Siracusa. Impossibile riaprire subito il cimitero, netto "no" della Regione al sindaco Italia

“No” secco dalla Regione alla possibilità di consentire accessi controllati al cimitero comunale. La richiesta era partita dal comitato Gli Angeli guidato da Giacinto Avola e , dopo una serie di interlocuzioni con l’assessore, Alessandra Furnari, era emersa la disponibilità dell’amministrazione, fermo restando il necessario confronto con la Presidenza della Regione, non essendo un aspetto consentito dalle norme anti contagio. Un’impresa locale ha nel frattempo manifestato la propria disponibilità a coordinare gratuitamente gli ingressi. Erano state, inoltre, paventate ipotesi di di accessi su appuntamento da parte dei familiari. Il sindaco, Francesco Italia affronta l’argomento spiegando quanto accaduto. “Ho chiamato la Presidenza della Regione- racconta dalla sua pagina Facebook- per capire se possa essere reso fruibile con le adeguate precauzioni e dispositivi di sicurezza l’ingresso al Cimitero Comunale. La Presidenza mi ha chiaramente risposto che non è possibile in quanto vietato in tutti i cimiteri nazionali, essendo in vigore il divieto nazionale a cui nessun sindaco o governatore regionale può derogare. Purtroppo, ancora una volta mi ritrovo a chiedere ai tanti familiari che mi scrivono e a cui va tutta la mia comprensione, di avere pazienza e di attendere un allentamento delle norme anticontagio per poter ritornare a omaggiare i nostri cari defunti”.




Siracusa. Covid, l'ex direttore di Malattie Infettive Scifo: "Numeri pazzi sui contagi: ecco i dati veri"

“Numeri pieni di contraddizioni, spesso pazzi”. L’ex direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Gaetano Scifo spiega così i dati che riguardano l’andamento del contagio, della guarigione e dei decessi per Coronavirus in provincia di Siracusa.  “Noi abbiamo il maggior numero di guariti e il maggior numero di morti al contempo- spiega l’infettivologo- Le percentuali dicono questo. Ma come facciamo ad essere al contempo l’uno e l’altro?  197 contagiati della provincia è un numero errato, peraltro fermo da tre giorni”. I numeri vanno letti e interpretati e i conti non quadrano, secondo il noto specialista siracusano, che sta fornendo il proprio supporto alla squadra che gestisce l’emergenza in ospedale. Il numero dei pazienti a domicilio, ad esempio, secondo Scifo sarebbero in numero tre volte superiore rispetto a quanti ne emergerebbero, invece, dai numeri ufficiali. La verità sarebbe, per il medico siracusano, che in provincia abbiamo tra 320 e 330 casi effettivi, quindi saremmo al quarto posto in Sicilia. Questo, sulla base di una serie di calcoli basati sui dati diffusi dalla Regione. “Se il numero dei positivi non torna è per il ritardo degli esiti dei tamponi, enorme. Molti non saranno nemmeno mai registrati come caso Covid perchè qualcuno non ha mai avuto il risultato e forse non l’avrà mai. E’ il caso di una dipendente della Soprintendenza, che ha avuto tanti sintomi, ora sta benissimo, ha fatto un tampone 5 settimane fa e non ha mai avuto un risultato. Il sistema epidemiologico non ha quindi nemmeno raccolto tanti dati”.   In provincia sono stati effettuati oltre 4 mila tamponi dall’inizio dell’epidemia. “Non sono pochissimi ma nemmeno molti- dice Scifo- su una popolazione di 400 mila abitanti. Il problema è a chi sono stati fatti , se sono stati fatti congruamente, una serie di fattori da tenere in considerazione. C’è stata una carenza enorme”. Secondo l’ex direttore di Malattie Infettive non ci sarebbe da allarmarsi. “Un importante infettivologo di Catania mi ha comunicato che le strutture catanesi hanno ricevuto 17 pazienti siracusani con sospetto Covid. Questo vuol dire che i cittadini forse hanno sviluppato sfiducia per la sanità siracusana, anche alla luce delle polemiche che si sono sviluppate dopo servizi giornalistici andanti in onda sulle reti nazionali. Non dobbiamo temere. Che i pazienti vadano in trasferta a Catania per curarsi non deve accadere. Rassicuro la popolazione e invito a fare ricorso alle nostre strutture, che sono perfettamente all’altezza della situazione”. Avanzando delle previsioni, non è escluso che si possa arrivare a “contagi zero” intorno al 10 Maggio.




Siracusa. "Terapia Intensiva, lavoratori costretti ad attraversare percorsi sporchi"

La modifica del percorso stabilito per il  personale sanitario impegnato nella Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. La chiede Vincenzo Vinciullo di Siracusa Protagonista, che descrive un “percorso tortuoso per entrare e uscire, cervellotico, che non garantisce la salute dei lavoratori”. L’ex deputato regionale parla di lavoratori “costretti ad attraversare il corridoio del Pronto Soccorso, destinato ai sospetti infetti da coronavirus, passare, poi , davanti all’Unità Operativa Complessa di Pneumologia e, solo dopo, imboccare le scale che portano al piano terra”. Al team incaricato , dunque, l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars chiede modifiche “prevedendo, piuttosto, la possibilità di utilizzare le scale che portano alla Cappella dell’Umberto I e che  consentirebbero ai sanitari e al personale che lavora nella Terapia Intensiva di poter entrare ed uscire senza dover utilizzare i percorsi sporchi che oggi, invece, percorrono due volte al giorno”.




Siracusa. Circa 300 lavoratori in attesa del tampone di fine quarantena, Confindustria: "Così non potremo ripartire"

Circa 300 lavoratori della zona industriale da settimane in attesa del tampone di fine quarantena. Confindustria Siracusa denuncia una situazione che rischia di avere, secondo quanto spiega il presidente della sezione Imprenditori Metalmeccanici, Giovanni Musso, ripercussioni molto serie. L’associazione degli industriali ha sollecitato più volte, nelle ultime due settimane, l’Asp,il prefetto, Giusi Scaduto e le autorità sanitarie regionali a completare l’iter per consentire ai trecento lavoratori di poter riprendere la propria attività e alle aziende di  far ripartire i cantieri. “Ritengo fondamentale segnalare che i lavoratori che sono rientrati nel nostro territorio – dice Giovanni Musso, Presidente della Sezione imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – e che hanno concluso la quarantena obbligatoria, stanno ancora aspettando da molto tempo di sottoporsi al tampone rinofaringeo per poter tornare a lavorare. Dal 4 maggio molte imprese saranno autorizzate a riprendere le attività e quindi bisogna per tempo provvedere alla mobilitazione dei cantieri – continua Musso. “Dopo un lungo periodo di chiusura che ha sicuramente danneggiato sia economicamente che finanziariamente molte aziende, occorre procedere con estrema urgenza alla effettuazione dei tamponi, evitando ritardi che nessuna impresa è in grado di sostenere: il danno economico per l’impresa sarebbe la perdita del lavoro”.




Siracusa. "La Sanità buona che resta nel cuore", lettera di due sorelle grate all'Hospice

“Chi dà non deve ricordarsene, ma chi riceve non deve mai dimenticarsene.” Inizia così il racconto di una donna siracusana, Manuela, che insieme alla sorella Rita ha vissuto uno dei momenti peggiori per ciascun figlio, la perdita della madre. “In un periodo in cui l’opinione pubblica tende a criticare ed evidenziare solo gli aspetti positivi della Sanità Pubblica siracusana- spiega – noi desideriamo condividere con la cittadinanza la professionalità, la sensibilità, la gentilezza, la premura e l’umanità riscontrate all’Hospice di Siracusa nella persona del dottor Moruzzi e tutto il personale medico, paramedico e volontario. Hanno seguito nostra madre e noi figlie,  attraverso parole buone e sincere nel momento più difficile della nostra vita e che hanno reso questo doloroso periodo di degenza più sopportabile.  In un ambiente familiare, caloroso ed umano, abbiamo trovato un mondo di persone e di relazioni che per mamma e per noi figlie sono diventate una vera famiglia, che ci hanno considerato persone e non numeri, elemento fondamentale per noi, già provate da così tanto dolore”. Il racconto di Manuela è quello della “dedizione con cui  veniva assistita la nostra adorata madre, accompagnata con dolcezza fino alla fine della sua vita. Non ci siamo mai sentite sole o abbandonate”. Gratitudine e ammirazione quella espressa. “Portano avanti il loro compito in condizioni non facili, senza mai dimenticare che il paziente è una persona e non un numero e partecipando alla sofferenza sua e della sua famiglia con parole di incoraggiamento e consolazione.
In tempi come i nostri dove la superficialità e la fretta sono la norma, il loro essere gentili, premurosi, attenti e realisti, ha fatto sì che ci sentissimo meno sole”.




Risposta a Feltri anche da Pachino: "Quest'edicola non venderà più Libero"

I chiarimenti forniti da Vittorio Feltri non bastano a sedare la bufera scaturita dalle dichiarazioni del giornalista in merito ai cittadini del Sud Italia , da lui ritenuti “inferiori” rispetto agli italiani del Nord. L’editoriale con cui chiarisce che  non si riferiva alle qualità morali e intellettuali ma al fattore economico non basta a placare quella protesta che è ormai partita, da Roma in giù. “Le mie dichiarazioni si riferivano al portafoglio e non certo al cervello” -ha aggiunto il direttore di “Libero”. E la risposta gli arriva anche dalla provincia di Siracusa, nel dettaglio da Pachino. Un cartello affisso davanti al Tabacchi Arangio annuncia che in quell’esercizio commerciale non sarà più venduto “Libero”. Una scelta compiuta anche in diverse altre città italiane del Sud come risposta, anche in questo caso decisamente legata al “portafogli”.




Cassaro. Ponte riaperto al transito, singolare inaugurazione: tramite diretta Facebook

Inaugurazione reale ma al contempo “virtuale”. Le norme per il contenimento del contagio del Covid-19 spinge il Comune di Cassaro ad organizzare un taglio del nastro da seguire soltanto attraverso una diretta Facebook. Così, il sindaco, Mirella Garro ha annunciato dalla pagina del Comune l’apertura del Ponte di Cava Marina. Per poter vedere l’opera pubblica completa, l’invito è quello a collegarsi all’inaugurazione attraverso il web, ciascuno dal proprio smartphone, tablet o pc per assistere alla singolare cerimonia. Tra i commenti, anche la richiesta di accelerare l’iter per la riapertura del Ponte sull’Anapo, importante infrastruttura di collegamento tra la zona montana (Cassaro e Ferla in primo luogo) e il resto della provincia di Siracusa.




Siracusa. Bar aperto, è la seconda volta: scatta la chiusura oltre alla sanzione

Per la seconda volta in pochi giorni i carabinieri hanno trovato un bar della zona centrale del capoluogo aperto, come niente fosse, nonostante i divieti imposti dalle norme per il contenimento del contagio del Covid-19. Alla sanzione comminata la prima volta al titolare, se n’è dunque aggiunta una seconda. Essendo recidivo, inoltre, per il gestore è scattata anche la chiusura immediata dell’attività. Seguirà la proposta di sospensione alla Prefettura.




Augusta. Cocaina negli slip: droga sequestrata, presunto pusher ai domiciliari

Nascondeva dieci grammi di cocaina, suddivisa in due involucri, all’interno degli slip. Non è bastato per farla franca. I carabinieri di Augusta hanno arrestato il flagranza di reato il pregiudicato  46enne Antonino  Lanzafame per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo a bordo della sua autovettura è stato sottoposto dai militari operanti ad una perquisizione personale e veicolare ed è stato trovato in possesso di circa dieci grammi di cocaina già divisa in due involucri e pronta per lo spaccio, custodita all’interno degli slip. La droga è stata sequestrata, mentre l’uomo, dopo le formalità di rito è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari è sanzionato in quanto non rispettava le norme previste sul contenimento della pandemia e si aggirava per le vie cittadine senza alcun comprovato motivo di urgenza o di salute.




Canicattini. Covid-19, morta l'anziana ospite della Casa di Riposo: era stata ricoverata in Geriatria

E’ il primo decesso per Coronavirus registrato a Canicattini. Non ce l’ha fatta l’anziana ricoverata all’Umberto I di Siracusa, caso zero delle infezioni nella Casa di riposo di Canicattini Bagni. La donna, 83 anni, con patologie pregresse, è stata ospite della Casa di riposo Madre Teresa, attualmente chiusa.L’anziana ricoverata nel pieno dell’emergenza nel reparto di Geriatria dell’Umberto I era stata dimessa sotto la responsabilità dei medici che l’avevano seguita e che ne avevano certificato la totale guarigione. Successivamente ricoverata, dopo una settimana, sempre all’Umberto I di Siracusa, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute, la stessa veniva sottoposta a tampone risultando positiva al Covid-19. Alla famiglia dell’anziana donna le condoglianze del Sindaco Marilena Miceli, dell’Amministrazione comunale, del Presidente del Consiglio Paolo Amenta e di tutto il Consiglio comunale. Intanto, sono guarite le prime quattro persone rimaste contagiate, risultando negative al doppio tampone. Stazionarie rimangono le condizioni degli anziani ricoverati a Noto, già risultati asintomatici, degli operatori della Casa di riposo Madre Teresa e degli altri canicattinesi che in queste passate settimane sono stati contagiati, fuori dalla città, nei luoghi di lavoro, o all’interno dei vari nuclei familiari nell’attesa dei risultati dei tamponi. Questo il quadro completo dei contagi a Canicattini Bagni: Totale positivi dall’inizio dell’emergenza 22 (10 + 12 anziani della Casa di riposo Madre Teresa); Ricoverati 13 (2 + 11 anziani);
Deceduti 1; Guariti 4; Totale attuale dei positivi 17 (di cui 11 anziani).
In quarantena e in isolamento dall’inizio dell’emergenza 92 persone (in quanto facenti parte del percorso dei contatti dei positivi o perché rientrati a Canicattini Bagni da altre località e dal nord).Dal C.O.C. il Sindaco Marilena Miceli continua ad invitare i suoi concittadini a restare a casa e a ridurre gli spostamenti ai soli casi di necessità, ovvero, per motivi di salute, lavoro e fare la spesa.«Questa è la fase più delicata – ha ribadito il Sindaco Miceli – e dobbiamo essere più attenti e forti di prima, evitando di allargare le maglie della rete, per evitare di vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti sinora. In questo momento tutta la città piange la perdita della nostra anziana concittadina e insieme ci stringiamo al dolore dei familiari».