Siracusa. Nonna Maria compie un secolo, festa in videochat anche con il sindaco

Compie oggi un secolo. Nonna Maria Capasso e i suoi 100 anni. Non ci sarà la grande festa che la famiglia progettava da mesi, ma resta la gioia per un compleanno così importante per lei e la sua grande famiglia: 4 figlie, cinque nipoti, sette pronipoti. Nonna Maria ha vissuto momenti molto importanti della storia d’Italia. La Seconda Guerra Mondiale, quel Dopoguerra che cambiò il volto del Paese. E adesso anche la pandemia del 2020, il Covid-19. E’ rimasta ovviamente in casa, con la figlia, a sua volta nonna e il marito. La nonna che tutta la famiglia coccola, che i familiari avrebbero voluto festeggiare alla grande per questo traguardo, raggiunto, peraltro, in piena salute. E’ nata in Sardegna e da quando aveva 20 anni vive a Siracusa. Lucidi i suoi pensieri, a parte qualche ricordo della sua infanzia leggermente sfocato. Il suo è stato uno stile di vita salutare: amava camminare, non ha mai preso nemmeno la patente e nessuna distanza le sembrava eccessiva perchè si potesse raggiungere a piedi. Ha smesso di camminare qualche anno fa, ma soltanto perchè le energie sono venuto un po’ meno. Durante il lockdown ha sofferto la mancanza dei suoi figli, nipoti e pronipoti, ma ha capito benissimo che si è trattato di qualcosa di inevitabile e, come altre volte nella sua intensa vita, ha accettato gli eventi e li ha affrontati. Mesi fa la famiglia aveva concordato con il sindaco, Francesco Italia, la consegna di una targa da parte del Comune. La previsione era quella di andarla a trovare, in fascia Tricolore, partecipare alla festa e portarle gli auguri a nome della Città. Non è ovviamente possibile, ma la targa è pronta e oggi arriverà comunque. Potrà anche fare un’esperienza tecnologica di tutto rispetto: con il sindaco parlerà in videochat. A nonna Maria Capasso gli auguri più sentiti da parte della redazione di SiracusaOggi.it, FMITALIA ed FMITALIA TV.




Siracusa. Lungomare Alfeo: "A rischio i fondi per il consolidamento, Comune in ritardo"

“Dopo più di sette anni, i lavori di consolidamento di Lungomare Alfeo, garantiti dal Comune di Siracusa, in quel caso nella persona dell’allora vice sindaco e oggi primo cittadino Francesco Italia, non sono mai partiti e adesso i fondi sono a rischi”. L’ex deputato regionale, Vincenzo Vinciullo ricorda una polemica del 2013, quando “l’attuale sindaco, con il noto sarcasmo , ad una mia interrogazione parlamentare risposte con sarcasmo, assicurando che i lavori sarebbero iniziati al più presto in quanto era massima l’attenzione dell’Amministrazione Comunale sul recupero del Lungomare Alfeo. Sono passati più di 7 anni e  gli impegni assunti non sono stati mantenuti”. Duro l’intervento del leader di Siracusa Protagonista nei confronti del sindaco. A cui lancia anche una sfida, quella di un confronto pubblico sull’argomento. “In un articolo del 2018- ricorda Vinciullo- Italia parlava di strumentalizzazione in malafede sul tema del Lungomare Alfeo. A questo punto mi chiedo se il problema fosse la nostra malafede o l’incapacità di amministrare la città”. Ci sarebbero a disposizione 2 milioni e mezzo di euro stanziati nel 2007 . “Le somme- prosegue l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars- sono nella piena disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Siracusa che, evidentemente, non li spende o li utilizza per fare altro”. Intanto i fondi della legge 433 per la Ricostruzione post terremoto del ’90 si apprestano ad essere rimodulati, nel mese di giugno. Esisterebbe, pertanto , la possibilità che quanto è stato stanziato per Siracusa venga destinato ad altri progetti, di altri territori siciliani, secondo quanto paventa Vinciullo.




Siracusa. Perdita idrica alla Borgata: momentaneo stop al servizio, Siam al lavoro

Guasto, intorno alle 2 della scorsa notte, nella tubazione idrica tra via Trapani e via Montegrappa. Il problema ha causato un’importante perdita, più a nord rispetto all’ultimo evento. I tecnici della Siam sono sul posto dalla notte per avviare le riparazioni del caso, operazioni che hanno richiesto l’interruzione del servizio idrico. Gli interventi- comunica la società che gestisce il servizio- dovrebbero concludersi entro il primo pomeriggio di oggi. In alcune zone della Borgata i residenti segnalano carenze idriche da diversi giorni.




Siracusa. Servizio sfalci con compattatore a Fontane Bianche: "Funziona bene"

Funziona il servizio avviato per agevolare lo smaltimento di sfalci d’erba nelle contrade marine. Il mezzo, in funzione questa mattina a Fontane Bianche, resta a disposizione dei cittadini che hanno la necessità, rimettendo a posto il proprio giardino, di smaltire quanto rimane dei lavori di giardinaggio privati effettuati. Del servizio proposto, con il compattatore messo a disposizione dalla Tekra, stanno usufruendo in tanti. Motivo di soddisfazione per l’assessore all’Igiene Urbana, Andrea Buccheri. “Il servizio sta funzionando benissimo- commenta- anche grazie alla collaborazione dei residenti”.




Siracusa. Riaperture ristoranti, la proposta di Cafeo: "Si faccia come in Emilia Romagna"

“Chiarezza, rapidità e massima semplificazione per ristoratori e avventori, queste devono essere le parole d’ordine in previsione dell’ormai imminente apertura delle attività di ristorazione e bar in Sicilia, seguendo il modello intrapreso dalla regione Emilia-Romagna”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione ARS Attività produttive, a proposito della riapertura delle attività di ristorazione prevista anche in Sicilia a partire dal 18 maggio.
“Le linee guida prodotte dall’Emilia Romagna affrontano con la massima chiarezza tutte le criticità che potrebbero affrontare i ristoratori – spiega l’On. Cafeo – elencando in maniera semplice i protocolli da attuare per il personale e i cittadini avventori e favorendo così gli imprenditori nel preparare i loro locali ad un graduale e controllato ritorno all’attività”.
“Il presupposto principale alla riapertura resta la responsabilizzazione del cliente e dello staff – prosegue Cafeo – attuata attraverso un’apposita segnaletica applicata nel locale nonché un’adeguata formazione per il personale di sala e cucina; igienizzazione pressoché continua dei locali, la garanzia di almeno 1 metro tra le persone non conviventi sedute ai tavoli, contingentazione del servizio al bancone, sempre distanti almeno un metro, e dell’accesso ai servizi igienici, incentivazione dei menu digitali nonché della documentazione digitale per i fornitori, predilezione per gli spazi esterni e ricambi d’aria costanti per quelli interni, divieto assoluto di allestimento di buffet e di self service per prodotti non sigillati sono soltanto alcune delle disposizioni concordate insieme alle associazioni di categoria”.
“Piuttosto che restare nell’attuale limbo, anche alla luce del numero nettamente inferiore di contagi da Covid-19 nella nostra regione, il Governo adotti le linee guida già stilate dall’Emilia-Romagna – conclude l’On. Cafeo – dimostrando per un volta responsabilità e buon senso nell’aiutare le imprese della ristorazione siciliana”.




Augusta. Rubano in un negozio e tentano di vendere on line la refurtiva: all'appuntamento trovano la polizia

Sono stati denunciati per ricettazione due uomini, di 46 e 31 anni, entrambi residenti nella provincia di Catania, accusati di avere rubato materiale elettronico da un negozio per poi tentare di piazzarlo on line. Gli agenti del commissariato di Augusta, dopo il furto perpetrato, hanno avviato una attenta attività di polizia giudiziaria che ha consentito di concordare con i denunciati un appuntamento per simulare l’acquisto di materiale elettronico, posto in vendita su un portale online.
Uno dei due uomini si è presentato all’appuntamento e, senza sospettare che gli acquirenti fossero poliziotti, li ha condotti presso l’abitazione del complice ove era nascosta la refurtiva.




Siracusa. Contrasto alle piazze di spaccio, blitz della Mobile: due arresti. IL VIDEO

Ancora un sequestro di droga nella zona di Via Italia 103, alla periferia nord di Siracusa.  Prosegue l’azione di contrasto alle piazze di spaccio del capoluogo da parte della polizia. La Squadra Mobile ha arrestato ieri Roberto Minniti, 24 anni, accusato di detenzione ai fini di spaccio di marijuana e cocaina.
Gli investigatori sono intervenuti in un complesso abitativo di Via Italia 103. Giunti all’ingresso di uno stabile, Minniti, avendo riconosciuto i poliziotti, avrebbe cercato di fuggire lasciando cadere il marsupio e nascondendosi dentro un appartamento.
Gli Agenti sono riusciti a scovarlo e a recuperare il marsupio, rinvenendo all’interno 60 grammi di marijuana e 21 grammi di cocaina, il tutto già suddiviso in 270 dosi pronte per lo spaccio, mentre addosso al presunto pusher è stata trovata la somma di 120 euro, frutto presunto dell’illecito commercio di droga.  L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.

Nel corso di un altro controllo, arrestato Giuseppe Di Lorenzo, 35 anni, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per reati afferenti gli stupefacenti.
I Poliziotti hanno effettuato una perquisizione domiciliare a casa dell’arrestato ed hanno rinvenuto e sequestrato, complessivamente, un quantitativo di circa 340 grammi di marijuana, 2 bilancini elettronici di precisione e altro materiale per il confezionamento della droga, fra cui un pentolino e cucchiai intrisi di cocaina.
I poliziotti, per il cospicuo quantitativo della droga, idoneo a confezionare oltre 700 dosi del valore di oltre 5000 euro, hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto in carcere.




Pachino. Rapina in un bar: 28enne ai domiciliari

Arresti domiciliari per Alessandro Vizzini, 28 anni, accusato di rapina.
La vicenda è relativa all’episodio accaduto a Pachino la sera dell’11 febbraio 2020 quando Vizzini e Maicol Zisa, già arrestato, hanno rapinato il titolare di un bar, evento integralmente ripreso dalle telecamere di quell’esercizio commerciale.
Proprio grazie alle immagini, gli Agenti del Commissariato sono riusciti a ricostruire i fatti accaduti durante la rapina.
I due si sono fatti consegnare denaro e biglietti del “Gratta e Vinci” per un totale di oltre 300 euro dopo una lunga permanenza all’interno del locale, durante la quale entrambi si sono resi protagonisti di minacce e violenze contro il gestore del bar.
Una prima richiesta di misura cautelare proposta dal titolare delle indagini Sost. Proc. Dr. Andrea Palmieri era stata accolta dal GIP del Tribunale di Siracusa che aveva disposto la custodia in carcere per Zisa e gli arresti domiciliari per Vizzini.
Il GIP aveva riconosciuto, nei fatti rilevati dagli inquirenti, i gravi indizi di colpevolezza a carico anche di Vizzini, la cui condotta aveva fatto da supporto all’operato di Zisa, materialmente responsabile delle percosse inferte alla vittima. Vizzini in un primo momento, dopo essere stato arrestato fu scarcerato ma, ulteriori elementi acquisiti successivamente, hanno determinato l’odierna l’applicazione della misura.




Siracusa. Posto di blocco: "Andiamo a cibare i nostri cani", ma non ne hanno: denunciati

Nell’ambito di mirati servizi rivolti a contenere e fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid–19, la Polizia provinciale ha denunciato all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, due persone per aver reso dichiarazioni mendaci nell’autodichiarazione.
Entrambe, sotto la propria responsabilità, hanno dichiarato alla polizia provinciale che lo spostamento, consentito solo per comprovate esigenze, era determinato dal fatto che si stavano recando presso una nota struttura sportiva per accudire animali di proprietà.
Il successivo riscontro, ha consentito di accertare che i due soggetti non erano proprietari di animali, pertanto non avevano accesso alla struttura sportiva. Di conseguenza, sono stati denunciati in stato di libertà e sanzionati per violazione della normativa vigente.




Siracusa. Droga a Cavadonna, arrestato avvocato: hashish e telefonini nel Reparto Alta Sicurezza

Droga e telefonini introdotti nel carcere di Cavadonna attraverso un avvocato. Arrestato e posto ai domiciliari il legale del Foro Siracusano, Sebastiano Troia, mentre la compagna di un detenuto è stata sottoposta all’obbligo di soggiorno. Un quadro “ben definito” quello ricostruito dai  finanzieri del Comando provinciale di Siracusa e dalla Polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Centrale, che hanno eseguito le due misure cautelari personali, disposte dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica.
L’avvocato e la donna, in concorso tra loro, avrebbero consentito a un detenuto, ristretto presso il Reparto Alta Sicurezza del carcere “Cavadonna”, di approvvigionarsi, a più riprese, di sostanza stupefacente (hashish), poi distribuita ad altri detenuti. Un sistema collaudato. All’avvocato, 67 anni, di Avola, sono stati concessi i domiciliari. La compagna del detenuto, trentenne, deve invece attenersi alla misura cautelare dell’obbligo di soggiorno.
Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Siracusa e dal Nucleo Investigativo Regionale Polizia Penitenziaria di Palermo, coordinato dal Nucleo Investigativo Centrale Polizia Penitenziaria di Roma e sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno portato alla luce un generale contesto illecito, nell’ambito del quale sarebbero state accertate reiterate consegne di sostanze stupefacenti al detenuto. Nel corso dei colloqui intercorsi in carcere, il legale avrebbe consegnato per sua mano diversi quantitativi di sostanza stupefacente, che veniva poi “condivisa” con altri detenuti del Reparto Alta Sicurezza del carcere. Questa l’accusa.
Le attività di polizia giudiziaria hanno svelato anche i dettagli dell’approvvigionamento clandestino di droga. I congiunti del detenuto si sarebbero occupate di procurare il “fumo”, poi nascosto in vasetti di crema cosmetica consegnati al legale che, infine, lo avrebbe consegnato al proprio assistito in carcere.
Dalle indagini è emerso poi che il detenuto, pur ristretto in carcere, avrebbe inoltre illegalmente avuto in uso telefoni cellulari attraverso i quali periodicamente avrebbe comunicato ai propri congiunti gli ordinativi di stupefacente che gli occorrevano. Le attività di intercettazione delle utenze telefoniche in uso a queste persone, coniugate a ulteriori riscontri investigativi acquisiti sul campo, avrebbero consentito di ricostruire, nel periodo intercorrente tra la fine di novembre dello scorso anno e i primi giorni di febbraio  di quest’anno sei distinte consegne  eseguite dall’avvocato “in atteggiamento di complicità con tutti i soggetti coinvolti, con i quali avrebbe invece dovuto intrattenere rapporti esclusivamente professionali”.
Durante il periodo d’indagine, a carico del detenuto sono stati eseguiti all’interno dell’istituto penitenziario due sequestri di stupefacenti: un primo sequestro, nel mese di dicembre, nel corso di un’attività di controllo d’istituto a carattere generale; un secondo sequestro, a febbraio, a seguito di una perquisizione personale operata nei suoi confronti al termine di un colloquio con il difensore. Quest’ultima operazione era stata opportunamente finalizzata a riscontrare gli elementi probatori via via emergenti .
Altre attività sono state condotte con l’ausilio di unità cinofile. Altre sono in corso in città e in tutte le camere di pernottamento del Reparto “Alta Sicurezza” della Casa circondariale, nell’ottica di requisire le eventuali sostanze stupefacenti ancora eventualmente detenute e soprattutto di sequestrare i cellulari illecitamente introdotti.
Alla luce del grave “sistema” scoperto all’interno del carcere di “Cavadonna”, è in corso il trasferimento presso altri istituti penitenziari di cinque soggetti detenuti presso il Reparto Alta Sicurezza.
Oltre all’avvocato arrestato e alla donna sottoposta all’obbligo di dimora, sono altresì indagati nell’ambito dell’illecito contesto altri 6 soggetti che si sono adoperati per l’approvvigionamento della droga. Con questi ultimi taluni carcerati avrebbero intrattenuto di nascosto conversazioni telefoniche attraverso i cellulari illecitamente introdotti nella struttura penitenziaria e nella loro costante disponibilità.
Agli indagati, a vario titolo ed in concorso, vengono contestati i reati di illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/1990 – Testo Unico sugli stupefacenti.