Sorpreso con 5 dosi di cocaina: denunciato 43enne siracusano

Controlli notturni degli agenti delle Volanti impegnati nel contrasto allo spaccio di stupefacenti nel capoluogo. Sorpreso un uomo di 43 anni  con cinque dosi di cocaina addosso. Si trovava in via Italia 103. E’ stato denunciato.




Furto in un supermercato di contrada Spalla: arrestato 56enne

Merce, soprattutto prodotti per l’igiene personale e per la casa, per un valore di circa 500 euro. E’ quanto rubato da un uomo arrestato dai carabinieri della stazione di Priolo. Si tratta di Sebastiano Moscuzza, 56 anni, già noto alla giustizia. L’uomo si sarebbe  introdotto all’interno di un supermercato di  Contrada Spalla, chiuso al pubblico, e dopo aver forzato l’accesso posto sul retro dell’esercizio commerciale avrebbe tentato di trafugare numerose confezioni di prodotti per igiene personale e della casa, per un valore di oltre 500 euro. All’esterno, tuttavia, ad attenderlo c’erano i carabinieri. Bloccato, è stato condotto in caserma e poi arrestato e posto ai domiciliari. La refurtiva, già posta nel bagagliaio della sua auto, è stata riconsegnata al proprietario.




Siracusa. Tornati in funzione i parcometri del Molo e del Talete: affidata la manutenzione

Tornati in funzione i parcometri dei parcheggi a pagamento di Ortigia, Molo Sant’Antonio e Talete. Il problema dei continui malfunzionamenti e dei danneggiamenti, soprattutto di sbarre e parcometri, ha rappresentato negli ultimi mesi un motivo di disservizi per i cittadini e danni economici per il Comune, costretto a sostenere spese di riparazioni e a non poter incassare (i parcheggi sono a gestione pubblica) quanto previsto per la sosta a pagamento.

Con l’affidamento dei lavori di manutenzione, la complessa vicenda potrebbe aver trovato una via d’uscita, almeno per quanto imputabile direttamente al Comune.

L’assessore alla Mobilità e Trasporti, Maura Fontana aveva annunciato nelle scorse settimane l’imminente affidamento del servizio di manutenzione. “Con la firma del contratto- commenta l’esponente della giunta retta dal sindaco, Francesco Italia- abbiamo finalmente un soggetto di riferimento che, all’occorrenza, possa intervenire immediatamente. La ditta si raccorderà naturalmente con l’ufficio “.




Siracusa. La tartaruga nidifica a Ognina, tra i testimoni il piccolo Enea: il VIDEO e il racconto

Le immagini della deposizione delle uova, la nidificazione della tartaruga marina sulla spiaggetta di Ognina. Una fortuna poter essere testimone oculare di uno dei momenti più suggestivi che la natura regala in estate. L’emozione che trapela, ad esempio, dalle parole del piccolo Enea, che ha assistito alla scena. Era notte. La Caretta Caretta ha lasciato l’acqua, ha raggiunto la sabbia, scavato una buca di circa 50 centimetri e deposto decine di uova. Ha poi richiuso tutto per lasciare le uova alla temperatura della sabbia. Tra 45-60 giorni le uova si schiuderanno. La speranza è che non subentrino elementi di disturbo, che dipenda dall’uomo o che dipenda da predatori.

Chi ha assistito alla scena ha raccontato di averla vista affaticata, se ne sentiva il respiro. Una precisione assoluta nello svolgimento delle sue operazioni.

Enea racconta di quella “cinquantina di uova deposte e poi seppellite. Ho provato felicità. E’ la prima volta che mi capitava qualcosa del genere. La tartaruga era grande grande” (e allarga le braccia per mostrarne le dimensioni).

La segnalazione era partita dai soci di Natura Sicula Giorgio Nanì e Maria Greco.
Giunti sul posto il presidente di Natura Sicula Fabio Morreale e la biologia marina Oleana Olga Prato
dei progetti WWF “Tartarughe” e “Life Euroturtles”, il nido è stato localizzato e recintato. Durante i
lavori è stato trovato un altro nido a pochi metri di distanza dal precedente ma di data incerta,
sicuramente non riferibile alla stessa notte. Anche il secondo è stato recintato.
Quest’anno le spiagge siracusane sono state letteralmente invase dalla tartaruga marina. Quelli di
Ognina rappresentano il 20.mo e il 21.mo nido scoperti lungo le coste siracusane, da Brucoli e
Pachino. Con questi numeri Siracusa è divenuta la provincia d’Italia col maggior numero di
deposizioni. I due nidi della spiaggia di Ognina si aggiungono a quelli di Priolo (1), Gallina (1), Avola
(3), Lido di Noto (1), Eloro/Pizzuta (2), Cittadella (1), San Lorenzo (5), Isola delle Correnti (5).
In collaborazione ai progetti sopraccitati, il monitoraggio dei nidi di Ognina avverrà a cura dei
volontari dell’associazione Natura Sicula fino alla schiusa, prevista tra 45-60 giorni.

Ecco il video e il racconto dei testimoni e degli esperti di Natura Sicula e del Wwf, che spiegano come si procederà e cosa accadrà nelle prossime settimane.

 

https://youtu.be/3JruIwzpvkA




Siracusa. Traffico in tilt in viale Santa Panagia: "colpa" della prassi anti-covid al Tribunale

Lunghe code ogni mattina lungo viale Santa Panagia. Motivo di lamentela da parte degli automobilisti che dalla parte alta della città devono muoversi verso altre zone. La causa degli ingorghi che si vengono a creare dalle 8 in poi e per un’abbondante ora, sarebbe legata alle operazioni che vengono effettuate all’ingresso del Palazzo di Giustizia per il contingentamento degli accessi e le misurazioni della temperatura corporea. Passaggi previsti dalle norme anti-covid e che comportano inevitabilmente la necessità,per ogni accesso all’interno del parcheggio, di impiegare qualche minuto. La coda parte in genere dalla rotatoria con via Augusta e solo superato il Tribunale, ovviamente, il traffico torna fluido.




Torna a pieno regime l'ufficio postale di Villasmundo: "A buon fine le proteste"

Riapre con orari regolari l’ufficio postale di Villasmundo. Dopo le proteste delle scorse settimane, guidate dallo Spi Cgil e a cui parecchi cittadini avevano aderito, i direttore Bianco ha annunciato che l’obiettivo è stato raggiunto. Soddisfatto Angelo Lantiere, della segreteria del sindacato di categoria e segretario della Camera del Lavoro di Villasmundo. “E’ davvero molto importante per Villasmundo-commenta il sindacalista-  che le Poste tornino a essere aperte tutti i giorni, e lo è in particolare per gli anziani i quali erano costretti a code interminabili (e in piedi perché non esistono panchine) sotto il sole cocente in quei giorni in cui l’ufficio è aperto: una delle peggiori forme di mancato rispetto verso la fascia più debole della popolazione a cui, finalmente, è stato posto rimedio”.




Siracusa. Progetto MapPlemm, la riserva del Plemmirio ai raggi x : ecco cosa si è scoperto

Si è concluso il progetto MapPlemm, per migliorare le conoscenze sugli organismi marini dell’Area Marina Protetta Plemmirio. Dalla mappatura delle praterie di Posidonia oceanica è partita la ricerca di  molluschi vivi e rarissimi come la Pinna nobilis o la presenza di specie ittiche non native.
Il progetto rientrava nell’ambito di MedPAN Habitat Mapping Call for Small Project e finanziato da MAVA Foundation, in partenariato con European Research Institute (ERI).
E’ Iniziato nel luglio scorso con una intensa attività a mare che ha visto la realizzazione delle mappe della componente biotica (cioè della parte viva animale e vegetale) e di quella abiotica (le caratteristiche chimiche e fisiche) dell’Area Marina. In particolare, le attività relative alla componente biotica hanno permesso di tracciare il limite superiore della prateria di Posidonia oceanica (una pianta marina endemica che svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino costiero), ricercare individui vivi del mollusco Pinna nobilis (un bivalve endemico che è quasi completamente estinto nel Mediterraneo a causa di un parassita) e ricercare la presenza di specie ittiche non-native.
Per quanto riguarda la componente abiotica, sono state monitorate alcune caratteristiche dell’acqua di mare, quali temperatura, salinità, conducibilità, pH, ossigeno e clorofilla.
La Posidonia oceanica, si evidenzia nel progetto “sebbene spesso confusa con le alghe, è una fanerogama marina, ovvero una vera e propria pianta che produce fiori e frutti. Si trova soltanto nel mar Mediterraneo ed è una specie protetta”.
Vari gli spunti di approfondimento in materia che sono stati focalizzati su una serie di pannelli inseriti, e appesi, da oggi, nei locali del Molo Didattico nella sede del Consorzio e che saranno ora a disposizione dei visitatori e delle scolaresche ospiti.
La Posidonia, si evidenzia ancora nello studio, è presente più comunemente su substrati sabbiosi, ma anche su fondi detritici e rocciosi e può crescere fino a 40m di profondità. Quando la Posidonia incontra condizioni ambientali favorevoli, colonizza vaste aree di fondo marino, formando ampie distese chiamate praterie. La prateria di Posidonia riveste un ruolo fondamentale nell’ecologia generale delle aree costiere. Vale la pena ricordare che questa pianta marina costituisce un polo di biodiversità ed è rifugio per ¼ delle specie di flora e fauna del Mediterraneo anche se copre meno dell’1% dei suoi fondali; è fonte di ossigeno (un solo metro quadrato di prateria è in grado di produrre per fotosintesi 14 litri di ossigeno al giorno), rappresenta un’area di riproduzione e primo accrescimento di molte specie ittiche, funge da trappola per i sedimenti favorendo la trasparenza delle acque, con la sua massa fogliare riduce l’idrodinamismo, difendendo così le spiagge dall’erosione e produce elevate biomasse che vengono esportate sotto forma di foglie morte anche oltre i 50-100 m di profondità, in ambienti privi o quasi di luce.
La Posidonia inoltre viene considerata un buon bioindicatore della qualità delle acque marine costiere, grazie alla sua sensibilità ai cambiamenti ambientali e oggi, emerge dallo studio, le praterie di tutto il Mediterraneo sono in regressione principalmente a causa dell’impatto antropico (inquinamento, pesca a strascico, ancoraggio delle imbarcazioni).
Il progetto MAP.PLEMM. ha permesso di tracciare il limite superiore delle praterie di Posidonia presenti nel versante Sud dell’Area Marina Protetta, in particolare nella zona B, tramite rilevazioni in situ effettuate da operatori subacquei con l’ausilio di un GPS.
Nell’intento di salvaguardare le praterie a Posidonia, assume un’importanza basilare proprio “la definizione delle aree occupate dalle praterie, studiarne gli aspetti strutturali, funzionali ed ecologici, mediante indagini di campo specifiche che permettano di ottenere cartografie aggiornate e di dettaglio”.
Grande protagonista dello studio anche la Pinna nobilis il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, può arrivare anche ad un metro di lunghezza, vive per lo più all’interno di praterie di Posidonia, ma anche su fondali detritici, sabbiosi o fangosi e nel coralligeno. Si può incontrare da qualche metro fino a circa 40 metri di profondità. E si ancora al substrato mediante i filamenti del bisso. È endemica del Mar Mediterraneo e può raggiungere i 30 anni di vita. È stata riconosciuta come specie protetta e misure per la sua salvaguardia sono perseguite mediante la Direttiva Habitat e la Convenzione di Barcellona. “Nonostante ciò – scrivono gli studiosi – è spesso soggetta a prelievi illegali da parte dell’uomo ad uso alimentare ed ornamentale e a uccisioni accidentali dovute ad azioni invasive”.
A partire dall’autunno del 2016, si annota, si sono verificati eventi di mortalità di massa delle popolazioni di Pinna nobilis del Mar Mediterraneo occidentale e centrale; successivamente queste morie hanno colpito le popolazioni dell’Adriatico, del mar Ionio e mar Egeo. Si pensa che il responsabile sia un protozoo parassita (Haplosporidium pinnae), ma nuove ricerche hanno evidenziato un secondo possibile responsabile (un batterio del genere Mycobacterium). A causa di questi eventi di mortalità massiva, la Pinna nobilis è stata inserita a Ottobre 2019 nella Lista Rossa della IUCN come specie a rischio critico di estinzione.
Il progetto MAP.PLEMM. ha raccolto informazioni sullo stato della popolazione di Pinna nobilis all’interno dell’Area Marina Protetta Plemmirio, per capire quanti individui ci fossero e dove fossero situati. Ebbene, in totale sono stati trovati si legge nel rapporto “5 individui morti e 1 solo individuo vivo, situato nella zona A della riserva”. Ovvero nella zona a protezione integrale.
Buone notizie invece sul fronte della eventuale presenza di specie aliene nel mare del Plemmirio. Specie a volte definite come esotiche, introdotte o non native introdotte intenzionalmente o non intenzionalmente in una nuova regione dove possono diventare invasive. “Per individuare la presenza di specie ittiche invasive – si legge nel rapporto del progetto – nelle acque del Plemmirio si è svolto il visual census, ovvero una tecnica di campionamento non invasiva che si svolge in immersione e permette di censire la fauna ittica semplicemente con l’osservazione delle specie e la registrazione degli avvistamenti”.
Durante i visual census in Area marina Protetta Plemmirio svolti nell’ambito del progetto MAP.PLEMM “non si è registrata la presenza di nessuna specie ittica invasiva”.
Infine, lo studio ha permesso di realizzare una serie di informazioni “sull’ambiente fisico
in cui le specie dell’Area Marina Protetta Plemmirio vivono” con particolare riguardo ad alcuni importanti variabili ambientali come la salinità, la conducibilità, la temperatura, l’ossigeno, il pH e Clorofilla. Le misurazioni di queste variabili sono state realizzate tramite uno strumento (una sonda multiparametrica) che è stato calato in acqua in verticale, dalla superficie al fondo, in 12 stazioni di campionamento, (6 stazioni nel versante nord e 6 nel versante sud), ottenendo un profilo delle variabili lungo la colonna d’acqua.
L’utilità di tale monitoraggio delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque serve ad ottenere delle serie temporali di dati che permettano di seguire l’andamento di queste variabili, soprattutto in vista dei rapidi cambiamenti climatici in atto.




Siracusa. Ricorso ex consiglieri comunali, ordinanza del Tar: niente sospensiva, udienza a ottobre

Udienza l’8 ottobre prossimo per la trattazione di merito del ricorso presentato da alcuni ex consiglieri comunali contro lo scioglimento dell’assise cittadina. E’ quanto prevede l’ordinanza emessa ieri dal Tar . Niente sospensiva, dunque, in base a quanto deciso dal tribunale amministrativo regionale di Catania.

Il ricorso è stato presentato dagli ex consiglieri comunali Fabio Alota, Mauro Basile, Sergio Bonafede, Michele Buonomo, Chiara Catera, Giuseppe Impallomeni, Carmela La Mesa, Curzio Lo Curzio, Michele Mangiafico, Simone Ricupero, Concetta Vinci. A rappresentarli sono gli avvocati Emanuele Carta e Valentina Garofalo. La richiesta è quella di annullare (era stata chiesta anche la sospensione dell’efficacia) della deliberazione con cui, a novembre del 2019, il commissario ad Acta, Giovanni Coco  ha approvato, sostituendosi al Consiglio
comunale di Siracusa, il rendiconto di gestione relativo all’anno 2018. Il passaggio successivo è stato quello dell’assessorato  delle Autonomie Locali, che ha disposto  la sospensione del Consiglio Comunale di Siracusa e
nominato  Giuseppe Di Gaudio Commissario Straordinario per la gestione del Comune, in sostituzione del Consiglio. Nè Coco e nè Di Gaudio si sono costituiti in giudizio. Il Comune, invece, si è costituito con il sindaco, Francesco Italia, in difesa dell’operato del commissario e della Regione, motivo di scontro politico tra l’ex opposizione e l’amministrazione comunale, che ha accusato il primo cittadino di remare contro il rientro dell’assemblea cittadina per poter agire indisturbato. Critiche rispedite al mittente dal sindaco.




Siracusa. Prevenzione incendi, ripuliti 160 mila metri quadrati di terreni comunali

Circa 160 mila metri quadrati di terreni incolti di proprietà del Comune decespugliati e ripuliti per contenere il rischio incendi. I lavori sono stati predisposti dal settore Protezione Civile. Una serie di sopralluoghi ha preceduto gli interventi, spesso anche a seguito di segnalazioni partite da cittadini. Un lavoro sinergico condotto con gli assessorati Ambiente e Polizia Municipale per individuare   le zone a maggiore rischio, con particolare attenzione per i siti limitrofi alle abitazioni. Tra gli appezzamenti da manutenere anche alcune delle aree di emergenza di Protezione civile previste nel Piano di Protezione Civile, non ancora presentato ufficialmente.  Sono ancora in corso ulteriori accertamenti, in questo caso sulle proprietà private abbandonate o non sono in linea con quanto previsto dalle normative per la prevenzione degli incendi e con l’ordinanza sindacale in materia che obbliga i proprietari a ripulire i propri terreni incolti.
I terreni comunali oggetto dei lavori di prevenzione antincendio si trovano in traversa Sinerchia, via dei Vespri, via Siracusa, via Lauricella, ROnco I a viale Tica, via Patroclo, via Gozzo, via Sortino, viale Cassia, via Val d’Aosta, viale dei Comuni, via Lo Surdo, via Lazio, via Monte Cervino, via Monti Iblei, viale Epipoli, via Lago di Bolsena, Ronco I di viale Tisia, via Danieli, via Caduti di Nassirya, via Raffadali, via Regia Corte, via Fleming, via Vanvitelli, via Mussomeli, via Raiti, via Bonaiuto, via Randone, via MOnti Nebrodi, via Modica, via Raiti, via Oznam, via Monti, via Tacito, via Ferla, via Pasquale Salibra e le aree di emergenza di viale Scala Greca, Santa Panagia, via Alì, via Algeri, largo Sebastiano Vero, via Caldarella, via Monte Garana, via del Cormorano e via Zopiro. Interventi anche per l’accesso a mare Piliceddi e Mazzarona.




La tartaruga marina nidifica anche ad Ognina: decine di uova deposte sulla spiaggetta

Hanno nidificato in diverse spiagge della provincia: da Vendicari, a San Lorenzo e perfino a Marina di Priolo. Adesso anche Ognina. Quest’anno la provincia è il territorio maggiormente scelto dalle Caretta caretta per la nidificazione. Una tartaruga marina, due notti fa,  ha scelto la spiaggetta della zona balneare siracusana per nidificare.  La segnalazione è partita dai soci di Natura Sicula  Giorgio Nanì e Maria Greco.
La notte tra il 20 e il 21 luglio una tartaruga marina Caretta caretta ha raggiunto la spiaggetta in piena notte, ha scavato una buca nella sabbia e deposto decine di uova, grandi come palline da ping pong. Ricoperta con cura la buca, l’animale ha fatto ritorno al mare,affidando alla sabbia l’incarico di incubare le uova a temperatura costante e di difenderle dai predatori. Il bisogno di ovodeporre ha fatto ignorare alla tartaruga la presenza dell’uomo, passando addirittura accanto ai presenti e facendo tutto sotto i loro occhi increduli.
Giunti sul posto il presidente di Natura Sicula Fabio Morreale e la biologia marina Oleana Olga Prato
dei progetti WWF “Tartarughe” e “Life Euroturtles”, il nido è stato localizzato e recintato. Durante i
lavori è stato trovato un altro nido a pochi metri di distanza dal precedente ma di data incerta,
sicuramente non riferibile alla stessa notte. Anche il secondo nido è stato recintato.
Quest’anno le spiagge siracusane sono state letteralmente prese d’assalto dalla tartaruga marina.
Quelli di Ognina rappresentano il 20esimo e il 21esimo nido scoperti lungo le coste siracusane, da
Brucoli e Pachino. Con questi numeri Siracusa è divenuta la provincia d’Italia col maggior numero
di siti di ovodeposizione. I due nidi della spiaggia di Ognina si aggiungono a quelli di Priolo (1),
Gallina (1), Avola (3), Lido di Noto (1), Eloro/Pizzuta (2), Cittadella (1), San Lorenzo (5), Isola delle
Correnti (5).
In collaborazione ai progetti sopraccitati, il monitoraggio dei nidi di Ognina avverrà a cura dei
volontari dell’associazione Natura Sicula fino alla schiusa, prevista tra 45-60 giorni.