Sequestro di beni per un affiliato al clan Bottaro-Attanasio: intervento della Gdf per un milione di euro

Sequestro preventivo ai danni di un soggetto ritenuto appartenente al clan Bottaro-Attanasio . Un valore complessivo di oltre un milione di euro riconducibile a Gaetano Maieli. La misura di prevenzione patrimoniale Antimafia è stata eseguita dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura Distrettuale- Tribunale di Catania.
Il provvedimento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale Etneo arriva al termine di indagini di polizia giudiziaria condotte dalle Fiamme Gialle anche sotto il profilo economico-finanziario.
In particolare le investigazioni patrimoniali svolte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Siracusa hanno consentito di raccogliere elementi che hanno condotto gli inquirenti ad ipotizzare un “fraudolento agire”. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, mediante il reimpiego di proventi illeciti derivanti dallo spaccio di sostanze stupefacenti, avrebbe avviato una nota attività commerciale nel capoluogo operante nel settore della ristorazione in una zona a forte vocazione turistica.
L’impresa sarebbe stata affidata solo formalmente alla compagna e ad un soggetto incensurato, con il mero ruolo di prestanome.
Il reimpiego di proventi illeciti si sarebbe concretizzato anche nell’acquisto di un appartamento a Siracusa di  6 vani, dove vive la famiglia. Le indagini sono state condotte attraverso moderni sistemi informatici di ausilio alle investigazioni patrimoniali, in particolar modo il software Molecola,
creato dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) nonché la “Dorsale Informatica”, piattaforma che riduce sensibilmente i tempi di ricerca delle informazioni ottimizzando i processi di lavoro e orientando proficuamente le indagini volte, nel caso specifico, alla ricerca delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale siracusano.




“Anno difficile, futuro incerto per la zona industriale”: bilancio e timori dei sindacati

“Un anno impegnativo per il mondo sindacale siracusano alle prese con una crisi industriale non indifferente e che rischia di provocare ricadute occupazionali  ed effetti domino sull’intera economia provinciale”.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, nel tradizionale consuntivo di fine anno, non esitano ad indicare nel polo petrolchimico la maggiore criticità affrontata nel 2022.
“È indubbio che le maggiori preoccupazioni riguardino il futuro del polo energetico siracusano – sottolineano i tre segretari – La vicenda Lukoil e l’ancor più delicata questione riguardante l’Ias, hanno messo in discussione la stabilità del progetto industriale del nostro territorio. Sono due vicende che, ognuna con propria specificità, siamo costretti a portarci dietro anche nel nuovo anno.
Se per Lukoil il commissariamento statale potrebbe rappresentare una rassicurazione, se pur a tempo, per i lavoratori, restano ancora da decifrare le intenzioni dei vertici del colosso russo. Bene ha fatto il governo a fissare un decreto ‘Salva Lukoil’, ma adesso bisogna comprendere se le offerte arrivate e le trattative in corso per la vendita del sito priolese sono reali e concretamente vantaggiose anche per i lavoratori.
Cgil, Cisl e Uil territoriali hanno rivendicato il ruolo strategico dell’area industriale siracusana mobilitandosi in vari modi. Manifestare in corteo e presenziare sotto il ministero a Roma, sono stati segnali forti per sottolineare i rischi di default economico che correrebbe l’intera provincia in caso di dismissioni nelle aziende.
C’è una interconnessione economica ormai storica per il nostro territorio. – continuano – Se il 51% del Pil provinciale arriva ancora dall’industria, nessuno può negare il suo valore nell’economia di circolo che muove altre decine di attività produttive: nessuna esclusa”.
Ecco allora l’esigenza di alimentare una politica industriale che guardi al futuro rinnovando produzioni rispettose dell’ambiente e, allo stesso tempo, capaci di mantenere alto il valore della ricchezza interna prodotta.
L’impianto consortile dell’Ias merita una riflessione a parte. Se da un lato non possiamo che essere al fianco della magistratura per il rispetto delle regole e l’accertamento delle possibili responsabilità, dall’altra non possiamo esimerci dal mantenere alta la nostra preoccupazione.
Il depuratore è uno dei fulcri dell’attività industriale. Il suo blocco, nella peggiore delle ipotesi la sua chiusura, rischierebbe di avviare un processo di graduale dismissione delle attività industriali fino ad oggi garantite.
Anche in questo caso abbiamo auspicato un intervento della politica affinché individui la soluzione migliore per scongiurare il peggio. Una legge speciale o un decreto in deroga potrebbero concedere all’impianto un periodo di attività per il tempo necessario ad effettuare i lavori per rimetterlo in sicurezza.
Anche in questo caso chiediamo tempestività di intervento perché, ancor più di Lukoil, questo pezzo di industria rischia di far precipitare la situazione”.
Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, nel corso dell’anno, sono tornati più volte sul caro energia che sta schiacciando le famiglie.
“Di questi ultimi giorni le previsioni che ipotizzano possibili riduzioni delle bollette elettriche e ancora aumenti per quelle del gas. Anche in questo caso stiamo vivendo una pandemia energetica che deve essere affrontata con strumenti legislativi e programmazione politica verso una maggiore autonomia del paese.
La guerra in Ucraina, che come sindacato abbiamo condannato dal primo momento, sta inevitabilmente rimettendo in discussione equilibri di politica energetica dati per scontati e messo chiaramente alla luce i sottili equilibri che legano l’economia internazionale.
Ovviamente, come avviene in questi casi, a pagarne le conseguenze sono i cittadini che vedono intaccate le già esigue economie. Un problema acuito per gli anziani, i pensionati e i non autosufficienti alle prese con pensioni esigue che non possono competere con l’aumento dei prezzi energetici e degli stessi generi di prima necessità.
Se il tasso di povertà è aumentato in questo ultimo anno significa che non sono stati garantiti strumenti necessari ad un contenimento.




Vino, che passione: record di iscrizioni al corso per sommelier

Il vino si conferma fra i protagonisti del 2022: il corso AIS (Associazione italiana sommelier), partito il 25 ottobre scorso, registra un record di iscritti per la sezione di Siracusa: ben 73. Un risultato importante che dunque va a valorizzare l’idea che l’interesse per il vino e l’enoturismo cresce anche nella provincia aretusea.«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – commenta Alessandro Carrubba, delegato provinciale AIS Siracusa -. La nostra missione è aiutare le persone, sia appassionati che imprenditori, enologi, produttori ed enotecari, a comprendere il vino e tutto il mondo che si cela dietro di esso. L’obiettivo resta quello di aiutare il nostro territorio a rispondere alle esigenze di mercato: negli ultimi 2 anni le richieste di sommelier che ci sono pervenute sono aumentate del 30%».Carrubba ricorda infatti che il corso avviato lo scorso ottobre e che si concluderà a gennaio è solo il primo gradino per coronare il sogno di diventare un sommelier: «A febbraio è prevista l’attivazione del secondo livello di formazione per diventare sommelier. A fine anno 2023 prevediamo di far partire anche il terzo e ultimo, dal quale usciranno fuori i nuovi sommelier».Fra le altre novità c’è quella della sede: il corso di primo livello si svolge infatti presso una struttura d’eccezione, il Palmento Pupillo, sede dell’azienda vitivinicola omonima fra le più famose del territorio siracusano.L’AIS Siracusa si ritroverà a festeggiare i traguardi raggiunti in una cena di fine anno a Rosolini, presso il ristorante A’ Cava, il prossimo 28 dicembre: «Sarà un momento di festa e spensieratezza per i nostri soci, aperto anche a chi non è ancora associato, ma che AIS Siracusa è pronta ad accogliere a braccia aperte».




Nuova caserma dei Vigili del Fuoco, pronta ma ancora vuota. Gilistro “sveglia” la Regione

I lavori per la costruzione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Siracusa vennero appaltati nel 2008 dal Comune di Siracusa. Nel corso degli anni, le competenze sull’opera sono passate alla Regione, tramite il Dipartimento di Protezione Civile. Da diversi mesi la struttura realizzata alla Pizzuta appare pronta e capace di ospitare uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco. Ma per qualche cavillo, e per l’attesa nell’allaccio alla rete elettrica, al momento è un edificio vuoto.
Il deputato regionale Carlo Gilistro (M5s) ha presentato una interrogazione all’assessore alle Infrastrutture affinchè si attivi per permettere l’immediata apertura della sede, completando gli interventi necessari.
“La nuova caserma è attesa ormai da troppi anni ed i Vigili del Fuoco di Siracusa sono ancora costretti a svolgere servizio in quella attuale di via Augusto Von Platen, angusta ed inadeguata. Nella scorsa legislatura, in Commissione Bilancio – ricorda Gilistro – il comandante provinciale aveva chiaramente spiegato l’esigenza che gli addetti del settore fossero messi nelle condizioni di operare al meglio”.
Pare manchi solo la data di inizio lavori per l’allaccio alla rete elettrica e poi la nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Siracusa potrà finalmente accogliere uomini e mezzi. “Non è chiaro quali siano ancora le criticità rispetto a tale ultimo step, per questo invito l’assessorato regionale a procedere con gli atti consequenziali in modo da chiudere questa lunga pagina ed eliminare il rischio di ritrovarsi alle prese con una nuova incompiuta, ad un passo dal traguardo”, dice l’esponente pentastellato.
Quanto all’ipotizzato trasferimento del Genio Civile nello stesso complesso, Carlo Gilistro invita a considerare come “ragioni di sicurezza suggeriscano di evitare il collocamento di altri uffici nelle immediate vicinanze della caserma dei Vigili del Fuoco, anche al fine di non incorrere in pericoli, disagi e spiacevoli incidenti nelle operazioni di soccorso con i mezzi in uscita”.




Recupero della ferrovia storica Noto-Pachino, Gilistro: “Attrattiva turistica ma anche idea per tpl”

Proseguono i lavori per il recupero della ferrovia storica Noto-Pachino. Nei giorni scorsi, a cura di Rfi, sono stati presentati gli interventi definiti “propedeutici alla riapertura” della suggestiva tratta. Diverse le autorità presenti. Anche il deputato regionale Carlo Gilistro (M5s) ha partecipato al sopralluogo. “La Noto-Pachino sarà un’attrattiva in più per quei turisti, sempre più numerosi, che in un viaggio cercano esperienze. Grazie alla bellezza del territorio, al clima ed all’enogastronomia del territorio siracusano, la ferrovia storica diverrà un ulteriore richiamo per il sud-est siciliano, non appena completata”.
Il recupero e la riattivazione della suggestiva tratta è stata resa possibile grazie al lavoro degli anni scorsi, condotto a Roma anche del Movimento 5 Stelle. “Voglio ricordare l’impegno di Paolo Ficara, brillante vicepresidente della commissione trasporti nella precedente legislatura. Suo il lavoro sul governo ed Rfi per interventi di questo tipo in Sicilia”, ricorda Gilistro.
Quaranta milioni di euro dal Pnrr per l’itinerario turistico che attraversa splendide porzioni di territorio siciliano e collega alcune delle perle della provincia di Siracusa.
“Con il recupero della ferrovia turistica diventa possibile anche progettare un servizio di trasporto pubblico locale oltre al turismo, collegando due centri vitali per l’economia siracusana come Noto e Pachino ovvero due cittadine di storia, arte e splendide spiagge”, l’idea di Gilistro.
“Alle amministrazioni comunali competenti, ho chiesto di procedere speditamente con gli adempimenti di loro pertinenza. In particolare per verificare ed in caso eliminare la presenza di ostacoli o di abusi edilizi lungo il vecchio tracciato. Il recupero della ferrovia storica è uno dei progetti più importanti nel nostro territorio. Motivo per cui anche la Regione dovrà farsi trovare preparata, predisponendo per tempo il servizio di collegamento ferroviario non appena concluso i lavori per il recupero della ferrovia storica”, ricorda Gilistro.




Suv finisce su di un fianco alle mura Dionigiane, si ferma il traffico tra Epipoli e Belvedere

Un incidente ha paralizzato questa mattina i collegamenti tra Belvedere e Siracusa, lungo viale Epipoli e la provinciale per l’Eurialo. Un suv si è ribaltato, finendo su di un fianco, nei pressi delle mura Dionigiane. E’ accaduto questa mattina, attorno alle 7.30. Per consentire i soccorsi e rimuovere il mezzo che occupava la carreggiata sono intervenuti agenti della Municipale ed un carro attrezzi. Le necessarie operazioni hanno bloccato per una mezz’ora abbondante il flusso veicolare lungo quella strada.
Le cause del sinistro sono al vaglio dei vigili urbani. Nessuna grave conseguenza per chi viaggiava a bordo dell’auto.




Pioggia di accertamenti Imu, il commercialista: “Molti sono sbagliati”

“Un problema dei serviti informatici del Comune si trasforma in disservizio ai danni di un altissimo numero di cittadini”.
Il Dottore Commercialista Peppe Canto, che ha in passato rivestito anche il ruolo di Revisore dei Conti a Palazzo Vermexio, punta l’attenzione su quello che sembra essere un nuovo “caso” da chiarire, dopo la vicenda degli avvisi Tari.
“Arrivano in queste settimane a numerosi contribuenti siracusani- racconta Canto- avvisi relativi ad accertamenti Imu, l’imposta municipale unica, soprattutto riferiti al 2017. Richiesta di pagamento di somme non pagate all’epoca che riguarda, però,  la prima abitazione. Com’è noto, tuttavia, l’Imu Prima Casa è stata abolita ben prima”.
Secondo Canto, nonostante i cittadini che si vedono recapitare questo tipo di comunicazione non abbiano nulla da temere, potendo facilmente far valere le proprie ragioni, “si tratta anche di spese che il Comune sostiene inutilmente. Prime fra tutti- osserva il professionista siracusano- quei circa 100 mila euro di spese postali da sostenere. Le banche dati del Comune, evidentemente- osserva- presentano dei problemi e si arriva a sparare nel mucchio. In questo modo- ipotizza- ci saranno certamente delle persone che, prese dall’ansia o ignare dell’errore, correranno a pagare centinaia di euro ritenendo di non essere in regola. Nella maggior parte delle circostanze, invece, i siracusani dovranno presentare un’istanza da protocollare oppure inviare una Pec . Gli avvisi concedono 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. In linea di massima, il problema viene comunque presto chiarito. Chi non fa nulla, tuttavia, rischia di ritrovarsi, tra un po’ di tempo, alle prese con le cosiddette cartelle pazze”. Si è, invece, ricomposta la polemica inizialmente divampata intorno agli accertamenti Tari. “In realtà – conclude Canto- quelli sono avvisi nella  maggioranza dei casi  corretti. Bene il contrasto all’evasione, che dovrebbe essere più incisivo”.




“Restart Sicilia”, il M5s si riorganizza: incontro a Siracusa con Nuccio Di Paola

Ci sarà anche Nuccio Di Paola, referente regionale del Movimento 5 Stelle, alla tappa siracusana di “Restart Sicilia”. I cinquestelle siciliani, sotto la guida del presidente Giuseppe Conte, si sono dotati di una nuova organizzazione territoriale, “per assicurare un rapporto ancora più diretto e di vicinanza con i cittadini ed i simpatizzanti” spiegano in una nota.
Anche a Siracusa è in corso la riorganizzazione territoriale del M5s. Domenica 18 dicembre, alle 18, all’Urban Center di via Nino Bixio, portavoce, attivisti e cittadini che vogliono dare il loro contributo si ritroveranno insieme per un’analisi del nuovo regolamento sui gruppi territoriali.
“Uno step di crescita e di maturazione per il Movimento che non vuole perdere la sua natura di forza di base, dalla parte della gente. E per questo, anche nella provincia di Siracusa, grazie ai nuovi gruppi territoriali riprende e riparte il dialogo diretto con i territori”. A coordinare l’incontro siracusano sarà Nuccio Di Paola, portavoce regionale del M5s.




Non versa il mantenimento familiare, denunciato un 49enne a Noto

Non paga gli assegni di mantenimento familiare e per questo motivo è stato denunciato. Il reato contestato è violazione degli obblighi di assistenza familiare continuata. Protagonista della vicenda è un 49enne di Noto. Secondo quanto appurato dagli accertamenti di Polizia, dal mese di maggio, si è sottrato all’obbligo di corresponsione dell’assegno di mantenimento familiare.




Nuovo ospedale di Siracusa: “C’è la copertura finanziaria?”, interrogazione di Gilistro (M5s)

Sull’iter di realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa è calato il silenzio. Scaduto il mandato del commissario straordinario, si attendono novità dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. “A che punto siamo?”, chiede con una interrogazione al presidente Regione ed agli assessori alla Salute ed alle Autonomie Locali il gruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle. Primo firmatario è il deputato siracusano Carlo Gilistro.
“Ci preoccupa il ritardo nella proroga del mandato al commissario straordinario per la realizzazione dell’opera, il prefetto Giusi Scaduto. Attendiamo in fretta notizie dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, sperando che questo lungo mese di vacatio non vanifichi i passi avanti di questi ultimi due anni. Ma a preoccuparci – continua Gilistro – è anche l’assenza di notizie certe sul quadro di finanziamento dell’opera da parte della Regione Siciliana. Per questo ho chiesto che venga confermata in Aula l’avvenuta firma dell’Accordo di Programma relativo alla copertura finanziaria dell’ospedale. Mi aspetto anche che venga chiarito se le somme a carico dello Stato siano già state trasferite nel bilancio della Regione o meno”.
Carlo Gilistro, componente della Commissione Sanità Ars, ha chiesto che il tema del nuovo ospedale di Siracusa venga trattato con priorità. “Per quanto di sua competenza, che non è poco, la Regione deve accelerare negli adempimenti tecnico-burocratici per consentire la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa nei tempi più celeri possibile”.