Isab, firmato il decreto per la continuità produttiva e la tutela ambientale

Firmato il decreto ministeriale relativo agli stabilimenti di proprietà della società ISAB S.r.l., che definisce le misure volte a consentire il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente. Il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto hanno siglato il provvedimento, che dispone anche  “una serie di misure di coordinamento a livello regionale rispetto agli interventi necessari a risolvere le questioni ambientali relative agli impianti di depurazione gestiti dalla società I.A.S. S.p.A., nel territorio di Priolo Gargallo (SR) e dalla Priolo Servizi S.C.p.A., nel territorio di Melilli (SR).
Nel testo viene stabilito il termine per gli interventi di messa a norma degli impianti, eventualmente previsti nei provvedimenti di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio degli stabilimenti ISAB, entro 36 mesi dalla loro emanazione”. Il decreto ministeriale, secondo quanto spiega il ministero delle Imprese- dà seguito al dpcm firmato il 4 febbraio scorso, che dichiarava il complesso degli stabilimenti di proprietà della società ISAB di interesse strategico nazionale, ai sensi del decreto-legge 207, tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l’autonomia energetica della Nazione”. “Il decreto firmato oggi con il ministro Pichetto – commenta il ministro Urso – consente il bilanciamento tra esigenze industriali e occupazionali degli stabilimenti ISAB di Priolo e la relativa tutela ambientale, risolvendo una questione strategica per l’intera area industriale e quindi per la Sicilia. Così si fa politica industriale”.”Noi – continua – riteniamo la Sicilia fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese nella sua proiezione mediterranea. In tale contesto si inserisce la decisione del governo sul Ponte sullo Stretto, assolutamente strategica, così come quella che dovrebbe essere l’ordinaria amministrazione: mi riferisco alla soluzione per i lavoratori di Almaviva che abbiamo predisposto, così come al rilancio del sito di Termini Imerese per il quale abbiamo convocato il tavolo con la Regione Siciliana per il 4 aprile, al fine di attivare le procedure per l’assegnazione. Abbiamo creato – conclude – le condizioni per attrarre nuovi investitori, anche internazionali. Ora finalmente si può”. Soddisfatto il presidente della Regione, Renato Schifani. «L’attenzione e la vigilanza del governo regionale sulla Lukoil e l’area industriale di Priolo sono state e sono sempre massime. Desidero ringraziare il ministro Adolfo Urso, il ministro Gilberto Pichetto Fratin e l’intero governo nazionale per aver affrontato la questione con prontezza e determinazione grazie al decreto ministeriale che riguarda gli stabilimenti Isab e che punta soprattutto alla tutela delle migliaia di posti di lavoro, delle attività produttive, della salute e dell’ambiente». Questo il commento del governatore dell’isola. «Il provvedimento-ribadisce Schifani-  dispone misure di coordinamento a livello regionale rispetto agli interventi necessari a risolvere le questioni ambientali relative agli impianti di depurazione gestiti dalla società Ias Spa a Priolo Gargallo e dalla Priolo Servizi a Melilli. Proprio sulla questione del depuratore – aggiunge Schifani – il mio governo si è immediatamente attivato nominando qualche mese fa il magistrato Giovanni Ilarda, commissario liquidatore del Consorzio Asi Sicilia Orientale, il quale ha lavorato sempre in stretta collaborazione con il ministro Urso». Il deputato di Fratelli d’Italia, Luca Cannata mette in evidenza un passaggio. “Da mesi ci siamo attivati dimostrando il nostro interesse per la zona industriale di Siracusa-commenta il parlamentare-  tutelando occupazione, produttività e bilanciamento tra salute e lavoro”. Nel testo viene stabilito il termine per gli interventi di messa a norma degli impianti, eventualmente previsti nei provvedimenti di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio degli stabilimenti ISAB, entro 36 mesi dalla loro emanazione. “Garantiamo Siracusa attraverso un percorso futuro di sviluppo – aggiunge Cannata – sottolineando l’assetto strategico del polo petrolchimico rispetto a tutta la nazione” Il decreto ministeriale dà seguito al dpcm firmato il 4 febbraio scorso, che dichiarava il complesso degli stabilimenti di proprietà della società ISAB di interesse strategico nazionale, ai sensi del decreto-legge 207, tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l’autonomia energetica della Nazione. “Adesso possiamo guardare al futuro con prospettive certe – conclude il parlamentare di Fratelli d’Italia – ringraziamo il Governo Meloni e continuiamo questa collaborazione per la nostra terra”.

 




Igiene urbana, "botta e risposta" tra Comune e M5S sulla selezione del nuovo direttore

“Non serve nessun impulso da parte del vertice politico, le procedure per la selezione del nuovo direttore per l’esecuzione del contratto di igiene urbana sono in corso e sono quelle ordinarie, nella forma e nei tempi, come normalmente avviene nella pubblica amministrazione”.  È quanto fanno sapere dal servizio di Igiene urbana dopo la diffusione di una nota da parte del Movimento 5 Stelle che contesta il modus operandi del Comune.
“​La procedura è iniziata subito dopo la scadenza del precedente incarico (avvenuta lo scorso 31 dicembre) – fa sapere il settore Igiene Urbana-  La gara è stata modificata in corso d’opera perché si è deciso di assegnare un mandato di 40 mesi invece dei previsti 23. Tale scelta ha comportato una variazione dell’importo di spesa e il conseguente passaggio da un affidamento diretto, previa richiesta di preventivi da parte di operatori economici individuati tramite manifestazione di interesse, a un affidamento mediante procedura negoziata. Questa modifica ha comportato la riapertura dei termini e un prolungamento dell’iter, motivo per cui si è deciso di prorogare il vecchio incarico fino al 31 marzo alle stesse condizioni economiche. A tale proposito l’ufficio rileva che il comunicato del Movimento 5 Stelle contiene un errore perché la retribuzione di 13.700 euro non si riferisce a ciascuno dei mesi di febbraio e marzo ma è la somma di entrambi i mesi ed è, dunque, uguale a quella di gennaio.
​«Mi stupiscono – afferma il Michelangelo Giansiracusa, capo di gabinetto del sindaco Francesco Italia – le dichiarazioni fuorvianti e tendenziose di Paolo Ficara del Movimento 5 stelle, forse dovute all’approssimarsi delle elezioni. A due anni e mezzo dall’avvio del servizio, si è resa necessaria un’analisi ricognitiva per proseguire in quel percorso virtuoso iniziato con la raccolta porta a porta e che continuerà con l’introduzione della tariffazione puntuale. Questo ci permetterà di incrementare la percentuale di rifiuti differenziati e raggiungere gli standard previsti dalla normativa regionale, con vantaggi per le tasche dei cittadini, per il decoro urbano e per l’ambiente. La strada da percorrere per ottenere tale risultato non la decide la politica ma gli uffici. Mi limito a ricordare – prosegue Giansiracusa – che la separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzione di gestione amministrativa costituisce un principio di carattere generale previsto dalla Costituzione, senza il quale, ad ogni scadenza di mandato, si fermerebbe la macchina burocratica».
​Secondo l’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri, «paragonare i dati della raccolta differenziata di Siracusa con quelli di Palermo (16% nel 2020 e 15% nel 2021, con oltre 300.000 tonnellate di indifferenziato annue) e Catania (9% nel 2020 e 11% nel 2021 con oltre 200.000 tonnellate di indifferenziato annue) oltre che un azzardo, è ingiusto soprattutto verso i tantissimi cittadini che hanno recepito l’importanza di differenziare i rifiuti e si comportano civilmente e con senso di responsabilità. Grazie al sistema porta a porta, Siracusa è passata dal 17,94% di rifiuti differenziati del 2018 (con 53.584 tonnellate di indifferenziato) al 50,45% del 2022, a cui corrispondono 30.427 tonnellate di indifferenziato: un decimo rispetto a Palermo e un quarto rispetto a Catania. Attraverso la progressiva crescita della raccolta differenziata e dei proventi giunti dal recupero dei materiali riciclati, l’Amministrazione è riuscita a contenere gli aumenti della Tari nonostante i costi esorbitanti di smaltimento. Meglio ancora faremo con la tariffazione puntuale».

Spiegazioni che continuano a non convincere il Movimento 5 Stelle. “Ci spiace dover contraddire il sindaco Francesco Italia- la controreplica del partito-  ma l’errore che ci addebita è in realtà da imputare agli uffici comunali ed al poco controllo sugli atti compiuto da loro amministratori. Perché è la stessa determina che riporta quella somma indicandola come retribuzione mensile. Viene da chiedere al sindaco, allora, di procedere immediatamente ad annullare quell’atto e produrre quello corretto. In ogni caso, il cuore della vicenda non cambia. Con uno schieramento di forze che ci lusinga – rispondono sindaco, capo di gabinetto e assessore – comprendiamo di aver tocca qualche nervo scoperto. La sostanza, dal nostro punto di vista- prosegue la nota del M5S- è semplice: la scadenza di dicembre era nota, perchè attendere l’ultimo istante utile per avviare procedure “slegate dalla componente amministrativa”? Perchè aumentare la durata del mandato da 23 a 40 mesi? Davvero il sindaco e la giunta non sono informate su atti così importanti per la comunità? Speriamo questa volta di sbagliarci, altrimenti sarebbe due volte più grave di quel che pensavamo. Approfittando di questa parola ritrovata, torniamo a chiedere al sindaco chi è il direttore esecuzione contratto del servizio rifiuti che opera a Siracusa da un anno e mezzo? Quali atti ha sin qui prodotto? Cosa ha fatto per migliorare il servizio? Perchè le sue note non sono pubbliche? Avevamo posto anche questi interrogativi, che riteniamo di maggiore interesse per i cittadini”.




Straccia Bollo, la Regione incassa 339 mln: +35% rispetto al 2021

Un aumento del 35 per cento rispetto all’anno precedente.  Nel 2022 la Regione Siciliana ha incassato dalla Tassa automobilistica 339 milioni di euro. Numeri con il segno più che crescono ulteriormente se si fa riferimento all’ultimo trimestre del 2022 e ai primi due mesi del 2023, periodo che ha visto operativa la misura “Straccia bollo” della Regione. La misura potrebbe essere riproposta nei prossimi mesi. A renderlo noto è l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, dopo la chiusura al 28 febbraio della finestra che consentiva, ai contribuenti siciliani, di pagare gli arretrati del bollo auto (anni 2016-2021) senza sanzioni e interessi. «I numeri elaborati dai nostri uffici – afferma Falcone – confermano il successo della regolarizzazione agevolata delle tasse automobilistiche in Sicilia. Nei soli primi due mesi del 2023, ad esempio, la Regione ha incassato dal bollo auto ben 155 milioni di euro, il 50 per cento in più dell’intero primo trimestre 2022. L’impennata era già partita alla fine dell’anno scorso, quando fra ottobre e dicembre avevamo registrato un +87 per cento di entrate: dai 66 milioni del 2021, infatti, siamo saliti a un totale di ben 124 milioni di euro. Il governo Schifani – aggiunge l’assessore – non esclude di riproporre nei prossimi mesi lo “Straccia bollo”, compatibilmente con il quadro normativo, agevolando ancora i cittadini in questa fase di crisi». «Eliminando le sanzioni e alleggerendo gli arretrati – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – abbiamo concretamente teso la mano ai cittadini che volevano mettersi in regola, nell’interesse dell’amministrazione regionale a recuperare introiti e a costruire un nuovo rapporto di fiducia con i contribuenti. I risultati hanno dato ragione all’iniziativa, recuperando al nostro bilancio nuove risorse che potremo reinvestire in servizi e opportunità per la Sicilia».




Nuovo Dg per Onda Più, Francesco Pagliari succede a Luca Puzzo

Cambio al vertice di Onda Più, azienda del Gruppo Eneron. Francesco Pagliari, 62 anni, ingegnere elettronico esperto in trasformazione digitale e innovazione è il nuovo Direttore Generale. Prende il posto dell’ingegnere Luca Puzzo, che la lasciato dopo circa 15 anni la società di via Savoia.  Pagliari è un manager di lunga e collaudata esperienza maturata all’interno del Gruppo Telecom Italia dove si è occupato di marketing all’interno della Divisione mercato Business e Consumer. In questi ultimi anni ha contribuito con la sua esperienza di prodotto a sviluppare startup innovative in contesti tecnologici legati all’intelligenza artificiale, alla BlockChain ed alla Cyber Security.
Appassionato di pittura astratta ma anche della buona tavola, il nuovo
Direttore generale di Onda Più è stato fortemente voluto dal ceo del Gruppo
Eneron, l’ing. Luigi Martines, per trasferire nelle quotidiane dinamiche
aziendali quel surplus di esperienza maturata anche in scenari internazionali e
particolarmente complessi (sia pur in un campo diverso rispetto a quello
dell’energia) che diventa strategico in una fase storica, qual è quella attuale,
segnata da incertezze, crescenti fibrillazioni su scala globale ed alle prese con
trasformazioni epocali.
“Il settore dell’energia sta assumendo sempre di più un ruolo centrale
nell’ambito degli obiettivi di sostenibilità e la transizione energetica con le
rinnovabili ne è alla base – ha commentato il neo DG di Onda Più ing.
Francesco Pagliari -. Per me questo rappresenta lo scenario perfetto dove
mettere a terra sia le conoscenze maturate nell’innovazione tecnologica e di
business, sia l’esperienza nel marketing e vendita in contesti come quello delle
utilities ma anche lo sviluppo di un nuovo approccio al mercato che pone la
sostenibilità al centro come elemento di differenziazione e innovazione”.




Ex Casa del Pellegrino, continua la contesa sull'utilizzo. E intanto arrivano i ladri

Vi ricordate della ex Casa del Pellegrino? Dopo alcuni anni vissuti come struttura alberghiera, è finita al centro di una contesa nelle aule dei tribunali tra il Comune di Siracusa (proprietario della struttura) e l’ente basilica Santuario Madonna delle Lacrime che aveva la gestione dell’edificio, in virtù di una convenzione pluriennale adesso revocata. In attesa del pronunciamento del Cga, dopo che il Tar ha accolto la tesi di Palazzo Vermexio circa un utilizzo improprio della Casa del Pellegrino, è intanto finita facile preda dei “soliti” razziatori.
L’episodio è stato denunciato alla Polizia che ha avviato le indagini. E’ purtroppo un triste destino comune a tutti gli edifici, più o meno pubblici, ce finiscono chiusi e dimenticati.
Per la verità, di progetti per l’ex Casa del Pellegrino se ne è parlato con frequenza negli ultimi mesi. Doveva essere un Covid Hotel durante la pandemia, poi una struttura da destinare a progetti come il dopo di noi. Adesso, come spiegano fonti dell’ufficio Patrimonio del Comune di Siracusa, c’è un accordo con la Curia siracusana che ha mediato per permettere intanto l’utilizzo del piano terra, da destinare a progetti di politiche sociali (a favore di soggetti con problemi psichici) che il Comune di Siracusa è riuscito a farsi finanziare.
La consegna delle chiavi, però, non si è ancora consumata. Secondo indiscrezioni che rimbalzano dal Santuario, gli uffici comunali avrebbero “esteso” la richiesta di utilizzo a parte del primo piano che – obiettano – non rientra nell’accordo. Intanto sono trascorsi altri cinque mesi di braccio di ferro. E come insegna l’antico adagio, tra i due litiganti il terzo gode: ed ecco ladri e razziatori indisturbati in azione.
In attesa del pronunciamento del Cga, si profila il prossimo fronte di scontro: i piani superiori, costruiti negli anni successivi alla concessione. Bisognerà forse attendere un giudice che si pronunci sul merito di un eventuale risarcimento da riconoscere all’ente Santuario per l’aumentato valore della ex Casa del Pellegrino.




Fiorella Mannoia e Danilo Rea in "Luce", concerto a Noto il 20 Agosto

Fiorella Mannoia e Danilo Rea in “Luce”. Un sodalizio artistico per un live unico piano e voce in un’atmosfera intima e potente a lume di candela. Appuntamento il 20 agosto a Noto, nella cornice della scalinata della Cattedrale
nell’ambita della Rassegna “Le Scale della musica – Noto estate 2023”. Il sindaco di Noto, Corrado Figura parla di un  “progetto, quello dell’Amministrazione Comunale, che è quello di rilanciare il valore del “brand” della Città di Noto. Un “brand” culturale e all’avanguardia, soprattutto Città Europea, in grado di organizzare e programmare degli eventi importanti. In questa ottica ci sono gli spettacoli che sono stati programmati con largo anticipo, per consentire anche a chi vuole venire a Noto di avere una vasta scelta di eventi e, soprattutto, di poter godere del suo meraviglioso paesaggio culturale, artistico e paesaggistico, ma anche, per l’appunto, di godere di eventi musicali e culturali di enorme rilevanza”. L’ evento è promosso da Comune di Noto, GG Entertainment in collaborazione con Punto e a capo e Associazione culturale Development. Biglietti in prevendita da oggi alle  18.00 su www.puntoeacapo.uno .  “Luce” è la nuova tournée di Fiorella Mannoia e Danilo Rea, che debutterà il prossimo 1° giugno a Roma, illuminando le secolari mura delle Terme di Caracalla, per poi proseguire per tutta l’estate nelle location più suggestive di tutta Italia: uno spettacolo straordinario in cui il talento di due artisti eccezionali sarà messo in luce anche da una moltitudine di candele che li circonderanno sul palco, creando un’atmosfera intima e potente. Il consolidato sodalizio tra Mannoia e Rea si rinnova, dando vita ad un concerto unico, perfetto nella sua essenzialità: solo la voce di Fiorella, tra le più grandi cantautrici ed interpreti della canzone italiana, e il piano di Danilo, uno dei musicisti jazz più apprezzati del nostro paese e non solo, in grado di spaziare su qualunque repertorio con il suo estro e la sua sensibilità musicale.
Sul palco, immersi nel chiarore delle candele, il repertorio e i successi di Fiorella e la melodia della canzone e l’improvvisazione jazz di Rea si incontrano in una perfetta alchimia sonora, in live unico, capace di incantare il pubblico con la sua intensità.”Ce lo eravamo promessi da tanto, e finalmente ci ritroviamo sullo stesso palco. Il mondo del jazz e il mondo del pop si incontrano, in una cornice suggestiva, senza schemi, senza sovrastrutture…solo musica nella sua libertà “, spiega Fiorella Mannoia. “Ogni volta che abbiamo suonato insieme siamo entrati in una dimensione magica, intensa, piena di emozione, forse perché sappiamo che ogni concerto sarà diverso dall’altro, immerso nella luce”, racconta Danilo Rea.




Concerti al Teatro Greco: "La location resta questa. Triste spettacolo di tifoserie contrapposte"

“Non mi risulta che i concerti previsti per la prossima estate si terranno in luoghi diversi dal Teatro Greco. Non è di certo pensabile un cambiamento di location per quest’anno”. Così il sindaco di Siracusa, Francesco Italia chiarisce un aspetto della girandola di polemiche che sta investendo le politiche di utilizzo del monumento. Insieme all’assessore alla Cultura, Fabio Granata, il primo cittadino ha voluto chiarire questa mattina alcuni aspetti delle tante questioni sollevate, alcune finite anche in esposti in Procura. Tra le opzioni, anche l’eventuale spostamento all’Ara di Ierone per “svelenire” un clima pesante che avrebbe indisposto Palermo e gli uffici regionali dei Beni Culturali e del Turismo.
“La città è ridotta a tifoserie contrapposte in questa vicenda. Una contrapposizione che sembra animata chi si muove contro gli interessi collettivi. Eppure, che ci si creda o no, il  rispetto del Teatro Greco è un principio universale. Anche quest’anno abbiamo letto le relazioni che gli archeologi della Soprintendenza redigono durante le giornate dedicate al montaggio e poi allo smontaggio della struttura protettiva sui gradoni. Da tali relazioni si evince che il Teatro Greco non ha subito in quelle fasi alcuna lesione, né deterioramento. L’unica relazione che parla di erosione della roccia del teatro è datata 2006 e si trattava di una conseguenza dell’azione erosiva di vento, pioggia e calpestio”, dice in premessa Italia.
Poi chiarisce con dettaglio il suo punto di vista. “Sono per la più ampia tutela del teatro  e sulla base degli atti disponibili dico che non può essere la tipologia di spettacolo a creare danni. Non procura danni neanche la struttura protettiva. Si è scatenato, però, un meccanismo che non conosciamo”. Il primo cittadino lancia, poi, un appello: “Si lasci fuori l’Inda da queste discussioni. La Fondazione è patrimonio della città, da sottrarre alle  logiche politiche. C’è un momento di tilt, una confusione in cui qualcuno forse prova ad inserirsi”, ipotizza Italia. “Un pieno stato confusionale quello che qualcuno dimostra a proposito di Inda”, aggiunge con riferimento anche alla richiesta di scioglimento del Cda Inda avanzata dal senatore del Pd, Antonio Nicita.
“E’ solo  grazie alla Fondazione Inda che il Teatro Greco è pulito e curato ed è solo grazie all’Inda se parliamo oggi di valorizzazione e fruizione del teatro, di staccionate e di impianto elettrico senza ricorso a gruppi elettrogeni come progetti che saranno realizzati con nuovi finanziamenti. L’ Inda meriterebbe solo un grande grazie”. Poi torna sui concerti estivi, solo per puntualizzare .  “Sono sereno. Noi ci basiamo su documenti e risultanze fattuali. Il resto appartiene solo ad un certo modo di fare politica, da parte di qualche opposizione. Mi spiace, però che l’immagine della città ne venga così danneggiata”.

L’assessore Granata definisce la vicenda e le polemiche pirandelliane. “Non esiste atto di questa amministrazione- premette – che non sia legato alla tutela dei beni comuni. I monumenti vanno tutelati ma anche valorizzati, devono vivere nella loro attualità, secondo un principio che agli inizi del secolo scorso fu di Tommaso Gargallo”, dice citando passaggi della Carta di Siracusa. “Un documento che tutti citano ma che non ho capito se hanno letto”, aggiunge provocando. “La Carta di Siracusa dice che si deve preferire una cura costante a restauri invasivi. Bene, noi abbiamo posto in essere un protocollo rigidissimo e quando si deve attrezzare il palco al teatro greco, tutto è soggetto ad un monitoraggio quotidiano, con ben 50 prescrizioni da rispettare per ottenere le autorizzazioni necessarie. Gli spettacoli rappresentano, con il loro indotto, la principale voce dell’economia locale. Non comprendo davvero la polemica dell’ex soprintendente Antonio Calbi sui decibel. Come li ha misurati? – la domanda che pone l’assessore alla Cultura, che alza subito dopo il tiro- Ha misurato anche i decibel degli  spettacoli di Livermore? Le inadempienze ci sono, certo – prosegue Granata- e sono della Regione. Dal 2006 non c’è un Consiglio regionale dei Beni Culturali e manca un comitato scientifico del Parco Archeologico”.
Infine un chiarimento: “Se si ragiona sull’individuazione di un’altra area – conclude Granata – nessun problema, siamo d’accordo da sempre”. Forse meno gli organizzatori.




"Coprogettare le politiche sociali": le cooperative incontrano il presidente Anci Sicilia Amenta:

Un lavoro sinergico vero,con il coinvolgimento diretto degli enti del Terzo Settore da parte dei Comuni per la gestione dei servizi,soprattutto nel settore delle politiche sociali, nei territori di competenza. La prospettiva appare concreta alla luce di un incontro che si è svolto al Municipio di Canicattini Bagni,dove Confcooperative Sicilia-sede territoriale di Siracusa e Legacoop Sud Sicilia hanno incontrato il sindaco,Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia,l’associazione dei comuni. “Un incontro che abbiamo ritenuto doveroso- spiega il presidente della sede territoriale di Siracusa di Confcooperative Sicilia,Alessandro Schembari- Un onore per noi che un rappresentante del territorio possa rappresentarlo in seno all’Anci regionale,dove da vice presidente ha maturato una solida esperienza. I temi affrontati sono stati diversi,soprattutto quelli legati alla gestione dei distretti socio-sanitari,i piani di zona,le priorità del Terzo Settore, ma anche dell’autonomia differenziata e delle modalità con cui può atterrare in una regione a statuto autonomo come la nostra. Abbiamo, inoltre, chiesto ad Amenta di farsi portavoce delle problematiche evidenziate con gli enti locali, nelle sue funzioni di rappresentante, soprattutto sul Welfare” . Amenta dal canto suo ha mostrato la massima disponibilità,condividendo la direzione tracciata dalle centrali cooperative. “L’esigenza di lavorare in sinergia con il Terzo Settore è anche degli enti locali-premette il presidente di Anci Sicilia- per questo organizzeremo un incontro regionale a cui prenderanno parte i comuni,le imprese sociali e le cooperative. Abbiamo la necessità di utilizzare seriamente il Codice del Terzo Settore- aggiungendo Amenta- I ritardi nella programmazione dei fondi e poi nella progettazione e rendicontazione sono un ostacolo insopportabile”. Il presidente di Legacoop Sud Sicilia,Sebino Scaglione aggiunge l’importanza ” di un vero riconoscimento delle imprese sociali e delle cooperative sociali in un momento in cui-prosegue- si deve inziare a programmare e progettare nuovi interventi e gli enti pubblici non hanno gli strumenti per farlo da soli. Tutti i comuni dovrebbero riconoscere come interlocutori i soggetti del terzo settore.  Fondamentale è inquadrare tutto questo in accordi cornice cornice gli enti di rappresentanza “.




Siracusano il nuovo presidente regionale della Piccola Industria: è Seby Bongiovanni

Sebastiano Bongiovanni è il nuovo Presidente Regionale della Piccola Industria di Confindustria Sicilia. E’ stato eletto ieri a Palermo, presso la sede di Confindustria Sicilia, nell’ambito del comitato regionale della Piccola Industria di Confindustria Sicilia. Presente anche il Presidente nazionale Piccola Industria di Confindustria, Giovanni Baroni. Bongiovanni, 59 anni, alla guida dell’impresa Tes srl, prende il posto di Salvatore Gangi. Una solida esperienza nel campo della formazione, della comunicazione e delle nuove tecnologie (fu proprio Bongiovanni nel ’95 a realizzare uno tra i primi nodi di accesso internet in Sicilia), dal ’96 è iscritto a Confindustria Siracusa, di cui è stato fino ad oggi presidente del Comitato Provinciale della Piccola Industria.  “Il lavoro è la nostra priorità- il commento di Bongiovanni-  In Sicilia abbiamo un paradosso: a fronte di tantissimi disoccupati abbiamo tantissime imprese che cercano lavoratori. Occorre un patto tra associazioni di imprese, sindacati, istituzioni regionali per riscrivere le politiche attive del lavoro in Sicilia con l’ambizioso obiettivo di ridurre la disoccupazione, coprire i posti vuoti in azienda, aumentare la produzione, accelerare lo sviluppo e quindi creare ricchezza”. Tra gli altri punti da affrontare, il presidente della Piccola Industria indica le infrastrutture. “Un territorio carente di infrastrutture non e’ attrattivo- spiega- Il gap tra Nord e Sud: in un momento storico come questo le piccole imprese siciliane non chiedono privilegi o scorciatoie, chiedono pari dignita’ a trattamento – sostiene Bongiovanni – per ridurre le distanze geografiche e infrastrutturali occorre un’azione vigorosa di potenziamento infrastrutturale. Un caso su tutti, il Ponte sullo Stretto – Conclude Bongiovanni – occorre in Sicilia la piena attuazione del Pnrr per le misure destinate al Mezzogiorno, occorre la riqualificazione della pubblica amministrazione che porti all’obiettivo dello snellimento della burocrazia, occorre una task force per attrarre gli investimenti nazionali ed esteri”. Bongiovanni sara’ affiancato dai Vicepresidenti Roberto Franchina e Antonio Perdichizzi. Il presidente nazionale Giovanni Baroni ha espresso tutta la sua disponibilità  a lavorare fianco a fianco,  “per continuare a sostenere le piccole e medie imprese siciliane nelle grandi sfide che le attendono. A partire dalla transizione digitale e green in un frangente molto complicato come quello attuale, in cui il rialzo prezzi energetici e delle materie prime ancora non superato, i tassi di interesse in crescita, l’inflazione e la guerra costituiscono impegnativi ostacoli sul cammino di crescita che le nostre imprese -conclude il presidente nazionale della Piccola Industria- devono e vogliono portare avanti con determinazione”.

 

 

 




Concussione a Portopalo, revocati i domiciliari ai due consiglieri comunali

Revocati dal Gip del Tribunale di Siracusa i domiciliari per Corrado Lentinello e  Rachele Rocca, i due (ex) consiglieri comunali di Portopalo arrestati nell’ambito dell’inchiesta per tentata concussione coordinata dalla Procura di Siracusa .
I due, arrestati dai carabinieri, si trovavano ai domiciliari dal 2 febbraio scorso. Dopo le dimissioni dalla carica di consigliere, il loro legale, Giuseppe Gurrieri ha presentato istanza di liberazione.  Un’eventualità a cui la  Procura si è opposta. Il Tribunale del Riesame aveva già accolto il ricorso presentato dal difensore del terzo indagato, Antonino Rocca, padre di Rachele, ex consulente del sindaco di Portopalo ma che attualmente non riveste alcun ruolo. Secondo l’accusa, i tre avrebbero esercitato pressioni su alcuni imprenditori che si erano aggiudicati dei lavori per conto del Comune di Portopalo, al fine di ottenere favori o assunzioni di persone indicate dagli indagati, nonché denaro. Circostanze raccontate dalle presunte vittime e dalle intercettazioni telefoniche effettuate dai militari dell’Arma durante le indagini condotte.Lentinello e Rocca, che sono stati assessori comunali, insieme a Rocca (ex consulente del sindaco) hanno sempre respinto le accuse, come , secondo la difesa, dimostrerebbero dei documenti depositati, delle conversazioni in chat e dei messaggi vocali. L’inchiesta ha preso nel 2020.