Siracusa. I dipendenti dell'ex Provincia in smart working, il commissario firma il provvedimento

L’ex Provincia si adegua alle disposizioni nazionali legate all’emergenza Coronavirus e attiva lo smart working per le centinaia di dipendenti dell’ente.  Il Commissario straordinario, Domenico Percolla, ha  firmato il provvedimento. L’ente dovrebbe assicurare i servizi essenziali e di emergenza “che saranno individuati e successivamente coordinati dai responsabili degli uffici competenti e contestualmente ha disposto il lavoro agile per i dipendenti”.
“Tutti i dipendenti – ha spiegato il dott. Percolla – compresi quelli impegnati in smart working dovranno, in modo compatto, operare affinchè resti alta la funzionalità dell’Ente, nella prospettiva di una ripresa a pieno regime – si spera presto – di tutte le attività”.




Siracusa. Derrate alimentari per la Caritas, 30 bancali in arrivo dal Banco Alimentare

Cibo da destinare alla Caritas di Siracusa. I volontari della Protezione Civile stanno raggiungendo in queste ore Belpasso, per fare scorta di cibo da destinare all’ente caritatevole, per le famiglie bisognose del territorio. Il Banco Alimentare del comune in provincia di Catania ha pronti 30 bancali per la Caritas di Siracusa. In giornata le risorse alimentari saranno quindi disponibili e saranno utilizzate secondo le priorità individuate.




Coronavirus, piano straordinario per l'emergenza: 2 mila posti letto in più, l'annuncio di Musumeci

Un piano straordinario, che possa consentire di ottenere circa 2 mila posti letto in Sicilia per i casi eventuali di Coronavirus, anche attraverso la riconversione temporanea di reparti degli ospedali dell’isola.  Il presidente della Regione, Nello Musumeci, annuncia nuove misure per contrastare l’emergenza. Una situazione da gestire dentro gli ospedali con l’incremento dei posti di rianimazione. Ne dovrebbero essere creati almeno altri 250 rispetto a quelli esistenti, che si rivelano altrimenti insufficienti. “Siamo in attesa delle mascherine- spiega il governatore dalla pagina Facebook della Regione- Ne arrivano poche. Ce ne serve una quantità di almeno un milione. Appena ci saranno recapitate, le distribuiremo subito al personale sanitario medico e paramedico, poi nei luoghi di lavoro”. Oltre ai posti di terapia intensiva, la Regione lavora alla creazione di posti letto per chi avrà bisogno di un normale ricovero. ” Speriamo di non arrivare a numeri a cui però ci prepariamo. Bisogna curarsi in salute, osservare le regole in maniera rigidissima. Dobbiamo essere un solo cuore. Possiamo dimostrare che sappiamo essere presenti alle nostre responsabilità. Non ci serve il panico. Basta fare quello che ci viene chiesto di fare. Ne usciremo e ne usciremo bene”




Siracusa. Coronavirus: 48 contagiati in provincia, la metà ricoverati: due i deceduti

Sono 48 i contagiati in provincia di Siracusa. L’aggiornamento sui positivi al Coronavirus nel territorio fornisce questo numero, accanto a quello dei ricoveri, che sono intanto saliti a 24. In Sicilia in totale sono 721 i casi positivi registrati dall’inizio, ma attualmente ne risultano 681 perché 27 sono già guariti e 13 deceduti. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 42; Caltanissetta, 28; Catania, 262; Enna, 38; Messina, 115; Palermo, 98; Ragusa, 8; Siracusa, 48; Trapani, 42. Per quanto riguarda i deceduti,  i 13 casi sono riferiti alle seguenti province: 5 a Catania, 4 a Enna, 1 ciascuno ad Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Siracusa.




Rizzuto, esposto in Procura dell'On. Di Pasquale: tragica ricostruzione in una lettera del 14 marzo al prefetto

Una ricostruzione drammatica e la richiesta di un intervento del prefetto per tutelare la salute dei cittadini.E’ una lettera del deputato regionale Nello Dipasquale, precedente al tragico epilogo di oggi. Nella missiva del 14 marzo, il parlamentare dell’Ars  racconta una serie di passaggi che lasciano spazio a diverse considerazioni.La lettera è indirizzata al prefetto. Parte dal 9 marzo scorso, quando “il paziente Calogero Rizzuto, residente a Rosolini, accompagnato dalla moglie, su indicazione del medico di famiglia, va a fare il tampone poiché’ affetto da febbre e tosse da una settimana.
Giorno 10 marzo in serata , contattato dalla moglie del Rizzuto, poiché ancora non aveva avuto alcun esito-racconta Di Pasquale-  mi attivo prontamente per capire cosa stava accadendo, contattando il direttore dell’Asp di Siracusa,Salvatore Luci Ficarra, alle ore 19,34 che mi risponde che l’esito dei tamponi di giorno 9 non era ancora arrivato”. Si arriva all’ 11 marzo, secondo il racconto del rappresentante del parlamento regionale. “Giorno 11 marzo alle ore 8,16 della mattina il dott. Ficarra, mi rigira su whatsapp messaggio del Policlinico di Catania, che attesta l’assenza di
notizie sull’ esito del tampone di giorno 9. Sempre in contatto con la moglie, inizio a preoccuparmi poiché Rizzuto mostra costante peggioramento. Fortemente preoccupato, scrivo al dott. Ficarra ribadendo che non possiamo ancora aspettare l’esito del tampone perché Rizzuto si
aggrava di ora in ora, nella mattinata viene contattata dall’asp di Siracusa la moglie per rifare il tampone. La moglie , poiché il marito è stremato , cerca un’ambulanza invano. Decide allora di abbassare il sedile e portarlo con la sua macchina a fare il nuovo tampone. Rifanno il tampone, nessun altro esame (RX) per verificare eventuale polmonite, e lo rispediscono a casa, in attesa dell’ esito del nuovo tampone” . Di Pasquale prosegue nel suo tragico racconto. “Giovedì 12 marzo alle 10 circa del mattino contatto nuovamente il dott. Ficarra per avere notizie sempre dei tamponi. Il dott. Ficarra mi risponde che non ci sono notizie e se voglio posso contattare personalmente il
Policlinico di Catania.  Gli ribadisco che Rizzuto sta rischiando di morire. Contatto immediatamente il Direttore della Sanità dott. La Rocca alle ore 12 e mi scrive che alle 14 il prof. Scalia comunicherà l’esito dei tamponi, faccio riferimento dei tamponi effettuati giorno 9 e giorno 11per i quali si
attende risposta, mi dicono alle 14 del 12 di marzo. Nel frattempo contatto, oltre al Direttore regionale La Rocca anche il mio collega On.le Barbagallo per capire che sta succedendo al Policlinico di Catania con questi benedetti o maledetti tamponi. Ad entrambi, prontamente attivatisi, il referente del Policlinico scrive che il tampone non andava fatto secondo le direttive ministeriali, poiché dalla scheda non aveva indicazioni di rischio: tosse , febbre, e incontro con delegazione coreana a fine febbraio già comunicata in occasione del 1 tampone di giorno 9 marzo, ribadendo che l’emergenza imponeva delle scelte su criteri di priorità ( giorno 12 marzo ore 13:38).
Continuo a non sentirmi rassicurato, sempre in contatto con la moglie che mi comunica il permanere della febbre, chiamo l’Assessore Regionale Avv. Ruggero Razza e gli spiego tutta la triste e paradossale vicenda. Immediatamente l’Assessore mi dice che ritiene utile a prescindere dal
tampone il ricovero e con successivo messaggio alle 17:43 mi conferma che è in corso il ricovero di Rizzuto. Alle 21:33 l’Assessore mi scrive che dall’ esito della TAC effettuata al
ricovero risulta affetto da polmonite. Alle 23:29 la moglie mi comunica che al marito stanno somministrando l’ossigeno perché con insufficienza respiratoria, tutto questo dopo
appena 12 ore dai messaggi del Policlinico che il paziente non  necessitava di tampone. Giorno 13 alle 8:30 arriva l’esito positivo del tampone: COVID-19 Il paziente a quell’ora è già in rianimazione”. La considerazione che Di Pasquale fa lascia trapelare un dubbio.”Io non sono un medico-dice- Non so se Rizzuto, ricoverato prima, avrebbe potuto evitarsi la sala  Forse la tempestiva individuazione della patologia del Paziente Rizzuto che non so se definire paziente 1, avrebbe potuto ridurre ulteriori contagi a carico di quanti hanno avuto contatti con il paziente nei giorni
precedenti il 9 marzo”.

Foto: generica, dal web




Siracusa. Coronavirus. Salgono a 24 i ricoverati, tre in più di ieri: 310 in Sicilia

Aumentano ancora i numeri relativi ai ricoveri necessari in provincia di Siracusa di pazienti con Coronavirus. Oggi a mezzogiorno, secondo gli ultimi dati forniti dalla Regione, erano 24. In SIcilia sono Sono ricoverati 310 pazienti (39 a Palermo, 117 a Catania, 72 a Messina, 0 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 22 a Enna, 7 a Ragusa, 24 a Siracusa e 14 a Trapani) di cui 60 in terapia intensiva, mentre 371 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 13 deceduti (1 a Caltanissetta, Agrigento e Siracusa, 6 a Catania e 4 Enna). Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 6.375. Di questi sono risultati positivi 721 (91 più di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 681 persone (+85 rispetto a ieri).




Siracusa. Addio a Calogero Rizzuto: sgomento e cordoglio per la sua scomparsa

Un fulmine a ciel sereno la morte del direttore del Parco Archeologico, Calogero Rizzuto nel territorio provinciale. Lo sgomento è unanime, come il cordoglio che in tanti stanno esprimendo. Sono rappresentanti delle istituzioni, della politica, sono persone che hanno conosciuto Rizzuto, che hanno lavorato con lui o semplicemente che ne hanno apprezzato l’impegno per la tutela e la valorizzazione dei siti archeologici della provincia di Siracusa. Il decesso è arrivato pochi giorni dopo una notizia che aveva rassicurato tanti: le sue condizioni, dopo avere contratto il Coronavirus e il successivo ricovero, sembravano migliorate. Questa mattina, invece, la tragica notizia. Ad esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia Rizzuto, la Fondazione Inda, con il Presidente, il Consigliere delegato, il Sovrintendente, i membri del Consiglio di amministrazione e tutto il personale “nel ricordo dell’uomo di cultura, collaboratore prezioso e custode integerrimo del patrimonio archeologico della città”.

Il sindaco, Francesco Italia e l’assessore alla Cultura, Fabio Granata esprimono “grande dolore la scomparsa dell’architetto Calogero Rizzuto, Direttore del Parco Archeologico di Siracusa a nome dell’intera amministrazione comunale. La cultura siciliana e nazionale subiscono una gravissima perdita alla luce della personalità di Calogero, della sua grande professionalità e del suo tratto umano prezioso e raro. Ci stringiamo con amore e grande vicinanza alla famiglia di Calogero Rizzuto e ne onoreremo la memoria non appena questa fase delicata e drammatica della vita della Città e della nostra Italia sarà solo un brutto ricordo”

Il presidente della Regione, Nello Musumeci , lo ricorda come persona di cui aveva apprezzato subito le “qualità umane e professionali, per questo motivo lo avevo nominato per rilanciare l’area archeologica aretusea. Con la sua scomparsa, la Regione Siciliana perde un dirigente serio e capace. Alla famiglia vanno le condoglianze del governo regionale”.

Sgomento per la scomparsa di Rizzuto viene espresso dal deputato regionale Giovanni Cafeo, che lo ricorda come “un professionista serio e una figura di alto profilo istituzionale per il nostro territorio.
“Nel seguire in prima persona la recente vicenda che ha visto contrapposti proprio i vertici del Parco Archeologico e l’INDA sulla concessione del Tetro Greco di Siracusa, ho ritrovato nel dottor Rizzuto un interlocutore serio e autorevole – continua Cafeo – e pur nel rispetto delle reciproche posizioni, non sempre coincidenti, era chiaro ed evidente in lui, come in tutti gli altri protagonisti della vicenda, il desiderio di trovare una soluzione condivisa e utile a tutti”.
“Al rammarico per la grave scomparsa, si aggiungono la rabbia e la frustrazione per un virus che sta mietendo in Italia e nel mondo migliaia di vittime – prosegue l’On. Cafeo – stiamo combattendo una guerra pericolosa e anomala, con un nemico potente e invisibile, ma non invincibile. Se restiamo a casa e rispettiamo le prescrizioni dettate dall’urgenza del momento, sono infatti convinto che alla fine saremo noi a trionfare”.
“Rivolgo infine un pensiero ai familiari del dottor Rizzuto – conclude l’On. Cafeo – che oltre al dolore della scomparsa hanno dovuto subire anche gli effetti dei protocolli di sicurezza che costringono al completo isolamento i malati da COVID-19, impedendone finanche l’ultimo saluto”.




Siracusa. Picnic alla Mazzarrona: in sette a fare la scampagnata, denunciati

Avevano deciso di trascorrere la domenica all’aperto, per “svagarsi” nei giorni delle limitazioni imposte per il contenimento del Coronavirus. Nel primo pomeriggio di ieri gli agenti delle Volanti hanno denunciato 7 giovani siracusani (4 uomini e 3 donne) che, violando i precetti posti a tutela del contenimento sanitario, stavano partecipando ad un picnic all’aperto, sotto i portici di un edificio popolare, nei pressi di Via Luigi Cassia, alla Mazzarrona. Uno di questi, sottoposto alla sorveglianza speciale, è stato anche denunciato per aver violato tale misura.




Siracusa. Scossa di terremoto,magnitudo 2.7: epicentro in mare

Sisma nel territorio di Siracusa. La nuova scossa si è verificata alle 8,30 di questa mattina con epicentro in mare. La scossa registrata dai sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologià è stata di magnitudo 2.7, profondità 10.5 km. Una precedente scossa era stata registrata anche nella notte, in quel caso di magnitudo 2.6. Due giorni fa, ancora una scossa, magnitudo 2.8.




Coronavirus. "118, più personale: siamo al collasso", appello di medici e soccorritori

Più personale per le sedi siciliane della Seus 118. Lo ha chiesto stamane la Ugl Sicilia con una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, ed agli assessori regionali Ruggero Razza e Gaetano Armao. Nell’appello il sindacato evidenzia come, allo stato attuale, con la grave evento epidemiologico complessa in atto la mole di lavoro è aumentata, anche in relazione ai casi di sospetto Coronavirus da prelevare e trattare per il trasferimento nei punti Covid. Il personale si dice esausto per il lavoro massacrante e particolarmente impegnativo e, “tra malattia, pensionamenti. trasferimenti e assenze motivate a vario titolo, a coprire i turni non bastano più neanche le numerose ore di straordinario accordate – dicono i segretari regionali delle federazioni Sanità e Medici, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri. Per questo, chiediamo al Governo regionale che apra nell’immediato a delle assunzioni temporanee di autisti soccorritori ed infermieri, per far fronte a questa situazione di eccezionale necessità di risorse umane, marcata da un organico da tempo ridotto al minimo. In più chiediamo che venga valutata l’opportunità di dotare tutte le ambulanze di personale medico, considerata la fase altamente delicata che impone una maggiore attenzione in tutta la filiera del soccorso. Siamo certi che questa nostra proposta, ancora una volta, verrà presa in carico ed attuata a tutela dei lavoratori, che ci auguriamo possano avere anche più dispositivi di protezione individuale a disposizione, e dell’efficienza del servizio – concludono dalla Ugl Sanità e Medici Sicilia. Sull’emergenza sanitaria stiamo sostenendo l’azione del presidente Musumeci e dell’assessore Razza – dichiara il segretario dell’Unione regionale Giuseppe Messina – che, con coraggio e tempestività, hanno assunto decisioni importanti per neutralizzare il più possibile il diffondersi del virus Covid 19 nell’Isola. Molto c’è ancora da fare per mettere in sicurezza cittadini e lavoratori, come chi lavora nell’ambito della sanità, con ad esempio il reclutamento straordinario di personale – aggiunge – ma siamo fiduciosi perché la scelta di chiudere i confini regionali ed avviare la produzione autarchica di dispositivi di protezione individuale va nella direzione chiesta dall’Ugl Sicilia.”