“Partito stamani il ciclo di assemblee per illustrare le ragioni che ci porteranno il 5 marzo a Roma. Parola d’ordine è “Rilanciare il settore per rilanciare il paese”. Gli altri due obiettivi sono: la buona riuscita dello sciopero in città e una buona partecipazione a Piazza del Popolo a Roma; 1000 lavoratori partiranno dalla Sicilia e circa 100 da Siracusa”. Lo hanno affermato i segretari di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL, rispettivamente Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale che hanno aggiunto: “Lo sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni, come detto nella conferenza stampa di ieri, non sarà contro qualcuno o qualcosa ma per sottolineare per l’ennesima volta la necessità di far ripartire il paese attraverso una strategia chiara di riavvio e riqualificazione del settore all’interno di un grande progetto di manutenzione, prevenzione e rigenerazione, con il ruolo attivo del Governo, delle grandi imprese, delle stazioni appaltanti e dei lavoratori. Servono le grandi opere, servono gli investimenti e servono idee chiare sulla messe in sicurezza del territorio, sulla prevenzione e sull’efficientamento energetico. Durante l’assemblea, momento importante di confronto democratico dove abbiamo registrato anche altri punti di vista tra i lavoratori, Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL hanno dovuto constatare un fatto molto grave: a molti lavoratori non è stato consentito di partecipare all’assemblea, un diritto sacrosanto previsto dallo Statuto dei Lavoratori. Questo atto deliberatamente antisindacale – che lede i diritti dei lavoratori- non è passato inosservato”.
“Dichiariamo – dicono i segretari generali provinciali di Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale – sin da subito l’immediata segnalazione agli organi competenti.” “Annunciamo, comunque, che andremo a fare le assemblee presso i cantieri delle aziende che hanno privato i lavoratori di tale possibilità. E’ chiaro come vi sia, da tempo, in atto un tentativo, parzialmente diffuso, di intimidire gli operai del settore attraverso azioni vergognose come queste.”