Siracusa. Tari, confusione sul pagamento in unica soluzione: niente interessi

Sta generando confusione il recapito, proprio in questi giorni, della richiesta di pagamento Tari da parte dell’Ufficio Tributi del Comune di Siracusa. La comunicazione che progressivamente sta arrivano alle famiglie siracusane parla del 4 maggio come scadenza per il pagamento in un’unica soluzione, data evidentemente già passata. Il sindaco, Francesco Italia ha chiesto, a questo proposito un atto d’amore, in un periodo difficile come questo, spingendo chi può ad effettuare il pagamento senza ricorrere alla rateizzazione. La data indicata sugli avvisi consegnati ai cittadini, tuttavia, desta preoccupazione anche in chi avrebbe questo orientamento. Il timore è che si possa dover pagare anche gli interessi sul ritardo, visto il termine indicato. Una perplessità che starebbe spingendo tanti ad optare ugualmente per la rateizzazione. Gli uffici chiariscono che è possibile pagare in una sola soluzione anche oltre quella data, senza interessi. La confusione resta comunque massima. In realtà a poter essere pagate in un’unica soluzione sono le prime sei rate. Per chi invece sceglie di attenersi alle scadenze degli acconti, questi i termini per il pagamento:  30 maggio, 30 giugno, 30 luglio, 30 settembre, 30 ottobre e poi il saldo del 30 novembre.




Siracusa. Tamponi, lunghe code e ore di attesa all'ex Onp

In molti casi si tratta di persone che si devono sottoporre al tampone di fine quarantena. Adesso che il problema della carenza di strutture dedicate prima, di reagenti dopo, sembra risolto, sono centinaia i prelievi che vengono effettuati ogni giorno all’ex Onp, dov’è stato allestito uno specifico point. Code interminabili, tuttavia, all’esterno. Auto che rimangono in fila per ore lungo traversa La Pizzuta e anche lungo viale Epipoli. La Fase 2 è caratterizzata, nel capoluogo, anche dalle auto in coda, insomma. Accade in contrada Targia, per l’ingresso al Centro Comunale di Raccolta riattivato, accade per sottoporsi ai tamponi. Non mancano le proteste da parte dei cittadini, costretti ad attese così lunghe prima che arrivi il proprio turno. Nei prossimi giorni- questa la speranza- la situazione potrebbe essere contenuta, una volta smaltito, cioè tutto il lavoro arretrato, determinato dalle centinaia di tamponi di fine quarantena che non sono ancora stati eseguiti e che, stando alle garanzie dell’Asp, dovrebbero essere smaltiti proprio in queste giornate. Sul posto è stata inviata una pattuglia della polizia municipale, che ha fatto defluire il traffico. Il problema sarebbe legato al fatto che, oltre ai cittadini convocati per effettuare i tamponi, tanti altri si sarebbero presentati spontaneamente, andando ad ingolfare la viabilità.




Siracusa. "Ciapi abbandonato dalla Regione", interrogazione di Cafeo

“La Regione abbandona il Ciapi”. Questa la conclusione a cui il segretario della commissione Attività Produttive dell’Ars, Giovanni Cafeo arriva dopo le scelte compiute nell’ambito dell’approvazione della nuova Finanziaria. Il deputato regionale ha presentato un’interrogazione specifica. Parla di “incognite presenti in questa Finanziaria appena approvata, tra cui spiccano alcune decisioni di difficile interpretazione, tra le quali il destino che il Governo regionale ha previsto per il Ciapi”.
“Ho chiesto al Presidente Musumeci e all’assessore Turano come pensano di sopperire ai tagli certificati in Finanziaria – continua l’On. Cafeo – considerando che mancano almeno 300 mila euro soltanto per il pagamento degli stipendi dei dipendenti, un chiaro segnale di abbandono verso questo strumento di formazione nel nostro territorio dal grande potenziale ma che appare oggi esemplificativo delle priorità di questo Governo”.
“Inoltre, nell’interrogazione ho espresso chiaramente i miei dubbi sul bando indetto per la direzione dell’ente – prosegue Cafeo – nel quale è prevista una posizione equiparata a quella di un dirigente regionale, quindi decisamente onerosa e incompatibile con la scelta dei tagli fino ad oggi effettuati”.
“Quello che chiedo ma che soprattutto auspico è la massima trasparenza nella scelta della governance del Ciapi – conclude Giovanni Cafeo – onde evitare che i particolari requisiti richiesti dal bando pongano le premesse per un ritorno su quella poltrona di chi in questi ultimi anni ne ha determinato il lento e inesorabile declino”.




Siracusa. Jaguar danneggiata dal vento, indennizzo negato: "poco forte"

La sua Jaguar è stata danneggiata dal maltempo che si è abbattuto tra sabato 21 e lunedì 23 dicembre 2019 in provincia di Siracusa ma, nonostante una specifica assicurazione per danni provocati da eventi atmosferici, nessun risarcimento gli è stato concesso. La motivazione: quel tipo di vento non rientra tra i fenomeni contemplati nella polizza. Paradossale la vicenda che riguarda un giovane di 31 anni, proprietario dell’auto in questione. Quando il giovane ha verificato il danno subito dalla sua Jaguar non aveva dubbi sulla concreta possibilità di ottenere un risarcimento. I periti della sua compagnia assicurativa, tuttavia, non l’hanno pensata alla stessa maniera. L’uomo si è adesso rivolto ad una società, la Studio 3A per far valere le proprie ragioni. Una volta ricostruiti i passaggi della vicenda sono anche emersi degli elementi che lascerebbero spazio ad un sorriso, se non fossero,per il diretto interessato, questioni importanti. Tra le richieste, ad esempio,avanzate dall’assicurazione, quella di conoscere il proprietario del cassonetto che si è abbattuto sull’auto. La motivazione per cui l’indennizzo non viene riconosciuto risiederebbe nella forza del vento che in quelle giornate ha soffiato sulla Sicilia e che causò danni ingenti pressochè ovunque, con alberi abbattuti, cartelloni pubblicitari divelti e con la necessità di bloccare i collegamenti via mare, non era sufficiente per motivare un risarcimento: 55 km orari, vento forte, non un evento atmosferico tra quelli inseriti nella polizza. La vicenda proseguirà in altre sedi, a partire dall’Istituto di vigilanza sulle Assicurazioni.




Siracusa. Festa della Mamma, deroga per i fiorai: potranno restare aperti

Fiorai aperti per la Festa della Mamma. Domenica 10 maggio,secondo un’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, in deroga a quanto disposto per questa fase dell’emergenza Coronavirus, sarà possibile acquistare fiori, nonostante sia domenica e nei giorni festivi,com’è noto, i negozi devono restare chiusi.Nel dettaglio, l’ordinanza del 30 aprile scorso prevede che “per domenica 10 maggio 2020 è consentita la vendita di prodotti florovivaistici” ma anche “il servizio a domicilio da parte dei commercianti di prodotti florovivaistici”.




Contagi in ospedale. Botta e risposta tra l'Ordine degli Infermieri e il direttore sanitario dell'Asp

Resta infuocata l’atmosfera nella sanità pubblica siracusana. Le dichiarazioni del direttore sanitario dell’Asp, Anselmo Madeddu scatenano l’ira degli infermieri, che parlano attraverso il presidente del loro ordine professionale, Nuccio Zappulla e tutti i componenti del direttivo e del consiglio . In particolar modo, a Madeddu viene contestata la convinzione che gli infermieri positivi al Coronavirus lo siano a seguito di comportamenti individuali che avrebbero agevolato il contagio. Idea respinta con forza dagli infermieri, che ricordano che i contagi sono, piuttosto, il risultato di un lavoro svolto, per curare i pazienti Covid-19, senza le dovute protezioni. Quanto sostenuto dal direttore sanitario dell’Asp è, secondo Zappulla, deprecabile. “E’ evidente che qualora fosse accertato  un comportamento inadeguato, la Direzione avrebbe avuto l’obbligo di sanzionare il singolo caso- fa presente l’Opi -Confermiamo, piuttosto, la nostra vicinanza ai colleghi che vivono l’ansia della malattia per loro e per i loro cari e che si sono infettati lavorando con abnegazione”. Per tutelare gli operatori sanitari, ricordano gli infermieri siracusani, ospedali come il Cutugno di Napoli hanno previsto misure apposite, non ultime “le docce vaporizzate con cloro per escludere l’errore umano. Hanno infatti avuto contagi zero”.
Lo stesso direttore sanitario prova allora a fornire un chiarimento ed una mano tesa. “Nel mio intervento non c’è alcun riferimento specifico alla categoria degli infermieri, ma a tutti gli operatori sanitari. Né c’è alcun cenno polemico, né tantomeno alcun tentativo di colpevolizzare nessuno. Alla domanda sul perché si possono verificare contagi, ho semplicemente risposto che una delle componenti, oltre all’aspetto organizzativo, è anche quella formativa e culturale, come succede in ogni parte del mondo. E a tal proposito ho sottolineato come il minor numero di contagi, non a caso, si osserva statisticamente tra gli operatori sanitari (sia medici che infermieri) dei reparti di malattie infettive, ovvero tra quegli operatori più vicini per esperienza professionale alla cultura dell’infection control. Dunque nessuna polemica nei confronti della categoria degli infermieri – dice Madeddu – che, anzi, hanno pagato un prezzo altissimo insieme ai medici in questa pandemia, e ai quali può essere indirizzato solo un sentito ringraziamento oltre che la massima stima e solidarietà”.




Siracusa. Fase 2: anziani prudenti, giovani incuranti. E se servisse un'ordinanza?

In uno scatto, il quadro esatto di una situazione che può dare più di un motivo di preoccupazione. La Fase 2, come la vivono gli anziani e come la vivono i giovani, nella stessa istantanea. E come la vivono i ragazzi forse rappresenta un problema, viste le conseguenze che possono derivarne. La foto che utilizziamo per esprimere il concetto è stata scattata ieri a Lungomare Alfeo. Anziani che indossano le mascherine, che mantengono le distanze di sicurezza, come prescritto dal Decreto della Presidenza del Consiglio che regolamenta questo secondo momento dell’emergenza Coronavirus. Dall’altro lato, i giovani, assembrati, che consumano quanto preso al take away per strada, al contrario di quanto di dovrebbe. Nessuno indossa la mascherina. Nessuno mantiene la distanza dagli altri.  Evidente quanto sottovalutino la cosa. Quanto alle mascherine,  all’aperto- è vero- è consentito non indossarle. E’ anche vero, però, che il buon senso suggerisce di indossarle quando si incontrano delle persone, quando ci si relaziona, si chiacchiera insieme.  Lasciare alcuni aspetti alla libera iniziativa probabilmente si traduce in un eccesso di fiducia e ottimismo. I primi segnali fanno emergere che da soli, purtroppo, questo senso di responsabilità per se stessi e per gli altri potrebbe mancare. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia non ha emesso , per il momento, un’ordinanza che imponga l’utilizzo della mascherina anche all’aperto. Ma chissà che, invece, non sia necessaria, proprio per evitare che i contagi aumentino. In provincia di Siracusa non si registra ancora quel sensibile decremento dei contagi che potrebbe consentire di abbassare la guardia. Non può consentire ai cittadini meno attenti di prendere la Fase 2 sotto gamba. Il rischio- ce l’hanno ben spiegato in questi giorni- è che si debba ritornare indietro e questo rappresenterebbe una vera tragedia, dal punto di vista sanitario e ancor più economico. Rialzarsi, a quel punto, sarebbe ancora più difficile. Non dobbiamo arrivarci. E se per non arrivarci serve un’ordinanza che imponga l’uso delle mascherine anche all’aperto, è un sacrificio che si potrebbe essere disposti a fare, dopo due mesi di isolamento che devono essere serviti, non vanificati.




Siracusa. Le telecamere di "Striscia" nella baraccopoli di Cassibile: IL VIDEO

Striscia la notizia alla Baraccopoli di Cassibile. L’inviata Stefania Petyx ne ha parlato attraverso un servizio andato in onda ieri sera su Canale 5. Nelle immagini trasmesse, in più fasi tratte da servizi di SiracusaOggi.it, emerge l’atavico problema delle condizioni igienico-sanitarie in cui i braccianti agricoli stranieri vivono durante la stagione della raccolta e che quest’anno, con l’emergenza Coronavirus, assume una gravità di gran lunga maggiore, con i rischi che ne conseguono. Stefania Petyx fa anche riferimento al protocollo d’intesa siglato lo scorso anno in prefettura, con il quale si immaginava di poter realizzare un villaggio con servizi igienici e il cambio della biancheria. Previsioni che contrastano con la realtà di questi giorni. A parlarne davanti alle telecamere di Canale 5, alcuni residenti, che hanno evidenziato anche come i migranti si muovano in gruppetti, assembramenti dunque, per le vie della frazione, senza adottare le misure di sicurezza previste e senza che questo venga loro impedito. Da questo, le preoccupazioni dei residenti. Inevitabile il riferimento al mai risolto problema del fenomeno del caporalato. Per vedere il servizio andato in onda ieri sera, clicca qui




Siracusa. Pronta a lanciarsi dal balcone, salvata dai poliziotti: paura in viale Zecchino

Mostrava intenti autolesionistici e sembrava intenzionata a portarli a compimento. Momento di tensione ieri in viale Zecchino, dove una donna di 43 sembrava pronta a lanciarsi dal balcone di un appartamento, sporgendosi pericolosamente. Allertata la polizia, sul posto sono intervenuti gli uomini delle Volanti. Gli agenti hanno avviato con la donna un dialogo. Mostrando sangue freddo e un’empatia fondamentale, come le capacità dialogative, i poliziotti sono riusciti a convincere la donna a desistere dal suo intento. Una volta rientrata in casa è stata raggiunta dal personale sanitario che l’ha soccorsa.




Siracusa. Riaperta la bretella di collegamento tra la Sp 19 e l'autostrada

Di nuovo percorribile la bretella che collega la Sp19 Noto-Pachino allo svincolo autostradale di Noto. Da questa mattina, infatti, l’importante arteria viaria per la zona sud della provincia di Siracusa è percorribile in entrambe le direzioni.”Si chiude un primo importante intervento che riguarda una vasto territorio e diverse comunità – ha detto il sindaco Corrado Bonfanti -, un altro impegno preso dal Governo Musumeci e dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone perfettamente rispettato nei tempi prestabiliti. Si crea valore su valore e si restituisce speranza: vi sembra poca cosa?”