Siracusa. Accessi in Ortigia,nuove regole: “Preoccupati per l’integrità del centro storico”

Una nuova “governance” degli accessi dei mezzi motorizzati tra piazza Minerva e Piazza Duomo. Questa è la definizione. In termini pratici dovrebbe significare maggiori restrizioni relative agli ingressi di mezzi a motore nel cuore di Ortigia.

Ad annunciare imminenti cambiamenti è l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, che si dice  “fortemente preoccupato della integrità del cuore del centro storico”.

“Nonostante il riconoscimento Unesco del 2005 riguardi l’intera testimonianza straordinaria di stratificazione storica, architettonica e monumentale della città -spiega Granata-  indiscutibilmente il cuore di questo Patrimonio Mondiale dell’Umanita’ si trova tra Piazza Duomo e Piazza Minerva.
Per questo, con il sindaco Francesco Italia, gli assessori Dario Tota e Andrea Firenze, i dirigenti Enzo Miccoli e Jose Amato, abbiamo insediato un tavolo tecnico per arrivare a soluzioni che tutelino maggiormente questa area di straordinario pregio”.

Nella sostanza, “l’ingresso dei mezzi della distribuzione alimentare e delle motocarrozzette turistiche sarà soggetto a profondi cambiamenti e limitazioni per tutelare sia il Patrimonio materiale che quello immateriale delle piazze che dovranno tornare a poter essere percepite dai cittadini e dai viaggiatori nella loro magnifica integrità”.
Partirà adesso il confronto con le diverse categorie interessate. Sarà, infine, approvata una nuova delibera, accompagnata da ordinanza del sindaco, “per preservare quest’altro tassello- conclude Granata-  della nostra Città d’Acqua e di Luce”

 




Droga, arrestato 46enne siracusano: cocaina e hashish in auto e in casa

Prosegue l’azione degli agenti della Squadra Mobile  contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio siracusano. Nella mattinata di ieri gli uomini diretti dal dott. Gabriele Presti hanno arrestato un siracusano di 46 anni, già conosciuto alle forze di polizia.
Gli investigatori, durante un quotidiano servizio antidroga, hanno fermato in strada il quarantaseienne alla guida di un’autovettura e lo hanno sottoposto a perquisizione.
Sull’autovettura è stata rinvenuta una modica quantità di hashish.Conoscendo i trascorsi giudiziari dell’uomo, gli agenti hanno raggiunto la sua abitazione per effettuare un’attenta perquisizione domiciliare.
In casa sono stati rinvenuti e sequestrati stupefacenti, parte dei quali già suddivisi in dosi e pronti per la vendita.
In particolare, occultata nel corridoio e nella camera da letto dell’abitazione venivano trovati 6 grammi di cocaina, 17 grammi di hascisc, un bilancino elettronico di precisione, materiale utilizzato per il confezionamento della droga ed appunti con dei resoconti riferibili ai guadagni dell’illecita attività.
Al termine delle incombenze di legge, l’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini dello spaccio di stupefacenti e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, posto ai domiciliari.




Acquista una carabina su un sito spagnolo: denunciato 49enne

Dovrà rispondere di importazione e acquisto per corrispondenza di un’arma senza le previste autorizzazioni e di detenzione illegale della stessa, un uomo di 49 anni, residente a Carlentini.
A seguito di attività investigativa, gli uomini guidati dal dirigente Andrea Monaco hanno effettuato una perquisizione a casa del 49enne, rinvenendo e sequestrando una carabina illegalmente detenuta di potenza pari a 24 joule che l’uomo aveva acquistato e importato illegalmente da un sito web spagnolo. L’arma  è stata posta sotto sequestro e, contestualmente, si è proceduto al ritiro cautelare di altre due armi ( un fucile da caccia e una pistola Beretta calibro 98) e delle relative munizioni, legalmente detenute dall’uomo, e del porto d’armi.




Rifacimento reti idriche, Siracusa fuori dai finanziamenti: “Ma ci sarà un altro bando”

Siracusa (con l’Ati, assemblea territoriale idrica) fuori dal primo finanziamento rivolto al Sud per il rifacimento delle reti idriche.

La graduatoria pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture e relativa al bando rivolto alle regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) pubblicato lo scorso novembre, non include il territorio locale, che non potrà, dunque accedere ai  313 milioni di plafond  totale (a breve integrati con altri 169 milioni).

A darne notizia è il deputato Paolo Ficara del Movimento 5 Stelle.

Contestualmente è stato pubblicato anche il nuovo bando da 900 milioni rivolto a tutto il Paese.
“Purtroppo-commenta il vice presidente della Commissione Trasporti-  così come avevamo detto in occasione della pubblicazione dell’avviso pubblico, l’Assemblea Territoriale idrica di Siracusa (insieme a Trapani e Messina) è rimasta fuori da questo primo finanziamento rivolto al Sud. Non è ancora in regola con l’iter di riordino dei vari ambiti territoriali idrici e con l’individuazione di un unico gestore di piano d’ambito provinciale. Proprio lo scorso novembre l’ATI aveva approvato il Piano d’ambito e preso atto dello statuto dell’Azienda speciale consortile, ma ad oggi non tutti i consigli comunali hanno deliberato l’approvazione dello Statuto, così da renderlo efficace. Mancherebbero all’appello Portopalo, Carlentini, Melilli e Palazzolo. Quest’ultimo Comune -aggiunge il parlamentare del M5S – è anche protagonista di ricorsi per la gestione autonoma del servizio e però rischia di tenere ancora fuori l’intera provincia da questi importantissimi finanziamenti. Un rischio che non ci possiamo permettere, alla luce anche dei dati che vedono la provincia di Siracusa al 64% di dispersione di acqua potabile in rete”.
Se l’ATI Siracusa piange, le altre province siciliane non ridono. Quelle di Agrigento, Catania e Palermo hanno visto le loro richieste ammissibili ma non finanziabili, per esaurimento dei fondi disponibili ma potranno sperare nel prossimo bando; l’ATI di Caltanissetta, Enna e Palermo, per un intervento, saranno finanziati. “Già lo scorso novembre avevamo avuto rassicurazioni dal Ministero che a questo primo bando ne sarebbe seguito un secondo, ieri effettivamente pubblicato in Gazzetta. L’avviso appena pubblicato ha due scadenze, una a maggio 2022 e l’altra ad ottobre 2022. Questo deve richiamare tutti a maggiore responsabilità e celerità questa volta. Diminuire la dispersione idrica significa aumentare la qualità del servizio e ridurre i costi per il cittadino. Conta questo, non altro”, insiste Ficara.
“E non è comunque finita qui. Tra PNRR, nuova programmazione europea e leggi di bilancio, nei prossimi anni avremo uno stanziamento di 2,7 miliardi di euro totali per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali, un investimento senza precedenti, necessario anche per fronteggiare la crisi climatica e rispondere alle esigenze dei cittadini”.




Siracusa. Caro carburante e zona industriale, Geraci (Confindustria): “Ecco cosa sta accadendo”

“Almeno tre fattori stanno determinando il drammatico aumento del prezzo del carburante in Italia”.

Una disamina lucida quella del vice presidente di Confindustria di Siracusa, Claudio Geraci, che parla anche di responsabilità.

“Per entrare nel merito della questione- spiega Geraci- i fattori che hanno determinato questa drammatica escalation sono tre: i primi due diretti ed il terzo, indiretto. Hanno inciso, insieme, in maniera determinante sul costo del carburante. Parliamo innanzitutto del costo della materia prima, il grezzo, lievitato in maniera esponenziale. Secondo elemento diretto:  il costo dell’energia elettrica,aumentato fino a dieci volte rispetto alla fine del 2020.  Questo influenza inevitabilmente il prezzo del carburante. Sono dunque il costo della materia prima ed il costo di produzione”.

Ma è sul terzo fattore indicato da Geraci che risiederebbe un vero e proprio paradosso.  

“Il terzo fattore-prosegue il vice presidente di Confindustria- è rappresentato dalle tasse. Oggi in Italia il prezzo del carburante è determinato per piu’ di due terzi dalle tasse imposte sul valore del carburante. In altri termini, al costo di produzione si sommano le tasse.Sul valore complessivo di questo viene calcolata ancora l’Iva. Paradossalmente si calcola l’Iva anche sulla tassa”.

Alla base di questa situazione ci sarebbe “un’instabilità complessiva del sistema energetico internazionale,che insieme alla frenesia che ha colpito i mercati non può che determinare delle forti spinte speculative. Quello che sta succedendo in questo momento, insomma- dice ancora Geraci-  non sta facendo altro che spostare , visto che i mercati non sono governati (perché quello che è stato fatto è stato prendere decisioni di carattere energetico, economico e finanziario ma senza dare una regola). Si sta  impoverendo la distribuzione della ricchezza ai livelli più bassi, la popolazione, che paga molto di più, mentre in pochissimi si stanno arricchendo tantissimo. Non è improbabile che se il trend della frenesia energetica che ci sta coinvolgendo continuerà, il grezzo possa arrivare fino a 200 dollari al barile. Chiaro che sarebbe un problema ancora più importante”.

Geraci non immagina un “rientro alla normalità in tempi rapidi.  Non penso -puntualizza- che gli effetti economici di questa situazione si possano esaurire a breve scadenza, anche perchè ci sono costi cresciuti a dismisura prima ancora della crisi e rispetto a cui nessuno aveva fatto niente. In Italia abbiamo voluto fare delle scelte che hanno esposto il Paese a tutto quello che oggi stiamo vivendo perchè abbiamo voluto rinunciare alla produzione di energia elettrica da fonti diverse da quelle che potevano dare il maggiore consenso”.

L’idea del rappresentante degli industriali è che “i problemi complessi non hanno soluzioni semplici. Un problema come l’approvvigionamento energetico non può essere risolto con populismo e scelte demagogiche. Un esempio è il gas,  tema oggi oggetto di particolare attenzione. Se oggi non è possibile trovare una fonte diversa immediata rispetto al fornitore principale-fa presente Geraci-  è perché i contratti vanno siglati di lunga durata. Si pensi che la Cina ha un contratto con la Russia di 30 anni.  L’Italia, in ogni caso,  soffre di una carenza infrastrutturale. E’ stato detto “no” agli oleodotti, ai gasdotti, ai rigassificatori, alle piattaforme di estrazione del metano. Un Paese serio dovrebbe sviluppare una politica energetica industriale di lungo periodo che si fonda sull’equilibrio e il mix di approvvigionamento delle fonti energetiche.

Tornando a temi vecchi, mai diventati misure concrete, Geraci crede che la fiscalità di vantaggio possa essere una soluzione solo se usata per creare ” le condizioni perché questa venga investita e non destinata alla riduzione della spesa corrente, utile ad esempio creare fondi di finanziamento su asset come la zona industriale che possano produrre ricchezza, creare la formula per aumentare i ricavi piuttosto che ridurre le spese correnti. Questa fiscalità agevolata non altrimenti non produce più nulla. Si potrebbe usare per trasformare una raffineria in altro, che possa produrre qualcosa in maniera diversa. In questo modo le ricadute ci sarebbero davvero e sul lungo periodo. Fino ad oggi, solo dichiarazioni d’intenti. Serve che diventino strumenti operativi”.

Non mancano delle note polemiche.  “Miope-la disamina di Geraci-.  l’attuale organizzazione del Pnrr , che esclude l’intero sistema di raffinazione italiana dalla possibilità di utilizzare questi fondi”. Poi una sollecitazione: “il tempo non è infinito. Le decisioni vanno prese e purtroppo alcune non producono un consenso immediato”.

Infine un riferimento agli “umori nella nostra zona industriale. C’è un senso di preoccupazione- spiega il rappresentante degli industriali- Il costo dell’energia è un problema per tutti: per chi produce prodotti chimici, gas tecnici, raffinazione, energia (da metano).  Le aziende stanno governando questo momento di crisi con senso di responsabilità. Dal punto di vista dell’approvvigionamento, in ogni caso, in questo momento non ci sono problemi importantissimi ma ci sono grandi difficoltà economiche. Se si vuole comprare una nave di greggio- l’esempio di Geraci- che prima costava 50 milioni di euro, oggi ne costa 100. Le banche, capirete, iniziano ad avere difficoltà a garantire queste cifre”.




Pallanuoto. Coppa Italia, quarti di finale: l’Ortigia affronta i campioni d’Italia del Brescia

Pronti ad affrontare i campioni d’Italia del Brescia. I ragazzi dell’Ortigia sono partiti alla volta di Genova per l’impegno che li vedrà in vasca alle 19.15 (con diretta tv su RaiSport). Quarti di finale di Coppa Italia,dunque, per gli uomini di Piccardo, che hanno osservato il turno di riposo in campionato, si sono preparati per giocare questo match difficilissimo contro la squadra di Bovo, a circa un mese dalla sfida di campionato giocata a Brescia, terminata in pareggio, ma condotta a lungo dall’Ortigia, che ha sfiorato l’impresa. Adesso, in palio non ci sono punti, ma il passaggio alla semifinale e, quindi, la possibilità di piazzarsi nei primi quattro posti. I lombardi sono i favoriti, anche perché difficilmente sbagliano gli appuntamenti che mettono in palio titoli. Per i biancoverdi è un test importante per crescere ancora e prepararsi al tour de force che li attende in campionato (quattro partite contro Salerno, Recco, Telimar e Trieste) e che sarà decisivo per la stagione e per gli obiettivi fissati dalla società.

Alla vigilia dell’incontro, Stefano Piccardo, coach dell’Ortigia, parla delle condizioni dei suoi: “La squadra sta bene, sono tutti a disposizione e questo è molto importante. Dopo la gara contro Savona abbiamo lavorato molto sull’uomo in più e su certi errori che ancora commettiamo in certi momenti della partita. Quello contro Brescia sarà un match molto difficile, perché loro vengono a Genova per vincere e per andare avanti e provare a conquistare la Coppa Italia. Quando ci sono in ballo trofei, queste squadre difficilmente sbagliano approccio o partita. Sarà un Brescia diverso da quello affrontato a metà febbraio. Noi dovremo cercare di limitare il loro punto di forza, che è la ripartenza veloce, e restare concentrati per tutti e quattro i tempi. Dovremo cercare di essere dei rivali scomodi”.
Il tecnico biancoverde si concentra poi sul campionato e sul tour de force che attende l’Ortigia, subito dopo la Coppa Italia: “Si tratta di un campionato nuovo, perché abbiamo giocato la prima parte per intero, mentre questa seconda parte vedrà sfidarsi solo le prime sette. Credo che saranno tante le partite che si giocheranno punto a punto, anche negli altri scontri diretti, e il nostro obiettivo è quello di arrivare tra le prime cinque. Che ci si arrivi entrando nelle prime quattro posizioni o passando dalla finale per il quinto posto, poco importa. L’obiettivo della società è questo. Cercheremo di raggiungerlo sfruttando le due partite che abbiamo in casa contro Salerno e Telimar e poi cercando di disputare una buona gara a Trieste”.
Anche secondo Stefan Vidovic, attaccante montenegrino dell’Ortigia, sarà un Brescia diverso da quello affrontato poco meno di un mese fa: “Il Brescia è campione d’Italia in carica, è una squadra che ha vinto tante partite in Champions League, ha grande qualità e sicuramente è favorito contro di noi. Ma proveremo a giocarcela senza pensare alla partita di campionato che abbiamo pareggiato 9 a 9 contro di loro, perché in Coppa Italia sarà un’altra cosa. Noi possiamo avere delle chance solo se giochiamo al nostro livello, con qualità, dando il 100%. Siamo tranquilli, il nostro unico pensiero è restare concentrati e lavorare bene come facciamo in allenamento”.
”In campionato – conclude Vidovic – con Brescia e Savona siamo stati in vantaggio a lungo, avevamo la vittoria in mano e poi abbiamo rischiato perfino di perdere. Dobbiamo migliorare in queste fasi di gioco, dobbiamo capire come essere più cinici e chiudere le partite e vincere. Dispiace per queste due occasioni sprecate, ma non cambia niente. Abbiamo analizzato i due match e i nostri errori, ora sappiamo dove abbiamo sbagliato. Se siamo concentrati su questi errori e su come evitarli, possiamo fare una bella prestazione, al di là del risultato e della forza dell’avversario”.

 




Pesce non tracciato in un locale pubblico e in una pescheria: sequestro e sanzioni per 3 mila euro

Circa 50 kg di “tonno alalunga” e 24,5 kg di prodotto ittico confezionato in barattoli privi di tracciabilità.

E’ quanto rinvenuto da personale militare della Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Siracusa e della Delegazione di Spiaggia di Avola in un locale pubblico del litorale.

I controlli sono stati effettuati ieri, mirati alla verifica del  rispetto della normativa in materia di tracciabilità del prodotto ittico e di tutela ambientale, con particolare riferimento alla regolarità degli scarichi presso alcune attività commerciali del lungomare di Avola.
I controlli sono stati effettuati, con personale medico veterinario dell’Asp e dello SRreSAL (Dipartimento di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) di Siracusa,  presso un’azienda dedita alla preparazione al banco di panini imbottiti utilizzando prodotto ittico. Nel corso dell’ispezione è stato riscontrato che all’interno del locale, di una cella frigo, erano conservati  30 esemplari di “tonno alalunga” privi di documenti in grado di attestarne la tracciabilità. L’accurato controllo ha permesso di constatare, altresì, che in un adiacente locale, presumibilmente utilizzato come magazzino, erano conservati, oltre a numerosi barattoli di prodotto ittico regolarmente tracciato,  83 barattoli contenenti prodotto ittico lavorato pronto per la vendita al minuto ma privi di tracciabilità. Al titolare è stata comminata una sanzione  amministrativa di 1.500 euro, Il prodotto ittico sequestrato è stato lasciato in custodia al trasgressore in attesa della visita organolettica dei medici veterinari dell’ASP di Siracusa.
Nella stessa giornata, l’impiego contestuale di un’altra squadra di personale militare, ha consentito di accertare presso una pescheria della zona, la detenzione e commercializzazione di prodotto ittico di specie varia privo di documenti relativi alla rispettiva provenienza, per un totale di circa  6 chili, con la conseguente elevazione di una sanzione amministrativa di 1.500 euro.




Siracusa. Ex Provincia: “Garanzie ai dipendenti”, la richiesta della Cisl ai vertici

“Garanzie al personale del Libero Consorzio Comunale di Siracusa da parte dei vertici dell’Ente”. A chiederle è stato, durante l’incontro informale con una delegazione del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, il segretario Fp Cisl Daniele Passanisi. La riunione aveva come obiettivo quello di fare chiarezza sugli aspetti finanziari dell’ex Provincia, già in dissesto, e sulle possibilità inserite nell’emendamento inserito nel decreto Mille Proroghe e votato da Camera e Senato, in tema di bilancio riequilibrato. L’emendamento prevede per i liberi consorzi comunali della Regione siciliana in dissesto finanziario che presentano l’ipotesi di bilancio riequilibrato entro il 31 dicembre di quest’anno, dimostrando l’impossibilità di realizzare l’equilibrio, di poter usufruire di ulteriori cinque anni per equilibrare il relativo bilancio. “Una notizia che, se da una parte garantisce un’importante boccata d’ossigeno – ha detto Passanisi – dall’altra non può essere considerata la panacea per guarire lo stato di salute di un Ente che non è dei più salubri a causa, soprattutto, di un prelievo forzoso da parte dello Stato che riscuote più di quanto l’Ente introita”. Il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa ha quindi lanciato un appello all’intero gruppo dirigente del Libero Consorzio Comunale per impegnarsi a salvaguardare i dipendenti dell’Ente.
“Apprezziamo lo sforzo da parte del Commissario e del suo staff per portare a compimento un compito così arduo e sanare i problemi finanziari del Libero Consorzio. – ha specificato Passanisi – Una cura che, però, potrebbe colpire anche i dipendenti, visti gli esuberi di personale di categoria “B” rispetto alla dotazione organica”.




Parco Nazionale degli Iblei verso l’istituzione, Mastriani: “Ora si punti sull’ecoturismo”

“Procede l’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei, previsto dalla legge nazionale 222 del 29 novembre 2007 e che riguarderà le province di Siracusa, Ragusa e Catania.
A fare il punto della situazione è Marco Mastriani, vice presidente del Consorzio Area Marina Protetta del Plemmirio. “E’ in corso- spiega Mastriani- la definizione della zonazione dell’intero parco nazionale inviata al Ministero della Transizione Ecologica da parte della Regione Siciliana, il cui tavolo tecnico ministeriale fu istituito nel luglio del 2019. Oggi diventa prioritario e strategico istituire un’area protetta cosi importante, per tutelare, valorizzare e promuovere un intero comprensorio dalle notevoli testimonianze ambientali, naturali, culturali, archeologiche, etno-antropologiche ed enogastronomiche, la cui realizzazione del parco nazionale può solo essere un concreto volano e modello di sviluppo per un territorio che può aspirare ad avere turisti e viaggiatori tutto l’anno, attuando concrete alternative di destagionalizzazione e offrendo molteplici segmenti di turismo”.

Mastriani punta l’attenzione anche sull’aspetto economico, con importanti finanziamenti previsti per le imprese che operano nella aree protette nazionali.

“Ora – la sollecitazione di Mastriani- si proceda all’istituzione definitiva del Parco Nazionale degli Iblei da parte del Ministero della Transizione Ecologica e si punti sull’ecoturismo come modello di sviluppo per un comprensorio dalle notevoli e importanti testimonianze ambientali, naturali e culturali con molteplici potenzialità che dovranno essere incentrate su un turismo sostenibile e responsabile.”




Melilli. L’ex convento sarà sede della scuola di musica: accordo tra Comune e parroco

L’ex Convento delle suore di Melilli diventerà sede della scuola di musica comunale Emanuele Carta. Siglato l’accordo tra il Comune di Melilli e il Parroco del Santuario di San Sebastiano, Padre Blandino. L’ex convento si trova proprio accanto alla chiesa.

Soddisfatto il sindaco, Giuseppe Carta. “Una sede di prestigio che farà da contesto a un altro accordo storico – afferma il primo cittadino- quello firmato tra le due bande musicali della città che, dopo tanti anni, tornano a unirsi in un unico corpo.”

“La formidabile ricchezza del nostro patrimonio storico e culturale assume, dunque, un valore aggiunto, quello musicale, arricchendo la qualità dell’offerta turistica della città.”

“Oggi la scuola carta di Melilli è fucina di grandi esperienze artistiche e professionali – prosegue il sindaco – vedrà la collaborazione di tanti professori di musica che alimenteranno il prestigio della nostra scuola musicale”