Siracusa. Marijuana in auto, la Squadra Mobile ne rinviene 30 dosi: denunciato

Aveva a bordo della sua auto 30 dosi di marijuana. Un giovane di 30 anno, proveniente da Priolo, è stato bloccato a Siracusa dagli agenti della Squadra Mobile, impegnati in servizi finalizzati al contrasto dello spaccio e del consumo di stupefacenti . Quando i poliziotti hanno intimato l’alt, il giovane non ha saputo fornire valide spiegazioni sul perchè si trovasse nel capoluogo. Un atteggiamento che ha insospettivo i poliziotti, tanto da spingerli a perquisire l’auto su cui viaggiava. Il controllo ha consentito agli uomini della Mobile di rinvenire 30 dosi di marijuana. Oltre alla denuncia, è scattata anche la sanzione per la violazione delle norme di contenimento dell’emergenza sanitaria.




Troppe persone nel negozio: sanzionati clienti e titolare, chiesta sospensione attività

Richiesta di sospensione dell’attività per un commerciante di Ferla. Il titolare è stato sanzionato dai carabinieri per il mancato rispetto delle norme relative al contenimento del contagio del coronavirus. I militari hanno sanzionato in tutto cinque persone. L’esercizio commerciale era regolarmente autorizzato all’apertura, mai clienti stazionavano senza rispettare la distanza minima prevista di almeno un metro. Il titolare avrebbe dovuto far rispettare agli avventori le prescrizioni. Per questo rischia anche la sospensione dell’attività;




Droga, arrestato dalla polizia di Priolo presunto pusher 23enne

Arrestato per detenzione e spaccio di droga, nonchè detenzione abusiva di munizionamento Augusto Gattuso, 23 anni, già ai domiciliari. Gli agenti del Commissariato di Priolo , a seguito di una perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto e sequestrato, a casa dell’arrestato, 15 grammi di Marijuana, materiale idoneo al confezionamento ed alla pesatura della stessa, la somma di 240 euro in contanti e 3 cartucce marca Fiocchi, calibro 22.
Nell’ambito della stessa operazione, gli agenti hanno denunciato per il reato di favoreggiamento personale altri due uomini rispettivamente di 23 e 27 anni
Questi ultimi, che avevano acquistato della droga da Gattuso, sono stati segnalati, altresì, all’Autorità Amministrativa competente per uso personale di stupefacenti.




"In quarantena e dimenticati", approda all'Ars il caso dei parenti dell'87enne morto per Covid

Il dolore per la scomparsa, la quarantena, l’attesa dell’esito di un tampone, la mancanza di assistenza e , come se tutto questo non bastasse, rifiuti che nessuno ritira da ben 22 giorni. I familiari di Domenico Zappalà, 87enne deceduto lo scorso 4 aprile all’Umberto I di Siracusa dopo essere risultato positivo al coronavirus, sembrano essere stati abbandonati da tutti, dopo il “calvario” concluso purtroppo con la morte dell’uomo. Una storia che la magistratura sta ricostruendo, visto che l’anziano era stato ricoverato come primo passaggio all’ospedale Muscatello di Augusta, in Neurologia per essere sottoposto a controlli per via di un piccolo deficit mnemonico, stando al racconto dei figli. La vicenda approda adesso all’Ars, l’assemblea regionale siciliana. Il deputato 5 Stelle Stefano Zito annuncia di volerla sottoporre all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. “La figlia e il nipote dell’uomo sono soli- racconta in un post Zito: il dolore del lutto, le telefonate che tardano ad arrivare, sommersi dai rifiuti per un rimpallo tra Comune e Asp sulle rispettive competenze, anche perchè non si sa ancora se siano positivi o meno, non essendo arrivato l’esito del tampone, 22 giorni trascorsi così . Troppa burocrazia, troppi ritardi”.

 




Siracusa. Misure anti contagio: sanzioni della Polizia Provinciale

Proseguono i controlli sul territorio anche da parte della Polizia Provinciale per verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento del coronavirus.
Dal 14 aprile fino alla giornata di ieri, sono state controllate numerose persone sette delle quali sanzionate perché in base agli accertamenti è emerso che circolavano senza un valido motivo. La sanzioni sono state elevate a Siracusa, Ferla, Pachino, Noto, Francofonte, Sortino e Melilli.
Nell’ambito delle operazioni di controllo, una persona è stata altresì denunciata all’autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto d’identificazione.
Due persone dopo accertamenti sulle dichiarazioni fornite sono state denunciate per falsa attestazione/dichiarazione a pubblico ufficiale.
Quattro persone sanzionate sulla SP 10. Andavano in giro senza motivo valido (raccoglievano asparagi) .




Siracusa. Covid-19: chi raccoglie lavanda, chi esce perchè non sopporta più la moglie

L’insopportabile moglie, l’irrinunciabile passeggiata in campagna, il piacere di una sigaretta all’aperto e dulcis in fundo, l’incontenibile bisogno di rispondere al richiamo della lavanda. Umanità varia, spiegazioni sempre più bizzarre, segno che la stanchezza dell’isolamento si fa sentire. Così, la polizia, si ritrova a dover annotare motivazioni come quelle appena citate, tutte vere, probabilmente perfino autocertificate, che sono costate ai cittadini che le hanno utilizzate le salate sanzioni previste dal Dpcm per il contenimento del contagio del Coronavirus. Andando per ordine, dunque, un uomo ha confessato di avere avuto un diverbio con la moglie e di essere, pertanto, uscito di casa per fare una passeggiata per potersi calmare. Un altro uomo ha dichiarato, invece, di raccogliere cespugli di lavanda. Come non farlo, del resto, con quello che la natura offre in questo momento (un pizzico di sarcasmo, ovviamente, in questa considerazione). Chi fumava una sigaretta e chi faceva un giretto in campagna, invece, non sono motivazioni che risultano nuove. Figurano, al contrario, tra le maggiormente utilizzate quando una ragione vera di necessità, lavoro o salute, non la si ha.




Sortino. Centro per l'Impiego chiuso da anni, Bongionvanni: "Riapertura subito"

Riaprire la sede di Sortino del Centro per l’Impiego. La richiesta parte da Nello Bongiovanni, consigliere dell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei. ” Il cittadino -ricorda Bongiovanni- è costretto fare riferimento alla sede di Siracusa. In un momento delicato come quello attuale con esigenze urgenti da parte dei lavoratori e con l’aumento purtroppo dei disoccupati in cerca di impiego e in cerca delle tutele statali di cui hanno diritto, è necessaria la riapertura dell’Ufficio”. Il consigliere dell’Unione Valle degli Iblei ricorda anche che “di fronte ad un’emergenza sanitaria di queste dimensioni costringere i sortinesi a percorrere 35 km per raggiungere l’ufficio sito in Siracusa, richiedere eventualmente un giorno di assenza dal lavoro, con la relativa spesa a proprio carico sarà  insostenibile”.




Noto. Sanzioni e una denuncia per porto abusivo di coltello: controlli della polizia

In un luogo distante dalla propria abitazione e con un coltello. Alla vista degli agenti, un uomo di 49 anni, già noto alle forze dell’ordine, ha cercato di disfarsi dell’arma, gettandola in mezzo alle sterpaglie. Tentativo risultato vano. E’ stato denunciato e sanzionato (in questo caso per la violazione delle norme per il contenimento del contagio del Covid-19).
Nel corso dei controlli complessivamente sono state elevate altre 4 sanzioni ad altrettanti soggetti che hanno fornito singolari spiegazioni sul motivo delle loro uscite da casa. Uno di questi ha riferito di voler fumare una sigaretta, un altro di raccogliere cespugli di lavanda, un altro ancora di aver avuto un diverbio con la moglie e di essere uscito a fare una passeggiata ed infine un quarto di aver avuto voglia di una passeggiata in campagna.




Il Papa telefona al sindaco Italia: "Emozione indescrivibile, ha detto che prega per Siracusa"

Una telefonata che ha lasciato il sindaco, Francesco Italia impietrito, un’emozione incredibile. “Pronto?” e dall’altra parte: “Lei è il sindaco di Siracusa? Sono Papa Francesco e non è uno scherzo”. Erano le 17 circa di ieri pomeriggio. Una domenica pomeriggio, non come tutte le altre, perchè siamo in emergenza Coronavirus e perchè lui è il sindaco di una città che nelle scorse giornate è stata per una serie di ragioni al centro di una vera e propria bufera. Da qui a poter immaginare, tuttavia, che rispondendo ad una delle numerose telefonate che arrivano ogni giorno, si sarebbe trovato dall’altra parte il Pontefice in persona, nemmeno una fervida fantasia avrebbe potuto condurre Italia a ipotizzarlo. E invece, come ha raccontato questa mattina su FMITALIA, la telefonata è arrivata. “Non appena ho sentito la voce del Papa, istintivamente mi sono messo in piedi- racconta- ho continuato a chiedere con chi parlassi: era davvero lui”. Il Pontefice ha ricevuto la lettera di un concittadino, che gli ha raccontato  di Siracusa, di quello che sta accadendo in questi giorni, di come stiamo vivendo l’emergenza Covid- e ha chiesto al Papa una benedizione speciale per la città e per l’amministrazione comunale. Papa Francesco ha detto al sindaco che ha saputo cosa sta accadendo e ha voluto lanciare, attraverso il primo cittadino, un messaggio all’intera cittadinanza:  “Ho saputo cosa state facendo. Volevo farvi sapere che sono vicino a Siracusa e prego per voi”. “Ci siamo lasciata con la promessa di preghiere reciproche-conclude il sindaco- Non lo potrò mai più dimenticarlo”.




Siracusa. Partorire ai tempi del Covid-19, Bucolo: "Nessun rischio in ospedale"

“Nessun rischio per le donne in gravidanza in ospedale”. Il direttore di Ginecologia e Ostetrica, Nino Bucolo rassicura quante, in queste settimane, stanno esprimendo preoccupazioni perchè prossime al parto ma fortemente impaurite dall’idea di dover accedere, pertanto, all’interno dell’ospedale. Il timore è legato alla possibilità di poter contrarre il coronavirus. “L’ospedale non è un covo in cui si può contrarre l’infezione- premette Bucolo- Se rispettiamo le regole non si corrono rischi, lavoriamo con attenzione alla sicurezza delle donne e dei bambini che danno e daranno alla luce. Diamo il massimo della nostra professionalità”. Bucolo, che fa parte della squadra di medici chiamati a riorganizzare l’ospedale dopo la bufera che si è abbattuta sul nocomomio, entra nel dettaglio e garantisce che, con il reparto di Neonatologia la collaborazione è stretta e valida. Anche i piccoli, se dovesse servire, esiste una stanza isolata per evitare situazioni eventuali di promiscuità. “L’ospedale è un posto sicuro – spiega Bucolo- Ci sono due ingressi: uno è quello sporco del pre-triage, l’altro è quello pulito, a cui accedono quanti non presentano alcun sintomo o alcun precedente che possa in qualche modo far pensare all’ipotesi Covid” . Entrando nel dettaglio delle donne in gravidanza, a loro è dedicata una tenda apposita di pre-triage, distanziata dall’altra. ” Alle donne che accedono viene chiesto tutto quello che ci serve per capire se ci sono elementi, anche legati a parenti, oltre che sintomi, per i quali non sia il caso di accompagnarle al Gruppo Parto ma in una terza sala travaglio e parto dove non hanno alcun contatto con le altre persone.  Se invece la donna non presenta nessun sintomo, viene accompagnata al secondo piano, dove farà il suo percorso come prima, per raggiungere il gruppo parto. All’interno dell’ospedale è stato allestito anche un ascensore esclusivamente dedicato alle gravide. Le donne con sospetto Covid vengono subito sottoposte a tampone. Restano nella terza sala isolata fino all’esito. Nessuna possibilità di promiscuità. E’ un percorso blindato”. E’ chiaro che il rispetto delle regole è alla base del funzionamento del sistema studiato e allestito. “Tutto il personale ha l’obbligo di indossare i presìdi di protezione personale. Le pazienti, se non ne sono munite, saranno dotate di mascherina.”. Il Reparto di Ginecologia e Ostetricia non ha registrato nessun caso positivo, altra garanzia fornita da Bucolo. “Tutto il personale è stato sottoposto a tampone e gli esiti sono arrivati lo scorso venerdì: tutti negativi”. Ci sono luoghi per svestirsi, prima di accedere alle aree pulite e questo, come fa notare il dirigente medico, nel caso del Gruppo Parto è acquisito da tempo, avendo a che fare con aree chirurgiche. Nel video realizzato proprio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, gli attimi di questa emergenza, con la vita, che continua a nascere, la passione, che i sanitari impiegano ogni giorno, anche e ancor di più durante quest’emergenza.