Boom turistico di Siracusa, i dubbi di Confindustria e la replica: “Nessun errore”

“Non abbiamo sbagliato, i dati dei primi otto mesi del 2023 certificano il successo turistico della Sicilia e di Siracusa”. Il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, conferma i numeri diffusi nei giorni scorsi che sono però stati contestati dalla sezione Turismo di Confindustria Siracusa. “I dati pubblicati nel sito dell’Osservatorio Regionale del Turismo, elaborati su dati Istat, riportati e diffusi recentemente sulla stampa, prendono in esame il 2022 sul 2021: parliamo dunque del post Pandemia e della ripresa dopo il fermo. Nulla a che vedere con gli andamenti che riguardano l’anno in corso”, si legge in una nota degli albergatori di Confindustria Siracusa.
“Confermo che i dati riguardano il 2023 comparati sul 2022. E’ chiaro che sono dati in aggiornamento perchè relativi ai primi otto mesi di quest’anno. Quindi non sono stagionali ma, ripeto, riguardano i primi otto mesi di quest’anno. E sono allineati ai dati dell’Osservatorio Turistico (sotto in allegato) su base Istat. Basta fare una semplice ricerca dati demoscopici 2023. Anche Assoturismo segnala l’aumento dei flussi turistici in Sicilia nel 2023. E’ una buona notizia, perchè cercare per forza la negatività?”, si chiede Manenti raggiunto telefonicamente da SiracusaOggi.it
Viene da chiedersi se possano essere dati “falsati” dalla presenza dei numeri di b&b e case vacanze adesso soggette all’obbligo del Cir. Numeri che prima “sfuggivano” ai controlli ufficiali e che adesso, invece, finiscono in larga parte nei conteggi. “Altro che dati falsati, anzi: così possiamo dire che sono ancora più vicini alla realtà”, taglia corto il numero uno di Confcommercio Sicilia.
Ma allora il calo legato all’incendio a Fontanarossa? “Effettivamente ad agosto c’è stato un rallentamento, che però non ha inciso in maniera rilevante sui buoni risultati riscontrati negli altri mesi”, spiega ancora Manenti. “Ogni anno un problema diverso c’è sempre stato. E dico purtroppo. Anche per questo dobbiamo imparare a fare fronte comune. La Sicilia è diventata forte nel turismo, dobbiamo sostenere e spingere questa crescita invece che tirarci la zappa sui piedi, vedendo solo negatività. Siamo diventati regione europea della gastronomia per il 2025 e questa sarà un’ulteriore spinta per il 2024”, dice Manenti.
Secondo i dati diffusi da Confcommercio Sicilia, che cita come fonte il Dipartimento regionale Turismo, sport e spettacolo e l’Osservatorio turistico e dello sport (su elaborazione Istat), è Siracusa la provincia siciliana che ha registrato le migliori performance nei primi otto mesi del 2023. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ad esempio, gli arrivi sono aumentati del 94,8% (media regionale 57%). La seconda miglior variazione percentuale è quella della provincia di Agrigento con un +65,5%, poi Palermo +63,5%. Gli arrivi in Sicilia sono stati pari a 4.888.423 unità, rispetto ai 3.113.379 arrivi del 2022. Anche alla voce “presenze” la provincia di Siracusa fa il pieno in Sicilia: +74,2% con 1.201.209 presenze contro le 689.593 dello stesso periodo dello scorso anno. Le presenze in Sicilia sono state pari, nei primi otto mesi dell’anno, a 14.783.156 unità (+52,6%, 9.689.251 nel 2022). Qui in dettaglio i dati diffusi e relativi ai flussi turistici in Sicilia 2022-2023.
Numeri non condivisi dagli albergatori della Sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa. Dal canto loro, mostrano gli unici dati ad oggi disponibili e riferiti al 2022 (clicca qui).Questa la nota: “Gli albergatori precisano che i dati pubblicati nel sito dell’Osservatorio Regionale del Turismo, elaborati su dati ISTAT, riportati e diffusi recentemente sulla stampa, prendono in esame il 2022 sul 2021: parliamo dunque del post Pandemia e della ripresa dopo il fermo. Nulla a che vedere con gli andamenti che riguardano l’anno in corso. La stagione è stata, anzi, profondamente segnata nei mesi di luglio e agosto dall’incendio del terminal di Fontanarossa e dai conseguenti rilevantissimi disagi di turisti e viaggiatori. Infatti, dall’analisi dei dati che abbiamo raccolto tra i nostri albergatori la media delle perdite stimate nei due mesi luglio e agosto di quest’anno rappresenta circa il 40% del fatturato atteso e non realizzato a causa di disdette e mancati arrivi, senza considerare il danno d’immagine, suscettibile di causare ulteriori mancate prenotazioni nel prossimo futuro”.