Siracusa. Pioggia di milioni per i centri storici: neanche un euro per i comuni della provincia

Fondi dalla Regione per il post- emergenza a 70 piccoli e medi centro storici siciliani, 75 milioni di euro che, a quanto pare, non toccheranno alcun comune in provincia di Siracusa. Il finanziamento arriva  dall’assessorato regionale alle Infrastrutture. I comuni coinvolti potranno indire gare d’appalto per i progetti relativi ai centri storici, riqualificazione del tessuto urbano siciliano, secondo quanto spiegato dal presidente della Regione, Nello Musumeci. In piena emergenza Coronavirus, anche pensando al “dopo”, sono quindi state stilate le graduatorie relative alle due linee di intervento, e dato l’ok alle gare d’appalto. Una boccata d’ossigeno che non potrà essere”respirata”, tuttavia, nel territorio provinciale. A presentare i progetti erano stati i comuni di Palazzolo, Cassaro, Buscemi, Francofonte e Sortino.




Siracusa. Mascherine trasparenti, dalla Sicilia l'idea: appello alle aziende

Un’idea made in Sicily e un appello che parte dall’Associazione “Sicilia turismo per tutti’” : produrre mascherine trasparenti, che possano consentire l’identificazione da un lato, ma soprattutto non diventare barriera alla comunicazione, in special modo per i cittadini sordi.  “Per loro – spiega Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione – le attuali mascherine rappresentano una barriera per la comunicazione perché rendono impossibile la lettura del labiale, tecnica fondamentale che consente loro di comprendere le persone udenti quando parlano, spiega Bernadette Lo Bianco presidente dell’associazione “ Sicilia Turismo per Tutti “. All’appello starebbero iniziando a rispondere, per il momento in termini di manifestazione verbale di disponibilità, alcune aziende del Nord Italia. Il prototipo è pronto . L’hanno ideato Antonella Dimoli (assistente all’autonomia e alla comunicazione) , Fabio Di Pietro in collaborazione con l’ingegnere Rosario Zagami che ha progettato uno speciale strumento con filtri intercambiabili.
“Rivolgiamo un appello a qualunque azienda volesse sostenere questa iniziativa, al fine di rendere reale ciò che per adesso è soltanto un sogno” dice Lo Bianco.




Siracusa. Nessuna antenna 5G, il sindaco Italia fa chiarezza: "Non favorevoli"

Nessuna antenna 5G è stata installata a Siracusa. Nel pomeriggio, anche attraverso i social, si era diffusa preoccupazione per delle antenne piazzate in alcune zone del territorio comunale, a partire dalla strada per Floridia. Subito sono partite le segnalazioni. L’amministrazione comunale ha condotto le verifiche del caso e appurato che si tratta di un aggancio Iliad su una preesistente antenna Tim.Il sindaco, Francesco Italia invita a non creare allarme senza notizie chiare, “soprattutto in un momento come questo. Io, la mia giunta e gli uffici comunali -spiega dalla sua pagina Facebook – siamo sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento”. Intanto il primo cittadino si sbilancia sul tema 5G, comunicando che “Non siamo favorevoli all’installazione di antenne 5G nel territorio della nostra città”.




Primo decesso per Covid-19 a Solarino: l'annuncio del sindaco Scorpo

E’ il primo decesso per Coronavirus a Solarino. Una donna, da pochi giorni risultata positiva al virus, è deceduta questa mattina. Era ricoverata all’ospedale di Augusta. A darne notizie e ad esprimere ai familiari profondo cordoglio è  il sindaco,  Sebastiano Scorpo. Il primo cittadino assicura che, “unitamente all’Asp territoriale competente, stiamo accelerando i tempi per l’effettuazione dei tamponi ai familiari conviventi, i quali sono già da diversi giorni in quarantena”. Il sindaco rivolge un accorato appello ai cittadini. “Oggi più di ieri-conclude-  chiediamo a tutti il massimo rispetto delle regole a tutela della salute propria e altrui”.




Coronavirus, morta donna ricoverata ad Augusta: il marito ucciso dal Covid-19 il mese scorso

Una tragedia familiare tanto dolorosa da rasentare l’incredibili. E’ morta per Covid-19 all’ospedale Muscatello di Augusta una donna di Sortino, il cui marito era morto, sempre a causa del Coronavirus, un mese e mezzo fa. L’uomo era deceduto nella sua abitazione. La donna, positiva al tampone, sarebbe stata ricoverata in tre diversi ospedali. Poi, la tragica fine. Il figlio della coppia, che presentava sintomi influenzali, ha atteso parecchio tempo prima di potersi sottoporre a tampone e ad ottenerne l’esito. Per fortuna sarebbe infine risultato negativo, ma con il profondo dolore e trauma di aver perso nel giro di un mese e mezzo entrambi i genitori. Con il decesso della donna, i morti per coronavirus a Sortino diventano sei.




Siracusa. Covid-19: chiusi i reparti di Medicina, Geriatria e Stroke Unit: personale in quarantena

Sanificazione e, pertanto, chiusura per i reparti di Medicina, Geriatria e Stroke Unit dell’ospedale Umberto I . Tutto il personale posto in quarantena. Lo prevede una circolare della Sues 118 Catania-Siracusa-Ragusa nella disponibilità dell’ospedale Cannizzaro di Catania e dell’Asp di Siracusa. La decisione è stata assunta a seguito della serie di contagi che hanno riguardato sanitari e pazienti delle unità operative interessate. Ancora una volta la sicurezza all’interno dell’ospedale di Siracusa si ritrova dunque al centro di polemiche e dubbi sulla sicurezza della gestione dell’emergenza Covid-19.  Il contagio ha riguardato, dall’inizio dell’emergenza, in misura differente, Cardiologia, Pronto  soccorso, Oncologia, fino ad arrivare ai reparti per cui adesso si è disposta la chiusura. Il primo passo era stato in diversi casi il blocco dei ricoveri. I sindacati restano sul piede di guerra. La battaglia si muove anche sul versante della giustizia, con un esposto in Procura presentato dalla Cgil.  Nell’occhio del ciclone i vertici Asp, di cui una petizione on line chiede le dimissioni. Intanto il direttore del presidio sanitario dell’Umberto I, Giuseppe D’Aquila è stato al momento sostituito (in quanto ufficialmente in ferie) dai medici Nino Bucolo, Giuseppe Capodieci e Paolo Bordonaro. Secondo la circolare che dispone la chiusura dei reparti, per essere sottoposti a sanificazione, viene anche specificato che “i successivi trasferimenti dovranno essere concordati con il medico di turno presso la Sala Operativa del 118  di Catania”. La vicenda infuoca ancora le polemiche. Il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi torna a chiedere un passo indietro da parte dei vertici Asp. “Ma quanto deve durare ancora questo drammatico teatrino sulla sanità siracusana? -chiede l’esponente del sindacato – Il disastro sanitario che si sta consumando sotto gli occhi attoniti di tutti noi va fermato, subito. Basta con le polemiche inutili di chi continua a girarsi dall’altra parte. Basta con tentativi raffazzonati di agguantare una situazione che rischia di essere sempre più fuori controllo. La Direzione Generale e Sanitaria dell’Asp faccia un passo indietro in nome di un residuo di lealtà e di dignità dovuto a tutta la nostra comunità. Sfuggire a questa responsabilità, come accaduto fino adesso, accresce soltanto il clima già pesante di incredulità e sgomento”.




Siracusa. Covid, l'infettivologo Scifo: "Tanti errori: mancanza di cultura e organizzazione"

“Un deficit di cultura e di organizzazione evidente”. L’ex primario di Malattie Infettive, Gaetano Scifo “boccia” la gestione dell’emergenza Coronavirus nel territorio provinciale, puntando l’attenzione su diversi fattori. Lo specialista è adesso a supporto del personale in campo. Parla senza mezzi termini ma puntualizza che si tratta esclusivamente di “critiche costruttive, necessarie in un momento come questo, in cui serve una struttura sanitaria pienamente efficiente”. Vanno esclusi, secondo Scifo, medici e personale sanitario, “che, al contrario, hanno dimostrato e dimostrano cuore e fegato, un impegno encomiabile, mettendo anche a rischio le proprie vite e quelle dei propri familiari per mettersi al servizio della collettività con grande professionalità”.  “Nell’Unità di Crisi-spiega Scifo-  è mancato un adeguato grado di consapevolezza e di conoscenza delle misure da mettere in campo,  che francamente avrebbero dovuto esserci. Un deficit culturale e di organizzazione che non può essere negato”. Scifo dissente anche dalla strategia di “puntare su tanti punti di assistenza, in diversi luoghi del territorio,  con circolazione di pazienti, ambulanze, con una sanificazione complessa, con la  circolazione di farmaci”. L’idea dell’infettivologo siracusano sarebbe stata, invece, quella di “compattare alcuni reparti, effettuare eventuali trasferimenti molto prima, fare piu’ spazio e piu’ cultura”. Per la formazione del personale, da preparare all’emergenza “l’unica manifestazione di aggiornamento è stata organizzata a febbraio all’Ordine dei Medici- ricorda – Non ci sono stati, invece,  corsi per gli infermieri e per il personale non sanitario”. Per argomentare ulteriormente, Scifo descrive i piani aziendali che sono stati predisposti. “Sono solo un’elencazione di posti letto da allocare nelle varie strutture-spiega -Il piano aziendale sarebbe dovuto essere molto piu’ ampio e complesso. Nelle unità di crisi, inoltre, dovevano esserci dei responsabili per le singole esigenze, con compiti specifici. Mi sembra, al contrario, che si sia limitato tutto a una sorta di titolo di onorificenza . Abbiamo poi pagato il ritardo diagnostico, certamente, in questo caso scelte dell’assessorato regionale alla Sanità. Il principale errore commesso a Siracusa sarebbe stato, per Scifo, non avere subito predisposto percorsi differenziati. ” La situazione di promiscuità e l’assenza di dispositivi di protezione di certo non sono stati fattori positivi”.  Forte perplessità, inoltre, quella che esprime Scifo in merito a quelle circolari che vietavano l’uso di mascherine. L’ex primario dell’Unità Operativa di Malattie Infettive si mostra possibilista sull’utilità dei nuovi test sierologici. “Potranno servire- dice- per comprendere quanto realmente ha circolato il virus in Sicilia. Potrebbero essere applicati per le forze dell’ordine, per i volontari della Protezione Civile, per gruppi di lavoratori da far rientrare magari in anticipo, nella cosiddetta Fase 2, che è quella della ripartenza”. Per gli operatori sanitari, invece, necessario il tampone vero e proprio. Scifo conclude con una critica rivolta al Dipartimento di Prevenzione. “Ha subito un collasso- conclude- Difficile per i medici di medicina generale comunicare con questa struttura, dal ruolo, invece, fondamentale. E’ come scomparso”.




Priolo. Consegnate a domicilio altre 15 mila mascherine: "Ogni famiglie le avrà"

Consegnate questa mattina altre 15.000 mascherine acquistate dal Comune di Priolo Gargallo. Lo ha fatto sapere il Sindaco, on. dott. Pippo Gianni. I dispositivi di protezione vanno ad aggiungersi ai 4.000 arrivati ieri. A partire dai prossimi giorni, le mascherine saranno distribuite a domicilio, a tutta la popolazione, attraverso i volontari di Protezione Civile e Misericordia. Andranno ad ogni componente del nucleo familiare, bambini compresi, e poi a medici di base, pediatri, personale dell’ASP, forze dell’Ordine, volontari. “Tutto ciò – ha commentato il Sindaco Gianni – sempre nell’ottica della salvaguardia della salute dei cittadini e di chi ogni giorno lavora in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus”.




Avola. Video in bici,offese e minacce: denunciato 51enne autore di un video

Ha istigato alla violazione delle misure di contenimento sanitario attraverso un video girato e pubblicato sui social. Un video in cui un uomo, avolese, di 51 anni, percorreva in bicicletta la strada provinciale 4. Frasi offensive, intimidatorie, l’invito ai suoi concittadini a violare le misure del Governo e della Regione. Oltre alla denuncia, l’uomo è stato anche sanzionato perchè fuori dalla propria abitazione per praticare attività sportiva.




Ferla. Il Comune dona mascherine al Pta di Palazzolo, alla Guardia Medica e ai medici di famiglia

Donazione del Comune di Ferla al Presidio Territoriale di Assistenza Sanitaria di Palazzolo Acreide, alla Guardia Medica di Ferla e ai Medici di Famiglia. Il sindaco, Michelangelo Giansiracusa ha consegnato 200 mascherine chirurgiche al Pta di palazzolo, 100 alla Guardia Medica di Ferla e 40 ai medici di famiglia del borgo della zona montana della provincia di Siracusa.
“Tutelare e collaborare con le strutture sanitarie del territorio e con il personale sanitario è fondamentale -spiega il primo cittadino – per vincere la battaglia contro il Covid-19. Un piccolo gesto di ringraziamento verso chi è ogni giorno si trova nelle linee di trincea a tutela della salute di tutti”. Intanto il Comune di Ferla  ha acquistato altre 2700 mascherine chirurgiche usa e getta, riservate ad eventuali necessità ed emergenze in quanto tutta la cittadinanza che ne ha fatto richiesta è stata  fornita di mascherine artigianali riutilizzabili.