Siracusa-Belvedere-Carancino, 80 mila euro per l’illuminazione: disco verde dall’ex Provincia

Costeranno 80.853 mila euro i lavori all’impianto di illuminazione lungo la  Siracusa-Belvedere-Carancino. L’Ex Provincia regionale di Siracusa, oggi Libero Consorzio, ha approvato il relativo progetto di manutenzione straordinaria per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’impianto di illuminazione pubblica.

A darne notizia è l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo, insieme all’ex assessore Mauro Basile, soddisfatti per l’approvazione della deliberazione del commissario.

Il progetto prevede la realizzazione del terzo tratto, “dal momento che i lavori del primo tratto sono stati realizzati, ma i cavi sono stati rubati, per il secondo la ex provincia regionale ha già predisposto gli atti e adesso arriva l’approvazione del terzo tratto.Siamo particolarmente soddisfatti-continuano Vinciullo e Basile-  per la decisione assunta da parte della ex Provincia in quanto la strada che da Siracusa porta a Belvedere da troppi anni è al buio, ha causato numerosi incidenti ed è una vera e propria strada che conduce non alla sicurezza ma al rischio quotidiano. Siamo convinti che entro il 31 dicembre -concludono Basile e Vinciullo- l’ente provvederà ad assegnare il lavori dal momento che sono fondi che devono necessariamente essere impegnati entro la fine di quest’anno”.




Sospesa pizzeria del centro di Avola, denunciato il titolare

La pizzeria era allacciata abusivamente alla rete elettrica, lasciava consumare il pasto ad avventori privi di green pass e impiegava due persone che percepivano reddito di cittadinanza, mentre un altro era impiegato “in nero”.

Attività sospesa per il locale pubblico che si trova nel centro di Avola. E’ il frutto di un controllo effettuato dai carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa. Verifiche condotte per il rispetto della normativa di contrasto alla diffusione del Covid-19-

Denunciati alla Procura della Repubblica il titolare e i due percettori di reddito di cittadinanza con l’accusa di truffa aggravata. Per le violazioni riscontrate, sanzioni per circa 8 mila euro. L’attività, come già detto, è stata sospesa per l’inosservanza delle disposizioni anti Covid-

Foto: repertorio




Siracusa. Fallimento Gemar, dipendenti sospesi: “Soli e senza ammortizzatori sociali”

Sono sospesi, senza alcun ammortizzatore sociale da utilizzare in attesa della procedura, senza il saldo degli stipendi di cui hanno ricevuto soltanto gli acconti e senza indicazioni sulla tempistica di questa complessa situazione occupazionale.

I lavoratori del Gemar, dopo il fallimento, si sentono abbandonati a se stessi. Alla società è subentrata la curatela fallimentare ma la burocrazia ha il suo iter da seguire e non è celere o, comunque, non lo è quanto servirebbe a famiglie che vivevano dello stipendio da dipendenti della catena di supermercati che ha chiuso di recente battenti.

“Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto era nell’aria- raccontano i lavoratori- Gli stipendi in ritardo, gli acconti a singhiozzo, la merce che inizia a scarseggiare, poi gli ordini che arrivano senza la puntualità di un tempo. Siamo venuti a conoscenza dell’istanza di fallimento il mese scorso e dopo pochi giorni, mentre alcuni di noi stavano lavorando, la Guardia di Finanza e la curatela fallimentare sono venuti a porre i sigilli,comunicandoci la nostra sospensione in attesa dell’espletamento della procedura. La storia a quel punto diventa una storia di merce messa all’asta, delle garanzie che ci vengono fornite in merito alla priorità che noi, come dipendenti, abbiamo nel momento in cui diventa possibile pagare i creditori. I fatti, però, sono fatti e noi abbiamo ottenuto l’ultimo acconto ad ottobre, poi nulla più- Dobbiamo percepire la quattordicesima e i saldi di settembre, ottobre e novembre. Chiediamo almeno un ammortizzatore sociale, non possiamo restare prigionieri di un limbo del genere. Non possiamo essere lasciati soli, questo è il nostro appello e il nostro diritto” .




“Noi per voi”, i ristoratori siracusani cucinano il pranzo di Natale alla mensa Caritas

I ristoratori di Siracusa cucinano per chi, per cibarsi, si rivolge alla Caritas. L’iniziativa Noi per Voi si ripete anche quest’anno e l’associazione Noi Ristoratori, presieduta da Giovanni Guarneri, torna a mettersi a disposizione degli altri, di chi ne ha più bisogno. Il Pranzo di Natale, anticipato di qualche giorno, per la Parrocchia di San Tommaso al Pantheon e con il coinvolgimento di quanti hanno voluto e vorranno ancora fare una donazione alla parrocchia, per costruire, sempre insieme, una città migliore. L’iban indicato è IT52U0200817108000105898819.
Il menu di oggi è costituito da piatti semplici, quelli della tradizione siciliana, con pietanze che possono facilmente essere consumate, anche per più pasti rispetto al pranzo. Quantità appositamente abbondanti quelle distribuite dai cuochi al lavoro questa mattina.




Siracusa su Rai Uno, protagonista della seconda puntata di “Meraviglie” con Alberto Angela

Siracusa protagonista della seconda puntata della nuova edizione di Meraviglie, il programma di Alberto Angela che va in onda su Raiuno. Martedì 4 gennaio  la penisola dei tesori farà tappa nell’area monumentale della Neapolis e il museo Paolo Orsi. Si parte da Ortigia, l’isola su cui sbarcarono i greci che fondarono la città nel 733 a. C. per poi ammirare il Duomo che unisce bellezze antiche e settecentesche. Indagheremo sul mito di Aretusa per poi inoltrarci nel parco archeologico: dall’Orecchio, nome dato da Caravaggio, di Dionisio alle Latomie del Paradiso, enormi grotte scavate nei secoli: un luogo di grande suggestione che nasconde dolore e rivela bellezza. Risorte da una vecchia stampa due petulanti lavandaie settecentesche appariranno nell’incantevole ninfeo del Teatro Greco e ancora dopo aver narrato la conturbante Venere Landolina con le parole di Maupassant, Alberto Angela guiderà lo spettatore in una delle più belle e possenti costruzioni fortificate medievali del Mediterraneo. Ospiti d’eccezione per raccontare i propri ricordi in queste terre di Sicilia saranno i comici Ficarra e Picone.
Meraviglie, la penisola dei tesori è un programma condotto da Alberto Angela per la regia di Gabriele Cipollitti e la fotografia di Vincenzo Calò. Gli autori sono Aldo Piro, Filippo Arriva, Fabio Buttarelli, Ilaria Degano, Vito Lamberti, Emilio Quinto.




Siracusa Città Educativa presenta l’Albero di Natale 2021:disegnato dai ragazzi in piazzale Sgarlata

L’albero di Natale di Siracusa Città Educativa quest’anno è land art. I ragazzi dell’istituto Gagini e di alcuni istituti comprensivi del capoluogo si sono dati appuntamento in piazzale Sgarlata. Hanno realizzato un disegno, tutto colorato con i gessetti colorati. Un’idea di Rossana Geraci, degli artisti coinvolti nell’iniziativa, in collaborazione con i docenti delle scuole e, ovviamente, dei piccoli autori in azione.

Un modo anche per fissare dei concetti e per lasciare come sempre spazio alla creatività, allo spirito di collaborazione, alla socialità, che le regole imposte per il contenimento del Covid-19 hanno limitato e continuano a limitare.




Siracusa. Lavori pubblici danneggiarono una proprietà, Comune condannato a pagare 208 mila euro

Un risarcimento danni da 208.748 euro. E’ quanto il Comune di Siracusa sarebbe pronto a versare ad un privato, proprietario di una struttura ricettiva dell’Arenella, per via di ingenti danni subiti anni fa a causa dei lavori di realizzazione della rete fognaria, che non sarebbero stati eseguiti in maniera opportuna e che, anzi, avrebbero avuto conseguenze disastrose per la struttura in questione.

Si tratta di una vicenda che risale al 2003 e che si è poi snodata nelle aule dei tribunali. Numerose, per la verità, le parti coinvolte, nonostante in appello sia il Comune di Siracusa a dover esborsare la cifra più ingente. Ne esce, invece, indenne, il Libero Consorzio Comunale, l’ex Provincia regionale di Siracusa, proprietaria della strada (si tratta della sp.58).

I lavori furono realizzati in quella zona e nell’area al confine con la proprietà della famiglia che ha poi richiesto il risarcimento. Il ricorso in appello, dopo una prima sentenza che non sembrava dar ragione agli imprenditori, è del 2015. Lunga causa, in cui i tempi avrebbero ad un certo punto dovuto tener conto anche di sopraggiunti pensionamenti di professionisti a vario titolo attori della vicenda.

Il complesso turistico risale agli anni ’70, quando nell’area fu piantata una pineta. Si trattava di una zona che, nel tempo,fu utilizzata dagli ospiti della struttura per relax e iniziative.

Ad un certo punto, nel 2003, improvvisamente, il terreno fu invaso da acqua che stagnò per venti giorni con un livello di circa 20 centimetri, secondo quanto narrato durante il percorso giudiziario. Ci furono allagamenti dell’asfalto, si vennero a creare evidenti crepe, fu pesantemente danneggiato il muro di recinzione, con pericolo di crollo e, in maniera importante, anche la pineta.

Il dubbio che fu sollevato all’epoca era che l’opera pubblica che nel frattempo era stata realizzata, la rete fognaria appunto, fosse alla base di quanto accaduto, per via di scavi abbastanza profondi e con il dubbio che qualcosa fosse andato storto.

Si ipotizzò che l’alluvione del 2003 potesse essere, invece, il vero motivo, salvo poi arrivare alla deduzione che un singolo episodio non avrebbe potuto provocare danni di quella portata. Nel frattempo la pineta era stata decisamente compromessa e parte degli alberi rappresentava un pericolo per l’incolumità.

In appello al Comune fu attribuita la responsabilità di quanto accaduto, in quanto ente che aveva appaltato i lavori.  Oltre ai 208.748 mila euro, palazzo Vermexio è stato condannato al “pagamento degli interessi da conteggiare su tale importo devalutato al 2009 e anno per anno rivalutato”, oltre alle spese giudiziali. La decisione risale a luglio 2020. Nei giorni scorsi, tuttavia, il Comune avrebbe deciso di non ricorrere in Cassazione, andando verso il pagamento di quanto dovuto al privato.




Siracusa. Nonostante il divieto di dimora continuava a vivere nell’illegalità:ai domiciliari

La misura dell’obbligo di dimora cui era stato sottoposto un giovane di 23 anni non ha impedito allo stesso di commettere altri reati ed a vivere nell’illegalità continuando, nello specifico, a perpetrare furti ed altri reati contro il patrimonio.
Le segnalazioni che gli uomini delle Volanti hanno inviato all’Autorità Giudiziaria hanno determinato quest’ultima ad aggravare la misura nei confronti del ventitreenne siracusano.
Pertanto, nella giornata di ieri, gli uomini diretti dalla dirigente Guarino, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, hanno notificato al giovane la più gravosa misura degli arresti domiciliari.

Inoltre, durante il consueto e mirato servizio di contrasto alla vendita ed al consumo di sostanze stupefacenti, nelle cosiddette piazze dello spaccio siracusano, agenti delle Volanti hanno rinvenuto e sequestrato, nei pressi di uno stabile sito in Via Santi Amato, alcune poche dosi di hashish, cocaina e crack, pronte per essere vendute agli assuntori della zona.




Disoccupato con Reddito di Cittadinanza nascondeva armi in un fienile: arresto a Canicattini

Risulta essere un disoccupato e percepiva per questo il Reddito di Cittadinanza.

I carabinieri della Compagnia di Noto hanno, però, rinvenuto in un fienile di sua proprietà armi e munizioni illegalmente detenuti. Ad intervenire, nel dettaglio, sono stati i militari della Stazione di Canicattini Bagni, che hanno perquisito il fienile del quarantenne, rinvenendo, nascosti tra decine di balle di fieno, pazientemente rimosse una ad una, due fucili, uno dei quali con matricola abrasa,entrambi  perfettamente funzionanti.
La perquisizione è proseguita all’interno dell’abitazione dell’uomo dove, abilmente occultate all’interno di un frigorifero in disuso, sono state rinvenute 177 cartucce.
L’uomo, percettore del reddito di cittadinanza che gli verrà sospeso, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Siracusa. Natale del giurista, l’arcivescovo in tribunale: auguri e riflessioni

“Il vostro alto ministero è un ministero a servizio della verità, di quella verità che non teme di porre più, e più volte, in dubbio, conclusioni cui si è pervenuti; un ministero che richiede l’umiltà di chi sa che la ricerca della verità va al di là delle opinioni che ciascuno possa essersi, più o meno fondatamente, create”. Ha usato queste parole l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto rivolgendosi al presidente del Tribunale Dorotea Quartararo, al procuratore Sabrina Gambino, al procuratore aggiunto Fabio Scavone, al presidente della prima sezione Civile Antonio Alì, al presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati Carlo Greco e agli altri magistrati e avvocati riuniti nel cortile antistante il Palazzo di Giustizia.
Il “Natale del giurista”, iniziativa promossa dalla sezione di Siracusa dell’Unione giuristi cattolici italiani, è stata anche quest’anno condizionata dall’emergenza sanitaria. Ma l’auspicio è che il prossimo anno l’arcivescovo potrà visitare nuovamente i piani del Tribunale per un saluto prima del Natale.

“Ci ritroviamo nuovamente in questo Palazzo di Giustizia per scambiarci gli auguri natalizi e, al contempo, per condividere una riflessione sul vostro prezioso ministero a favore della giustizia – ha esordito l’arcivescovo -. Il compito dei giuristi è stabilire anzitutto se a una pretesa corrisponda o meno un diritto, per poi determinarne la titolarità. Per pervenire alla definizione di tali rapporti, la cultura giuridica ha fatto ricorso alle dinamiche processuali che sono finalizzate ad accertare la verità delle posizioni di parti. La verità è concetto a me molto caro, tanto da averlo posto all’interno del mio motto episcopale: Sanctificati in veritate. Sono parole tratte dalla preghiera sacerdotale di Gesù e contenute nel Vangelo di Giovanni. Il cristiano deve costantemente porsi alla ricerca della verità, secondo le parole dello stesso Gesù che nella verità ci ha consacrati. Peraltro, Egli dice di se stesso di essere via, verità, e vita (cf. Gv 14,6)”.

L’arcivescovo ha ribadito che l’attività processuale “che in queste aule ha luogo e per cui voi indefessamente e lodevolmente impiegate la vostra vita, è sempre orientata alla ricerca della verità. Siete tutti dei cercatori della verità, di una verità che si fonda sull’ascolto, sulla ponderazione, sul discernimento, e, infine, su una determinazione che affonda le sue radici su quella certezza morale che il giudice ritiene di avere raggiunto all’esito del processo. Vedete come la verità abbia una vocazione oggettiva che, purtroppo, spesso, nel comune pubblico confrontarsi, pare scolorire in favore dell’opinione che, se suffragata da una maggioranza, magari la più rumorosa, viene ad essere imposta quale verità. Il servizio che voi prestate, invece, ci ricorda come la verità non possa imporsi con la forza. E quando pressioni di vario genere vogliano imporre quanto è irragionevole o semplicemente opinabile in termini di verità, è allora che alla forza della ragione si sostituiscono le ragioni della forza e la società segna il suo inesorabile declino. Carissimi amici, cercatori e servitori della verità, mi auguro che il Dio che si fa bambino, il Signore della storia che nasce nell’umiltà del presepe possa sempre più spingervi a rigettare l’apparenza, per intus legere lo splendore della Verità.