Buccheri. Gemellaggio tra l’istituto Valle dell’Anapo e una scuola piemontese: “Il viaggio del rispetto”
Un gemellaggio tra due scuole, una di Buccheri, l’altra della provincia di Novara. Gli istituti “Valle dell’Anapo” e “San Giulio” uniti dal progetto “Il viaggio del rispetto”. Un incontro che ha fatto seguito ai contatti dello scorso ottobre tra le dirigenti scolastiche Daniela Frittitta e Daniela Bagarotti. Le due scuole, quella siciliana e quella piemontese, si sono unite grazie al docente Alessio Miceli, trait d’union dell’intesa, e con il sostegno senza riserve di tutti i docenti.
In mezzo, un viaggio di quasi 1.500 km, che ha condotto a Buccheri gli studenti di altri due piccoli centri della provincia novarese, San Maurizio d’Opaglio e Orta San Giulio. “Il viaggio del rispetto” (questo il titolo del progetto) ha fatto sì che queste tre realtà si confrontassero non solo sul reciproco patrimonio
commerciale, turistico e naturale, ma anche su un tema trasversale e attualissimo: il rispetto della legalità e la lotta a tutte quelle forme di criminalità che cercano di sopprimerla. La mafia, particolarmente. Per questo sono stati letti e condivisi brani da “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando e “Da che parte stare” di Alberto Melis.
Brani che hanno ispirato riflessioni personali degli alunni, testimonianze per nulla banali di una “bella gioventù” che ha tanto da dire e da offrire. All’incontro, che si è aperto con uno scambio di libri tra le due
scuole, ha preso parte anche il sindaco, Alessandro Caiazzo, che, dopo avere messo in luce la valenza storica e la produttività economica del territorio di Buccheri, ha sottolineato quanto oggi sia importante
perseguire l’insegnamento della storia, in modo da formare una coscienza giovanile critica e responsabile nei confronti degli eventi, spesso tragici e dolorosi, che segnano la nostra società.
Molto toccante è stato il momento successivo alla lettura dei pensieri degli alunni, quando sulle note della canzone di Fabrizio Moro, “Pensa”, sulle pareti dell’aula magna, con le foto degli uomini
“onesti e semplici” che hanno combattuto Cosa nostra sacrificando la propria vita. In questo modo si è voluto ricordare chi fossero i protagonisti assoluti dell’incontro, dal momento che ogni anno, il primo giorno di primavera, l’associazione “Libera” ha deciso di celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Poi, passeggiata attraverso le vie di Buccheri, con l’impegno dei ragazzi del Servizio Civile, e la visita in alcuni dei più importanti edifici , dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate alla la Chiesa di Santa Maria Maddalena. Quindi la calorosa accoglienza di Don Marco Ramondetta, presso la Chiesa Madre di Sant’Ambrogio. Nei giorni precedenti, l’incontro con il giornalista Paolo Borrometi, sempre per parlare di legalità e lotta alle mafie.