post, a cui affida le emozioni provate. Parla di “Un misto di emozioni e gratitudine” e del “dovere di tramandare, raccontare, la storia del nonno, perché senza memoria non c’è futuro”.
Non deve, insomma, restare un nome e basta. Così, Angelo, racconta che il nonno  nacque a Belvedere il 13 Ottobre del 1923. Arruolato il 28 Gennaio del ‘42, giunge alle armi a Brindisi il 10 Aprile dell’anno seguente e classificato definitivamente Marò . Il 09 Settembre 1943 viene fatto prigioniero in Germania. La sua prigionia durò fino al 1945. Scampò per due volte la morte dentro il campo, vedendo i suoi compagni cadere uno dopo l’altro.
In congedo dal 29 Giugno 1946, tornò a Siracusa, dedicandosi all’attività di commerciante e diventando punto di riferimento per il settore gastronomico. Inaugura il suo Bar Pasticceria,  da più di cinquant’anni attivo a Belvedere. Muore a 68 anni, il 4 Novembre ’91. “Spetta a noi adesso-la chiosa di Angelo Carbone- fare tesoro di questi vissuti, affinché l’uomo non ceda più alla violenza e alla guerra. Per non dimenticare”.

Foto: repertorio, dal web




Il comprensivo Verga verso lo smembramento, mamme sul piede di guerra: "Intervenga il Comune"

Fanno fronte comune ,pronte ad ogni azione per salvare il  comprensivo Verga di Siracusa dopo il decreto che sottrae alla scuola l’autonomia, con le conseguenze del caso. Le mamme degli alunni contestano la decisione adottata in anticipo rispetto al termine entro cui possono essere effettuate le iscrizioni, un’anomalia, secondo le famiglie, preoccupate delle conseguenze di questa scelta, che saranno anche concrete, con lo smembramento e la necessità di sparpagliare gli alunni in diverse sedi. Laddove si tratta di fratellini, comprensibili i disagi a cui le famiglie andranno incontro. I genitori chiedono con forza una marcia indietro e l’intervento diretto del Comune, anche dal punto di vista legale. Tutto partirebbe da una decisione adottata da palazzo Vermexio, quell’opzione concessa rispetto all’autonomia della scuola, che adesso si ritorce contro l’istituto, il personale scolastico che vi opera e, appunto, gli alunni. Per mercoledì è in programma una manifestazione di piazza, a cui i genitori invitano anche il sindaco, Francesco Italia, dopo la  posizione assunta sui social in merito alla vicenda. Al sindaco viene chiesto un atto concreto in difesa della scuola, la stessa in cui decise di celebrare la cerimonia di insediamento. Una scuola, raccontano le mamme, che nel tempo si è riscattata, ha ripulito la propria immagine, si è distinta con progetti e concorsi vinti, istituto ad indirizzo musicale, fiore all’occhiello della città nonostante in passato fosse soltanto legata alla collocazione in un quartiere a rischio.  “Tutto quello che è stato costruito nel tempo sta per sparire- il dispiacere delle famiglie. “Questa scuola ha ospitato generazioni- dice una giovane madre- c’è anche la nostra storia e qualcuno vuole cancellarla, a nostro avviso senza averne il diritto”.




Parcheggio Talete, chiuso il contenzioso Comune-Regione: transazione in atto

Scongiurato il rischio di dover restituire alla Regione dieci milioni di euro per aver realizzato, negli anni ’90, interventi non in linea con quelli finanziati per la costruzione del Parcheggio Talete. Una Spada di Damocle che smette di pendere sul Comune. Si è, infatti, chiuso, con una transazione il contenzioso, motivo a lungo di forti preoccupazioni. Soddisfatto il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro.  “Adesso la Regione -spiega il parlamentare dell’Ars- riconosce, attraverso l’assessorato alle Infrastrutture, che anche la sola realizzazione del parcheggio è da considerarsi intervento importante per la mobilità in Ortigia. E questo sebbene le altre opere viarie non siano state, alla fine, realizzate. Non solo – conclude Gilistro – è stato ottenuto anche il parere favorevole per l’ottenimento di nuovi finanziamenti, comunitari o statali, per migliorare e ammodernare il Talete”.




Giornata della Memoria al Falcone-Borsellino: iniziativa di Arciragazzi e Stonewall per non dimenticare

“Ad Auschwitz c’era la neve e il fumo saliva lento” letture, canzoni ed emozioni in un evento organizzato da Arciragazzi Siracusa 2.0, in collaborazione con le associazioni ARCI Siracusa e STONEWALL GLBT Siracusa con la cantante Lucia De Luca ed il chitarrista Simone Liuto. L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, si è tenuta oggi,  Giornata della Memoria, con il coinvolgimento dei ragazzi e le ragazze delle terze classi della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “Falcone – Borsellino” di Cassibile(SR), una scuola da sempre impegnata nella promozione della pace, dei diritti umani e del rispetto delle differenze. “Celebrando il giorno della liberazione di Auschwitz ricorderemo la Shoah, – spiega Luca Cerro, presidente di Arciragazzi 2.0 – si ha l’occasione, per riflettere sull’orrore nazifascista, la catastrofe, lo sterminio di milioni di persone, ebrei, sinti e rom, slavi, comunisti ed oppositori politici, omosessuali, portatori di handicap fisici e mentali, e perché il ricordo, quando scompariranno i testimoni diretti, faccia sì che questa aberrazione della storia non si ripeta più”. Gli fa eco Alessandro Bottaro, presidente di Stonewall che aggiunge: “La memoria dei crimini contro l’umanità è uno degli strumenti che consente la creazione di una coscienza democratica e antifascista e la realizzazione di una società inclusiva e accogliente, rispettosa dei diritti di tutti, a prescindere da etnia, religione, appartenenza politica, orientamento sessuale e identità di genere”.




Due fratellini, la stessa malattia rara: gara di solidarietà per i loro interventi chirurgici

Se è vero che siamo una comunità, è il momento di dimostrarlo e di stringersi intorno ad una famiglia, per aiutarla ad affrontare un percorso difficile ma carico di speranza. Ne farebbero volentieri a meno, ma i protagonisti di questa storia sono due fratellini, Federico e Gabriele, 12 e 4 anni. Vivono ad Augusta e nel 2015 Federico è stato sottoposto ad un delicato e costosissimo intervento chirurgico negli Stati Uniti per via di una patologia rara, che si è manifestata intorno ai quattro anni e per curare la quale fu necessaria una raccolta fondi. Dopo quell’operazione, Federico- il suo problema riguarda il midollo ancorato- ha potuto riprendere una vita normale: niente più dolori, lo sport, ogni cosa al proprio posto e nulla che ricordasse la malattia. Sei mesi fa, però, inaspettatamente, i sintomi sono riapparsi, uno dopo l’altro: il dolore alle gambe, alla schiena, i problemi di equilibrio. Gli accertamenti hanno fatto emergere un nuovo problema: il midollo si è riancorato ,questa volta nella zona lombare. Federico dovrà sottoporsi ad un nuovo, costoso, intervento, in una delle pochissime cliniche specializzate nel mondo. Si trova in Spagna, a Barcellona. A questo ulteriore duro colpo per lui e per i suoi genitori,  si è aggiunto quello che nessuno, nemmeno tra i luminari consultati, avrebbe mai lontanamente ipotizzato: anche il piccolo Gabriele ha la stessa malattia, succede una volta su un miliardo, perché non si tratta di patologia ereditaria o che presenta, di solito, casi di familiarità. Di solito, appunto. Ma questa volta, purtroppo, si. Per operare entrambi i bambini servono almeno 100 mila euro e servono presto. “Prima di chiedere di nuovo aiuto – racconta la mamma, Barbara- abbiamo vagliato tutte le opzioni possibili, ma non c’è altra strada, il denaro che serve è davvero tanto. Abbiamo sempre avuto, fin dall’inizio di questo percorso, tante persone intorno, Augusta ha fatto di tutto all’epoca per starci vicino  e anche negli anni successivi abbiamo sempre avuto tanto calore intorno. Sono fiera ed orgogliosa di questo e spero tanto che anche in quest’occasione arriveremo a farcela con l’aiuto di tutti”. Barbara ha scritto una lettera aperta nei giorni scorsi. Traspare la forza a cui si appiglia per l’immenso amore per i suoi figli. “Sono giorni-esordisce – che cerco le parole giuste per raccontarvi quello che negli ultimi 4 anni stiamo passando.  In tantissimi vi siete stretti a noi e piano piano insieme a voi siamo riusciti a garantire al nostro Federico un futuro sereno. Sapevamo che con la sua patologia non bisogna mai abbassare la guardia, ma eravamo tanto positivi affinché tutto continuasse ad andare per il verso giusto. Purtroppo così non è stato”.
Federico non può frequentare la scuola per più di tre ore, perché stando seduto troppo a lungo, sopraggiungono forti dolori, mal di testa, problemi visivi. Spesso è costretto a rimanere in casa. Non è la vita di un ragazzino di 12 anni. Il fatto che a tutto questo si sia aggiunta anche la malattia del piccolo Gabriele complica ulteriormente tutto, dal punto di vista economico, senza dubbio, ma dal punto di vista dello stato d’animo molto di più. Si può forse immaginare, o forse proprio no, se non si vive in prima persona. “Non avremmo mai potuto immaginare anche questo- continua mamma Barbara- Il nostro piccolo Gabriele, quattro anni, ha iniziato ad avere problemi con la pipì e con le gambette. Alcune volte resta fino a 12/14 ore senza urinare e da un paio di mesi hanno iniziato a manifestarsi  problemi motori alle gambe e dolori”. Midollo Ancorato Occulto. Vuol dire che  il midollo tende ad attaccarsi alla dura madre, non consentendo ad esso di crescere  normalmente dentro la colonna, malattia che se non trattata chirurgicamente porta ad un andamento progressivo e degenerativo dei sintomi neurologici, tipo dolori forti ai muscoli di collo, schiena, gambe, debolezza muscolare, incapacità di tenere la stessa posizione per più tempo, disfunzione vescicale ed intestinale permanente, possibilità di finire in carrozzina, tremori e difficoltà di deambulazione”.

Anche in Spagna, come in America, è tutto a pagamento nella sanità, anche se rispetto agli Stati Uniti, il costo è più basso.  ” Con il cuore rotto abbiamo con mio marito deciso di chiedervi nuovamente aiuto-conclude Barbara- nella speranza che ancora una volta i nostri bambini possano ricevere le cure adeguate”  . Ad aiutarli c’è l’Associazione Genitori e Figli, presieduta da Antonio Caruso. “Insieme alla sua Patrizia- la mamma di Federico e Gabriele vuole dirlo ad alta voce- non ci hanno mai lasciati soli”. Perché per fortuna alle storie di dolore capita (non sempre, ma per fortuna capita) che si uniscano storie di amicizia e solidarietà, che sono amore.  Per aiutare Fede e Gabry si può effettuare una donazione con queste modalità: clicca qui

 




Saetta (Idea): "Si al porto di Siracusa nel perimetro d'intervento dell'Autorità di Sistema"

“Un maggiore interessamento della politica locale sulla questione Porto di Siracusa e sul suo ingresso all’interno dell’Autorità Portuale di Sistema”. Lo chiede Nicolò Saetta, coordinatore siracusano del movimento politico IDEA. “La questione fondamentale attiene alle condizioni di ingresso del Porto- spiega- ad oggi regolato solo da legge statale tramite decreto soggetto ad approvazione del Parlamento nazionale. Si tratta di una prassi sicuramente lunga e che vedrà diversi soggetti politici coinvolti”.
Un tema collaterale su cui porre l’accento per il movimento IDEA riguarda il ruolo che dovrebbe rivestire la città di Siracusa nella scelta. “Nella Sicilia orientale -l’Autorità Portuale prevede, quali decisori dei piani progettuali, soltanto Augusta e Catania. In tal senso, il ruolo che spetterebbe a Siracusa riguarderebbe soltanto le competenze sul suo territorio, senza avere voce in capitolo per ciò che riguarda le altre realtà. Se, da un lato, tale scelta può sembrare coerente, dall’altro sorgono delle perplessità. Non avere capacità di incidere e non essere in condizione paritaria con Augusta e Catania – sottolinea il coordinatore – porterebbe Siracusa, come ormai da anni siamo stati abituati, ad essere fanalino di coda, senza capacità decisionali sui grandi temi e relegata solo al cortile di casa propria. Noi, invece, riteniamo giusto che sia alla pari con gli altri soggetti. Invero, la notizia che l’ingresso all’interno dell’Autorità Portuale di Sistema possa portare soldi alle casse comunali è falsa, visto che ad oggi i tributi pagati finiscono in parte alla Regione e in parte allo Stato. Con l’ingresso di Siracusa, invece, parte di quei soldi resterebbero all’Autorità Portuale e non al Comune, senza avere garanzie che i fondi vengano poi investiti in città. Detta perplessità rischia di trovare conferma nell’assenza di un delegato siracusano che, non potendo decidere per Augusta e Catania, non potrebbe non opporsi ad eventuali distrazioni di denaro a favore degli altri due centri”.
Per il rilancio di Siracusa, secondo IDEA, urge il confronto sui temi con le realtà politiche presenti sul territorio. “Siamo sempre per il fare – conclude Saetta – ma in una città che gradualmente si sta spogliando di tutto, il Porto, con tutte le sue criticità, resta fra le poche strutture identitarie. Sarebbe il caso che vi fosse maggiore dibattito. Il tema, oltre che tecnico, è anche politico. Il Porto di Siracusa ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo alla pari con gli altri porti della Sicilia orientale: quest’anno l’affluenza dei turisti da navi da crociera è stata pari a quella di Catania. Il pontile di Santa Panagia, inoltre, rappresenta un importante realtà strategica per il Mediterraneo e non solo. Non possiamo pensare di ragionare di Porto senza considerare il territorio circostante da cui questo dipende. Riteniamo che debba esserci un confronto tecnico e politico su tale prospettiva e siamo pronti a sederci a un tavolo per il bene della città”.




Crack, denunciato 18enne trovato con 20 dosi

E’ stato trovato in possesso di 20 dosi di crack. Per questo la polizia del commissariato di Ortigia ha denunciato, nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto allo spaccio e al consumo di droga, un giovane di 18 anni. Nelle scorse settimane è scattato l’allarme crack tra i giovanissimi in provincia di Siracusa. Secondo il Dipartimento di Salute Mentale, tuttavia, il fenomeno, che si registra in linea con l’andamento nazionale, riguarda anche un alto numero di adulti, anche di mezza età.




Sicurezza stradale, l'idea del comandante: "Campagna shock e pattuglie di volontari"

Il coinvolgimento di forze dell’ordine, associazioni di militari in pensione, comitati di cittadini per potenziare la vigilanza sul territorio e migliorare la sicurezza stradale. E’ una delle ipotesi al vaglio per garantire una presenza costante, che faccia da deterrente alla guida pericolosa, in tutta la città. Si pensa, però, anche ad una campagna di informazione shock, accanto al potenziamento, già in essere, dei controlli su strada.
Domani, il tema della sicurezza stradale sarà al centro di una specifica riunione. Delfina Voria, comandante della Polizia Municipale,sarebbe pronta ad avanzare precise richieste. Nell’immediato, ha rafforzato la presenza dei vigili urbani, soprattutto la mattina e nel tardo pomeriggio, nelle zone maggiormente frequentate da giovani alla guida di mezzi a due ruote e minicar: nei pressi delle scuole, dunque e alla Pizzuta, in quanto luogo di ritrovo e teatro, purtroppo, dell’ultimo, drammatico, incidente stradale in cui la vita di Maddalena Galeano è stata spezzata a soli 19 anni. La città è scossa dall’ennesima morte sulla strada, nulla che possa minimamente essere paragonato, ovviamente, alla tragedia vera e lacerante che la famiglia sta dovendo vivere. “L’impatto emotivo- commenta la Comandante Voria- deve avere a questo punto quantomeno un senso, lasciare una traccia. Ho subito chiesto che con i fondi del Peg si possa intervenire subito sul versante della segnaletica. Tutti i giorni stiamo lavorando, potenziando i controlli con tutto quello che possiamo mettere in campo, ma abbiamo poche pattuglie a disposizione e pur facendo il massimo, razionalizzando le nostre risorse per coprire tutte le esigenze della città, vorrei che si capisse un aspetto fondamentale: non è criminalizzando noi che si risolve un problema che tocca tutti e per risolvere il quale tutti, ciascuno con le proprie competenze, devono fare qualcosa”.
Si pensa, intanto, ad un progetto specifico , “Siracusa Sicura”, con iniziative di formazione e informazione, anche rivolta alle famiglie. Non è escluso che possano partire campagne di comunicazione che abbiano dei messaggi shock, che possano fare da costante promemoria a chi si mette alla guida.
In realtà, in passato, da un comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato in prefettura, era venuta fuori una ripartizione delle competenze delle forze dell’ordine sul controllo nelle scuole e a ridosso. Difficile, tuttavia, incontrare pattuglie nei pressi degli edifici scolastici, non almeno in maniera costante, ogni mattina come ci si aspetterebbe. Anche su questo, non è escluso che i rappresentanti delle autorità locali possano discutere nelle prossime ore. Poi un altro aspetto “La volontà che emerge dal basso- osserva la comandante Delfina Voria- ha bisogno di una spinta.Serve una cooperazione a tutti i livelli. Noi mettiamo in campo tutto quello che abbiamo ma senza una presa di coscienza radicale, non si può arrivare ad un risultato concreto”. Infine una confessione: “Io sono una madre e a livello umano, prima ancora che professionale- conclude Delfina Voria- ogni giorno mi sveglio prestissimo con l’ansia che mi riferiscano di incidenti stradali. Sono preoccupata da cittadina e determinata da comandante della Polizia Municipale. Dobbiamo tutti fare un’autoanalisi e cambiare rotta. Alla guida occorre essere attenti e lucidi. Se questo non si fa, non serve puntare l’indice contro le forze dell’ordine, spostando solo su altri la propria coscienza. Ricordiamolo davvero, con i fatti, che la vita e una, c’è la nostra e c’è quella di chi ci incontra per strada”.




Tregua fiscale, il Comune di Siracusa valuta se aderire: decisione entro il 31 gennaio

Dovrà essere comunicata entro il 31 Gennaio la decisione dei Comuni sull’adesione o meno alla tregua fiscale prevista dalla Manovra 2023, che prevede anche la rottamazione delle cartelle e lo stralcio di quelle di importo fino a mille euro. Per la Tari e l’ Imu, il Governo ha dato ai Comuni la possibilità di decidere. Scelta facoltativa, da assumere sulla base dei calcoli specifici che ciascun ente farà. Il Comune di Siracusa non ha ancora ufficialmente deciso. L’assessore Pierpaolo Coppa spiega che “l’amministrazione comunale sta decidendo, stiamo guardando i numeri e sulla base di questo la scelta sarà compiuta”. Non si sbilancia oltre al momento. L’attesa durerà, in ogni caso, pochi giorni. La giunta dovrà adottare una delibera specifica, altrimenti si applicherà lo stralcio di sanzioni e interessi, a prescindere. Alla sanatoria, relativa agli anni 2010-2015,  sembra che molti comuni italiani non stiano aderendo, a partire dalla Capitale, come da Milano, Bologna, Firenze, Verona, Piacenza, tra i piccoli Bari. Hanno detto si, invece, ad esempio, comuni come Lecce, Lucca, Acerra. In provincia di Siracusa, i Comuni non hanno ancora comunicato nulla di officiale, solo qualche sentore e, secondo indiscrezioni, orientamenti bene o male convergenti.

 




Casa occupata contesa: denunciate tre donne per molestie ad una 37enne

Ritenevano di dover occupare abusivamente un immobile già abitato con la stessa modalità da una donna di 37 anni. Per questo tre siracusane di 21, 47 e 48 anni avrebbero dapprima iniziato ad intimarle di lasciare quella casa, con l’obiettivo di appropriarsene al suo posto. Al diniego, sarebbe partito un percorso di molestie e minacce ai danni della vittima. Indagini di polizia giudiziaria hanno condotto infine gli agenti della Squadra Mobile alla denuncia delle tre, accusate, appunto di minacce e molestie.

Sempre la Squadra Mobile ha denunciato un 40enne siracusano per violenze e minacce nei confronti dell’ex coniuge e per aver violato il domicilio della donna, nei confronti della quale l’uomo provava forti risentimenti.