Baraccopoli di Cassibile e Covid: interrogazione all'Ars e lettera al prefetto
La difficile situazione che si è venuta a creare a Cassibile approda all’Ars. Le proteste e le preoccupazioni espresse dai cittadini per via della baraccopoli allestita alle porte della frazione, con la conseguente difficoltà nel contenimento del rischio di contagio del Coronavirus è al centro di un’interrogazione presentata dalla deputata regionale di Fratelli d’Italia Rossana Cannata. E’ indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci e agli assessorati alla Salute e alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro. Che nel periodo della raccolta a Cassibile i braccianti stranieri si ritrovino un una tendopoli alle porte del quartiere non rappresenta di certo una novità. Un problema che sembrava dovesse essere risolto con l’allestimento di un villaggio con i servizi annessi, di cui si era discusso l’anno scorso in prefettura, con un protocollo d’intesa che non ha , tuttavia, trovato applicazione. Ma quest’anno la baraccopoli di Cassibile si inserisce in un contesto decisamente più problematico, per via della pandemia. Nell’interrogazione, Cannata chiede provvedimenti per rafforzare i controlli, facendo pressing sul Governo per ottenere risorse anche finanziarie da destinare ad un’adeguata accoglienza dei migranti con un’attività di controllo adeguata per il contenimento del contagio del Covid-19. La richiesta è anche quella di un’intervento per gestire l’emergenza immigrazione, “che sta toccando prevalentemente le cose siciliane e che non è stata fermata dalla pandemia in corso. A questo- spiega la parlamentare regionale- si aggiunge il fatto che l’emergenza sanitaria impegna uomini e mezzi in attività specifiche e questo rischia di far si che misure di contenimento possano essere eluse” . Cannata evidenzia come le norme igienico -sanitarie nella tendopoli non siano affatto adeguate e che questo “crea allarme , proteste e preoccupazione nei cittadini”. Accanto a questo, l’atavico problema del caporalato. “I clandestini- evidenzia la parlamentare dell’Ars- diventano gli schiavi dei loro caporali , al servizio di aziende agricole senza scrupoli”. Una “situazione insostenibile- prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia- quella di Cassibile. Il rischio è anche quello di una criminalità diffusa”. Ragioni per cui Rossana Cannata chiede provvedimenti immediati.
Sul tema interviene anche la Cooperative Insieme, che si rivolge al prefetto, Giusi Scaduto. Alla rappresentante dell’ufficio territoriale di Governo, la cooperativa chiede la “tutela della comunità di Cassibile e dei braccianti agricoli extracomunitari che- si legge nella nota – non si sono attenuti ai provvedimenti emergenziali che interessano l’intera nazione. Si rilevano quotidianamente assembramenti lungo la strada principale della frazione e nelle strade limitrofe, nei supermercati e all’ufficio postale, senza il prescritto distanziamento sociale”. La comunità di lavoratori immigrati, inoltre, non disporrebbe di mascherine e guanti. La richiesta è quella di attivare maggiori controlli per evitare assembramenti e rassicurare i cittadini di Cassibile, in cui la preoccupazione si manifesta in maniera sempre crescente. Chiesta, infine, la sanificazione della baraccopoli.