Coronavirus, morta donna ricoverata ad Augusta: il marito ucciso dal Covid-19 il mese scorso

Una tragedia familiare tanto dolorosa da rasentare l’incredibili. E’ morta per Covid-19 all’ospedale Muscatello di Augusta una donna di Sortino, il cui marito era morto, sempre a causa del Coronavirus, un mese e mezzo fa. L’uomo era deceduto nella sua abitazione. La donna, positiva al tampone, sarebbe stata ricoverata in tre diversi ospedali. Poi, la tragica fine. Il figlio della coppia, che presentava sintomi influenzali, ha atteso parecchio tempo prima di potersi sottoporre a tampone e ad ottenerne l’esito. Per fortuna sarebbe infine risultato negativo, ma con il profondo dolore e trauma di aver perso nel giro di un mese e mezzo entrambi i genitori. Con il decesso della donna, i morti per coronavirus a Sortino diventano sei.




Siracusa. Covid-19: chiusi i reparti di Medicina, Geriatria e Stroke Unit: personale in quarantena

Sanificazione e, pertanto, chiusura per i reparti di Medicina, Geriatria e Stroke Unit dell’ospedale Umberto I . Tutto il personale posto in quarantena. Lo prevede una circolare della Sues 118 Catania-Siracusa-Ragusa nella disponibilità dell’ospedale Cannizzaro di Catania e dell’Asp di Siracusa. La decisione è stata assunta a seguito della serie di contagi che hanno riguardato sanitari e pazienti delle unità operative interessate. Ancora una volta la sicurezza all’interno dell’ospedale di Siracusa si ritrova dunque al centro di polemiche e dubbi sulla sicurezza della gestione dell’emergenza Covid-19.  Il contagio ha riguardato, dall’inizio dell’emergenza, in misura differente, Cardiologia, Pronto  soccorso, Oncologia, fino ad arrivare ai reparti per cui adesso si è disposta la chiusura. Il primo passo era stato in diversi casi il blocco dei ricoveri. I sindacati restano sul piede di guerra. La battaglia si muove anche sul versante della giustizia, con un esposto in Procura presentato dalla Cgil.  Nell’occhio del ciclone i vertici Asp, di cui una petizione on line chiede le dimissioni. Intanto il direttore del presidio sanitario dell’Umberto I, Giuseppe D’Aquila è stato al momento sostituito (in quanto ufficialmente in ferie) dai medici Nino Bucolo, Giuseppe Capodieci e Paolo Bordonaro. Secondo la circolare che dispone la chiusura dei reparti, per essere sottoposti a sanificazione, viene anche specificato che “i successivi trasferimenti dovranno essere concordati con il medico di turno presso la Sala Operativa del 118  di Catania”. La vicenda infuoca ancora le polemiche. Il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi torna a chiedere un passo indietro da parte dei vertici Asp. “Ma quanto deve durare ancora questo drammatico teatrino sulla sanità siracusana? -chiede l’esponente del sindacato – Il disastro sanitario che si sta consumando sotto gli occhi attoniti di tutti noi va fermato, subito. Basta con le polemiche inutili di chi continua a girarsi dall’altra parte. Basta con tentativi raffazzonati di agguantare una situazione che rischia di essere sempre più fuori controllo. La Direzione Generale e Sanitaria dell’Asp faccia un passo indietro in nome di un residuo di lealtà e di dignità dovuto a tutta la nostra comunità. Sfuggire a questa responsabilità, come accaduto fino adesso, accresce soltanto il clima già pesante di incredulità e sgomento”.




Siracusa. Covid, l'infettivologo Scifo: "Tanti errori: mancanza di cultura e organizzazione"

“Un deficit di cultura e di organizzazione evidente”. L’ex primario di Malattie Infettive, Gaetano Scifo “boccia” la gestione dell’emergenza Coronavirus nel territorio provinciale, puntando l’attenzione su diversi fattori. Lo specialista è adesso a supporto del personale in campo. Parla senza mezzi termini ma puntualizza che si tratta esclusivamente di “critiche costruttive, necessarie in un momento come questo, in cui serve una struttura sanitaria pienamente efficiente”. Vanno esclusi, secondo Scifo, medici e personale sanitario, “che, al contrario, hanno dimostrato e dimostrano cuore e fegato, un impegno encomiabile, mettendo anche a rischio le proprie vite e quelle dei propri familiari per mettersi al servizio della collettività con grande professionalità”.  “Nell’Unità di Crisi-spiega Scifo-  è mancato un adeguato grado di consapevolezza e di conoscenza delle misure da mettere in campo,  che francamente avrebbero dovuto esserci. Un deficit culturale e di organizzazione che non può essere negato”. Scifo dissente anche dalla strategia di “puntare su tanti punti di assistenza, in diversi luoghi del territorio,  con circolazione di pazienti, ambulanze, con una sanificazione complessa, con la  circolazione di farmaci”. L’idea dell’infettivologo siracusano sarebbe stata, invece, quella di “compattare alcuni reparti, effettuare eventuali trasferimenti molto prima, fare piu’ spazio e piu’ cultura”. Per la formazione del personale, da preparare all’emergenza “l’unica manifestazione di aggiornamento è stata organizzata a febbraio all’Ordine dei Medici- ricorda – Non ci sono stati, invece,  corsi per gli infermieri e per il personale non sanitario”. Per argomentare ulteriormente, Scifo descrive i piani aziendali che sono stati predisposti. “Sono solo un’elencazione di posti letto da allocare nelle varie strutture-spiega -Il piano aziendale sarebbe dovuto essere molto piu’ ampio e complesso. Nelle unità di crisi, inoltre, dovevano esserci dei responsabili per le singole esigenze, con compiti specifici. Mi sembra, al contrario, che si sia limitato tutto a una sorta di titolo di onorificenza . Abbiamo poi pagato il ritardo diagnostico, certamente, in questo caso scelte dell’assessorato regionale alla Sanità. Il principale errore commesso a Siracusa sarebbe stato, per Scifo, non avere subito predisposto percorsi differenziati. ” La situazione di promiscuità e l’assenza di dispositivi di protezione di certo non sono stati fattori positivi”.  Forte perplessità, inoltre, quella che esprime Scifo in merito a quelle circolari che vietavano l’uso di mascherine. L’ex primario dell’Unità Operativa di Malattie Infettive si mostra possibilista sull’utilità dei nuovi test sierologici. “Potranno servire- dice- per comprendere quanto realmente ha circolato il virus in Sicilia. Potrebbero essere applicati per le forze dell’ordine, per i volontari della Protezione Civile, per gruppi di lavoratori da far rientrare magari in anticipo, nella cosiddetta Fase 2, che è quella della ripartenza”. Per gli operatori sanitari, invece, necessario il tampone vero e proprio. Scifo conclude con una critica rivolta al Dipartimento di Prevenzione. “Ha subito un collasso- conclude- Difficile per i medici di medicina generale comunicare con questa struttura, dal ruolo, invece, fondamentale. E’ come scomparso”.




Priolo. Consegnate a domicilio altre 15 mila mascherine: "Ogni famiglie le avrà"

Consegnate questa mattina altre 15.000 mascherine acquistate dal Comune di Priolo Gargallo. Lo ha fatto sapere il Sindaco, on. dott. Pippo Gianni. I dispositivi di protezione vanno ad aggiungersi ai 4.000 arrivati ieri. A partire dai prossimi giorni, le mascherine saranno distribuite a domicilio, a tutta la popolazione, attraverso i volontari di Protezione Civile e Misericordia. Andranno ad ogni componente del nucleo familiare, bambini compresi, e poi a medici di base, pediatri, personale dell’ASP, forze dell’Ordine, volontari. “Tutto ciò – ha commentato il Sindaco Gianni – sempre nell’ottica della salvaguardia della salute dei cittadini e di chi ogni giorno lavora in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus”.




Avola. Video in bici,offese e minacce: denunciato 51enne autore di un video

Ha istigato alla violazione delle misure di contenimento sanitario attraverso un video girato e pubblicato sui social. Un video in cui un uomo, avolese, di 51 anni, percorreva in bicicletta la strada provinciale 4. Frasi offensive, intimidatorie, l’invito ai suoi concittadini a violare le misure del Governo e della Regione. Oltre alla denuncia, l’uomo è stato anche sanzionato perchè fuori dalla propria abitazione per praticare attività sportiva.




Ferla. Il Comune dona mascherine al Pta di Palazzolo, alla Guardia Medica e ai medici di famiglia

Donazione del Comune di Ferla al Presidio Territoriale di Assistenza Sanitaria di Palazzolo Acreide, alla Guardia Medica di Ferla e ai Medici di Famiglia. Il sindaco, Michelangelo Giansiracusa ha consegnato 200 mascherine chirurgiche al Pta di palazzolo, 100 alla Guardia Medica di Ferla e 40 ai medici di famiglia del borgo della zona montana della provincia di Siracusa.
“Tutelare e collaborare con le strutture sanitarie del territorio e con il personale sanitario è fondamentale -spiega il primo cittadino – per vincere la battaglia contro il Covid-19. Un piccolo gesto di ringraziamento verso chi è ogni giorno si trova nelle linee di trincea a tutela della salute di tutti”. Intanto il Comune di Ferla  ha acquistato altre 2700 mascherine chirurgiche usa e getta, riservate ad eventuali necessità ed emergenze in quanto tutta la cittadinanza che ne ha fatto richiesta è stata  fornita di mascherine artigianali riutilizzabili.




Avola. Sopralluogo del sindaco all'ospedale "Di Maria": "Due positivi, attesa per gli altri"

Sopralluogo all’ospedale Di Maria. Il sindaco, Luca Cannata ha fatto tappa questa mattina all’interno della struttura sanitaria, con l’obiettivo di  fare chiarezza sulla notizia relativa ai 12 casi positivi accertati e di un possibile focolaio all’interno del nosocomio della zona sud della provincia. Al termine del suo sopralluogo, il primo cittadino esclude che la situazione possa essere seria come sembrava nelle ultime ore.  “Era necessario fare chiarezza- spiega il sindaco- Niente allarmismo, ma soltanto la necessità che i cittadini abbiano contezza di quello che si fa per evitare la diffusione del Coronavirus”. Luca Cannata assicura di avere chiesto subito spiegazioni al direttore Rosario Di Lorenzo. “Due i positivi accertati, mentre per gli altri casi si è -garantisce Cannata -in attesa dell’esito dei tamponi effettuati. Ci sono dei tamponi che vengono ripetuti, altri che sono, invece, al primo prelievo “. Il primo cittadino assicura di avere chiesto di conoscere ogni singolo esito, sia  “di chi sta nuovamente sottoponendosi a tampone, sia di tutti coloro i quali lo fanno per la prima volta. E’ fondamentale mantenersi esclusivamente sul campo delle prove certe”. Intanto l’Asp assicura che “tutti gli operatori sanitari sottoposti a controllo sono stati precauzionalmente allontanati dal lavoro e posti in isolamento domiciliare. Ogni qualvolta viene accertato anche un solo caso dubbio, scattano le procedure che prevedono anche la sanificazione e nebulizzazione degli ambienti interessati nonché il controllo dei pazienti ricoverati. I tamponi effettuati a questi ultimi hanno dato tutti esito negativo”.




Siracusa. Bonus 600 euro: al via gli accrediti, in provincia oltre 19 mila bonifici

Vengono accreditati in queste ore e già da ieri sera i primi bonus da 600 euro previsti dal Governo per l’emergenza Coronavirus. L’Inps regionale rende noti i numeri di quest’operazione. In provincia di Siracusa sono state presentate 29.799 domande. Per i primi 19.638 richiedenti, ok all’accredito. Per 2.561 cittadini sono invece in corso le verifiche relative ai dati Iban. In percentuale, vuol dire che in provincia di Siracusa è stato presentato l’8,34 per cento delle domande nella regione e si sta effettuando il pagamento per 8,32 per cento rispetto al totale regionale. Dando uno sguardo al dato regionale, in Sicilia sono state presentate 357.455 domande da titolari di Partita Iva. In pagamento oggi oltre 236 mila bonus. Verifiche Iban per 38 mila 200 cittadini siciliani. In Italia le richieste sono state oltre 4 milioni,  più della metà delle quali (2 milioni e mezzo circa) ritenute valide e in fase di accredito.




Pensione a domicilio, la portano i carabinieri: prima consegna a Noto con le telecamere di Mattino 5

Pensione a domicilio per i cittadini di età superiore ai 75 anni che non abbiano parenti nelle condizioni di assisterli. Anche in provincia Siracusa è partita la convenzione fra l’Arma dei Carabinieri e Poste Italiane. I militari consegnano in contanti la pensione direttamente al domicilio dei destinatari.
Ieri mattina a Noto i Carabinieri hanno prelevato l’ indennità dall’ufficio postale di via Zanardelli e con delega del richiedente hanno riscosso l’indennità pensionistica, consegnandola poi presso la casa di riposo dove dimora il beneficiario.
La procedura, per la sua importanza, è stata seguita dalle telecamere della trasmissione Mattino 5, che hanno documentato l’efficacia del servizio e la soddisfazione del signor Salvatore, l’anziano pensionato che ne ha potuto fruire.
Il Maresciallo Maggiore Cantarella, Comandante della Stazione ha evidenziato il valore della convenzione, “che incontra le esigenze dei più deboli e permette anche di tutelare le persone anziane dalla commissione di reati a loro danno, quali, truffe rapine e scippi”.
Il direttore dell’Ufficio Postale di Noto, Mario Pasquarella, si è detto “orgoglioso di poter contribuire a fornire un servizio efficace e solidale, soggiungendo che “la sottoscrizione di questa convenzione tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri conferma il nostro ruolo strategico a sostegno del Paese e la vicinanza al territorio”.
I pensionati possono contattare il numero verde 800556670 messo a disposizione da Poste Italiane o chiamare la più vicina Stazione dei Carabinieri per richiedere maggiori informazioni.




La Comunità Cinese dona 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari: "Andrà tutto bene"

La Comunità Cinese di Siracusa dona alla città 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari.La consegna, questa mattina, davanti ad un esercizio commerciale di viale Tisia. A ritirarle, il sindaco, Francesco Italia. La Comunità Cinese locale ha raccolto oltre 10 mila euro. I prodotti sono arrivati nelle scorse ore. “Forza Italia, Forza Cina, andrà bene”- hanno dichiarato i cittadini cinesi durante la breve cerimonia di consegna, tutti rigorosamente indossando la mascherina protettiva. “Lavoriamo e viviamo qui- ha aggiunto una lavoratrice e mamma cinese- e abbiamo qui i nostri bambini. Siamo insieme in questa battaglia”. A donare sono stati 23 commercianti, tra ambulanti, gestori di negozi e ristoratori. Cifre variabili quelle versate, da 200 a tremila euro a seconda delle possibilità di ciascuno.   Dal sindaco, Italia, parole di ringraziamento. Subito dopo, il primo cittadino ha consegnato il materiale all’ospedale Umberto I di Siracusa.