“E la musica va”, recital al comprensivo Lombardo Radice: in scena i piccoli della scuola dell’Infanzia

“E la musica va”. All’istituto comprensivo Lombardo Radice di Siracusa, guidato dalla dirigente scolastica Alessandra Servito, che ha assistito all’evento, i piccoli alunni del terzo anno della scuola dell’Infanzia (sesta sezione) sono stati i protagonisti di un recital, messo in scena come momento conclusivo del Progetto Musica e del loro percorso nella scuola dell’Infanzia.

Guidati dalle insegnanti Francesca Penna, Stefania Biancolilla ed Emanuela Santino, che si sono anche occupate della realizzazione dei costumi, i bimbi si sono esibiti finalmente davanti ad un folto pubblico.

Dopo la pandemia, infatti, è stato nuovamente possibile consentire alle famiglie di assistere ad uno dei momenti più emozionanti della vita dei piccoli, pronti ad iniziare il loro cammino scolastico nella scuola primaria.




Siracusa. Amministrative, cinque comuni alle urne: ecco come si vota

E’ il giorno del silenzio. In provincia di Siracusa sono cinque i comuni chiamati domani ad eleggere il nuovo sindaco ed il consiglio comunale: Avola (proporzionale, 24, 31), Canicattini Bagni (maggioritario, 12, 8), Cassaro (maggioritario, 10, 1), Melilli (maggioritario, 16, 12) e Solarino (maggioritario, 12, 8).

In Sicilia i comuni che voteranno sono 120.  I seggi saranno aperti solamente domenica (dalle 7 alle 23). La popolazione coinvolta è di 1.710.451 abitanti, di cui 900.823 anche per le elezioni dei presidenti di circoscrizione e dei Consigli circoscrizionali (657.561 a Palermo e 243.262 a Messina). In 107 centri (fino a 15 mila abitanti) si voterà con il sistema maggioritario, in tredici (nei quali l’eventuale ballottaggio si terrà il 26 giugno) con quello proporzionale. I consiglieri comunali da eleggere sono 1.520 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.747. Nella sola città di Messina si voterà anche per il referendum sull’istituzione del nuovo Comune “Montemare”, formato da dodici villaggi della fascia collinare e costiera tirrenica del capoluogo.

Come si vota
L’elettore – sia per il Consiglio comunale che per quello circoscrizionale – può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso: una femminile e una maschile. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa: il cosiddetto “effetto trascinamento”. Prevista anche la possibilità del “voto disgiunto”, che rende libero l’elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata. Sul sito istituzionale della Regione (www.elezioni.regione.sicilia.it) saranno pubblicate tre rilevazioni (alle 12.30, 19.30 e 23.30) sull’affluenza degli elettori alle urne, con il raffronto dei dati rispetto alle ultime elezioni amministrative dei Comuni interessati.

Alla chiusura delle operazioni di voto, si procederà con lo spoglio delle schede dei cinque referendum sulla giustizia, mentre quello relativo alle amministrative verrà rinviato a lunedì 13 giugno, a partire dalle 14. La precedenza verrà data alle elezioni comunali, poi a quelle circoscrizionali (solo per Palermo e Messina) e infine al referendum per l’istituzione di un nuovo Comune (a Messina). I dati provvisori, man mano che verranno trasmessi dalle prefetture territorialmente competenti al dipartimento regionale delle Autonomie locali, saranno immessi sul sistema Idec (realizzato con la collaborazione dell’assessorato dell’Economia e della società Sicilia digitale), elaborati dal programma e pubblicati in tempo reale.
Si vota, com’è noto, anche per il referendum sulla giustizia, cinque schede per altrettanti quesiti.




Restyling del Talete, Comitato Levante Libero: “Stop subito, l’impegno era demolire la copertura”

“Il Comune non ha convocato il tavolo di progettazione programmato per la demolizione della copertura del Talete ed ha avviato l’inadeguato e contestato restyling”.

Il Comitato Levante Libero grida allo scandalo, dopo l’avvio degli interventi di abbellimento del parcheggio Talete. Giuseppe Implatini punta l’indice contro il sindaco, Francesco Italia e l’assessore Fabio Granata.

Implatini mette in dubbio il senso di democrazia dei rappresentanti dell’amministrazione comunale.
“A nulla sembrano valse-tuona il rappresentante del comitato-  le opinioni e le richieste per un cambio di direzione, espresse dalle numerose personalità che hanno invocato l’opportunità di restituire l’affaccio al mare al levante di
Ortigia, obiettivo da raggiungere demolendo l’orribile e inutile colata di cemento costituita dalla copertura del parcheggio Talete, prima fra tutte l’accorata dichiarazione pubblica della stimatissima e compianta professoressa Lucia Acerra di Italia Nostra”.

Il Comitato torna indietro nel tempo e ricorda che “nel 2016  Granata aveva aderito e contribuito alla raccolta di firme per la demolizione dell’ecomostro”.
“Anni di dibattiti, un convegno, una petizione pubblica, prese di posizione della cittadinanza, la nascita di un apposito comitato, le dichiarazioni a favore della demolizione del rappresentante dell’opposizione politica cittadina, le argomentazioni di tanti studiosi ed eccellenze varie del mondo della cultura e delle professioni- il rammarico di Implatini-  ma nulla: la validità del restyling a base di corten e fiori e il  curriculum di Giuseppe Stagnitta, a parere dei nostri amministratori, supererebbero ogni dubbio e argomentazione contraria”.

Ma non sono gli unici elementi messi in evidenza. Il comitato ricorda che si tratta di un progetto “inviato casualmente e scelto in un giorno senza alcuna concorrenza dall’assessore alla legalità e cultura e che ha avuto la fortuna d’esser stato immediatamente finanziato con una procedura di affidamento
diretto e per importo sottosoglia”. Posizione particolarmente dura quella espressa da Implatini, che aggiunge che si tratta anche di un  “progetto che non piace alla città, presentato come condiviso con l’università e l’accademia ma
da queste subito sconfessato, un intervento approssimativo, che è stato per evidente inadeguatezza cambiato tre volte, che aumenta l’impatto visivo della tettoia, ma che procede comunque come imposizione, come se non fosse finanziato con denaro pubblico, così tanto da ostacolare la riprogettazione dell’intera area a vantaggio del naturale ripristino del rapporto con il mare di tutto  il versante di Ortigia rivolto ad est”.
Il comitato esprime profonda delusione per la mancata convocazione, da parte del Comune, di un tavolo di progettazione tecnica per accedere ai fondi del Pnrr, con la disponibilità della facoltà di Architettura di Siracusa ad effettuare senza costi la progettazione della riqualificazione del Lungomare di Levante a partire dalla demolizione della copertura del Talete.
“Era un impegno assunto dal sindaco- ricorda Implatini- Eppure questa amministrazione sta investendo molte risorse pubbliche in affidamenti di progettazione”.

Poi un dubbio. “Cosa possa esserci alla base di questa rigida posizione non è ancora oggi chiaro- conclude Implatini- ma in parallelo ad
altre vicende avvenute in città potrebbe sorgere spontanea la preoccupazione di vedere presto  nuovi affidamenti di spazi pubblici a privati e paradossalmente proprio sulla tettoia di quel troppo lungo garage che i cittadini vorrebbero far sparire”.

La richiesta è quella di interrompere i lavori avviati  “per ridefinire,
in accordo con il sentire diffuso fra la cittadinanza, un percorso adeguato di riqualificazione  dell’intera area del levante di Ortigia capace di restituire il suo naturale e benefico rapporto con il mare”.




Chiuso per la terza volta bar di Pachino: ritrovo di pregiudicati, finalità di prevenzione

Chiuso per 15 giorni un bar di Pachino. Sospesa la licenza dopo un’attività info-investigativa condotta dal locale commissariato. La polizia ha accertato che il locale pubblico è abituale ritrovo  di pregiudicati o persone note alle forze dell’ordine perché orbitanti in ambienti malavitosi.
L’attività del bar in passato era già stata sospesa, per gli stessi motivi, nel  2016 e nel 2017.
Questo nuovo provvedimento del Questore, emesso per finalità di prevenzione, giunge all’epilogo di una documentata attività degli investigatori del Commissariato pachinese che hanno accertato come il locale continuasse ad essere frequentato da soggetti di dubbia reputazione e capaci di poter creare nocumento alla sicurezza della cittadinanza.




Aggressione a Cavadonna, calci e pugni a un agente: “Situazione insostenibile”

Grave aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario presso la Casa Circondariale di Siracusa.

La denuncia è del Segretario Nazionale Polizia di Giustizia, Davide Scaduto.

“Gli uomini e le donne del Corpo – il suo sfogo- sono ormai stanchi di operare in condizioni in cui le violazioni delle regole sono diventate quotidiane”.

Ieri, poco prima delle 13:00, stando al racconto del sindacato, un poliziotto penitenziario, dopo avere negato a un detenuto di alta sicurezza di sostare in una zona di passaggio,avrebbe prima subito gravi offese, poi è  stato aggredito con calci e pugni. Immediatamente in suo supporto sono intervenuti i poliziotti presenti . L’agente è ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso, con una prognosi di 10 giorni.

“Non si tratta più di semplici aggressioni-fa notare Scaduto-  tali comportamenti sono una grave offesa all’istituzione della nostra Repubblica, che i detenuti sembra oramai non riconoscono più come inviolabile; le aggressioni e gli oltraggi alla divisa dei poliziotti penitenziari pare non sia più un interesse da tutelare o da salvaguardare”.

La segreteria nazionale del sindacato chiede “interventi governativi più incisivi per inasprire le sanzioni al fine di ritornare a gestire i nostri penitenziari in piena sicurezza”.

Solidarietà al poliziotto aggredito e agli agenti penitenziari in servizio a Cavadonna dove, evidenzia infine Scaduto, “le condizioni lavorative sono tra le più difficili della regione”.

 

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Ruba nonostante i domiciliari: braccialetto elettronico per un 25enne

Domiciliari e braccialetto elettronico per un giovane di 25 anni, di Noto. E’ quanto ha disposto la Corte d’Appello di Catania .
Il giovane, conosciuto alle forze di polizia per aver commesso reati contro il patrimonio, benché fosse sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, violando in più occasioni le prescrizioni, avrebbe perpetrato due furti in danno di altrettanti esercizi commerciali del centro storico netino, mostrandosi refrattario al rispetto della legge e delle misure limitative cui era sottoposto.
Le informative di reato, redatte dagli investigatori del Commissariato netino sui furti consumati , hanno comportato l’aggravamento della misura con l’applicazione del braccialetto elettronico, ritenuta congrua per monitorare il giovane e limitarne la libertà di movimento.




Si ferisce sfondando una vetrina: arrestato per tentato furto

Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della stazione di Lentini e Villasmundo, nella notte si sarebbe armato di un blocchetto di cemento e , dopo avere forzato la saracinesca di un negozio, avrebbe sfondato la vetrata per rubare un impianto stereo ed il denaro contenuto in cassa. Un pezzo di vetro, tuttavia, l’ha gravemente ferito ad una gamba, facendogli quasi perdere i sensi per la copiosa fuoriuscita di sangue. Soccorso dai sanitari del 118, il suo piano criminale è fallito.
L’uomo è stato posto ai domiciliari in attesa del rito per direttissima come disposto dall’Autorità giudiziaria.




Nascosto tra le auto per non farsi “beccare”: evaso dai domiciliari condotto a Cavadonna

Era fuori casa nonostante i domiciliari. Alla vista dei carabinieri, per strada, ha tentato di nascondersi tra le auto in sosta, ma inutilmente. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Noto hanno tratto in arresto un avolese.  L’evaso, inizialmente non trovato presso la propria abitazione, è stato notato dai militari dopo circa 10 minuti nascosto tra le vetture in sosta ed è stato fermato e condotto in caserma dove, a seguito delle formalità di rito, la Procura della Repubblica di Siracusa, ne ha disposto l’arresto e la traduzione presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa.




Corriere della droga bloccato al capolinea dei bus: da Palermo portava 400 grammi di eroina

Quasi mezzo chilo di eroina /400 grammi) nelle tasche interne dei pantaloni.

Un nascondiglio che non è risultato infallibile. Così un 47enne, proveniente da Palermo su un mezzo di trasporto pubblico, quando è stato bloccato dai carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, una volta giunto al capolinea del capoluogo,  è stato perquisito e, subito dopo il rinvenimento, condotto in caserma per gli accertamenti di rito. L’uomo, di origini ghanesi,è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, su disposizione della Procura della Repubblica, condotto nella casa circondariale di Cavadonna.




Terzo Ponte di Ortigia, riemerge l’ipotesi: concorso di idee e legno lamellare

Riprendere in mano l’idea di realizzare il terzo ponte di Ortigia, indire un concorso di idee e coinvolgere i cittadini.

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa, Sebastiano Floridia torna così su un tema che, ciclicamente, torna al centro dell’attenzione: la sicurezza del centro storico, soprattutto alla luce dell’inserimento del territorio locale in Zona Uno per Rischio Sismico.

Il tema sarà affrontato durante un convegno a Rosolini e potrà essere l’occasione per mettere a confronto i professionisti dell’ingegneria, gli architetti, i geometri, su una programmazione che per certi versi manca ancora.

chiediamo ai cittadini cosa vogliono fare e salterà qualcosa di interessante

“Una decina di anni fa- ricorda l’ingegnere Floridia- ho dato uno sguardo alla documentazione relativa alla demolizione del Ponte dei Calafatari. Era in effetti molto fragile e le prove su calcestruzzo dimostrarono quanto fosse indispensabile demolirlo. L’emergenza fu così affrontata. A mancare è stata fino ad oggi, tuttavia, la programmazione”.

Per Floridia la scelta non deve essere tanto di natura tecnica a questo punto, ma politica.

“La politica deve scegliere, insieme ai rappresentanti delle varie categorie del territorio, come vedono l’Ortigia di domani. Se l’intenzione è quella di eliminare le auto dal centro storico, può non essere necessario realizzare un terzo ponte. Viceversa,serve una via di fuga ulteriore rispetto al Ponte Umbertino ed al più recente Ponte Santa Lucia.

Concorso di idee, insomma, come primo passo secondo l’ingegnere siracusano. Un confronto tra professionisti, ambientalisti e chiunque voglia dire, rappresentando delle istanze, la propria.

Floridia ricorda anche una possibile via di mezzo e lancia l’idea di un ponte pedonale, da utilizzare nei momenti di grande carico per decongestionare. Il presidente degli ingegneri auspica un maggiore coraggio. “I fondi non sono, invece, un problema- evidenzia- Esistono tante opportunità ed altrettanti bandi a disposizione, esistono, inoltre, lo ribadisco, gli ordini professionali”.

Una delle idee su cui ritiene si possa ragionare, quella di realizzare un ponte in legno lamellare da utilizzare all’occorrenza come accade in altre città .

Poi una nota a margine. “Lo stesso ponte dei Calafatari era realizzato in modo tale da ridurne notevolmente l’utilità. Il Piano regolatore generale prevedeva che il ponte tirasse dritto, fino ad arrivare in via Regina Margherita. Si ricorderà che, invece,la situazione era ben diversa e tortuosa. Altrove, in Italia e nel mondo, hanno avuto più coraggio. Anche a Siracusa serve più gene che agisce e meno persone che si siedono alla tastiera e sparano a raffica, spesso senza sapere cosa dicono”.