Autorità di Sistema Portuale, Diana(Confcommercio):”Un fuoriclasse alla guida”

Interventi programmatici per la pianificazione dei cantieri e, a capo dell’Autorità di Sistema Portuale, un fuoriclasse.

Il presidente provinciale delle attività portuali di Confcommercio, Francesco Diana entra nel dettaglio della questione porti e della loro gestione nel territorio, esprimendo queste sollecitazioni.
Diana ricorda, come premessa, l’importanza del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale come figura strategica “per l’organizzazione e la gestione di tutta la politica del mare poiché anche da esso dipende la crescita dell’intera Regione”.
L’esponente di Confcommercio esprime un auspicio: “che il Ministero attinga alle migliori menti che abbiano ricoperto ruoli simili o superiori, per la scelta del presidente dell’Adsp, poiché l’affidamento degli incarichi non debba essere un modo come riempire delle caselline, piuttosto come migliorare l’economia martoriata del nostro Sud”.
In tema di nomine, Diana ricorda che “non occorre limitarsi al caso contingente, ossia, alla ricerca del profilo ideale del successore di Andrea Annunziata, ultimo presidente, ma bisogna delineare i limiti dell’attuale quadro normativo, che poi sono alla base dell’insoddisfazione dei Comuni e della Regione che in qualche modo hanno posto veti sui nomi proposti negli ultimi mesi”.
Poi un paragone. “La vecchia Autorità Portuale – spiega Diana – veniva considerata troppo numerosa, ma sicuramente rappresentava al meglio le forze produttive del porto. Inoltre, il quadro burocratico che legava ogni scelta a barocchi procedimenti, rappresentava ul vulnus delle neo create Autorità Portuali. Di, contro, nella normativa originaria, il presidente, veniva nominato dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, attingendo da una terna espressa dai Comuni, dalla Camera di Commercio e dalla Regione, dunque il territorio era fortemente coinvolto nella scelta del vertice”.

L’esponente di Confcommercio ricorda, poi, la Riforma Delrio del 2016.
“Oggi, purtroppo – afferma ancora – i nodi vengono al pettine, il potere attribuito al comitato di gestione ed al Presidente, non condiviso con i territori e le forze economiche del porto, risulta autoreferenziale, iper burocratizzato e soprattutto questa governance non ha ottenuto la qualifica di ente economico, ingenerando così un indiretto immobilismo per non esporre a rischi il management”.
Secondo il presidente Diana, questo paradosso è stato “plasticamente rappresentato, da uno dei migliori Presidenti di Autorità di Sistema attualmente in Carica, Pasqualino Monti, il quale, pur avendo sbloccato fondi e programmato interventi per oltre 830 milioni di Euro, nei porti di Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle, ha sempre affermato che è necessaria una riforma della burocrazia e della giustizia, poiché il colossale sforzo fatto per mettere già in cantiere 340 milioni degli 830 previsti, è stato titanico ed il nemico numero uno è stata la burocrazia.

“Ritengo sia giunto il momento – conclude Diana – di mettere alla guida dell’Autorità di sistema del Mare di Sicilia Orientale un fuoriclasse, una persona onesta, preparata e pronta ad affrontare le pastoie burocratiche, non trincerandosi dietro di esse, ma cercando, piuttosto, la via per superarle. E’ l’ora dei manager capaci di assumere rischi e portare risultati all’intera comunità, nonostante questa legge implichi dei rischi nell’ambito della gestione. Diversamente, se l’uomo scelto, non avrà la caratura giusta, avrà nella burocrazia la sua migliore alleata, perché potrà sempre dire che le cose non si fanno per l’eccesso di burocrazia”.