"Bentornato, Lele: non ti disturberemo più", commozione per il rientro della salma di Scieri
“Bentornato, Lele. Non ti disturberemo più”. Toccanti le parole di Carlo Garozzo, del Comitato Giustizia per Lele Scieri al rientro, questa mattina, al cimitero monumentale di Noto, della salma del parà siracusano morto nel ’99 nella caserma Gamerra di Pisa e sulla cui tragica fine la Procura di Pisa ha emesso i noti avvisi di conclusione indagini per cinque persone. Tre indagati: gli ex caporali Andrea Antico, Luigi Zabara e Alessandro Panella accusati di omicidio volontario. Tra gli indagati anche l’ex comandante della Folgore generale Enrico Celentano accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero.
Ma questa mattina è stata la commozione a prendere il sopravvento. Una cerimonia densa di emozione. Ad accogliere la bara, oltre alla madre, Isabella, ai familiari, agli amici di sempre, a cominciare da quelli del comitato, anche i sindaci di Noto, Corrado Bonfanti e Siracusa, Francesco Italia, entrambi con la fascia tricolore a sottolineare l’importanza del momento. C’era Sofia Amoddio, che da parlamentare volle fortemente la commissione d’inchiesta che, in effetti, diede una svolta ad una vicenda che sembrava destinata ad essere archiviata come quella di un “suicidio” da sempre ritenuto ipotesi assurda. C’erano i legali della famiglia, Alessandra Furnari, che rappresenta la madre, Ivan Albo, che segue il fratello di Lele. E per tutta la cerimonia sono rimasti anche i due agenti di Firenze che hanno accompagnato la salma di Lele . Dolorosa, per la madre di Scieri, l’estumulazione ma l’obiettivo è sempre stato quello di arrivare alla verità- ha spiegato l’avvocato Furnari- Per questo la disponibilità di fare ciò che purtroppo si rendeva necessario”.
“Non servirà a tornargli indietro la vita- ha detto il sindaco di Noto, Bonfanti- ma la dignità di Emanuele Scieri non potrà mai essere scalfita”.
Sul versante processuale, il 17 luglio prossimo, l’udienza preliminare del Tribunale Militare. Si attende, nel frattempo, la decisione della Procura Ordinaria di Pisa in merito all’eventuale rinvio a giudizio degli indagati.