Siracusa. Ponte dei Calafatari, tutti i dubbi del Movimento 5 Stelle

La Procura di Siracusa, poco più di due mesi fa, ha aperto un’inchiesta sull’opportunità di abbattere il ponte dei Calafatari. Aspettando le conclusioni dell’indagine in corso da parte della Procura, il Movimento 5 Stelle invita la cittadinanza a riflettere su alcuni punti. “Ci si chiede se prima di procedere alla repentina decisione di abbattere il ponte, qualcuno dell’ufficio tecnico comunale ha considerato che tutto il traffico in uscita da Ortigia si sarebbe poi scaricato sul Ponte Umbertino? Qualcuno ha considerato che l’eccesso di vibrazioni, provocato dall’incremento del traffico veicolare, pone dei seri problemi di manutenzione su un’opera dei primi del ‘900? In condizioni di emergenza, qualcuno si è chiesto in quanto tempo un mezzo di soccorso o delle forze dell’ordine impiegherà per uscire da Ortigia?”. Questi gli interrogativi del Movimento 5 Stelle che ripercorre le diverse tappe della vicenda partita con l’ordinanza del 29 luglio 2014 con cui il sindaco ordinava la chiusura immediata al transito veicolare e pedonale del ponte dei Calafatari per le generalizzate condizioni di pericolo.
Il Movimento 5 Stelle ha inviato agli uffici competenti numerose richieste di accesso agli atti “per tentare di fare luce su una vicenda che di chiaro e trasparente – a detta del movimento – ha davvero poco”
Tra le varie istanze inoltrate vi sono quelle tendenti a comprendere se vi fossero eventuali segnalazioni di pericolo pervenute all’amministrazione relative alle condizioni del ponte. “L’unico atto che ci è stato trasmesso – dicono dal Movimento – è stato un fax che la Capitaneria aveva inviato al Comune il 28 luglio in cui segnalava la caduta di calcinacci dalla struttura del ponte dei Calafatari e chiedeva una ispezione per assicurare l’incolumità pubblica interdicendo, eventualmente, la navigazione in prossimità del ponte”.
Il Movimento 5 Stelle continua: “Lo stesso giorno il responsabile Ufficio Ricostruzione Michele Dell’Aira effettuava un sopralluogo e redigeva una relazione sulle condizioni del ponte e sulla sua conservazione strutturale descrivendone uno stato di degrado generalizzato condizione che appare ovvia in quanto, senza alcun intervento di manutenzione ordinaria, nessun manufatto è in grado di resistere all’azione corrosiva del tempo e dell’uomo ma questo non è sufficiente a determinarne un stato di dissesto”.
Quindi a fine settembre si sarebbe riscontrato “un ulteriore aggravio della condizione tanto da far pensare ad un imminente crollo. “Ma di tale sopralluogo – continua il Movimento 5 Stelle – non è stato fornito alcun verbale mentre, nella stessa determina, si giustifica la demolizione del ponte in quanto, un suo crollo improvviso, avrebbe causato lo sbarramento delle correnti tra il Porto Grande e il Porto Piccolo. Inoltre, il crollo avrebbe potuto causare un grave problema di inquinamento per via dell’affondamento in mare dei materiali del ponte stesso”.
IL Movimento 5 Stelle punta l’attenzione anche sui costi e spiega: “La demolizione del ponte sarebbe dovuta costare 174.000 euro, in base all’offerta presentata dalla ditta di Comiso che ha vinto la gara con quasi il 50% di ribasso. Ma alla fine questa somma è lievitata a 210.000 euro per imprecisate opere non previste e non prevedibili”.
Infine, per il Movimento 5 Stelle, quella che risulta anomala è l’accelerazione improvvisa dell’iter di demolizione del ponte. “Basti pensare che, appena un anno prima, era il 2 ottobre 2013, si era tenuta una conferenza speciale dei servizi sul progetto definitivo dei lavori di bonifica, riqualificazione e valorizzazione del porto piccolo e del suo patrimonio archeologico, incluse le aree ex Orto e Calafatari in Siracusa, per un importo complessivo dei lavori di euro 9.411.556,45. Nel verbale conclusivo dei lavori si legge che la demolizione del Ponte dei Calafatari venne esclusa dal progetto, riducendo la cifra da 9 a 7 milioni di euro, con il parere favorevole del rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile Servizio di Siracusa, che ribadì la necessità di collegamento viario tra Ortigia e la terra ferma tramite il ponte dei Calafatari, e il Responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Siracusa, che rilasciò il parere favorevole di conformità urbanistica al nuovo progetto. Sempre dal verbale si legge che il responsabile unico del procedimento, Puccio dell’assessorato regionale, aveva inviato una nota al sindaco di Siracusa, il 18 Settembre 2013, con la quale si comunicava lo stralcio delle opere relative ai Calafatari, sollecitando invece la necessità ed urgenza di procedere alla manutenzione del Ponte stesso, data la vetustà e l’oggettiva precarietà statica del detto Ponte, quale intervento coerente con le finalità di riqualificazione ivi previste”.




Cassibile. Trovato in possesso di 6 dosi di cocaina, 56enne ai domiciliari

Roberto Di Luciano, 56enne di Cassibile con precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio. Al termine di una perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso di sei dosi di cocaina, per un peso complessivo di circa un grammo e mezzo, occultate in un barattolo di plastica, nonché della somma contante di 100 euro in banconote da venti euro di taglio, verosimile provento dello spaccio. Per l’uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari.




Priolo. Sorpresi ad asportare cavi di rame da una ditta: 2 giovani ai domiciliari

I Carabinieri, a Priolo, hanno arrestato nella flagranza del reato di furto aggravato, Carlo Luminario e Mirko Genovese di 23 e 22 anni, entrambi con precedenti di polizia specifici. i due sono stati sorpresi ad asportare dall’interno di una ditta di contrada Marina di Priolo Gargallo una cinquantina di kg di cavi in rame. Disposti i domiciliari e la refurtiva, interamente recuperata, è stata restituita all’avente diritto.




Siracusa. Truffa on line, denunciato un 38enne

Agenti della Polizia Postale di Siracusa hanno denunciato in stato di libertà un siracusano di 38 anni. L’uomo è accusato del reato di truffa perpetrata attraverso una vendita online di accessori per autovetture.




Siracusa. Ordine di carcerazione per un 37enne: deve scontare oltre 2 anni

Agenti della Mobile hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Siracusa, nei confronti di Marco Fazzino, 37enne siracusano, già ammesso al beneficio della detenzione domiciliare. L’arrestato dovrà scontare in carcere una pena residua di 2 anni, 1 mesi 1 e 22 giorni di reclusione, oltre a 14.000 euro di pena pecuniaria.




Priolo. Denunciato un 48enne per violenze e minacce nei confronti della moglie

Agenti della Polizia sono intervenuti all’interno di un esercizio commerciale di via Angelo Custode per sedare una lite tra coniugi. Denunciato in stato di libertà un uomo di 48 anni per i reati di violenza e minacce perpetrati nei confronti della moglie.




Siracusa. Ruba la borsetta a una donna: denunciato 20enne

Agenti delle Volanti hanno denunciato in stato di libertà un 20enne siracusano, per il reato di furto. Il giovane è accusato di aver rubato una borsetta a una donna nel locale notturno sito all’interno del Castello Maniace.




Priolo. Ruba un motociclo: denunciato

Agenti della Mobile hanno denunciato in stato di libertà un 19enne siracusano, già noto alle forze di polizia, per il reato di furto aggravato di un motociclo. Gli uomini della Squadra Mobile hanno notato che il giovane, alla guida del motociclo Honda SH da poco rubato, alla vista della Polizia si è dileguato. Dopo immediate e fruttuose indagini, gli agenti sono riusciti a rintracciare il giovane e a recuperare il motociclo rubato che è stato restituito al proprietario.




"La provincia di Siracusa smembrata su due collegi elettorali"

“La provincia di Siracusa verrà smembrata su due collegi elettorali: Lentini, Carlentini e Francofonte andranno con la provincia di Catania, i rimanenti 18 Comuni con la provincia di Ragusa”. Lo rileva il deputato regionale Vincenzo Vinciullo che ironizza: “Nemmeno i borboni, in seguito all’insurrezione del popolo siracusano del 1837, erano riusciti ad umiliare fino a questo punto la nostra terra. In quel caso, infatti, il capoluogo passò da Siracusa a Noto, ma sempre in provincia di Siracusa rimase”. Quindi aggiunge: “Smembrata la provincia, le potenzialità elettorali sono state definitivamente disinnescate, troppo piccoli i collegi per non essere i figli di risultati elettorali determinati da fatti localistici e campanilistici”. E Vinciullo si chiede: “Di tutto ciò a chi dobbiamo dire grazie? Possiamo rimanere ancora indifferenti come se la cosa non ci riguardasse?” Il deputato regionale conclude con un appello: “Siracusani, alziamoci, riprendiamo il cammino, sfidiamo il destino avverso, alziamo la testa! Non possiamo morire di inedia per insipienza culturale morale e politica”.




Priolo. La scuola "Pineta" e il campo sportivo dedicato a Peppino Impastato "avvolti" dall'erba

Erba alta nelle vicinanze della scuola “Pineta” e del campo sportivo dedicato a Peppino Impastato, tra via Salvatore Quasimodo e via Cesare Abba. Zona in cui “il degrado ormai regna sovrano”. E’ la denuncia del responsabile politico del Psi di Priolo, Christian Bosco che spiega: “Il degrado è un pericolo in caso di incendio sia per la struttura scolastica e per le vicine abitazioni sia, soprattutto, per i ragazzi che vanno a giocare nel campo di calcio”. E Bosco tuona: “L’amministrazione comunale invece di fare promesse su promesse senza poi mantenerle o di spendere soldi inutilmente pensi a risolvere le vere problematiche della città. Già qualche settimana addietro i rovi che ostacolavano il passaggio nel marciapiede di via Salso – via Mostringiano sono stati tagliati dopo la nostra segnalazione così come si è iniziato a tagliare l’erba nella varie piazzette di Priolo. L’amministrazione comunale – conclude – adesso si adoperi per risolvere la problematica”.