Priolo. "Lo scandalo del Ciapi in mano alle clientele", lettera aperta dei dipendenti

“Indignati, ancora una volta, dai comportamenti irrazionali e clientelari di chi ci governa” Lettera aperta dei dipendenti del Ciapi, l’ente di formazione professionale industriale di Priolo, per anni al centro del ciclone per l’inchiesta Spartacus, relativa agli sportellisti della Regione. “Oggi-scrivono i dipendenti- l’ente soccombe ad uno tsunami di ricorsi dell’ex progetto Prometeo, ricorsi che prosciugano per centinaia di migliaia di euro le esigue casse. Se non affrontata- l’allarme lanciato dai lavoratori- questo porterà al dissesto finanziario nell’immediato futuro”.  La carenza di risorse si ripercuote, stando alla denuncia dei dipendenti, sui lavoratori, a cui “non vengono riconosciuti i diritti minimi contrattuali e sulla struttura, oggi in uno stato fatiscente e pietoso, nonostante un tempo fosse fiore all’occhiello della zona industriale con i suoi 50 mila metri quadrati”. I dipendenti puntano l’indice anche contro quella che definiscono l””ultima genialata tirata fori dalla governance dell’ente per un posto da direttore con contratto da dirigente della Regione. Ancora una volta- denunciano- redatto per favorire in maniera spudorata un amico di amici, di cui potremmo scrivere fin da adesso nome e cognome. Un direttore generale di se stesso è quello che si sta programmando di creare. Siamo- conclude la lettera aperta dei dipendenti- davvero senza parole”.




Siracusa. Bar e ristoranti aperti dal primo giugno: "Condannati alla chiusura"

Un grido d’allarme lanciato a chiare lettere. La Fipe, federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio commenta con preoccupazione quanto disposto dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte per l’avvio della cosiddetta Fase 2. La riapertura di bar, ristoranti ed esercizi analoghi è stata annunciata per il primo giugno prossimo. Una decisione che rappresenta motivo di allarme per gli operatori del settore. “I nostri dipendenti -spiega la Fipe- stanno ancora spettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare e adesso  apprendiamo che potremo riaprire dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di danni che portano le perdite stimate 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi. Forse non è chiaro
che si sta condannando il settore della ristorazione e dell’intrattenimento alla chiusura”. Le stime che avanza la federazione dei pubblici esercizi sono catastrofiche.  “Moriranno oltre 50.000 imprese-secondo la Fipe-  e 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro. Bar, ristoranti, pizzerie, catering,  intrattenimento, per il quale non esiste neanche una data ipotizzata, stabilimenti balneari sono allo stremo e non saranno in grado di non lavorare per più di un mese. Servono risorse e
servono subito a fondo perduto, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti, sappiamo solo quanto
dovremo stare ancora chiusi, nulla si sa quando le misure di sostegno verranno messe in atto”. Le decisioni del Governo cozzerebbero con le classificazioni dell’Inail, “che indica i pubblici esercizi come attività a basso rischio.  E tutto questo- conclude la Fipe –  nonostante la categoria abbia messo a punto protocolli specifici per riaprire in sicurezza”




Siracusa. Coronavirus, Covid Team, Pomara: "Fondamentale cura domiciliare, tamponi presto a regime"

“Urgente intervenire sulla questione tamponi”. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia chiede l’intervento, in termini di pressing, del prof. Cristoforo Pomara del Covid Team. Questa mattina, diretta Facebook organizzata dall’Assostampa di Siracusa, con i giornalisti in collegamento. “Ci sono persone che attendono addirittura da 40 giorni- ha osservato il primo cittadino- Tutto questo va oltre ogni limite della pazienza che i cittadini possono avere”. Pomara ha voluto spiegare che non si tratta di una questione squisitamente locale, ma legate anche alla tipologia della sanità in alcune regioni. “Oggi Siracusa è in grado di processare in autonomia i tamponi- ha detto- Occorre anche aggredire la patologia con una precisa scala di priorità. I kit sono in arrivo e si potrà normalizzare il tutto . Un sacrificio che per molti cittadini siciliani ed italiani è stato analogo”. Pomara ribadisce la convinzione che il virus vada aggredito a casa. “In questa regione si è riusciti a contenere più che in altre la pandemia”.  Per quanto riguarda i percorsi, Pomara parla di un “cambiamento totale, una rivoluzione vera e propria gestionale. Noi di questo virus non conosciamo nulla. Non sappiamo nemmeno se i sistemi di condizionamento possano agevolarne il contagio. Abbiamo fatto un’aggressione violenta strutturale della struttura che potesse separare due aree dell’ospedale come se fossero due aree completamente diverse. Sull’isolamento e sulla separazione netta attuali, nessun dubbio. Abbiamo agito solo sull’Umberto I. Nelle altre strutture sanitarie, visite nei prossimi giorni”. Per la fase che andiamo ad affrontare, Pomara crede nelle strutture Covid isolate,s celta che, tuttavia, ha fatto presente, spetterà a chi è deputato a compierle. “Se riusciamo a spostare l’assistenza a domicilio, comunque, evitiamo il rischio di contagio in ospedale. Si, quindi, al ruolo centrale delle Usca”. Rispetto alla questione degli ennesimi contagiati in ospedale (nello specifico degli ennesimi infermieri risultati positivi), il prof. Pomara ha ricordato di “un tasso di infezione del personale molto alto nel resto del Paese. Il dato va affrontato singolarmente, caso per caso. Posso dire senza dubbio che se ho un tesoretto di tamponi a disposizione, devo passare attraverso tutti i contatti. L’allarme scatta se la catena dei contagi va oltre la possibilità di controllo, cosa che non sarebbe accaduta”.

Dal punto di vista economico, il sindaco ha parlato di ripartenza. Chiede misure chiare e certezze, soprattutto per alcuni settori, come la ristorazione, gli esercizi commerciali, il turismo. “Occorre capire subito quali azioni saranno richieste e devono essere misure sostenibliI dal punto di vista economico. Non possiamo permettere che le attività chiudano. Chiediamo la creazione di un fondo straordinario per le emergenze, che nella filiera turistica manca; la sospensione dei contributi per i lavoratori. Se è vero che non vogliamo lasciare a casa nessuno, dobbiamo agire perchè gli imprenditori possano pagare gli stipendi ai loro dipendenti. Si deve agire anche in termini di reddito di imposta per tutte le categorie catastale degli immobili . Mi auguro che il Governo decida azioni urgenti ed efficaci, ascoltando la voce dei territori, di cui i sindaci si fanno portavoce dopo il confronto con chi opera concretamente nei settori coinvolti”.




Siracusa. Fase 2, il sindaco Italia: "Regole chiare per gli operatori turistici e aiuti economici"

“Nella ‘Fase 2’ dell’emergenza COVID servono chiarezza sulle regole per gli operatori del turismo, e aiuti economici per chi riaprirà i battenti con la metà della propria capacità lavorativa in osservanza delle regole sul distanziamento sociale”: lo dichiara il Sindaco, Francesco Italia, che aggiunge: “Per le PMI del turismo si dovrebbe, come prime iniziative, prevedere la sospensione dei versamenti dei contributi, l’allargamento a tutte le categorie catastali del credito d’imposta per gli affitti di botteghe e negozi, l’istituzione di un Fondo di emergenza dedicato e l’abbattimento dell’IVA sulle attrezzature necessarie per l’osservanza delle regole di distanziamento sociale”.




Siracusa. 25 Aprile, breve cerimonia al Pantheon: il discorso del sindaco

Cerimonia decisamente diversa rispetto al consueto quella tradizionale di deposizione di una corona d’alloro al Pantheon per celebrare il 25 Aprile, anniversario della Liberazione. Alla cerimonia di questa mattina hanno preso parte il sindaco, Francesco Italia, il prefetto, Giusi Scaduto e il rappresentante dell’Anpi, Umberto Di Giovanni. Questo il discorso del primo cittadino, che ha parlato dell’emergenza coronavirus, tra considerazioni e prospettive:
“Il paragone tra pandemia e guerra è stato uno dei più abusati nella lotta contro il coronavirus. Non so se sia il più azzeccato, so però che mesi di pandemia e di privazioni ci autorizzano a considerare questo 25 aprile in un’ottica diversa dal solito: non solo festa della Liberazione dal nazifascismo ma anche occasione per riflettere in chiave attuale su quanto accadde 75 anni fa, quando l’Italia riuscì a ritrovare la forza per ripartire nel valore civile di essere una comunità coesa. Lascio a chi ne ha le competenze il compito del confronto e dell’analisi. Io, come tutti gli altri Sindaci italiani che si sono trovati all’improvviso ad affrontare con pochi mezzi un problema enorme, rifletto su questo tempo sospeso (come sospeso è il tempo durante le guerre), sui progetti accantonati per la nostra splendida città, sulle risposte immediate da dare ai problemi urgenti dei miei concittadini più deboli che stanno subendo in misura maggiore le conseguenze della crisi.
Cito una frase di Piero Calamandrei, uno dei padri di quella Costituzione che deve restare un punto di riferimento, adeguata al dramma del covid-19: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Ecco, oggi come allora dobbiamo riflettere sulla libertà, non solo rispetto alla nostra vita e ai nostri spazi ma rispetto alle scelte che saremo chiamati a compiere.
La libertà è energia positiva messa al servizio di una comunità e dei suoi valori; è coraggio perché il cambiamento comporta decisioni difficili e scomode; ed è forza creativa per non ricadere negli stessi errori, per modificare i paradigmi del benessere e realizzarlo su nuovi pilastri, uno dei quali non può che essere che quello della solidarietà.
Il 4 maggio si allenteranno alcune delle misure messe in atto dal Governo contro il contagio. Prepariamoci sin da ora a quella scadenza, perché non sarà un ritorno alla normalità ma un lento adeguamento a un periodo di convivenza con la malattia. Dedichiamo questi giorni a ripensare cosa hanno significato la clausura forzata e la sofferenza di migliaia di famiglie che hanno conosciuto la perdita di propri cari, senza nemmeno poter godere di un loro ultimo abbraccio, e la privazione delle fonti di sostentamento. Pensiamo su quali nuove basi riallacciare il nostro sistema di relazioni.
Lo dobbiamo a tutti coloro che da mesi sono in prima linea per continuare a fare funzionare l’Italia, a cominciare dai medici e dagli operatori sanitari che in molti, troppi casi hanno dato la loro vita per gli altri”.




Siracusa. Corredini donati ai bimbi prematuri dell'associazione Pi.Gi.Tin: consegnati dai carabinieri

Corredini in lana merinos per il reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. Li hanno preparati i genitori del gruppo maglia dell’associazione Pi.Gi.Tin di Siracusa. La consegna, questa mattina da parte dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Siracusa, con il tenente Valentina Bianchin e il luogotenente Roberto Patania. La donazione al reparto diretto da Massimo Tirantello sarà devoluta ai genitori dei bimbi prematuri ricoverati. “Un gesto di grande solidarietà- commenta il direttore di Neonatologia e Utin – in un momento in cui a causa dell’epidemia è richiesto alla popolazione il rispetto delle misure di prevenzione e contenimenot del contagio”




Ferla. Dissequestrato il ponte sull'Anapo: probabile riapertura la prossima settimana

DIssequestrato ieri il ponte sul Fiume Anapo. A darne notizia è il Comune di Ferla. Il provvedimento è stato notificato ieri.  Il tratto, tuttavia, non è ancora transitabile e l’accesso è interdetto dal guardrail apposto. Si attende il “via libera” da parte del Libero Consorzio di Siracusa, che dovrebbe arrivare la prossima settimana.




Siracusa. Riaperture, Cna : "Gli imprenditori chiedono regole chiare e sicurezza economica"

Regole chiare e sicurezza economica, queste le principali indicazioni emerse dai primi 10 appuntamenti virtuali attivati da CNA Siracusa sui propri canali social attraverso il format “Una diretta al giorno”.
Gli incontri tematici con i rappresentanti di numerosi settori produttivi del territorio appartenenti alla Confederazione, dalla manifattura ai pubblici esercizi fino alla cura della persona comprendendo l’intera filiera turistica, sono stati seguiti da oltre 30mila persone.
“È un coro unanime – commentano Innocenzo Russo e Gianpaolo Miceli presidente e vicesegretario di CNA Siracusa – rispetto al quale è innegabile la necessità di dover garantire due solidi punti d’appoggio per la ripartenza, la messa in sicurezza economico-finanziaria delle aziende e la determinazione di regole certe e condivise per la riapertura”.
“Occorre dare concretamente risposte alle imprese, la farraginosità e il ritardo con cui si sta gestendo il modello di aiuti alle imprese è inaccettabile – proseguono Russo e Miceli – bonus di bassa entità che ancora non sono arrivati a tutti, cassa integrazione in visibile ritardo così come le regole per l’accesso al credito. Occorre fare di più e presto con sostegni a fondo perduto. Un impegno dal quale ogni livello di governo non si può chiamare fuori. Attendiamo le determinazioni del “Decreto Aprile” e la finanziaria regionale ma se non dovessero arrivare risposte reali non rinunceremo ad alzare con forza il livello della protesta. Siamo stati responsabili ma adesso è tempo di dare risposte”.
E risposte serviranno con celerità anche nella ripartenza. Un altro aspetto che genera unanimità tra le imprese è il bisogno di condividere protocolli e prescrizioni necessari alla fase II, una condizione che determinerà nuove metodologie di lavoro e nuovi costi con i conseguenti nuovi controlli.
“Siamo pronti ad adeguarci e a sensibilizzare anche collaboratori e clienti – concludono Russo e Miceli – ma abbiamo la necessità di conoscere per tempo le nuove prescrizioni a cui dovremo sottoporci, altrimenti ricominciare sarà impossibile. Abbiamo immaginato anche soluzioni e modelli nuovi per questo inevitabile nuovo corso, vogliamo fare la nostra parte ma serve chiarire al più presto le regole, così da ricominciare a dare fiato al Paese come abbiamo sempre fatto in questi anni”.




Siracusa. Paninoteca aperta e clienti all'interno: chiusura e sospensione

Clienti in paninoteca, aperta nonostante i divieti, e senza rispettare la distanza minima prevista. Il titolare è stato sanzionato anche per non avere fatto rispettare tali prescrizioni. I carabinieri hanno chiuso l’attività e avanzato alla prefettura la proposta di sospensione dell’attività commerciale, che decorrerà dalla fine del lockdown.




Siracusa. Impossibile riaprire subito il cimitero, netto "no" della Regione al sindaco Italia

“No” secco dalla Regione alla possibilità di consentire accessi controllati al cimitero comunale. La richiesta era partita dal comitato Gli Angeli guidato da Giacinto Avola e , dopo una serie di interlocuzioni con l’assessore, Alessandra Furnari, era emersa la disponibilità dell’amministrazione, fermo restando il necessario confronto con la Presidenza della Regione, non essendo un aspetto consentito dalle norme anti contagio. Un’impresa locale ha nel frattempo manifestato la propria disponibilità a coordinare gratuitamente gli ingressi. Erano state, inoltre, paventate ipotesi di di accessi su appuntamento da parte dei familiari. Il sindaco, Francesco Italia affronta l’argomento spiegando quanto accaduto. “Ho chiamato la Presidenza della Regione- racconta dalla sua pagina Facebook- per capire se possa essere reso fruibile con le adeguate precauzioni e dispositivi di sicurezza l’ingresso al Cimitero Comunale. La Presidenza mi ha chiaramente risposto che non è possibile in quanto vietato in tutti i cimiteri nazionali, essendo in vigore il divieto nazionale a cui nessun sindaco o governatore regionale può derogare. Purtroppo, ancora una volta mi ritrovo a chiedere ai tanti familiari che mi scrivono e a cui va tutta la mia comprensione, di avere pazienza e di attendere un allentamento delle norme anticontagio per poter ritornare a omaggiare i nostri cari defunti”.