Basket: da un Coppa all'altro, la Trogylos riparte. Esordio a fine mese contro la Rainbow Catania

Da un Coppa all’altro con la stessa carica, passione e voglia di riportare Priolo in alto. La stagione della Nuova Trogylos di pallacanestro femminile scatterà il 28 ottobre con la trasferta etnea in casa della Rainbow Catania, poi l’esordio casalingo in Serie B una settimana dopo contro Catanzaro. Roster affidato a Gino Coppa, fratello di “Mago Santino” che rimarrà dietro le quinte, con Sofia Vinci e Carlo Ventura alla regia, per spingere il quintetto priolese verso quella Serie A che è un obiettivo chiesto dal primo cittadino Pippo Gianni: “Io gareggio sempre per vincere – ha detto il sindaco durante la presentazione della stagione – e non mi si dica il contrario. Priolo merita di stare in alto e ci sono tutte le condizioni per farlo”. Coach e addetti ai lavori ci vanno con i piedi di piombo, consapevoli delle difficoltà che la Trogylos incontrerà sulla propria strada ma è chiaro che il quintetto priolese, che si avvarrà di tante giovani e della intramontabile Seino, non si può nascondere anche dopo la recente stagione in cui la A2 è sfumata per un soffio dopo il play off perso a Napoli. Ancora poche settimane e il Palazzetto di contrada Mostringiano tornerà a colorarsi e risuonare come negli anni d’oro.




Siracusa Calcio, domani Coppa Italia con la Leonzio. Pagana: “Abbiamo bisogno di giocare”

Dopo dieci giorni di attesa sarà nuovamente partita ufficiale per il Siracusa. Domani alle 15 al “De Simone” sfida alla Leonzio per il primo turno di Coppa Italia, gara ad eliminazione diretta la cui vincente affronterà il Trapani a fine mese. Nessun esperimento per Pagana, come sottolineato dal tecnico a fine allenamento: “C’è bisogno di acquisire ritmo partita per una stagione che stenta ancora a decollare – ha detto – abbiamo bisogno di giocare e domani, Turati e Palermo a parte, sono tutti disponibili”. Non ancora Ott Vale, il centrocampista argentino che rientrerà in campionato dopo aver scontato la lunga squalifica, martedì prossimo contro il Rende.




Tennis: Tc Siracusa e Match Ball, che esordio in A2

L’impatto è stato positivo e Siracusa si fregia le mani. O meglio… le racchette. Perché Tc Siracusa e Tc Match Ball Siracusa hanno esordito nella A2 di tennis maschile con prestazioni e risultati positivi. In questa prima fase non ci sarà incrocio e dunque stracittadina fra le due società aretusee che però nei rispettivi gironi hanno già dato prova delle proprie qualità. Il Tc Siracusa ha superato il Tc Bassano in casa per 4-2. Protagonista dei match è stato l’intramontabile Alessio Di Mauro, tornato alla ribalta dopo gli exploit di qualche anno fa nei vari tornei Atp (arrivando ad essere anche n° 68 del mondo), ma buone risposte sono arrivate anche dai vari Antonescu e Lumera.

E’ andata bene anche al Tc Match Ball che nel girone 2 (il Tc Siracusa è inserito nel gruppo 1) a Casale Monferrato ha impattato 3-3 contro una squadra fortissima seppur privi di Massara impegnato in un torneo internazionale. Decisivi Sammatrice, Zito e Ingarao.




Calcio Eccellenza, il Palazzolo risale. Il tecnico Favara: "Che cuore"

Il Palazzolo si rilancia. Il successo arrivato a pochi minuti dalla fine contro il Giarre ha permesso ai gialloverdi di recuperare posizioni in classifica e “vedere” la vetta del girone B di Eccellenza adesso distante due punti. Cortese e Pettinato hanno allontanato i fantasmi di uno 0-0 che si stava materializzando sullo “Scrofani Salustro” e a fine partita tutti soddisfatti: “Anche perché abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo – ha sottolineato il tecnico Gaetano Favara – e vincere in questo modo servirà per il prosieguo della stagione. Vedrete che il Giarre darà filo da torcere a tutti”.

Bene anche il Rosolini che è stato fermato in casa dallo Scordia ma il 2-2 del “Consales” certifica di una squadra, quella di Orazio Trombatore, in salute e sempre agganciata ai quartieri alti della classifica.




Riqualificazione urbana: "Siracusa scippata, a rischio altri 25 milioni di euro"

“Progetti non esecutivi, il Governo scippa la città di Siracusa non adeguatamente difesa”: Duro l’affondo dell’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo. L’ex deputato regionale ricorda di avere “denunciato a suo tempo che questa sciagura si sarebbe abbattuta sulla nostra città, in mano a saputelli. Dopo i 13 milioni di euro persi, il rischio è che possa accadere la stessa cosa ai 25 milioni che arrivarono nel 2017 con un mio emendamento”. La proposta è quella di fare fronte comune . Sollecitazione che viene rivolta in primo luogo al consiglio comunale “mettendo da parte l’arroganza di questi mesi per ammettere gli errori e ripartire, come la città si aspetta”:




Siracusa. Edilizia Scolastica: "Somme dal fondo di riserva del sindaco e dai lavori pubblici"

” Lo stato di salute degli edifici comunali versa in uno stato irreversibile e ha bisogno di interventi urgenti e non più rinviabili a causa delle condizioni disagiate e di effettivo rischio sicurezza”. La sollecitazione parte da “Cantiere Siracusa”, attraverso le parole del portavoce Gianluca Scrofani e dei consiglieri comunali Chiara Catera ,Sergio Bonafede,Tonino Trimarchi e Pippo Impallomeni.
“Serve un piano di indagini diagnostiche, di adeguamento antisismico e strutturale degli edifici per rendere sicure le scuole- proseguono gli esponenti di “Cantiere Siracusa” – Un piano di anagrafe capace di offrire un quadro reale delle priorità degli interventi ordinari e straordinari da pianificare in maniera pluriennale ed evitare interventi tampone che rispondono alla esclusiva sollecitazione politica”. Il tema è affrontato attraverso un atto di indirizzo, con cui si chiede “che ad integrazione delle esigue somme nel capitolo dedicato a edilizia scolastica, vengano utilizzate il 30% delle somme destinate ad investimenti in tema di lavori pubblici e il 30% di quelle del fondo di riserva del sindaco.
Il vincolo delle voci e del fondo di riserva in particolare, vorrebbe dire per noi -concludono Scrofani e i consiglieri comunali di “Cantiere Siracusa”- un impegno formale da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di un tema di straordinaria importanza che merita l’impiego più efficace delle somme”.

 




Siracusa. "Villa Abela demolita per un condominio? Piuttosto si tuteli il patrimonio"

“Il caso di Villa Abela, che rischia di essere demolita per lasciare spazio all’ennesimo condominio, in una città come la nostra che trabocca di appartamenti inutilizzati costruiti in ogni dove, suscita in parte dell’opinione pubblica siracusana un senso di sconcerto che ci sentiamo di condividere”. Il movimento politico “Lealtà e Condivisione”, coordinato da Francesco Ortisi prende così posizione sul dibattito che si è sviluppato in città in merito al destino della villa, destinata a lasciare il suo posto ad un edificio abitativo. “La questione che si pone -puntualizza Ortisi- non riguarda irregolarità amministrative o illegittime operazioni speculative: non sono state sollevate contestazioni di questo tipo. Si tratta d’altro. Si tratta della necessità di governare un processo urbanistico che sposi la logica della conservazione, del recupero e della valorizzazione del patrimonio esistente, nella consapevolezza che la nostra città ha bisogno di risanare molte ferite, evitando di infliggersene altre”.Per “Lealtà e Condivisione” “quello che serve, anche in questo caso, è una svolta culturale e politica che la città, crediamo, deve rapidamente compiere”.




Servizi sociali al collasso:"La soluzione parte da Siracusa"

(cs) Parte da Siracusa il percorso verso la Riforma del Welfare in Sicilia.
Il gruppo di lavoro costituito da Anci Sicilia, Confcooperative Siracusa, Agci Siracusa, Legacoop Sud Sicilia, Cisl Funzione Pubblica, Cgil Funzione Pubblica e Uil ha convocato per il prossimo 25 Ottobre alle 10,00 nella sede della Cisl di via Arsenale i rappresentanti di tutti i Comuni del territorio, che nelle scorse settimane si sono dichiarati disponibili ad intraprendere questo nuovo iter, che potrà condurre verso la produzione di buone pratiche da estendere alle altre province siciliane e direttamente alla Regione.
Tema dell’incontro “La Crisi del Welfare in provincia di Siracusa”. Sarà l’occasione per approfondire i dati drammatici di un sistema ormai al collasso ed approntare una piattaforma comune.
Il gruppo di lavoro costituito è un concreto strumento di elaborazione di nuove strategie condivise, da sottoporre agli enti locali per gestire meglio servizi che, altrimenti, rischiano di non essere più erogati, con pesanti conseguenze ai danni degli utenti (che sono le fasce più deboli), delle cooperative sociali (in sempre più serie difficoltà a causa dei mancati pagamenti o dei lunghissimi ritardi), dell’occupazione di quanti sono impiegati nel settore e degli stessi enti locali.
L’obiettivo è quello di fare subito il punto sulle criticità del Welfare in provincia di Siracusa per costruire immediatamente dopo un nuovo modello di gestione da condividere con le amministrazioni locali.
“Che il sistema sia al collasso è sotto gli occhi di tutti- commenta il presidente di Confcooperative Siracusa, Enzo Rindinella- Il nostro scopo non è soltanto quello di rendere chiara questa realtà dei fatti, che è già sotto gli occhi di tutti. Il Welfare qui ha fallito. Siamo pronti a mettere a disposizione degli enti locali i nostri professionisti, che conoscono molto bene il settore sociale, per elaborare insieme progetti efficaci, accedere ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea o dal Governo, superare le criticità operative emerse ed erogare servizi all’altezza delle aspettative degli utenti. Non è più tempo- conclude Rindinella- di vuote spiegazioni. Se crolla il sistema, si fermano i servizi e a quel punto, non sarebbero solo le cooperative a morire. Sarebbe poco utile perfino mantenere l’attuale numero di dipendenti degli enti pubblici che, se si arrivasse all’interruzione dei servizi, diventerebbero improduttivi”.




Omicidio di Avola, le parole di Giuseppe Lanteri: "non volevo uccidere"

“Non volevo uccidere”. Al magistrato che nella notte lo ha interrogato, Giuseppe Lanteri non ha saputo fornire particolari motivazioni circa il suo gesto. Aveva un coltello e – pare – non fosse neanche la prima volta che uscisse per Avola con quel tipo di arma bianca con sè. “Non volevo uccidere”, ha ripetuto mentre gli veniva chiesto conto di almeno due fendenti: quello presumibilmente mortale alla giugulare ed un secondo alla base della nuca di Loredana Lopiano, la mamma di quella ragazza che per tre anni era stata la fidanzatina di Lanteri.
Era lei, la donna, l’unica con cui il ragazzo riusciva a parlare della relazione finita e del suo disagio. Vedeva in lei una sorta di sponda per riallacciare i rapporti con la figlia, interrotti nella primavera scorsa. Il che rende ancora più difficile comprendere e accettare quello che è accaduto ieri mattina.
Giuseppe Lanteri era appostato nei pressi dell’abitazione dell’infermiera. In casa c’erano lei e la figlia, al terzo piano. Non appena Loredana Lopiano è uscita, si è trovata di fronte il ragazzo. Qualche scambio di battute e poi, in quel piccolo androne di due metri quadrati, la tragedia. Sarà l’autopsia a stabilire con certezza quante volte la donna è stata colpita. Ma è un mistero il perchè la discussione sia degenerata fino al dramma. Un movente pare ancora non esserci. Materia da avvocati, con un più che probabile ricorso a perizie per stabilire la momentanea incapacità di intendere e di volere del giovane che, peraltro, parrebbe assumere farmaci (alcuni li aveva con sè al momento del fermo, ndr). “Era lucido e consapevole al momento del fermo”, spiegano gli agenti del commissariato di Avola, senza aggiungere altro. Insomma, sapeva di aver ucciso.
Ma non si è consegnato. Ha preferito la fuga. Solitaria. Ha cambiato i pantaloncini a casa della nonna, nei pressi della piazza dei Cappuccini. Poi, con ancora indosso la maglietta sporca di sangue, la scelta di fermarsi in quella scogliera su cui è difficile scorgere qualcuno.
Ore di silenzio. Anche la sua famiglia lo cerca. Partono messaggi e telefonate. Ma lo smartphone del ragazzo è spento. Si teme il suicidio fino a quando, improvvisi, appaiono i primi messaggi inviati a parenti. In particolare ad un cognato in Puglia. “Ho fatto una c#zzata”, avrebbe scritto in uno di questi. Agganciato quel segnale, gli investigatori arrivano alla sua posizione e, nottetempo, al fermo.
Non oppone resistenza, non prova a scappare. Ancora in maglietta e pantaloncini, affamato e infreddolito, segue i poliziotti prima in commissariato (dove troverà i genitori per un breve incontro) poi in carcere a Cavadonna. Non si danno pace i suoi genitori, una famiglia normale distrutta dalla duplice tragedia.
E gli interrogativi si moltiplicano. Voleva parlare con la ex fidanzatina? Loredana Lopiano lo ha impedito? Perchè l’ha colpita? Per ora domande tutte senza risposta. Rimane la rabbia per una morte senza senso che piega in due dal dolore, lancinante, una famiglia perbene e benvoluta ad Avola. La giovane figlia, l’unica in casa con la madre poco prima della tragedia, è costretta a rivivere i fotogrammi di un incubo. Un rumore sordo, come una caduta. La corsa al piano di sotto, la mamma rantolante in terra, il sangue, il disperato tentativo di prestare soccorso e la drammatica telefonata al 112. L’ambulanza arriva in fretta. Ma per Loredana Lopiano non c’è più nulla da fare. Poco distante, Giuseppe Lanteri cambia pantaloncini e sciacqua braccia e volto prima di dare vita alla sua breve latitanza.




Siracusa. Cerimonia di apertura dell'anno scolastico: "è nuovo cammino"

Inaugurato ufficialmente questa mattina all’Urban Center il nuovo anno scolastico. Una cerimonia alla presenza delle autorità civili, militari e religiose della città. Ed ovviamente delegazioni di studenti e dirigenti scolastici. A fare gli onori di casa, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, insieme all’assessore alle Politiche educative, Pierpaolo Coppa. Assente l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Lagalla.
Non una festa, c’è consapevolezza dei tanti problemi del mondo scolastico siracusano. La cerimonia vuole segnare l’avvio di un cammino che possa portare, nel medio periodo, ad un miglioramento dei rapporti e della concezione della scuola siracusana. Con comprensivi ed istituti superiori messi nelle condizioni di “parlarsi”.
La cerimonia ha anche voluto mettere in risalto il lavoro svolto negli istituti scolastici di Siracusa sui temi della legalità, dell’educazione ambientale, del contrasto alle forme di bullismo e cyberbullismo, alternanza scuola lavoro e delle buone pratiche educative. Spazio anche alle esperienze formative realizzate dalle scuole e selezionate da una apposita giuria.
Il prefetto, Giuseppe Castaldo, ha presentato una lucida analisi sul momento vissuto dalla scuola siracusana, attraversata da fermenti di varia natura e fenomeni sotto la lente delle forze di polizia.