Una Regione che non riesce a stringere i cordoni della borsa con i super-burocrati dell’Ars ci prova invece con i comuni. E “pesca” nel settore dei beni culturali, presunto fiore all’occhiello che rischia di rivelarsi solo un fondo emergenza per le casse regionali. Così, le somme dello sbigliettamento di musei e parchi archeologici non avverrà più attraverso le Soprintendenze ma passerà dalla Regione e avrà cadenza trimestrale. La nuova procedura scatterà l’1 luglio e ha messo in allarme il sindaco di SIracusa, Giancarlo Garozzo, che nei giorni scorsi aveva preso posizione contro il tentativo, poi fermato, di spostare alla gestione degli uffici le somme dello sbigliettamento destinate ai comuni.
La novità è legata all’introduzione dei Pos fisici e virtuali nelle biglietterie delle principali città turistiche siciliane, tra cui anche Siracusa con due siti: il parco della Neapolis e il museo archeologico Paolo Orsi. Secondo la nuova procedura, gli incassi andranno a finire tutti all’assessorato regionale ai Beni culturali che li girerà al Comune con cadenza trimestrale e sulla base dei rendiconti fatti dalla Soprintendenza.
“Mi opporrò fermamente a questa novità, contattando gli altri sindaci affinché si faccia fronte unico. L’idea di fornire le biglietterie di Pos è certamente lodevole, ma la sensazione è che l’assessorato voglia assumere il controllo di queste somme, esautorando i comuni e le soprintendenze dalla gestione di denaro prezioso per la cura e la valorizzazione dei siti. Inutile dire che la cosa mi preoccupa moltissimo perché, visti i tempi della Regione, sono pronto a scommettere che la cadenza trimestrale non sarà rispettata con grave danno per il patrimonio storico e culturale e per l’immagine di Siracusa e di tutta la Sicilia”.
Con la quota di sua competenza, circa 800 mila euro l’anno, oggi il Comune si occupa di Villa Reimann; della fruizione del Parco della Neapolis, pagando lo straordinario al personale comunale; della manutenzione alla Grotta del salnitro e alla Grotta dei cordari. Inoltre sta finanziando la realizzazione dell’impianto elettrico all’Ipogeo di piazza Duomo, il ripristino del canale Galermi, la messa in sicurezza e la custodia della Latomia di santa Venera, il restauro delle Mura dionigiane, la pulizia e la derattizzazione dei siti.