Bottaro (Uiltec) smorza l’entusiasmo della politica. “Ias? Bene il vertice ma risultato non soddisfa”

Al vertice romano sulla zona industriale siracusana, ed in particolare con focus sul caso Ias, c’era anche Andrea Bottaro. Il segretario regionale della Uiltec smorza l’entusiasmo della politica. “Affrontare questo tema ai massimi livelli istituzionali, con tutti gli attori in gioco presenti al tavolo ministeriale, conferma il primo grande successo della mobilitazione dei lavoratori, ma non ci soddisfa il risultato ottenuto”, dice il sindacalista. “La mancanza di un intervento diretto da parte del Governo e il fatto che la gestione del caso sia nelle mani della magistratura pongono una seria minaccia sia per il futuro del depuratore che per la prospettiva occupazionale dei lavoratori. Questo scenario – aggiunge – rischia di rappresentare la mazzata finale per un’area industriale già in difficoltà”. Poche parole, secche. “La situazione richiede una presa di responsabilità collettiva, a partire dai rappresentanti del territorio, a tutti i livelli. Non possiamo permetterci di defilarci, non possiamo cedere a protagonismi né scaricare la responsabilità sugli altri. Il caso Ias deve essere risolto in tempi rapidi, perché ogni altro ragionamento diventerà irrilevante se non si affronta con urgenza questo nodo cruciale”.
Certo, è comunque significativo che al Mimit il ministro Urso abbia ribadito che la vertenza industriale siracusana sia vicenda strategica per l’intero Paese e quindi questione di respiro nazionale. Come è un un passo positivo che la magistratura abbia autorizzato i campionamenti Arpa, nell’ambito di una nuova task force che potrebbe portare all’attenzione del Tribunale di Siracusa nuovi elementi sulla migliorata efficienza ambientale del depuratore. E magari spingere la magistratura ad un nuovo provvedimento, meno stringente”. Richieste per il governo? Dal sindacato nessun dubbio: “deve assumere un ruolo centrale nella ridefinizione dell’area industriale siracusana, con adeguati impegni economici per rilanciare uno dei poli energetici più importanti del Paese”.
“Nell’attesa – dice poi Andrea Bottaro – credo sia importante sottolineare che i recenti eventi climatici avversi sono stati gestiti con le spalle larghe offerte da Ias che, grazie alle sue vasche e ai serbatoi di grandi dimensioni, ha potuto contenere l’elevato volume di acque reflue. In un contesto in cui la gestione fosse affidata ai cinque impianti privati, ciò potrebbe non essere garantito con gravi ripercussioni sul porto di Augusta, che, come ricordato, è il terminale finale dei reflui trattati”.
Il 3 dicembre, nuovo vertice al Ministero per le Imprese dedicato ai piani di Eni Versalis con particolare riguardo agli impianti di Priolo e Ragusa.