In auto con il nipotino di cinque anni trasportavano droga, un’arma in casa: arrestati marito e moglie

Erano in auto con il nipotino di 5 anni e trasportavano droga. Una coppia di coniugi, di 48 e 43 anni, sono stati bloccati nei pressi di corso Gelone dagli agenti delle Volanti, nel corso di un’attività di controllo del territorio.
Alla vista degli agenti, l’uomo e la donna si sono subito mostrati nervosi, stato d’animo che ha ulteriormente insospettito i poliziotti. Condotti in questura e con l’ausilio della Squadra Mobile, i due sono stati sottoposti a perquisizione. Nella borsa della donna 42enne i poliziotti hanno rinvenuto due panetti di hashish per un peso complessivo di 150 grammi.
Scattata anche la perquisizione domiciliare, in casa della coppia sono state sequestrate altre 19 bustine di hashish, 3 bilancini elettronici, 4 coltelli di varie misure, materiale utilizzato per il confezionamento della droga ed una pistola Bruni mod.92 calibro 8 a salve con un caricatore e 10 cartucce ancora inesplose.
La coppia veniva dichiarata in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, posta ai domiciliari.
Anche il convivente della figlia della coppia è stato sottoposto a perquisizione domiciliare. Nell’appartamento i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato due grammi di cocaina e materiale per il confezionamento. Il 24enne è stato denunciato per possesso di stupefacenti.




“Positiva sintomatica,il farmacista si è rifiutato di farmi il tampone”: falle del sistema

Una contraddizione, in realtà l’ennesima, di un sistema di tracciamento che di falle ne ha ancora parecchie, in alcuni casi ai limiti del paradosso.
La segnalazione di un lettore di SiracusaOggi.it  mette in evidenza una lacuna che determina, se non colmata, un rischio evidente.
“Mia figlia- racconta- minorenne, è risultata positiva ad un tampone che ha acquistato in farmacia ed ha eseguito in casa. Avvertiva lievi sintomi influenzali e la madre è positiva. Una volta ottenuto l’esito del tampone- prosegue il padre della ragazza- ci siamo rivolti al medico di famiglia, che ci ha detto di raggiungere una farmacia per effettuare il tampone attraverso l’operatore, in modo da far risultare legalmente la positività”.
La giovane ha prenotato il suo tampone e , una volta in farmacia, ha spiegato le ragioni per cui l’aveva richiesto, riferendo anche dei lievi sintomi che accusava.
“Il farmacista ed il medico che si trovava nella stanza con lui-racconta ancora il papà della giovane- si sono categoricamente rifiutati di effettuare il tampone, parlando di normative, non chiare. Ho detto loro che stavano effettuando a mio avviso un’interruzione di pubblico servizio e come risposta, mi hanno semplicemente restituito i soldi del tampone. Le farmacie, dunque, si limitano al business, senza assumersi alcuna responsabilità?”.
Se è comprensibile il disappunto del cittadino,che si sente abbandonato a se stesso, pare che alla base di questa situazione, che può dunque riproporsi tale e quale in altre circostanze e con altre persone, ci sia proprio un vulnus (normativo?).
Il presidente di Federfarma Siracusa, Salvo Caruso riconosce il problema. “Non ritengo che il collega abbia agito in maniera scorretta. Il problema è un altro – spiega- ed è che non esiste un luogo idoneo per effettuare questo tipo di accertamento. La farmacia dovrebbe servire per accertare le situazioni dubbie, il cosiddetto contact tracing, per asintomatici. Stiamo parlando di luoghi chiusi in cui non puoi garantire, in presenza di positivi accertati e magari sintomatici,la sicurezza degli altri avventori e degli operatori. Occorrerebbe utilizzare per questi casi i drive- in , che sono all’aperto, con operatori completamente bardati e con tutto ciò che serve in situazioni di questo tipo. Noi- prosegue il presidente di Federfarma Siracusa- dovremmo poter smaltire altri tipi di code, come quelle di chi, ormai negativo, deve confermare tale esito per poter interrompere la propria quarantena. Quella di cui il cittadino che ha lamentato questo problema parla è una falla, che in effetti va colmata alla svelta”.
Un protocollo, insomma, per certi versi sbagliato o, comunque, incompleto, che rischia di agevolare i contagi, anziché limitarli, secondo il rappresentante dei farmacisti.
E’ anche vero che ad indicare la soluzione farmacia, tornando al caso specifico, è stato il medico di famiglia. Un sistema, insomma, che in questi aspetti sarebbe forse da rivedere.




E’ convinto di acquistare ad un prezzo conveniente un ciclomotore d’epoca Lambrettino su internet ma resta vittima di una truffa. E’ successo lo scorso dicembre ad un uomo di Rosolini, 46enne, che accortosi del raggiro ha presentato denuncia al Commissariato di Noto.

Dopo aver concordato il prezzo di 150 euro al posto dei 200 euro indicati in un annuncio, l’acquirente ha richiesto al venditore un recapito telefonico. La compravendita sarebbe avvenuta mediante invio a proprie spese con un trasportatore di fiducia e contestuale al pagamento in contanti della somma.
All’atto della consegna del ciclomotore il quarantaseienne ha constatato con amara sorpresa che il numero punzonato sul telaio del Lambrettino non aveva corrispondenza con quello riportato sul certificato del ciclomotore.
Il giorno seguente alla data della consegna l’acquirente ha contattato  telefonicamente il venditore chiedendo spiegazioni ma, dopo una serie di inutili interlocuzioni telefoniche, il venditore ha bloccato la vittima del raggiro.
Gli accertamenti investigativi esperiti dagli uomini del Commissariato guidato dal dirigente Arena consentivano di individuare e denunciare il venditore, un uomo di 46 anni, residente nella provincia di Padova, per il reato di truffa.




Acquista un Lambrettino su un sito on line: è una truffa, rintracciato e denunciato il venditore

Acquista un ciclomotore d’epoca, un Innocenti Lambrettino a 150 euro attraverso un sito internet ma, una volta ricevuto, si accorge di essere stato vittima di una truffa. Vittima del raggiro un 46enne che, lo scorso dicembre, dopo aver compreso che il suo acquisto era stato incauto, si è rivolto al commissariato di Noto, denunciando l’accaduto. Navigando su internet su un noto sito di compravendita online , l’uomo aveva notato  un’inserzione relativa alla vendita di un ciclomotore d’epoca marca Innocenti modello Lambrettino ad un prezzo di 200 euro escluse le spese di spedizione.
Interessato al prodotto, l’acquirente rispondeva all’annuncio tramite lo stesso sito, offrendo una somma di 150 euro e richiedendo al venditore un recapito cellulare su cui contattarlo.
Ottenuto via chat il numero di telefono, la vittima contattava l’inserzionista pattuendo che la compravendita del mezzo sarebbe avvenuta mediante l’invio a proprie spese con un trasportatore di fiducia e contestuale pagamento in contanti della somma di 150,00 euro.
All’atto della consegna del ciclomotore il quarantaseienne constatava con amara sorpresa che il numero punzonato sul telaio del Lambrettino non aveva corrispondenza con quello riportato sul certificato del ciclomotore.
Il giorno seguente alla data della consegna l’acquirente contattava telefonicamente il venditore chiedendo spiegazioni ma, dopo una serie di inutili interlocuzioni telefoniche, il venditore bloccava l’utenza dell’acquirente che capiva d’essere rimasto vittima di un raggiro.
Gli accertamenti investigativi esperiti dagli uomini del Commissariato diretto dal Dott. Arena consentivano di individuare e denunciare il venditore, un uomo di 46 anni, residente nella provincia di Padova, per il reato di truffa.




Siracusa. Voragine in viale Scala Greca, sulla strada “compare” una buca profonda un metro

Una buca profonda un metro, lunga altrettanto, larga 30 centimetri, secondo i rilievi della polizia municipale. Si è aperta in viale Scala Greca, poco prima dell’incrocio con via Piazza Armerina. Una sorta di “voragine” lungo una delle strade più transitate della città, nella sua parte alta.

Sul posto, la polizia municipale per le verifiche del caso, la segnalazione e  la messa in sicurezza.

Da comprendere le ragioni che hanno determinato la creazione della voragine segnalata questa mattina. Il manto stradale si è praticamente squarciato, lasciando un metro circa di vuoto, che, se non immediatamente e adeguatamente segnalato, rappresenta certamente un pericolo, soprattutto per i mezzi a due ruote.

Nei giorni scorsi, in viale Tisia, un’auto era “sprofondata” in uno scavo, area di cantiere in questo caso, a seguito di un sinistro stradale la cui esatta dinamica è al vaglio dei vigili urbani. Due situazioni evidentemente diverse tra loro, che hanno, tuttavia, in comune, l’aspetto della sicurezza stradale.




Siracusa. Rifiuti,sanzioni da 600 euro ai condomini. Fratelli d’Italia: “Multe impugnate,il Comune paga”

“Il Comune di Siracusa ancora oggi, nonostante il nuovo appalto, non ha risolto il problema delle lunghe file ai centri di raccolta comunali e nemmeno quello delle discariche diffuse” .

A tornare sul tema è Fratelli d’Italia attraverso le parole di Paolo Cavallaro per il circolo Aretusa e del responsabile delle Politiche Rifiuti, Angelo Lantieri, che tornano su una vicenda che, un paio di anni fa, ha animato un vivace dibattito in città: le multe da 600 euro ai condomìni per il conferimento non corretto dei rifiuti o  piuttosto per l’abbandono selvaggio dei sacchetti di immondizia. La vicenda avrebbe avuto conseguenze inattese per l’amministrazione comunale, con numerose multe impugnate e la condanna di palazzo Vermexio al pagamento delle spese.

“Persistono-fanno notare i due avvocati siracusani- situazioni di criticità per la raccolta dei rifiuti prodotti nei condomini, in particolare con riferimento all’entrata e uscita dei carrellati e alla loro sanificazione che hanno determinato ulteriori oneri a carico dei cittadini, non compresi nella TARI”.

I due esponenti di Fratelli d’Italia fanno notare come altrove  “le amministrazioni comunali abbiano cercato di adottare sistemi virtuosi al fine di realizzare una raccolta efficiente e rispettosa delle norme e dell’ambiente, ma allo stesso tempo per contrastare l’evasione della TARI, assai alta in considerazione delle difficoltà economiche di tante famiglie, per l’esosità della stessa, percepita come non congrua rispetto al servizio ricevuto, e anche per i soliti furbetti che nulla vogliono pagare ma solo ricevere. Il Comune di Siracusa due anni fa ha autorizzato con un’apposita ordinanza la polizia municipale ad elevare verbali nei confronti dei soggetti che abbandonavano rifiuti in giro per la città. Molti condomìni e cittadini sono stati sanzionati dalla Polizia Municipale, con innumerevoli ed elevate multe dell’importo ciascuna di 600 euro. Multe poi impugnate dinanzi all’Autorità Giudiziaria, instaurando procedimenti che hanno visto il Comune soccombente con condanna alle spese. E’ stato ribadito il principio della responsabilità personale dell’illecito (art. 3 della legge 689/1981) in base al quale occorre che sia identificato il trasgressore”.

Un epilogo giudiziario che Cavallaro e Lantieri definiscono “triste per la ricaduta sulle tasche dei cittadini. Temiamo che questo atteggiamento vessatorio abbia determinato un grave danno alle casse erariali del Comune di Siracusa che, versosimilmente, non solo non ha incassato molte delle multe elevate, ma ha dovuto persino pagare le spese di tutti i procedimenti le cui sentenze non ci risultano tra l’altro appellate”.

Nei prossimi giorni i due legali presenteranno istanza di accesso agli atti per conoscere il numero di multe elevate, gli importi incassati, quelle impugnate e le conseguenze.

“Ci dispiace dovere constatare -concludono Cavallaro e Lantieri- che, ancora una volta, l’Amministrazione comunale non abbia adottato nella sua azione la diligenza del buon padre di famiglia che dovrebbe essere posta a fondamento di ogni decisione amministrativa”.




Pallanuoto. Sconfitta a tavolino per l’Ortigia in Euro Cup: “Decisione vergognosa”

Dopo la decisione della Len, il circolo Canottieri Ortigia decide di dire la propria e non esclude di poter impugnare il provvedimento. La sconfitta a tavolino 10-0 in semifinale di Eurocup inflitta ai biancoverdi che non hanno potuto giocare la partita per via dei numerosi giocatori risultati positivi al Covid-19, alla società piace affatto, per una serie di ragioni che spiega in una nota diffusa in mattinata. Questo il testo integrale:

“Abbiamo ascoltato molte chiacchiere in queste ore- si legge nel comunicato-  pertanto riteniamo sia giunto il momento di lasciare spazio ai fatti. Nella serata di martedì 11 gennaio abbiamo comunicato per iscritto la positività al Covid-19 di ben 9 giocatori, oltre alla messa in quarantena del resto della squadra. Alla comunicazione abbiamo allegato la documentazione relativa, con i referti dei tamponi molecolari e le certificazioni di messa in quarantena obbligatoria dell’Autorità Sanitaria. Per tale ragione, non è stato possibile essere presenti a Palermo, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge italiana, che se violati avrebbero determinato una denuncia penale. Alle ragioni di legge, inoltre, si aggiunge il senso di responsabilità della nostra società, visto l’evidente manifestarsi di un focolaio Covid all’interno del gruppo squadra. Infatti, tra il 13 e il 14 gennaio, altri due atleti, a seguito di ulteriori tamponi, sono risultati positivi. Se l’Ortigia dunque avesse disatteso gli obblighi della quarantena, presentandosi a Palermo, avrebbe rischiato di contagiare gli avversari, gli arbitri e i delegati LEN. Vorremmo ricordare che, nel 2020, per le identiche ragioni, con lo stesso regolamento (che peraltro, proprio da questa mattina, sul sito ufficiale della LEN risulta non disponibile e in aggiornamento…), la LEN rinviò la semifinale di ritorno tra Eger e Brescia, partita che poi non venne mai disputata, a seguito della decisione di cancellare le competizioni, quando l’Ortigia era già approdata in finale di Euro Cup. Sentiamo la necessità di sottolineare che il Circolo Canottieri Ortigia, nel campionato italiano, ha sempre rispettato le regole e non ha mai chiesto il rinvio di un match, giocando partite anche importanti per gli obiettivi di classifica senza due o più giocatori fondamentali. In questo caso, invece, sussistendo una causa di forza maggiore, il rinvio avrebbe dovuto essere automatico, garantendo il regolare svolgimento della manifestazione. Dal lato nostro, per storia e per valori sportivi, oltre che per il bene della pallanuoto, riteniamo infatti che le partite si debbano vincere sul campo e non a tavolino.Ci lascia perplessi, inoltre, che la decisione della LEN abbiamo dovuto apprenderla dai giornali e dai siti di informazione, dal momento che la LEN non ci ha mai notificato la decisione assunta dalla sua commissione competente.

Ciò detto, a norma di regolamento, chiederemo alla LEN di poter controllare la regolarità delle procedure svolte il giorno della partita, nello specifico i certificati dei tamponi antigenici degli atleti della squadra avversaria, che, per regola, devono essere effettuati al mattino, nel giorno della gara. Inoltre, chiederemo di verificare che i delegati LEN, gli arbitri e la squadra avversaria al completo si siano presentati all’orario previsto per il match e abbiano atteso i 30 minuti necessari, secondo il regolamento, per constatare l’assenza dell’Ortigia.In conclusione, il Circolo Canottieri Ortigia si riserva la possibilità di impugnare la decisione della LEN e di presentare ricorso presso gli organi competenti.




Buccheri,Buscemi e Ferla in Zona Arancione da domani: nuova ordinanza di Musumeci

Tre nuovi Comuni in “zona arancione” e una proroga. Si tratta di Buccheri, Buscemi e Ferla, nei quali da venerdì 14 e fino al 26 gennaio (compreso) saranno introdotte le misure restrittive anti Covid. È quanto prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe, per contenere i contagi da Coronavirus nei territori coinvolti. La stessa ordinanza ha inoltre disposto la proroga della “zona arancione” nel Comune di Ribera, in provincia di Agrigento, fino a mercoledì 19 gennaio (compreso).

Salgono così a 46 i Comuni in “zona arancione” in Sicilia. In provincia di Siracusa si tratta di Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino.

Per tutte le informazioni in merito alle misure previste è possibile consultare le Faq diffuse dal ministero della Salute.




Crisi alla Regione: Zito (M5s), “Musumeci offensivo”. Cafeo (Lega), “Presidente populista”

“L’opposizione ha inviato un messaggio chiaro a Musumeci. Un altro segnale politico, sfuggito a molti, lo ha dato la maggioranza che ha votato solo Miccichè. Musumeci è sempre offensivo, spesso gratuitamente, con noi delle opposizioni in particolare”. Stefano Zito, deputato regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta così l’attuale crisi alla Regione. Il M5s gongola, con Di Paola ha piazzato il colpo perfetto, mettendo di nuovo all’angolo il governatore ed i suoi alterni equilibri con la coalizione di maggioranza. “Per come si comporta Musumeci – continua Zito – credo che la sua ricandidatura non sia da tenere in considerazione. Non ha saputo dare risposte all’aula. Ma d’altronde, se pensi solo ai cavalli o solo a Catania allora è normale che ti dicano vai avanti da solo”.
Sponda Lega, tecnicamente alleati del governatore, non cambia di molto la valutazione. “Un linguaggio populista e che non ha rispetto delle Istituzioni”, taglia corto Giovanni Cafeo. “Alle elezioni regionali esistono le preferenze – spiega – e quindi i deputati sono stati scelti dai cittadini. Il presidente, prima di essere votato come tale, viene scelto dalla coalizione. Cosa succederà? Lo decideranno i partiti, ma il linguaggio usato non aiuta”.
Le dimissioni? “Musumeci non le darebbe mai”, dice Zito. “Le annuncia per far spaventare, ma è lui quello che ha i maggiori timori politici. Lo sottopongono a pressioni? E allora denunci. Si offende perchè non è stato il primo per voti e intanto la sanità in Sicilia è al collasso. E alla sanità c’è il suo delfino…”. Ricandidatura? “Non penso sia il momento di parlarne”, la versione di Cafeo.




Siracusa.Covid in provincia,i dati della Regione: il quadro comune per comune

Sono stati 6.426 i nuovi casi Covid nella settimana che va dal 3 al 9 Gennaio  in provincia di Siracusa. Vuol dire tasso di incidenza di 1662,82 per 100 mila abitanti nei sette giorni, con una variazione tra le settimane del 201.97%

Sono i numeri dell’ultimo bollettino diffuso dalla Regione Siciliana, che mostra anche i dati dei singoli comuni dell’isola. Nel caso di quelli della provincia siracusana, le tre voci sono così distribuite:

Casi nella settimana, tasso di incidenza per 100 mila abitanti nei sette giorni e variazione tra le settimane a :

BUCCHERI 63- 3440.74 -800%
SIRACUSA 2502 -2118.67 -341%
BUSCEMI 19-1948.72 -375%
PRIOLO GARGALLO 221 -1920.40 -245%
PALAZZOLO ACREIDE 141 -1694.10- 271%
FLORIDIA 351- 1660.52 -282%
SOLARINO 107- 1404.75 -70%
FERLA 32 -1349.64- 167%
SORTINO -102 -1225.37- 308%
CANICATTINI BAGNI 71 -1068.79- 73%
CASSARO 2 -275.48  – —

AUGUSTA 843 -1762.31- 166%
AUGUSTA 624- 1809.22 -145%
MELILLI 219- 1641.06 -253%

AVOLA 461- 1511.87 -140%
PORTOPALO DI CAPO PASSERO 54 -1415.84- 54%
NOTO 299 -1259.37- 134%
ROSOLINI 225 -1088.69 -130%
PACHINO 169-778.01 117%

LENTINI 308- 1405.17 -214%
CARLENTINI 217- 1286.76- 113%
FRANCOFONTE 141- 1190.17 -147%

I nuovi ricoveri nella settimana considerata sono stati 70. Il numero totale degli ospedalizzati è 127. Vuol dire il 2,1% dei positivi.

Intanto, da domani, saranno in zona Arancione anche i comuni di Ferla, Buccheri e Buscemi, prima “salvati” dalla Regione.