Kumite, è di Ferla la nuova campionessa regionale: Francesca vola ai nazionali

E’ di Ferla la nuova campionessa regionale di Kumite, classe seniores. Francesca Gionfriddo, 18 anni a marzo, ha battuto la concorrenza ai campionati federali Fijlkam. A marzo sarà protagonista attesa dei campionati nazionali ad Ostia. Soddisfatto l’allenatore Salvo Martogli e tutta la Olympus Karate di Ferla. Anche il Comune di Ferla ha “celebrato” l’impresa di Francesca con tanto di post.




Siracusa. Asili nido comunali: sospesa fino al 13 febbraio dal Tar la procedura di affidamento

Sospesi fino al 13 febbraio gli atti della procedura di affidamento degli asili nido comunali di Siracusa. Questo quanto deciso dal Tar, a cui un gruppo di cooperative, che storicamente hanno gestito le strutture pubbliche del capoluogo, ma non hanno partecipato alla gara indetta dal Comune per l’affidamento triennale, si è rivolto, con la convinzione che il bando presenti una serie di passaggi illegittimi . Il tribunale amministrativo di Catania ha fissato per il 13 febbraio prossimo la trattazione collegiale la camera di consiglio. ll Presidente del TAR di Catania, Pancrazio Maria Savasta ha così sospeso gli atti della procedura di affidamento del servizio degli asili nido. Il tribunale amministrativo non si è espresso sulla fondatezza o meno del ricorso promosso dalle cooperative. L’assessore Pierpaolo Coppa spiega che “in via meramente prudenziale e visto che l’udienza è già fissata, il Giudice ha ritenuto di sospendere per pochi giorni, lasciando quindi impregiudicate sino al 13 le posizioni di tutte le parti in causa. Siamo fiduciosi -commenta ancora il vice sindaco – sull’esito del giudizio e sulla possibilità di affidare il servizio per tre anni”.




Scooter elettrici per dipendenti pubblici e studenti, MeetUp Siracusa: "Non sia spreco stile go-bike"

“Massima attenzione all’utilizzo dei 400 mila euro che il Comune intende impiegare per l’acquisto di scooter elettrici in modo da incentivare la mobilità sostenibile”. Il meetup Siracusa del Movimento 5 Stelle lancia questa sollecitazione e contesta alcuni aspetti dell’iniziativa, che sarebbe finanziata con fondi previsti da un accordo di programma  tra la Regione ed il Ministero dell’Ambiente. “I mezzi – ricordano gli attivisti  -sarebbero destinati ai dipendenti degli enti pubblici territoriali, incluse le scuole, per disincentivare l’uso dell’auto nel tragitto casa-lavoro e casa-scuola.Iniziativa a tempo perché dopo sei mesi, dodici al massimo, andrebbero destinati ad altri con finalità non del tutto chiare. Nel timore che possa ripetersi un altro spreco ‘insostenibile’, come quello delle go-bike, chiediamo all’assessore Maura Fontana di fissare da subito regole chiare per l’utilizzo dei mezzi per garantire sin da ora che non finiranno in deposito comunale o, peggio, in qualche garage privato”.
Il meetup Siracusa condivide “il principio della necessità di stimolare la cultura dell’elettrico su strada e per questo ci domandiamo se non sia il caso di inserire nel progetto comunale anche la realizzazione di diverse colonnine di ricarica pubbliche che renderebbero ancora più “incentivante” il ricorso all’elettrico. Ci domandiamo poi se non si ritenga più utile l’acquisto di bici a pedalata assistita, più economiche degli scooter elettrici, e probabilmente più adatte per le categorie che, in un primo momento, sarebbero coinvolte nel progetto. Sull’esempio di altre città italiane, sarebbero poi da prevedere anche incentivi economici per i dipendenti che si recano a lavoro in bici e/o con i mezzi pubblici”.
Intanto il meetup Siracusa chiede spiegazioni sui fondi “ricevuti dal  ministero dell’Ambiente nel 2018 e destinati ad incentivare la mobilità sostenibile, secondo un progetto che comprendeva l’acquisto di bus elettrici e la realizzazione di due piste ciclabili cittadine. Tra gare andate deserte e tanta confusione per acquistare prima due, poi uno, poi di nuovo due bus, pare che il Comune di Siracusa giochi contro se stesso. Il tempo passa, l’immobilismo resta tra decisioni uguali e contrarie assunte nel giro di pochi mesi. La mobilità sostenibile è tema serio e delicato -concludono i 5 Stelle- addirittura cruciale per una città strozzata da un traffico asfissiante e senza alternative. Non la si usi per accalappiare finanziamenti che poi il Comune rischia di dover restituire”.




Ex Province, incontro romano al Mef positivo anche per Siracusa

Conclusa la due giorni di incontri al Ministero dell’Economia dedicata alla risoluzone della crisi delle ex Province siciliane. Il sottosegretario Alessio Villarosa (M5s) ha convocato i commissari straordinari e i responsabili finanziari degli enti siciliani per illustrare loro i provvedimenti del governo e i prossimi passi da compiere. Anche il commissario Percolla ha partecipato per Siracusa.
Gli stessi rappresentati delle ex Province hanno mostrato apprezzamento e fiducia per le nuove misure.
Il sottosegretario Villarosa, affiancato dai parlamentari Paolo Ficara e Adriano Varrica, si è soffermato sugli effetti prodotti dal rinnovato accordo Stato-Regione del dicembre 2018 e sulla decisa e benefica ricaduta del taglio al prelievo forzoso, attraverso un intervento perequativo dello Stato attuato grazie all’ultima legge di bilancio.
Adesso anche la Regione dovrà fare la sua parte, assicurando la sostenibilità economica delle ex Province che possono finalmente ritrovare la capacità di offrire servizi ed interventi nei territori.
“Abbiamo tracciato la strada per poter condurre le ex Province fuori dalla crisi. Abbiamo creato una occasione utile per snocciolare finalmente tutte le varie problematiche che affliggono da tempo questi enti intermedi e capire come poter continuare a lavorare spalla a spalla per rilanciare gli interventi nei territori su temi come viabilità interna e manutenzione degli edifici pubblici.”




Inaugurazione Anno Giudiziario, gli avvocati siracusani escono dall'aula: M5s propone incontro

Inaugurazione dell’anno giudiziario in Corte di Appello a Catania. “Continuano a essere allarmanti e costanti i reati contro la persona e, in particolare, nei confronti delle donne: 2.908 procedimenti nell’anno decorso a fronte di 2.498 iscrizioni nel periodo precedente”, ha detto il presidente della Corte d’Appello, Giuseppe Meliadò. Puntando sul circondario di Siracusa, “sensibilmente aumentato è il flusso dei reati contro il patrimonio e l’aumento delle truffe informatiche”. Quasi raddoppiate le iscrizioni dei processi penali a carico di persone minorenni, dato che fa emergere “una criminalità minorile che sempre più si inserisce in un contesto di radicata delinquenza. Costante e’ anche il flusso dei reati contro la pubblica amministrazione, i reati finanziari e fallimentari”.
Gli avvocati siracusani presenti alla cerimonia hanno abbandonato l’aula durante l’intervento del rappresentante del Governo. Una protesta eclatante, con cui hanno voluto porre l’attenzione sul problema delle carenze nell’organico del Tribunale di Siracusa e sulla loro netta contrarietà verso la riforma della prescrizione”.
“Scelta legittima quella del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Siracusa ma la sensazione è che si stiano volutamente sottostimando gli effetti benefici di una riforma non più rinviabile”, commentano il deputato regionale Stefano Zito ed il parlamentare Paolo Ficara (M5s). “Bene una simile vivacità della prestigiosa categoria, dopo decenni in cui discutibili provvedimenti dei governi precedenti, sotto molti aspetti mortiferi per il sistema giudiziario italiano, sono stati accolti o subiti in silenzio. Siamo disponibili ad incontrare il Consiglio dell’Ordine ed ascoltare il loro punto di vista”.
Quanto all’organico in servizio al Tribunale di Siracusa, “il Ministero della Giustizia ha indetto le procedure per l’assunzione di 2.700 cancellieri e 400 direttori in tutta Italia. Assunzioni che interesseranno anche il palazzo di viale Santa Panagia. Dove, è notizia di pochi giorni addietro, sono in arrivo tre nuovi magistrati: uno per la Procura e due per il Tribunale. E questo grazie alle risorse inserite in legge di bilancio. È in corso di svolgimento il concorso per 2.242 funzionari giudiziari. Per ulteriori 310 magistrati è atteso per il 27 marzo il diario prove scritte. Per gli assistenti giudiziari, il bando 2016 era per 800 posti totali ma negli anni si è provveduto allo scorrimento della graduatoria idonei, anche con gli ultimi due governi”. Di questi provvedimenti Ficara e Zito (M5s) hanno discusso nei giorni scorsi con il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino. “Siamo consapevoli che questa non è ancora la soluzione definitiva e che la Procura di Siracusa, in particolare, necessita di ulteriori rinforzi. E per questo siamo già a lavoro”.




Siracusa. Estorsione ad imprenditore, avviso di conclusione indagini per due sindacalisti

Concluse le indagini sulla presunta estorsione ai danni di un imprenditore da parte di due sindacalisti. La Procura di Siracusa ha emesso i relativi avvisi di conclusione indagini per Roberto Getulio ed Emanuele Faranda, all’epoca dei fatti segretari provinciali dei metalmeccanici rispettivamente della Cisl e Uil. Vennero arrestati nel novembre del 2018.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pl Gaetano Bono che ha coordinato le indagini condotte dalla Mobile, i due indagati si sarebbero fatti consegnare 3 mila euro dall’imprenditori per impedire manifestazioni di protesta dei lavoratori nella delicata transizione dalla Set impianti al subentrante Consorzio Sinergo, con sede a Gela. Per la Procura i 3 mila euro erano una tangente.
I difensori dei due sindacalisti, Glauco Reale e Sebastiano Ricupero, respingono con forza ogni accusa e rigettano la ricostruzione della pubblica accusa. I soldi non sarebbero stati altro che un acconto di una più ampia somma che la Sinergo avrebbe dovuto versare ai lavoratori, la loro tesi. E per rafforzarla, segnalano come la Sinergo non avrebbe mai erogato bonifici come pattuito, in quella fase, anche nel corso di incontri nella sede di Confindustria.
Nella stessa inchiesta, si va verso l’archiviazione per un sindacalista della Cgil ed un dipendente di Confindustria.




Siracusa. Firmopoli, domani il processo per l'ex sindaco e altri 11: ex consiglieri e funzionari

Al via domani il processo Firmopoli, sulle presunte firme false per la presentazione delle 13 liste che hanno partecipato alle elezioni amministrative del 2013. I 12 imputati si presenteranno al palazzo di giustizia. Devono rispondere dell’accusa di falso ideologico. Tra i nomi, quello dell’ex sindaco, Giancarlo Garozzo. L’inchiesta è partita dalla presentazione di una denuncia di Giuseppe Patti, capolista all’epoca di Rinnoviamo Siracusa.  Disconosciute alcune firme. In altri casi ci sarebbero persone che hanno firmato ma senza la presenza dell’autenticatore. Imputati  l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico, l’ex assessore alle Politiche sociali, Liddo Schiavo, gli ex consiglieri comunali Sebastiano Di Natale, Luciano Aloschi, Natale Latina e Riccardo Cavallaro, oltre ai funzionari Ignazio Leone,  Ettore Manni e Salvatore Gianino ,oltre ai consiglieri provinciali, Sebastiano Butera e Nunzio Dolce. Nel 2021 si dovrebbe a prescindere arrivare all’archiviazione che per alcuni è già stata decretata.




Siracusa. Il 2020 anno decisivo per il nuovo ospedale: "progettazione ed appalto"

Il 2020 è un anno importante, forse persino decisivo per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Il direttore generale dell’Asp lo sa e non si nasconde. “A giorni sarà pubblicato il bando per la progettazione ed entro quest’anno vogliamo definire l’appalto dell’opera”, le parole di Salvatore Lucio Ficarra. E confermano la previsione che vede nel 2021 la posa della prima pietra nell’area individuata dopo trent’anni di dibattito quasi a vuoto.

Il nuovo ospedale sorgerà nei pressi dello svincolo autostradale Sud, su di un’area di 200.000mq. “E’ una delle priorità della Regione”, spiega ancora Ficarra. Promosso a Dea di II livello, il massimo dell’offerta sanitaria, disporrà di 420 posti letto. Per la sua costruzione sono stati stanziati 200 milioni di euro.




Siracusa. La morte di Licia Gioia, parlano i suoi genitori: "nostra figlia è stata uccisa"

Erasmo e Donata sono i genitori di Licia Gioia, il maresciallo dei Carabinieri che venne trovata senza vita nella sua abitazione di contrada Isola nel febbraio del 2017. Una vicenda di cronaca per la quale è in corso al Tribunale un processo, con imputato il marito della donna, Francesco Ferrari, poliziotto. “Per come è stata trovata nostra figlia e da quanto emerso, l’ipotesi del suicidio è impossibile”, ribadiscono anche il giorno dopo l’ultima udienza, quella di ieri. Di parere opposto, in aula, sono stati i periti del gup che hanno invece ribadito una ricostruzione che condurrebbe alla conclusione del gesto estremo.
In Tribunale, però, è successo anche altro. Sono stati ricostruiti quei drammatici momenti. Erasmo e Donata, difesi dall’avvocato Aldo Ganci, hanno seguito in silenzio. Ma non nascondo le loro perplessità. “Hanno portato in aula la testa di polistirolo, mettendo anche dei capelli dello stesso colore di quelli di Licia. Ma si sono guardati bene dall’inclinare la testa, che è un elemento discriminante in questa faccenda. Nostra figlia è stata ammazzata”, dicono con inamovibile convinzione. Su questo punto, insomma, i periti non avrebbe saputo fornire spiegazioni plausibili in relazione all’inclinazione del corpo di Licia Gioia.
Per i genitori della donna, che aveva 32 anni, non c’è altra pista che non sia l’omicidio. Movente? La gelosia, come sostenuto anche dall’accusa, rappresentata dal pm Gaetano Bono. “Ferrari era geloso. In palestra dovevano andare sempre insieme e mostrava fastidio quando Licia andava a prendere il caffè con i suoi colleghi”, continua a ripetere Donata con al suo fianco Erasmo. Saranno in aula anche il 26 marzo quando il pubblico ministero produrrà la sua requisitoria prima delle arringhe degli avvocati. Il processo entra nelle sue battute finali.




Il testimone accusa: "mi ha investito per uccidere". Il giudice lo rimette in libertà

Una lite al pub, poi l’incidente. “Mi ha investito volontariamente”, ha accusato in aula il ragazzo chiamato a testimoniare nel processo che vede imputato Danilo Carbè. Il 24enne avolese è accusato di tentato omicidio. Era stato arrestato dai carabinieri di Avola nel giugno del 2019 perchè ritenuto responsabile di avere travolto con la propria auto il teste, dopo una lite scoppiata poco prima in un locale della cittadina siracusana.
Sin dalle prime battute del procedimento in corso al Tribunale di Siracusa, il 24enne ha negato di aver agito con lo scopo di uccidere. Lo ha ribadito in aula Antonino Campisi, avvocato difensore, che ha visto accolta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.
Secondo la difesa, Carbè sarebbe rimasto vittima a sua volta di un’aggressione con più persone coinvolte. Spaventato, sarebbe scappato in auto finendo accidentalmente per investire il teste che, imprudentemente, avrebbe provato a fermare la corsa.