Una barriera arborea nella zona industriale: "A carico delle imprese del Petrolchimico"

Una barriera arborea nella zona industriale, per mitigare l’inquinamento atmosferico. Ricalca l’idea della barriera di Targia, ideata (ma non realizzata) in concomitanza con il G8 per l’Ambiente che fu organizzato a Siracusa con l’allora ministro Stefania Prestigiacomo e somiglia anche al più recente Bosco delle Troiane di Scala Greca (anche in questo caso iniziativa che rimane parzialmente in sospeso). Questa volta la proposta riguarda il territorio di Priolo. La presenta Alessandro Biamonte, presidente del consiglio comunale del comune industriale. Il progetto prevede una barriera verde dalla stazione ferroviaria al litorale. A sostenerne i costi dovrebbero essere le imprese della zona industriale. Se ne parla questa mattina in municipio, nel corso di una conferenza di servizio convocata dal presidente Biamonte per le 11. Sono stati invitati i capigruppo consiliari, il vicepresidente del consiglio comunale, i consiglieri comunali, il sindaco di Priolo Gianni, l’assessore Gozzo, l’esperto del sindaco Raimondo e i gestori degli stabilimenti industriali Gruppo Lukoil (Isab impianti Nord e sud Igcc), Priolo Servizi, Air Liquide, Syndial, Enel centrale Archimede, Enel centrale Anapo.”La riunione sarà tenuta insieme al sindaco – spiega Biamonte – e si parlerà di una muraglia a verde lungo tutto il litorale Priolese, iniziando subito dopo i passaggi della ferrovia.Una barriera verde ad alto fusto  per mitigare anche l’impatto visivo”




Baraccopoli di Cassibile, Granata: "Verifiche sugli imprenditori che sfruttano i migranti"

“Sul campo di Cassibile, la cui stabilizzazione continua a sembrarmi un errore, pongo alle forze sociali e politiche e alla Prefettura una domanda che mi sembra essenziale: è stato fatto un censimento del campo, identificando chi lo abita e sopratutto dove e per chi lavora?”. L’assessore alla Cultura e Legalità, Fabio Granata interviene con queste parole sulla vicenda Cassibile, alla luce anche del vertice che si è svolto in prefettura e al cosiddetto “Progetto Cassibile” di cui ha parlato l’assessore regionale Scavone.
Granata chiede “se si sono verificate le condizioni contrattuali di questi immigrati e quali siano gli imprenditori agricoli che se ne servono e se questi non abbiano luoghi decenti dove ospitarli e che non siano delle baracche in uno spazio pubblico”. Chiaro, insomma, il pensiero del componente della giunta Italia, che attribuisce precise responsabilità, attraverso queste parole, a chi evidentemente trae profitto da una situazione del genere. “È possibile-prosegue Granata-  che si consenta di riversare sul “pubblico” il problema e non si chieda agli imprenditori di dare un contributo di ospitalità e armonia, lasciando loro solo i profitti?” Indice puntato contro i sindacati. “Non esiste una sola forza sindacale- tuona Granata-  che sollevi il tema di profitti privatizzati e problemi scaricati alla collettività.È possibile che, oltre che ai caporali, non si debba verificare per chi questi ultimi lavorano e per reclutare braccianti in quali proprietà?”. Solo dopo questi passaggi, secondo l’assessore alla Legalità-  possiamo iniziare un sacrosanto lavoro di integrazione, ma non per risolvere ogni problema e alleviare ogni costo ai possidenti terrieri.Credo che questa sia una posizione “sociale” e giusta, oltre la retorica della accoglienza senza se e senza ma che finisce-conclude Granata- spesso per coprire illegalità e diritti negati”




Rifiuti nelle contrade marine, il Raggruppamento Siracusa Sud chiede al Comune di fare di più

“Un maggiore sforzo di contrasto all’abbandono di rifiuti, soprattutto nelle zone marine”. Il Raggruppamento Siracusa Sud, che mette insieme associazioni e comitati di residenti chiede un impegno più incisivo all’amministrazione comunale di Siracusa. Lo fa attraverso una nota congiunta, attraverso la quale rinnova anche “la disponibilità a contribuire con donazioni di foto trappole e/o telecamere e con la disponibilità di siti privati e collegamenti elettrici”. Al Comune, i residenti delle contrade marine chiedono di “investire con più determinazione su mezzi e personale per la lotta all’evasione alla Tari, perché -fanno notare- se paghiamo tutti, paghiamo meno”. Entrando ancor più nel dettaglio delle rivendicazioni, il Raggruppamento chiede: ” il miglioramento del servizio del call center di Tekra, che ha tempi di attesa lunghissimi; ” il miglioramento dell’App per la prenotazione di Ingombranti, RAEE e Sfalci, che spesso va in crash e soprattutto il miglioramento del servizio del Ritiro Ingombranti, poiché troppo spesso poco puntuale ed oggetto di ripetute ed insistenti sollecitazioni da parte degli utenti”. Da modificare, secondo i residenti delle ex zone balneari, la gestione del conferimento degli sfalci. “Le attuali modalità di prenotazione tramite Call Center e il conferimento presso i Compattatori Mobili presenti a rotazione nelle giornate di lunedì e venerdì-riconoscono le associazioni e i comitati-  sono apprezzabili ma evidentemente insufficienti e faticosi per i cittadini. Anche per sfalci e potature andrebbe assicurata la raccolta settimanale regolare, con carrellati. Il Raggruppamento riconosce e apprezza, comunque,  “gli sforzi compiuti dall’Amministrazione Comunale nella gestione
della raccolta dei rifiuti, nonostante le vicende giudiziarie correnti e la manifesta inciviltà di molti cittadini siracusani”. Per l’avvio della gestione dell’appalto come da nuovo capitolato sarà necessario attendere ancora un mese circa.




Siracusa. Amianto spaccato a ridosso della scuola Chindemi: tornano le discariche pericolose

Dure a morire certe “abitudini”. Tornano le discariche a ridosso dell’istituto comprensivo Chindemi e tornano in maniera importante, visto che questa volta si tratta di amianto.Lastre spaccate e lasciate nei pressi della scuola. Poco importa se in in questo momento non ci sono i bambini a frequentarla, i genitori ad accompagnarli e ad andare a prenderli all’uscita, gli insegnanti e il personale della scuola. Il gesto resta grave. Trattandosi di amianto, peraltro, com’è noto la polvere sprigionata dalle lastre ammalorate riesce a diffondersi per lunghe distanze, trasportate dal vento. Sono pericolosissime per la salute delle persone e si tratta di una polvere talmente sottile da riuscire ad insinuarsi ovunque (e soprattutto nei polmoni). Inutile ricordarlo a chi ha il solo pensiero di liberarsi di quei rifiuti, senza seguire le complesse procedure di smaltimento, stabilite proprio per tutelare la salute pubblica. Le ditte specializzate intervengono con specifica dotazione, a protezione degli operatori e dell’ambiente. Ma tutto questo sembra non esistere nella mente di qualcuno, che pensa molto più al risparmio. Abbandonando l’eternit, non si paga nulla. Poco importa, evidentemente, se in realtà a pagare è l’ambiente e, di conseguenza, il rischio per la salute di chi frequenta i luoghi anche distanti da dove la discarica è stata creata. Proprio in quell’area, in diverse occasioni, la Squadra Ambientale della Polizia Municipale ha condotto interventi incisivi, “beccando” in più casi quanti si rendevano responsabili dell’abbandono dei rifiuti, che fossero speciali, non pericolosi o, ancor peggio, pericolosi, con le conseguenze in termini di legge. A quanto pare, si ricomincia.




Al via l'abbattimento del serbatoio di Testa dell'Acqua: dopo la gara, mezzi in azione

Sono cominciati i lavori di demolizione del serbatoio comunale di contrada Testa dell’Acqua. Ultima fase di una vicenda partita con la redazione del progetto esecutivo da parte del Comune di Noto , a cui è seguita la gara d’appalto, con il relativo e successivo affidamento dei lavori. Conclusa la fase burocratica, nei giorni scorsi i mezzi della ditta aggiudicataria sono entrati in azione per l’abbattimento della struttura.




Siracusa. Siam ripavimenta via Santa Maria dei Miracoli: "Mattonelle come quelle che c'erano"

Al via oggi i lavori di ripavimentazione definitiva di via Santa Maria dei Miracoli. Sono affidati alla Siam che nei mesi scorsi aveva effettuato lungo quel tratto degli interventi. Nel momento in cui la via fu riasfaltata con rattoppi esteticamente poco gradevoli e non in linea con lo stato originario dei luoghi non mancarono le polemiche, con l’intervento anche del Comune. “Si trattava di una ripavimentazione provvisoria- spiega Pucci La Torre- necessaria per garantire intanto la sicurezza della strada. Adesso, invece, parte quella definitiva, attraverso cui il tratto sarà ripavimentato con mattonelle praticamente identiche a quelle in cemento che in Sicilia, come credo ovunque nel mondo, non vengono più prodotte”.




Siracusa. Esami di Maturità, si inizia domani: tutte le regole e le novità

Tutto pronto per gli esami di Maturità. Un’organizzazione diversa rispetto al consueto, con i soli orali per i maturandi italiani, vista la necessità di adottare tutte le misure necessarie per evitare contagi da Coronavirus. Anche in provincia di Siracusa, scuole pronte. Si parte domani, con regole ben precise. In provincia sono 3800 gli studenti che si apprestano a conseguire il Diploma di Maturità, 48 mila in Sicilia, quasi 516 mila in Italia . Le commissioni saranno composte da sei membri interni ed un presidente esterno. Estrazione per la lettera di partenza, poi saranno cinque i candidati convocati giorno per giorno. Previste, in particolari casi di necessità organizzative, eventuali eccezioni a tale regola. I colloqui dureranno circa un’ora per ogni candidato e potranno valere fino a 40 crediti. Riguarderanno le discipline specifiche dell’indirizzo, un testo di letteratura italiana e una discussione interdisciplinare come ultima fase. La distanza prevista è di due metri tra candidati e commissioni ma anche tra componenti delle commissioni. Locali ben areati e igienienizzati, percorsi specifici per entrate e uscite. Mascherine obbligatorie e un solo accompagnatore ammesso, ovviamente con mascherina. Gli studenti potranno abbassarla durante il colloquio orale, a patto che la distanza dai componenti della commissione sia, appunto, di due metri. Igienizzanti messi a disposizione dalla scuola. Niente obbligo di guanti. Gli studenti sono stati tutti ammessi all’esame. Nel caso di insufficienze, dovranno essere recuperate proprio attraverso il colloquio orale. Le aule saranno pulite dopo ogni sessione.




Avola tra le Zes, Cannata: "La zona agroindustriale cuore pulsante dello sviluppo"

Anche Avola rientra tra le Zone economiche speciali  istituite con un decreto firmato dal Ministro del Sud e della Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano. Alla Zes della Sicilia orientale  è stato assegnato il 65%, che includono gli 11 ettari tra l’ingresso sud di Avola e il centro agroindustriale. Soddisfatto il sindaco, Luca Cannata. “Si tratta di una zona che può dare tanto-spiega il primo cittadino – e sarà un modo per invogliare i nostri imprenditori a investire, a maggior ragione in un periodo tanto difficile, e avviare il centro riqualificando la zona rendendola vivo e cuore pulsante di sviluppo economico”. I benefici economici delle Zes vedono notevoli incentivi fiscali più credito d’imposta per gli investimenti fino a 50 milioni di euro e un consistente regime di semplificazioni che saranno stabilite da appositi protocolli e convenzioni e che comunque prevedono anche l’accelerazione dei tempi procedimentali per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria alle imprese insediate nelle aree interessate”. Si attende adesso la fase operativa.




Siracusa. Zes, Cafeo: "Obiettivo raggiunto, importanza strategica per gli investimenti"

“Seppur con colpevole ritardo, le Zes sono adesso una realtà”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo saluta con favore l’attivazione, con la firma del ministro Provenzano, delle  Zone Economiche Speciali in Sicilia, “un obiettivo che già dal 2018 avevamo cominciato a sollecitare alla Regione Siciliana attraverso incontri e confronti a tutti i livelli, consci dell’importanza che lo strumento poteva avere per il nostro territorio- ricorda il parlamentare regionale di Italia Viva – “Come sempre, alle azioni formali devono poi corrispondere interventi sostanziali mirati al finanziamento delle detrazioni e dei crediti d’imposta, elemento necessario per rendere efficaci le Zes e quindi attrattivo per gli investimenti il nostro territorio”.
“Per completare l’offerta di attrattività degli investimenti ed incentivare la presenza in Sicilia da parte delle aziende – prosegue Cafeo – chiedo al Ministro Provenzano di intercedere affinché diventi legge, magari presentandolo nel corso della conversione del Decreto Rilancio, l’emendamento sulle Zone Franche Doganali che in occasione dell’ultimo decreto Milleproroghe presentammo alla Camera come Italia Viva ma che, nonostante il parere positivo proprio del Ministro, non fu poi approvato”.
“Le Zone Franche Doganali da inserire nelle Zes – spiega ancora Cafeo – rappresenterebbero un ulteriore passo avanti necessario a far diventare la Sicilia terra appetibile per chi vuole investire in nuove attività a carattere internazionale, con la relativa ricaduta in termini di indotto e forza lavoro necessaria in tutto il territorio”.
“L’attivazione delle Zes è un’occasione che non possiamo perdere o, peggio, derubricare a traguardo raggiunto con la solita gara per le medaglie da appuntarsi al petto – conclude l’On. Cafeo – in realtà il meno è stato fatto e pure in ritardo, da adesso in poi sarà necessario un lavoro corale finalizzato alla ripresa dell’intera economia isolana, nel momento storico forse più difficile mai affrontato”.




Messa in sicurezza delle strade nei piccoli comuni: "In provincia solo briciole"

“Trattati da pezzenti e ringraziamo pure”. Durissimo il commento dell’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo dopo la pubblicazione  sul sito della Regione del Piano Straordinario di messa in sicurezza delle strade nei piccoli comuni delle aree interne.
La somma complessiva, pari a 10 milioni di euro, arriva dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020, di cui alla Delibera CIPE dell’agosto 2016.
Su 90 progetti approvati,  3 sono stati finanziati in provincia di Siracusa.
Su 10 milioni (in effetti 9.980.177,10 euro) sono stati destinati alla provincia di Siracusa 218.916 euro, “cioè solo il 2% -fa notare l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars – una miseria! Eppure c’è stato chi ha largamente ringraziato per l’elemosina ricevuta dalla nostra provincia.Continuate a fare finta di non vedere, continuate a non studiare e a non leggere i documenti approvati dall’ARS e dalla Giunta di Governo, continuate ad accontentarvi di un tozzo di pane e non dei vostri diritti, alla fine vedrete che ad ogni futura programmazione dovremo noi dare qualcosa a chi regge le sorti di questa sfortunata terra.  Manco a dirlo, le risorse arrivano dalla scorsa Legislatura, nonostante il tentativo di accreditarsi meriti, in questi casi sicuramente demeriti per aver svenduto la provincia, perché ad oggi un centesimo nuovo, rispetto alla programmazione passata, non è stato portato in provincia di Siracusa”.