Siracusa. Mercato ortofrutticolo, tensioni rientrate: "Tetto massimo di prezzi"

Un elenco di prodotti agricoli con un prezzo massimo di vendita. Così si tenterà di superare i problemi che si stanno verificando al mercato generale e che questa mattina hanno condotto ad una protesta dei rivenditori e a momenti di tensione per via di quello che è ritenuto, proprio dai rivenditori, un aumento eccessivo dei prezzi. Accusa respinta  dagli operatori del mercato. La soluzione è stata individuata con la mediazione dell’assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti e della direzione del mercato. L’elenco di prezzi massimo al rivenditore, che sarà pubblico nelle prossime ore, servirà anche per rendere trasparente agli utenti finali quale sia il meccanismo. “Il mercato ortofrutticolo funziona con la stagionalità-fa notare- non è  legato alla pandemia in corso. Lo dicono anche le analisi delle stagioni precedenti, negli anni precedenti”. L’esponente della giunta Italia non nasconde che “si chiede un sacrificio a tutti e in questa fase maggiormente ai contadini”. Le tensioni sarebbero, dunque, rientrate con l’accordo raggiunto in mattinata e che sarà perfezionato nei prossimi giorni. Anche domani, previsto un presidio delle forze dell’ordine al mercato, per garantire che le operazioni di compra-vendita si svolgano in un clima sereno. “La guerra non è fra persone- evidenzia Burti- è contro il virus. Le istituzioni stanno dimostrando di esserci. Ho seguito ogni singolo passaggio e ho cercato di trovare la migliore soluzione, pur sapendo che questo tipo di meccanismo non è governabile attraverso un regolamento cittadino,ma è stata una volontà di mediazione da parte di tutti. Ci rapportiamo con il libero mercato”.




Siracusa. Caro ortofrutta, scatta la protesta al mercato generale

Agitazione al mercato generale, Dalle prime ore di questa mattina è in corso una protesta, legata all’andamento dei prezzi dell’ortofrutta, conseguenza dell’emergenza Coronavirus. Porte chiuse e , sul posto, le forze dell’ordine . In questi giorni alcuni operatori che vanno a rifornirsi di frutta e verdura per i loro banchi hanno lamentato l’incremento. Costi in alcuni casi raddoppiati rispetto al consueto prezzo. Il Comune ha avviato dei controlli, dai quali fino a ieri non sembrava fossero emerse particolari anomalie. L’assessore al ramo, Cosimo Burti, che ha raggiunto gli operatori,  ha  assicurato ulteriori verifiche. Il problema sarebbe legato ai costi. Mentre per la frutta si sarebbero mantenuti stabili, per gli altri prodotti si sarebbero registrati sensibili incrementi. I rivenditori hanno minacciano di non acquistare più nulla. Confronto animato anche con la direzione del mercato.




"Sospensione dei tributi locali", la Cna chiede aiuto alla Regione

“Una concreta ed immediata misura finalizzata ad alleggerire la pressione fiscale nei confronti delle imprese”. CNA Sicilia ha indirizzato una lettera al Governatore Musumeci, all’Assessore regionale alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso, e al Presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, per sollecitare, ciascuno per il ruolo di competenza, un incisivo intervento che promuova una iniziativa organica destinata alle Amministrazioni comunali, deputate a deliberare sui tributi locali. “Di fronte ad uno scenario che giorno dopo giorno si fa sempre più complesso e drammatico – scrivono i vertici regionali della Confederazione – si rende necessaria, alla luce anche delle recenti disposizioni con cui si assegna maggiore liquidità ai Comuni, l’adozione di misure di sostegno alle imprese, tramite provvedimenti urgenti ad ogni livello, per tendere la mano al nostro tessuto economico, ormai al collasso, e mitigare le gravi ricadute sociali che ne deriverebbero. A questo proposito, con il coinvolgimento attivo di ANCI Sicilia – sottolineano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – chiediamo di intervenire presso i Sindaci dei Comuni della nostra regione, fatte salve le autonomie di ogni Ente Locale, affinché si arrivi subito alla sospensione del pagamento dei tributi locali a carico delle imprese, Tari, Imu, Tosap, tassa sulla pubblicità, rinviandone la riattivazione alla fine dell’emergenza sanitaria, con cancellazioni e/o riduzione in base anche all’effettiva fruizione del servizio. Le CNA Territoriali della Sicilia, dal canto loro, sono già impegnate in una interlocuzione costante con le Amministrazioni di riferimento al fine di individuare adeguate soluzioni per fare fronte alle criticità che stanno attraversando ed investendo l’intero comparto produttivo. La nostra Confederazione sta collaborando, a tutti i livelli, per consentire alla nostre comunità di contenere e sconfiggere l’epidemia in corso e assicura – concludono Battiato e Giglione – totale collaborazione alle Istituzioni Pubbliche per la fase di rilancio che si aprirà, si spera, quanto prima”.




Siracusa. Covid-19, ancora troppa gente per strada in tutta la provincia, controlli dei carabinieri

Proseguono i controlli per strada, per verificare il rispetto delle norme di contenimento del contagio da Covid-19. Ancora spiegazioni ben distanti da quelle ritenute validi motivi di necessità, salute e lavoro.  A Siracusa, in zona Borgata, cinque persone sono state controllate mentre erano intente a riparare sulla pubblica via l’autovettura di uno di loro, intorno alla quale stavano armeggiando in gruppo; nella frazione di Cassibile e a Floridia diverse persone sono state sorprese mentre passeggiavano per le vie cittadine, senza saper addurre all’atto del controllo motivazioni comprovanti uno stato di necessità: tutti infatti hanno dichiarato di essere usciti per fare una passeggiata perché stanchi di rimanere chiusi in casa;
a Canicattini Bagni tre persone, non conviventi, sono state sanzionate dopo essere state sorprese insieme a bordo della stessa autovettura che stavano usando per andare a sbrigare alcune commissioni personali; benché per due di essi le motivazioni per uscire fossero rilevanti, l’impiego “massivo” della vettura (nella quale era presente anche un soggetto proveniente dal territorio del Comune di Siracusa, intenzionato ad andare a trovare una zia malata) è da considerarsi come una violazione delle disposizioni vigenti;
a Testa dell’Acqua due persone sono state sanzionate a bordo delle loro autovetture: il primo, ha dichiarato di essere di ritorno a casa dopo aver accompagnato un amico; il secondo invece stava andando presso una sua abitazione secondaria;
ad Avola si sono riscontrati tre casi di persone che, a bordo della loro vettura, circolavano senza giustificato motivo;
ad Augusta e a Villasmundo due persone sono state sanzionate a bordo delle loro autovetture, poiché circolavano senza motivo valido; ed ancora, a Villasmundo, una persona è stata sanzionata dopo essere stata controllata mentre circolava a piedi;
a Lentini, 3 persone sono state sanzionate perché circolavano senza motivo valido: due camminavano per le vie cittadine, una addirittura proveniente da un altro Comune della vicina provincia etnea; una terza era invece in macchina proveniente dal Comune di Buccheri.




Coronavirus. In provincia 66 contagiati (35 ricoverati, 18 guariti, 3 decessi)

I casi di Coronavirus in provincia salgono a 66. Lo dicono i numeri ufficiali forniti nel pomeriggio dalla Regione all’Unità di Crisi Nazionale. Sono aggiornati alle 17 di oggi. Ad Agrigento, 75 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 61 (19, 3, 4); Catania, 368 (136, 16, 23); Enna, 181 (92, 1, 10); Messina, 266 (129, 8, 15), Palermo, 216 (78, 14, 6); Ragusa, 27 (7, 3, 2); Siracusa, 66 (35, 18, 3); Trapani, 70 (26, 0, 1). Il numero fornito dalla Protezione Civile Nazionale per la provincia di Siracusa in merito ai contagi è di 87 in quanto complessivo.

 




Siracusa. Tari: "Non è il momento delle polemiche, prima scadenza il 30 maggio"

“Non è il momento delle polemiche ma è il momento della condivisione e della collaborazione. L’Amministrazione per venire incontro alle difficoltà generate dall’emergenza del coronavirus ha deciso di differire la prima rata della Tari da marzo a maggio per un totale di sette pagamenti fino all’ultima scadenza prevista del 30 novembre che corrisponderà con il conguaglio”.
L’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri, interviene in risposta alle accuse su una presunta mancata sospensione del pagamento della tassa sui rifiuti.
“Come anticipato dal sindaco Italia, nei giorni scorsi, e come già concordato dalla metà di marzo, il settore entrate giorno 24 ha redatto la proposta di deliberazione, la numero 13. La stessa è stata inviata il giorno successivo all’Ufficio segreteria del consiglio comunale che, a sua volta, ha immediatamente girato il documento al collegio dei revisori legali per l’apposizione del parere di competenza. Il parere è stato apposto nella stessa giornata”.
Conclude l’assessore Buccheri: “A questo punto si aspettano le determinazioni di competenza che il commissario straordinario, Giuseppe Di Gaudio, in sostituzione del consiglio comunale, dovrà assumere presumibilmente nella giornata di domani in videoconferenza, secondo quanto disposto dal decreto legge numero 18”.
Ecco le nuove scadenze della Tari:
1. la prima il 30 maggio 2020;
2. la seconda il 30 giugno 2020;
3. la terza il 30 luglio 2020;
4. la quarta il 30 agosto 2020;
5. la quinta il 30 settembre 2020;
6. la sesta il 30 ottobre 2020;
7. la settima a conguaglio il 30 novembre 2020.




Siracusa. Coronavirius: "Distribuiamo spesa e medicine", delinquenti derubano anziani

Si presentano alla porta, come persone incaricate di distribuire derrate alimentari o farmaci, come fosse stati incaricati dalle istituzioni per l’emergenza Coronavirus. Nulla di più falso. Sono degli sciacalli truffatori, con intenti criminali, derubare persone, soprattutto anziane, approfittando delle disposizione che impongono di restare a casa. A Siracusa sarebbe già accaduto. In diversi condomini della città si sarebbero registrati episodi di questo tipo, tanto che su diversi portoni si vedono affissi cartelli in cui si mettono in guardia i condomini di quanto accaduto. L’invito è quello di essere prudenti e di non aprire la porta a nessuno sconosciuto, qualunque sia la qualifica con cui si presenta. Nel caso in cui si abbia il dubbio, si possono chiamare gli enti corrispondenti a quelli citati dai presunti “benefattori”, senza consentire loro l’accesso. Oppure le forze dell’ordine.




Siracusa. Covid-19: "Noi senza tutela, aspettiamo solo di prendere il virus", lo sfogo di un'infermiera dell'Umberto I

“Per noi, nessuna tutela; in ospedale, percorsi condivisi, senza alcuna distinzione tra “sporchi” – come si dice in gergo- e “puliti”; dispositivi di sicurezza inadeguati, oltre che insufficienti e un’attenzione nei confronti degli operatori sanitari carente. Aspettiamo solo di beccarci il virus e tentiamo come possiamo di proteggere le nostre famiglie”. Lo sfogo è quello di un’infermiera dell’Umberto I -di cui non citiamo il nome per tutelarne la privacy – ma le sue parole sono esattamente coincidenti con quelle di tanti altri colleghi. Si ritrova, come tutti gli altri operatori della sanità locale, a gestire l’emergenza Coronavirus in prima linea ma senza tutele, o quasi. Ai problemi nazionali e regionali, qui sembra si aggiungano dinamiche che complicano ancor di più il quadro. “Circolari che vietavano l’utilizzo di mascherine per non preoccupare i pazienti- cita l’operatrice- si sono susseguite, lasciando infine spazio ad una sorta di protocollo per l’utilizzo dei dispositivi, che indica che alcune manovre vanno effettuate con il solo utilizzo di mascherina chirurgica, quando è ben noto che, in caso di contatto diretto, la sola mascherina non può affatto proteggerci dal contagio”. Che la disponibilità di Dpi sia esigua è fatto purtroppo non nuovo. In diverse occasioni anche il presidente della Regione, Nello Musumeci ha chiaramente espresso la propria ira per la mancanza di materiale adeguato dal punto di vista quantitativo e qualitativo. “Quello che dispiace di più- lo sfogo dell’infermiera- è che sembra quasi ci sia il tentativo di convincerci che la situazione sia sotto controllo , che vada bene così, che l’utilizzo di certi dispositivi non sia indispensabile, quando è fin troppo evidente che invece lo è, anzi, lo sarebbe, eccome. La paura prende il sopravvento, anche in chi, come noi, ha la capacità, per mestiere e per esperienza, di mantenere la lucidità, di separare nettamente l’aspetto emotivo da quello professionale. Altra cosa è sentirsi quasi “immolati””. Perché sotto quei camici ci sono persone, che sanno di essere a rischio e che le conseguenze di quel rischio le conoscono, perché le vedono ogni giorno e le contrastano con quello che c’è a disposizione. “Chi lavora in ospedale, ovviamente ha contatti anche fuori dal proprio reparto e ha il diritto di sapere se subentrano casi di contagio- sbotta l’infermiera siracusana- Siamo venuti a conoscenza dei positivi tra il personale medico soltanto attraverso la stampa. Questo non è giusto e mette a repentaglio, non solo noi e le nostre famiglie, ma tutti i pazienti e i colleghi con cui si continua, non sapendo di non potere, a venire in contatto”. La creazione di percorsi distinti sarebbe fondamentale. Eppure, secondo quanto lamenta la sanitaria, non sarebbe ancora stata organizzata a dovere all’interno dell’ospedale Umberto I di Siracusa. “Molti di noi hanno deciso di tenere le famiglie lontane, per proteggerle- conclude – Noi lo sappiamo che siamo esposti e, vista l’assenza di misure adeguate – sappiamo anche che quel virus lo prenderemo e che non abbiamo modo di proteggerci. Confidiamo solo nella fortuna”.




Sequestro di mascherine a Floridia, rivendute con rincari del 900 per cento

Oltre 100 mascherine vendute sequestrate in una ferramenta di Floridia dai carabinieri. I proprietari vendevano mascherine protettive ad un costo dieci volte superiori al costo di mercato. Sequestro operato dai carabinieri . L’attività è scaturita dalla denuncia di un privato cittadino che, intenzionato ad acquistare una mascherina, si è trovato a doverla pagare un prezzo dieci volte superiore a quello di mercato. Acquisita la denuncia, i Carabinieri della Tenenza di Floridia hanno individuato i titolari della ferramenta e li hanno deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci, punito con pene variabili da 6 mesi a 3 anni di reclusione.
Ieri, dando esito all’attività delegata dalla locale Procura, i Carabinieri sono ritornati nel negozio e hanno proceduto al sequestro di tutte le mascherine presenti, per scongiurare la possibilità del protrarsi della speculazione. Le mascherine, consistenti in dispositivi FFP1 con o senza valvola, venivano rivendute al pubblico rispettivamente a 30,00 e 10,00 euro laddove, come appurato dai militari operanti, esse erano state acquistate dal negoziante a 4,92 e 0,90 euro, con rincari quindi tra il 500% e il 900%.
I Carabinieri della Tenenza, su incarico dell’Autorità Giudiziaria, stanno valutando come reimpiegare queste mascherine, che saranno donate a chi tutti i giorni silenziosamente combatte la guerra contro l’epidemia.




Siracusa. Covid-19, Mangiafico e Favara: "Dpi e buoni spesa, il Comune anticipi e stanzi"

Un impegno del Comune, con l’acquisto di dpi per gli operatori sanitari. Gli ex consiglieri Michele Mnagiafico e Gaetano Favara chiedono un intervento all’amministrazione comunale come risposta al disagio del personale medico, para-medico e infermieristico degli ospedali della provincia. ” In attesa che arrivi il materiale necessario da parte della Protezione civile nazionale-la proposta di Mangiafico e Favara-  chiediamo un impegno all’Amministrazione comunale di Siracusa: l’acquisto di 100 mila euro in dpi per gli operatori sanitari con fondi comunali, ivi compreso il fondo di riserva del Sindaco, l’anticipazione di 100 mila euro in buoni spesa per famiglie disagiate in attesa dell’arrivo dei fondi anticipati in conferenza stampa dal Presidente Conte, l’acquisto di ulteriori dpi con le indennità della Giunta quale segnale di estrema vicinanza al fronte di questa battaglia, con la consegna “brevi manu” quale segnale di sostegno e incoraggiamento e la destinazione della Casa del Pellegrino a foresteria per medici, para-medici e infermieri al fine di alleviare lo stress frutto del rischio di contagio ai propri familiari”. “Abbiamo il dovere, come comunità, di proteggere al massimo delle nostre possibilità le persone più direttamente impegnate a difesa della nostra salute. Tutti gli operatori sanitari di tutti i reparti. Perché non sarà sfuggito a nessuno che il problema non è solo nella trincea delle “Malattie infettive”, del “Pronto Soccorso”, della “Rianimazione” e del reparto “Covid”, ma in tutti i reparti il personale è a rischio contatto col virus, come ha dimostrato Cardiologia, come potrebbe emergere da altri reparti dove il personale ha già fatto tamponi. – concludono – L’istituzione locale e la comunità nel suo complesso difenda intanto con mezzi propri il fronte della lotta al nuovo Coronavirus.”