i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil scendono in piazza in tutta Italia per protestare contro la decisione del Governo nazionale di tagliare la rivalutazione delle pensioni. Lo hanno fatto poco fa anche a Siracusa, in piazza Archimede davanti alla prefettura poiché subito dopo i segretari provinciali hanno consegnato una lettera al nuovo prefetto Pizzi.
”La norma contenuta nella Legge di Bilancio prevede infatti la revisione del sistema di indicizzazione degli assegni a partire da quelli da 1.500 euro riducendone così il potere d’acquisto. Il governo – dichiarano i segretari provinciali di Spi, Fnp e Uilp – usa i pensionati italiani come un bancomat. È una decisione scellerata e insopportabile perché ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita, facendo pagare loro il conto della manovra economica”.
“Da qui la decisione di presentare una nota al prefetto in cui sia possibile fare maggiore pressione verso i Governi regionali e nazionali affinché si tuteli la categoria anche perché qualche settimana fa fu lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad aver assicurato le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil dopo aver ricevuto un pacchetto di proposte di intervento a sostegno dello sviluppo, degli investimenti, dell’occupazione, del sistema di welfare pubblico, del sistema previdenziale e del sistema educativo nazionale”.
“Questa nostra proposta in previsione del Bilancio 2019, però, non è stata presa in considerazione – hanno aggiunto i tre segretari – e nel caso del sistema di rivalutazione delle pensioni, previsto dal primo gennaio, non è stata data attuazione nemmeno alle intese già sottoscritte nel 2016 e nel 2017 con i Governi di Centrosinistra, per il ripristino del sistema di rivalutazione delle pensioni sulla base della Legge 388 del 2000. Siamo quindi all’ennesima dimostrazione di un Governo che non ha alcuna attenzione verso gli onesti, privilegiando sempre gli inadempienti e gli evasori. Anzi agli onesti viene ancora una volta tolto ciò che è stato versato e si chiede loro di continuare a versare il dovuto. Un Governo che, insomma, continua ad andare avanti per la propria strada non tenendo conto di nulla. I pensionati, lo ricordiamo, non si sono mai sottratti alla solidarietà, alla necessità di acquisire una pensione contributiva di garanzia per i giovani ma di tutto questo non vi è traccia nella legge di bilancio 2019, così come mancano le misure di sostegno per la non autosufficienza e risorse adeguate di finanziamento al Servizio Sanitario nazionale. Riteniamo, in definitiva inaccettabile questo metodo del Governo che mette le mani nelle tasche dei pensionati, andando ad alimentare le schiere dei nuovi poveri, riducendo la rivalutazione per tre anni, dal 2019 al 2021, delle pensioni di importo superiore a 1.540 euro mensili lordi. Per tutte queste ragioni – concludono i segretari – riteniamo la manovra sbagliata che non fa altro che essere ostativa alla crescita, allo sviluppo, negando così al Paese e in particolare al Mezzogiorno una prospettiva di sviluppo e di rilancio. Chiediamo dunque che sia aperto un confronto, a partire dalle proposte di Cgil, Cisl e Uil, su rivalutazione delle pensioni, separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale, sanità, non autosufficienza, previdenza e fisco per i lavoratori e i pensionati, tutte proposte che sono state disattese dalla Legge di Bilancio”.