Nuovo ospedale di Siracusa, altro anno di proroga per il metodo commissariale

Attesa, arriva la proroga per il commissariamento dell’iter che deve portare alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Approvato al Senato l’emendamento al Milleproroghe caldeggiato dal parlamentare di FdI, Luca Cannata. Fissa al 31 dicembre 2024 la nuova scadenza del metodo commissariale che assicura procedure semplificate nel complesso iter per la realizzazione dell’opera. “Questo emendamento – ricorda Cannata – fa il paio con l’impegno al Governo di avviare le iniziative necessarie, d’intesa con la Regione Siciliana, per indicare nel cosiddetto Accordo per la coesione, tra gli obiettivi di sviluppo da perseguire, la completa realizzazione del polo ospedaliero di Siracusa. Il Governo Meloni dimostra di avere a cuore con i fatti la nostra provincia”. A condividere l’emendamento di FdI anche Pd e M5S, con i senatori Antonio Nicita e Barbara Floridia.
Tiene banco, intanto, proprio il tema della copertura finanziaria di cui si discuterà, domani, in Commissione Politiche Europee dell’Assemblea Regionale Siciliana, come richiesto dal deputato regionale Tiziano Spada (Pd). A seguire la vicenda anche il parlamentare Ars Carlo Gilistro (M5S). Nei giorni scorsi, intanto, il deputato nazionale Filippo Scerra (M5S) aveva chiesto al governo nazionale di assumere un impegno certo sulle fonti di finanziamento ora necessarie per assicurare, di concerto con la Regione Siciliana, la nuova copertura economica per l’opera. “La proroga del commissariamento va nell’unica direzione possibile: tutelare la fattibilità del nuovo ospedale di Siracusa”, spiega Scerra appena atterrato a Palermo dove domani seguirà, come auditore, la Commissione in cui la Regione Siciliana affronterà la parte di sua competenza circa la copertura dei nuovi costi.
Come anticipato nelle settimane scorse da SiracusaOggi.it, servono infatti altri 147 milioni oltre ai 200 milioni stanziati lo scorso anno. A determinare la nuova necessità finanziaria, gli aumenti delle materie prime ed alcuni accorgimenti richiesti in materia antisismica.
Il progetto per il nuovo ospedale è stato approvato nello stadio definitivo e si avvicina il momento di mandare in gara i lavori.




“No” a strade intitolate a vittime della strada, il Comune pensa ad una parete-monito

Nessuna strada di Siracusa sarà intitolata a cittadini deceduti a causa di incidenti stradali.
La decisione è della Commissione Comunale per la Toponomastica cittadina, presieduta dal sindaco, Francesco Italia.
Nel capoluogo sarà, però, individuata-questa l’idea- un’area in cui affiggere, su richiesta dei familiari, una targa ricordo di 20×15 cm con il nome della vittima della strada, la data di nascita e quella di morte, che “possa essere monito contro il ripetersi di incidenti stradali mortali”.
Le targhe dovrebbero rimanere affisse per 30 anni, con “concessione” rinnovabile, su richiesta dei familiari, per altri 30.
Un’ipotesi che avrebbe suscitato perplessità da parte delle associazioni che rappresentano i familiari delle vittime della strada.
Intanto, la stessa commissione ha dato il “via libera” all’intitolazione di una strada a Suor Chiara Di Mauro, nata a Siracusa nel 1890 e deceduta nel 1932. A lei sarà dedicata la rientranza di via Grottasanta all’altezza del civico 133, una salita. “Ok” anche all’attribuzione di un nome ad una strada che ne è ancora priva, posta tra via del Berillio e via del Turchese, nella zona balneare di Siracusa. Si chiamerà via dello Zircone.

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo




Targhe con i nomi delle vittime della strada, i familiari: “Idea terribile,si pensi ad un giardino”

Che l’idea della Commissione per la Toponomastica cittadina non brillasse in termini di sensibilità era apparso piuttosto chiaro fin dall’inizio. Niente strade intitolate a persone decedute a seguito di incidenti stradali-la decisione scritta nero su bianco dalla Commissione- ma la volontà di individuare un’area in cui apporre delle targhette con nome e cognome, data di nascita e data di morte, delle persone strappate alle loro vite ed alle loro famiglie sulle strade di Siracusa. Sarebbero affisse su richiesta dei familiari, per 30 anni rinnovabili per altri 30, sempre su richiesta delle famiglie.
A commentare l’ipotesi su cui la Commissione del Comune si è espressa è oggi Deborah Lentini,responsabile provinciale dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che non sarebbe mai stata consultata sull’opportunità di procedere in questa maniera. Le sue parole sono molto più che chiare. Le affida al suo profilo Facebook. Questo, integralmente, quanto Deborah Lentini scrive:
“Leggendo una delibera della commissione per la toponomastica cittadina di giorno 13 novembre 2023 mi è sembrato davvero molto triste apprendere che si parli di vittime della strada senza chiedere un confronto con l’associazione che le rappresenta in città- scrive la responsabile provinciale dell’AIFVS-
Non so chi abbia chiesto l’intitolazione di una via a nome di una vittima della strada, non interessa nello specifico adesso. La decisione dell’amministrazione comunale può essere condivisa o meno, anche se dopo aver fatto un giro per la città e aver trovato nomi di gente più o meno sconosciuta ci si chieda spesso quale sia il criterio utilizzato, ma aver parlato di vittime della strada senza sentire il parere dei diretti interessati è stato un atto molto triste.
Chi non è stato vittima di violenza stradale, o non è vittima secondaria- mette in evidenza Deborah Lentini- non potrà mai capire chi vive nel dolore costante tutti i giorni. Mai, e chi si permette di parlare di noi senza consultarci risulta solo un insensibile e un superficiale. E mi dispiace apprendere che la mia amministrazione, mia della mia città che amo, abbia preso delle decisioni sulle vittime della strada senza consultare l’unica Associazione, peraltro nazionale, presente in città. Non ringrazio la commissione per la toponomastica cittadina per le decisioni prese. Non ringrazio la stessa commissione per la terribile idea di una bacheca con le cornici “cm 20×15”, cito la stessa delibera, dei nostri amatissimi familiari, ma ricordo alla commissione che sono figli, coniugi, amici, nonni, genitori. Ma i componenti della commissione si sono per un attimo messi dalla parte delle vittime? Ci vogliono concedere una parete, in un luogo da stabilire, magari sperduto e internato in mezzo alle campagne dove non la vede nessuno, con le piccole targhe e i nomi dei nostri parenti? Ma voi della commissione lo fareste per vostro figlio, per il vostro compagno, per vostra moglie, per vostro padre o vostra madre? E che si cerchi di farla passare come “monito contro il ripetersi di incidenti stradali”, cito nuovamente le parole della delibera, mi sembra una delle più grosse stupidaggini sentite dalle mie orecchie negli ultimi 8 anni, da quando mio figlio è stato vittima di omicidio stradale e da quando io sono diventata vittima secondaria.
L’amministrazione comunale e questa commissione si sono mai accorte che la nostra città è piena di gigantografie dei nostri cari? Ad ogni angolo, in alcune vie più e più foto di volti felici e sorridenti, di una vita strappata senza motivo e senza potercene fare una ragione.
La commissione pensa che i familiari mettano queste gigantografie per il puro piacere di ricordare che in quel punto i nostri amori sono stati uccisi? O forse sono messi lì per ricordare alla pazza e indisciplinata cittadinanza che sulle strade ancora si muore e che le vite distrutte sono anche quelle che rimangono con gli occhi aperti e che ogni istante si devono rispettare le regole del Codice della Strada e avere rispetto di tutti?
Forse no, forse qualcuno dall’alto della propria immensa presunzione ha pensato che i familiari si possano tenere a bada con una cornice cm 20×15? E scusate se lo ripeto, ma è veramente imbarazzante per me scriverlo e forse dovrebbe esserlo di più per chi l’ha pensato.
Ce li avete i figli? Ce li avete i compagni le compagne i mariti le mogli? Ce li avete i genitori? Ce li avete i nonni le nonne gli zii le zie? Ce lo avete un amico?
Sareste felici dopo che li avete persi brutalmente sulla strada di avere la parete dei morti con le targhette cm 20×15 con, cito ancora,“l’indicazione del nome, della data di nascita e della morte” e “di stabilire che dette targhe rimangano per un periodo fissato in anni trenta, rinnovabile per altri trenta su richiesta dei familiari”?
Detto questo, ci tengo a ricordare a tutta l’amministrazione comunale che l’Associazione da anni, in collaborazione con la Polizia Stradale, si preoccupa di fare prevenzione parlando ai giovani nelle scuole, ogni anno, e tutte le volte che le scuole ne fanno richiesta durante le assemblee di istituto perché qualche alunno non è più tornato a scuola. Da anni si parla con gli adulti che appartengono ad associazione di vario tipo per parlare di prevenzione. Da anni l’Associazione riunisce i parenti delle vittime e ci si supporta amorevolmente. Noi comuni cittadini, soli, perché l’amministrazione non ci hai mai convocato ad un tavolo per capire insieme come combattere gli scontri e la violenza stradale.
Eppure siamo noi quelli che hanno subito lesioni gravissime. Lesioni al cuore irreparabili.
Ricordo inoltre alla commissione che cerca di dare un monito, che ogni anno la terza domenica di novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale in Memoria delle Vittime della Strada e celebriamo ogni anno una Santa Messa in Santuario in ricordo di tutti i nostri cari, e non mi pare di aver incontrato in quell’occasione qualcuno dell’amministrazione che crede di parlare con cognizione di vittime della strada. Nessuno che sia mai venuto a salutarci, a portare una parola di conforto, un abbraccio o una stretta di mani. Nessuno che ci abbia guadati negli occhi.
Quindi non ringrazio questa commissione né l’amministrazione comunale per la proposta di una bella bacheca dei morticini, ma rilancio l’idea di un confronto costante con la nostra associazione e l’idea di un luogo deputato, al centro della città e non in luoghi sperduti, dove si possa creare, come accade in moltissime città d’Italia, un giardino con delle panchine e uno spazio dedicato a tutte le vittime della strada -conclude Deborah Lentini- che a Siracusa purtroppo aumentano quotidianamente”.

Foto: Deborah Lentini durante un incontro con la Polizia Stradale per sensibilizzare i giovani ai temi della sicurezza stradale




“Siracusa in miniatura”, dieci monumenti identitari in formato ridotto: la mostra

Dieci meraviglie siracusane in miniatura, un viaggio curioso e particolare tra alcuni dei monumenti identitario del capoluogo aretuseo. Sono stati realizzati da due studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania, fondendo nuove tecnologie come la stampa 3d e tecniche artistiche manuali che assicurano un effetto due volte realistico.
Dalla Cattedrale alla fonte Aretusa, dal teatro greco al Santuario passando per il tempio di Apollo ed il castello Maniace. E’ “Siracusa in miniatura”, l’esposizione permanente che può essere visitata gratuitamente passeggiando nella galleria del centro commerciale Archimede. A proposito, tra le miniature non poteva mancare lui, Archimede, il genio matematico della Siracusa antica a cui nel 2016 è stato dedicato un monumento sul rivellino del Ponte Umbertino.
Al taglio del nastro sono intervenuti il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il vicesindaco Edy Bandiera e il direttore del Centro Archimede, Fabrizio Di Bella.




Operazione Truck&Bus, 57 mezzi pesanti controllati dalla Polizia Stradale

Gli agenti della Polizia Stradale hanno partecipato all’operazione “Truck & Bus, coordinata da Roadpol, il network europeo a cui aderiscono tutti i paesi membri. Per una settimana, dal 7 al 13 novembre, i poliziotti hanno effettuato controlli straordinari con l’obiettivo di suscitare la consapevolezza che viaggiare alla guida di un mezzo pesante o un autobus inefficiente, senza rispettare i tempi di guida e di riposo o non in regola con le autorizzazioni previste, può costituire un serio pericolo per sé stessi e per gli altri utenti della strada
Il bilancio è il seguente: 57 mezzi pesanti controllati, 32 infrazioni, 6 delle quali per eccesso di velocità, 1 patente di guida ritirata e 27 i punti decurtati ; tra queste vi sono, pure, alcuni veicoli pesanti che trasportavano un quantitativo di merce superiore al peso massimo consentito e, quindi, in sovraccarico ed, inoltre, vi erano altri veicoli commerciali con la “cattiva” sistemazione del carico tale da precluderne la stabilità sia della merce trasportata che del veicolo stesso. Sono stati, inoltre, sottoposti a verifica 37 Autobus a carico dei quali sono state accertate
14 infrazioni e 2 le patenti ritirate.
Roadpol è una rete di cooperazione tra le Polizie Stradali, nata sotto l’egida dell’Unione Europea, alla quale aderiscono tutti i Paesi Membri, tranne la Grecia e la Slovacchia, oltre alla Svizzera, la Serbia, la Turchia ed in qualità di osservatore la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati
Arabi Uniti). L’Italia è rappresentata dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno.
L’Organizzazione sviluppa una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee, con l’obiettivo di ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali in adesione al Piano d’Azione Europeo 2021-2030. Tale attività si sviluppa attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne “tematiche” in tutto il Continente, all’interno di specifiche aree strategiche.
L’obiettivo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo Operativo Roadpol.
La finalità della campagna “TRUCK & BUS” è di operare un’intensificazione dei
controlli, effettuati dalle Polizie Stradali di tutta Europa, dei mezzi pesanti adibiti al trasporto di merci, degli autobus e dei veicoli destinati al trasporto di merci pericolose, sia d’immatricolazione nazionale sia straniera.




Causa un incidente e fugge, bloccato dopo un inseguimento

Causa un incidente stradale nella zona della Targia, poi fugge a bordo di un furgoncino.
Un uomo di origini marocchine è stato arrestato dagli uomini delle Volanti, agli ordini della dirigente Giulia Guarino, al termine di un complesso inseguimento tra le vie cittadine.
Manovre pericolose quelle che l’uomo, in stato di ebbrezza alcolica, ha posto in essere nella speranza di sfuggire ai poliziotti. Durante la folle corsa, avrebbe rischiato di investire anche due giovani che viaggiavano su uno scooter. Una volta bloccato, l’uomo avrebbe opposto resistenza.
In fase di verifica, intanto, la dinamica dell’incidente, che si è, comunque, verificato in territorio di Melilli.
L’uomo, regolarmente residente in Italia, dovrà rispondere anche di ricettazione. Il furgoncino su cui viaggiava, infatti, è risultato essere stato rubato in mattinata al suo datore di lavoro.




Sciopero generale, a Siracusa la manifestazione nazionale

La Cgil nazionale ha scelto Siracusa quale sede per lo sciopero generale indetto per il 20 novembre prossimo.
In vista dell’appuntamento sindacale, che vede impegnata in prima linea anche la Uil, si sta svolgendo – anche nei luoghi di lavoro – una serie di incontri preparatori.
In particolare martedì 14, dalle ore 8.00 alle 10.00, avrà luogo un’assemblea nell’area industriale per tutti i lavoratori, diretti e indotto, del Polo Petrolchimico organizzata dalla Cgil e dalla Uil. Parteciperanno Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia e Luisella Lionti, segretario generale Uil Sicilia. Nel pomeriggio della stessa giornata, a partire dalle 14.30, nel salone della Cassa Edile di Siracusa, si riunirà un esecutivo congiunto dei due sindacati, sempre alla presenza dei due segretari regionali.
Lo sciopero nazionale del 20 novembre – che secondo le stime farà confluire a Siracusa circa 6.000 persone – prevede un corteo che partirà da piazza Marconi per arrivare a piazza Archimede. Sarà presente il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri.




Via Melilli, “appena rifatta ma allagata alle prime piogge”

“Via Melilli, appena riasfaltata ma allagata alla prima, modesta, pioggia”.
Il consigliere comunale Ivan Scimonelli della lista Insieme chiede spiegazioni all’amministrazione comunale.
La strada a cui fa riferimento è quella che si ricollega a via Franca Maria Gianni. Dopo la pioggia del 9 novembre scorso, si sarebbe allagata, senza che l’acqua defluisse nemmeno il giorno dopo.
Scimonelli ha presentato un’interrogazione in merito all’assessore ai Lavori Pubblici Edy Bandiera e all’assessore alla Mobilità e Trasporti Vincenzo Pantano.
“L’inverno deve ancora iniziare-commenta Scimonelli- e se è questa la perizia applicata nello svolgimento dei lavori è evidente che la strada è destinata ad allagamenti continui. Sono stati forse dimenticati i canali di deflusso dell’acqua su Via Franca Maria Gianni? E’ stato forse dimenticato di rispettare le quote di livello del manto stradale? Appare paradossale -prosegue- anche “dimenticare” la segnaletica orizzontale e verticale, esponendo i cittadini a potenziali pericoli anche in considerazione del fatto che sulla strada medesima è presente una scuola materna”.
Scimonelli chiede di conoscere la relazione tecnica del direttore dei lavori e del Rup e l’importo speso dal Comune per questi interventi e mette in evidenza, tra gli altri problemi, l’assenza di illuminazione pubblica in quella zona.
“Attendiamo le risposte-conclude il consigliere di opposizione- garantendo ai residenti che non abbasseremo la guardia”.




Campionati italiani Fisdir, il siracusano Cassibba conquista il podio

Una medaglia d’oro ed una d’argento.
Ancora un successo per Enrico Salvatore Cassibba, classe 2002, che è tornato sul podio, questa volta ai Campionati Italiani FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) di Categoria in vasta corta a Terni, disputati il 10,11 e 12 novembre scorsi.
Entrando nel dettaglio, Cassibba si è aggiudicata una Medaglia d’oro nei 50 mt e nei 100 mt rana ed una Medaglia d’argento nei 50 mt stile.




Il Gagini alla ribalta nel cinema: due corti al Piano Nazionale per la Scuola

L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Antonello Gagini” di Siracusa alla ribalta degli ambienti cinematografici nazionali con la produzione di due cortometraggi.
I due corti saranno presentati nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MIM.
La prima proiezione avrà luogo presso l’Urban Center di Siracusa martedì 14 novembre alle ore 18.30.
Il 18 novembre il cortometraggio LA PERDITA DEL FUTURO, realizzato con la regia di Igor Maltagliati, sarà proiettato al teatro Aquila di Roma nell’ambito del Roma Indipendent Film Festival con la partecipazione dei principali protagonisti che spiegheranno l’impostazione didattica e progettuale delle attività svolte.
Entrambi i prodotti vedono protagonisti gli studenti della sezione Audiovisivo e Multimediale del Liceo Artistico, guidata dai docenti Ermanno Roccasalva Firenze, Federico Poidomani e Giuseppe Greco.
LA PERDITA DEL FUTURO è un cortometraggio che verte sul tema della dispersione scolastica. La sceneggiatura, scritta dalla dirigente scolastica Giovanna Strano, è stata pensata in modo da rendere protagonisti gli studenti degli istituti comprensivi partecipanti al progetto che hanno avuto ruoli di comparse e hanno supportato la troupe durante le riprese. Attori principali sono lo studente Diego Azzaro e il prof. Massimo Capodieci.
Gli Istituti comprensivi partecipanti sono XI I.C. Archia e III I.C. Santa Lucia di Siracusa, I.C. Vincenzo Messina di Palazzolo Acreide, II I.C. Volta di Floridia e III I.C. Todaro di Augusta.
Partner del progetto sono TIME Multimedia srl, RIFF, Associazione Materiali Vari. Inoltre le scene sono state girate all’interno del Museo Etnografico Nunzio Bruno di Floridia.
Siracusa si presenta nella sua bellezza in una calda mattina di ottobre, ma lo scenario del mare e dell’isola di Ortigia fa da sfondo a storie di degrado e di abbandono giovanile. Protagonista è un giovane dal vissuto difficile, che fatica a inserirsi nel contesto scolastico, preferendo la vita in strada dove le distrazioni possono essere molteplici.
LA CAMPANA è il titolo del secondo prodotto audiovisivo girato a Gibellina, a Poggioreale antica e presso il Cretto di Burri, per la regia di Miriam Rizzo e la fotografia di Daniele Ciprì. Il tema è quello della perdita dell’identità causata dal disastroso terremoto del 1968, ritrovata attraverso il gioco del giovane attore Giovanni Arrigo.
Per entrambi i cortometraggi si evidenzia il coordinamento scientifico dell’attore Francesco Di Lorenzo.
Gli eventi di presentazione sono aperti al pubblico e prevedono gli interventi degli attori, dei registi e di tutte le componenti che hanno partecipato al progetto.