Barbagallo sceglie Roma, niente Parlamento per Glenda Raiti. "Il segretario Pd si crede superman"

Non è facile per un pezzo importante del Pd siracusano digerire la scelta compiuta in extremis dal segretario regionale del partito, Anthony Barbagallo. Ha scelto il seggio alla Camera dei Deputati, chiudendo così la porta a Glenda Raiti (candidata nel collegio di Siracusa) che ha sperato fino all’ultimo di poter vestire i galloni di parlamentare, se Barbagallo avesse invece optato per il seggio in Ars.
“Non è questo il risultato che si aspettavano gli elettori del Pd della provincia che hanno votato il partito in una percentuale molto più alta che nel resto della Sicilia, sperando nell’elezione di un proprio rappresentante del territorio”, spiega Bruno Marziano, esponente di peso del partito di centrosinistra. Poi, rivolgendosi direttamente a Barbagallo, “con questa scelta, unita a quella di rimanere a svolgere il ruolo di segretario regionale, condanni il partito per i prossimi anni ad una attività a scartamento ridotto poiché solo un Superman può pensare di svolgere contemporaneamente la funzione di segretario regionale, che si sviluppa soprattutto a Palermo, di deputato nazionale, attività che si esercita soprattutto a Roma, vivendo a Catania e dovendo rappresentare le esigenze di tre province importanti come Catania, Siracusa e Ragusa”.
Marziano, come esempio, rimprovera a Barbagallo l’assenza di interventi e dichiarazioni sul tema della crisi del polo industriale di Siracusa che, eppure, tra Lukoil ed Ias ha riempito pagine nazionali e regionali. “Meno male che c’è il senatore Nicita…”, sussurra Marziano che prevede una imminente implosione del Pd in Sicilia, incapace di avviarsi ad una credibile stagione congressuale.
Tutte queste doglianze sono state inoltrate direttamente a Barbagallo, attraverso una lettera firmata anche da Salvo Baio, Gabrio Calabrò, Antonella Fucile, Rossella Di Paola, Franco Iemmolo, Paolo Censabella, Francesco Sgarlata, Alex Siracusano, Veruccio Ferro, Alessandro Boscarino, Angelo Greco, Elio Magnano ed Enzo Bordonaro.