Noto o Avola? Il punto nascite "confuso" sui documenti informativi, la denuncia del comitato Pro Trigona

Il comitato Pro Trigona denuncia alcune presunte false indicazioni relative al reparto di Ostetricia del nosocomio netino. In alcuni documenti rilasciati alle donne in gravidanza viene indicato che il reparto ha sede ad Avola anziché a Noto e il comitato teme per la salute dei cittadini. “Denunciamo l’intollerabile situazione – dicono i promotori del comitato Tiberio, Cosentino e Salemi – relativa al documento informativo per le gravide che è in distribuzione al consultorio di Noto. Il documento, a firma dell’ex assessore regionale alla Sanità, contiene un falso grossolano e anche pericoloso, perché afferma che il punto nascite sarebbe allocato ad Avola mentre ad oggi si trova al Trigona di Noto. Tutto ciò può anche comportare dei rischi per quelle donne che non conoscessero la verità, perché potrebbero pure recarsi ad Avola per partorire e poi sentirsi dire che il punto nascite è a Noto”.
Il comitato Pro Trigona si dice stupito di quanto riportato dai documenti e si appella al sindaco Bonfanti per cambiare la situazione. “Quello che non riusciamo a capire – hanno detto Tiberio, Cosentino e Salemi – è il motivo per cui si sta continuando a dare notizie non veritiere da parte di un ente pubblico, mentre il nostro sindaco, prima autorità sanitaria nel territorio di Noto, sembra non essersi accorto di niente. Signor sindaco, il reparto ostetrico è operante a Noto fino ad oggi, vuole intervenire all’Asp per fare chiarezza?”
Corrado Parisi




Augusta. Fermati 4 presunti scafisti

Fermati 4 presunti scafisti. In seguito allo sbarco di ieri al porto commerciale di Augusta di 154 migranti, agenti della Polizia di Stato in servizio alla Polizia di Frontiera Marittima di Siracusa, assieme a personale del Gruppo Interforze Contrasto Immigrazione Clandestina della Procura della Repubblica e ad altre forze di polizia, hanno operato 4 fermi di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti cittadini egiziani accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




Siracusa. L’Amp del Plemmirio inserita nel portale delle Aree Marine Aspim in Italia

L’Area Marina Protetta del Plemmirio nel portale web creato per le aree marine Aspim in Italia in qualità di unica oasi marina siciliana a fregiarsi di questo riconoscimento. Anche nel 2015, l’oasi marina siracusana infatti è stata riconfermata Area specialmente protetta di interesse mediterraneo (Aspim), o Spami (dall’acronimo inglese Specially Protected Areas of Mediterranean Importance). Un “titolo” che viene assegnato ai siti di importanza per la conservazione della biodiversità nel Mediterraneo. “Ci vuole un grande lavoro per mantenere questo ambito riconoscimento – afferma il presidente dell’Area Marina Protetta del Plemmirio Sebastiano Romano – e noi non ci siamo sottratti a questo impegno che significa lavorare sodo per mantenere un livello quanto più alto possibile di monitoraggio e protezione del territorio di competenza”. Il portale non è destinato alla divulgazione naturalistica, sommandosi a quelli che già esistono e che risultano utili a chi vuole approfondire argomenti scientifici. Il suo fine è un altro: quello di essere uno strumento efficace e dinamico di identificazione sicura delle specie Aspim alla portata degli appassionati che si immergono nei fondali delle Amp italiane.




Passaggio della campana al Rotary Siracusa: Angelo Giudice è il nuovo presidente

Passaggio della campana al Rotary club Siracusa. E’ Angelo Giudice il nuovo presidente che subentra a Valerio Vancheri. Nel corso della cerimonia il neo presidente ha tracciato le linee della sua attività futura soffermandosi, in particolare, su un progetto che vedrà insieme l’area aretusea quasi al completo. “Si tratta di un progetto utile per le nostre città – ha detto Giudice – Le colonne della vita, questo il titolo della’iniziativa, entro la primavera, donerà infatti una rete di defibrillatori esterni da collocare nelle piazze cittadine di Siracusa, di Noto e di Pachino”. Giudice ha chiuso il suo intervento ricordando il tema dell’anno del presidente Ravi Ravindran, “Siate dono al mondo”. “E il Rotary – ha concluso Giudice – può e deve essere un osservatorio privilegiato per essere e portare il dono della nostra presenza attiva alla società in cui viviamo”.




Siracusa. Settore Industria della Uil: “Si allarghi il protocollo Isab su lavoro e appalti ad altre committenti”

(c.s.) Un nuovo Osservatorio permanente per monitorare tutte le variazioni organizzative della zona industriale sul modello realizzato con Isab. Se ne è discusso durante una riunione alla Uil, davanti al segretario generale territoriale Stefano Munafò, con il segretario della Uiltec Emanuele Sorrentino, il segretario della Uilm Marco Faranda e il responsabile del settore industria Uil Severina Corallo, nonché segretario della FenealUil. Due anni fa fu firmato un protocollo d’intesa che sarebbe servito per stemperare le tensioni all’interno della zona industriale. Un Osservatorio che preventivamente doveva lavorare per far fronte a tutte le problematiche che sarebbero potute sorgere. Serviva fare un costante monitoraggio, dunque, e nella sede di Confindustria assieme alle altre organizzazioni sindacali e la Direzione della Raffineria Isab e in concomitanza con il rinnovo dei contratti di appalto, venne sviluppato un progetto-pilota: un documento che avrebbe permesso di agevolare sinergie organizzative ed operative, rendere più fluidi i rapporti committente-appaltatore, migliorare il coordinamento delle attività e la sicurezza. “A distanza di tempo si può affermare che nonostante le buone intenzioni, non si sono raccolti i risultati sperati. Occorre ripartire, coinvolgendo stavolta tutti i soggetti interessati per approfondire le tematiche degli appalti particolarmente delicati, perché oltre alla salvaguardia occupazionale, interessano aspetti legati a professionalità, sicurezza e ambiente. Da questo incontro – hanno sottolineato i componenti del settore Industria della Uil – è scaturita la necessità di sviluppare un Osservatorio legato a tutte le committenti, non solo a Isab. Anche se nello specifico si è discusso molto delle problematiche caratterizzate dai cambi di contratto di appalto. Abbiamo discusso della necessità di ampliare il protocollo già esistente con Isab in modo tale che si implementasse anche con le altre committenti. Serve, insomma, un nuovo protocollo che preveda un nuovo Osservatorio che faccia una sorta di cabina di regia sulle problematiche inerenti la zona industriale. Un monitoraggio costante che possa evitare di far scoppiare e degenerare il conflitto e al contempo stesso creare un bacino di addetti. Occorre che le committenti siano garanti del mantenimento dei livelli occupazionali nei cambi di appalto e di conseguenza maggiori tutele per i lavoratori. Chiederemo la vigilanza da parte delle committenti sulle aziende vincitrici di contratto, perché in atto c’è una destrutturazione delle aziende serie a favore di aziende “allegre” che fanno solo danni. Viviamo in un momento di grave crisi – hanno concluso i componenti del Settore Industria della Uil – e servono strumenti tali per tutelare e garantire i livelli occupazionali, soprattutto per le aziende dell’indotto. Serve insomma al più presto avviare programmi di investimento delle grandi committenti, in un processo di ammodernamento del sistema produttivo dell’area industriale che consenta di guardare al futuro con maggiore serenità”. Da qui una richiesta: “Un confronto con Cgil e Cisl assieme a Confindustria, per condividere un’azione unitaria che vada verso gli interessi dei tanti lavoratori dell’area industriale fortemente in difficoltà”.




Calcio. L'Usd Noto perfeziona l'iscrizione in serie D

L’Usd Noto calcio ha perfezionato l’iscrizione alla Lega Nazionale Dilettanti per la stagione sportiva 2015-2016. Si tratta del primo atto ufficiale della nuova stagione calcistica per la società granata. Il Noto è riuscito ad adempiere alle richieste, sia di natura amministrativa sia economica, necessarie per potersi iscrivere per la sesta stagione consecutiva al campionato di Serie D. Soddisfatto il presidente Graziano Zani che, effettuata l’iscrizione al campionato, sta lavorando per la ridefinizione di alcuni aspetti societari e per la costruzione dello staff tecnico e della rosa granata.




Siracusa. Topi d'appartamento in via Servi di Maria: beccati in flagranza dai Carabinieri

Arrestato dai Carabinieri, nella flagranza di reato, gli autori di un furto all’interno di un appartamento di via Servi di Maria. Si tratta di Antonino Lombardo Facciale e Michael Perez, siracusani di 20 e 19 anni, già con precedenti di polizia specifici. I due ragazzi, approfittando dell’assenza del padrone di casa si sono furtivamente introdotti nell’abitazione asportando una consolle per videogiochi, un cellulare e un portafoglio contenente una piccola somma in denaro contante. I due sono stati fermati dalla pattuglia dei Carabinieri in transito nella zona e, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita all’avente diritto.




Siracusa. Denunciato un 42enne per atti persecutori nei confronti di una donna

Si trovava all’interno di un locale pubblico e osservava con insistente molestia una donna. Un siracusano di 42 anni, nella nottata, è stato denunciato in stato di libertà, da agenti delle Volanti, per il reato di atti persecutori perpetrati nei confronti di una donna. L’uomo era già stato denunciato per lo stesso reato.




Siracusa. Ponte dei Calafatari, tutti i dubbi del Movimento 5 Stelle

La Procura di Siracusa, poco più di due mesi fa, ha aperto un’inchiesta sull’opportunità di abbattere il ponte dei Calafatari. Aspettando le conclusioni dell’indagine in corso da parte della Procura, il Movimento 5 Stelle invita la cittadinanza a riflettere su alcuni punti. “Ci si chiede se prima di procedere alla repentina decisione di abbattere il ponte, qualcuno dell’ufficio tecnico comunale ha considerato che tutto il traffico in uscita da Ortigia si sarebbe poi scaricato sul Ponte Umbertino? Qualcuno ha considerato che l’eccesso di vibrazioni, provocato dall’incremento del traffico veicolare, pone dei seri problemi di manutenzione su un’opera dei primi del ‘900? In condizioni di emergenza, qualcuno si è chiesto in quanto tempo un mezzo di soccorso o delle forze dell’ordine impiegherà per uscire da Ortigia?”. Questi gli interrogativi del Movimento 5 Stelle che ripercorre le diverse tappe della vicenda partita con l’ordinanza del 29 luglio 2014 con cui il sindaco ordinava la chiusura immediata al transito veicolare e pedonale del ponte dei Calafatari per le generalizzate condizioni di pericolo.
Il Movimento 5 Stelle ha inviato agli uffici competenti numerose richieste di accesso agli atti “per tentare di fare luce su una vicenda che di chiaro e trasparente – a detta del movimento – ha davvero poco”
Tra le varie istanze inoltrate vi sono quelle tendenti a comprendere se vi fossero eventuali segnalazioni di pericolo pervenute all’amministrazione relative alle condizioni del ponte. “L’unico atto che ci è stato trasmesso – dicono dal Movimento – è stato un fax che la Capitaneria aveva inviato al Comune il 28 luglio in cui segnalava la caduta di calcinacci dalla struttura del ponte dei Calafatari e chiedeva una ispezione per assicurare l’incolumità pubblica interdicendo, eventualmente, la navigazione in prossimità del ponte”.
Il Movimento 5 Stelle continua: “Lo stesso giorno il responsabile Ufficio Ricostruzione Michele Dell’Aira effettuava un sopralluogo e redigeva una relazione sulle condizioni del ponte e sulla sua conservazione strutturale descrivendone uno stato di degrado generalizzato condizione che appare ovvia in quanto, senza alcun intervento di manutenzione ordinaria, nessun manufatto è in grado di resistere all’azione corrosiva del tempo e dell’uomo ma questo non è sufficiente a determinarne un stato di dissesto”.
Quindi a fine settembre si sarebbe riscontrato “un ulteriore aggravio della condizione tanto da far pensare ad un imminente crollo. “Ma di tale sopralluogo – continua il Movimento 5 Stelle – non è stato fornito alcun verbale mentre, nella stessa determina, si giustifica la demolizione del ponte in quanto, un suo crollo improvviso, avrebbe causato lo sbarramento delle correnti tra il Porto Grande e il Porto Piccolo. Inoltre, il crollo avrebbe potuto causare un grave problema di inquinamento per via dell’affondamento in mare dei materiali del ponte stesso”.
IL Movimento 5 Stelle punta l’attenzione anche sui costi e spiega: “La demolizione del ponte sarebbe dovuta costare 174.000 euro, in base all’offerta presentata dalla ditta di Comiso che ha vinto la gara con quasi il 50% di ribasso. Ma alla fine questa somma è lievitata a 210.000 euro per imprecisate opere non previste e non prevedibili”.
Infine, per il Movimento 5 Stelle, quella che risulta anomala è l’accelerazione improvvisa dell’iter di demolizione del ponte. “Basti pensare che, appena un anno prima, era il 2 ottobre 2013, si era tenuta una conferenza speciale dei servizi sul progetto definitivo dei lavori di bonifica, riqualificazione e valorizzazione del porto piccolo e del suo patrimonio archeologico, incluse le aree ex Orto e Calafatari in Siracusa, per un importo complessivo dei lavori di euro 9.411.556,45. Nel verbale conclusivo dei lavori si legge che la demolizione del Ponte dei Calafatari venne esclusa dal progetto, riducendo la cifra da 9 a 7 milioni di euro, con il parere favorevole del rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile Servizio di Siracusa, che ribadì la necessità di collegamento viario tra Ortigia e la terra ferma tramite il ponte dei Calafatari, e il Responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Siracusa, che rilasciò il parere favorevole di conformità urbanistica al nuovo progetto. Sempre dal verbale si legge che il responsabile unico del procedimento, Puccio dell’assessorato regionale, aveva inviato una nota al sindaco di Siracusa, il 18 Settembre 2013, con la quale si comunicava lo stralcio delle opere relative ai Calafatari, sollecitando invece la necessità ed urgenza di procedere alla manutenzione del Ponte stesso, data la vetustà e l’oggettiva precarietà statica del detto Ponte, quale intervento coerente con le finalità di riqualificazione ivi previste”.




Cassibile. Trovato in possesso di 6 dosi di cocaina, 56enne ai domiciliari

Roberto Di Luciano, 56enne di Cassibile con precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio. Al termine di una perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso di sei dosi di cocaina, per un peso complessivo di circa un grammo e mezzo, occultate in un barattolo di plastica, nonché della somma contante di 100 euro in banconote da venti euro di taglio, verosimile provento dello spaccio. Per l’uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari.