Bufera sul Comune di Melilli: Ecco come funzionava la “Muddica”
Un sistema ben studiato, che avrebbe avuto al vertice il sindaco, Giuseppe Carta insieme all’assessore Sebastiano Elia. “Muddica” era l’espressione dialettale utilizzata dai principali indiziati come riferimento ai vantaggi ottenuti in cambio delle dinamiche illecite seguite. Di rilievo alcuni degli episodi emersi nel corso delle indagini, partite a marzo dello scorso anno. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, con l’utilizzo di metodologie investigative sia di tipo tradizionale che tecniche, l’organizzazione sarebbe stata complessa ed efficace. Lo scopo: la gestione arbitraria di diversi servizi per il soddisfacimento di interessi particolari. A capo, Carta ed Elia, che sarebbero anche indiziati di associazione a delinquere. Il sindaco di Melilli sarebbe stato il promotore, sfruttando costantemente il potere connesso al suo ruolo politico, cosi’ da influenzare la scelta di imprenditori per servizi da svolgere per il Comune e facendo pressioni sui dirigenti affinchè affidassero i servizi direttamente, riducessero fittiziamente gli importi degli appalti per poter aggirare l'”ostacolo” delle eventuali gare da celebrare. In alcuni casi si ipotizza il raggiungimento di veri e propri accordi collusivi.
Emblematiche, in questo senso, alcune vicende emerse, come quella relativa all’affidamento all’imprenditore Franchino di alcuni interventi di manutenzione, in cui determinante sarebbe risultato l’intervento del sindaco,che avrebbe favorito il pagamento di una fattura “gonfiata”. Altro episodio è legato all’affidamento del servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell’obbligo, direttamente e senza alcuna procedura di selezione, all’impresa Vecchio, che, poi, grazie all’accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, avrebbe continuato a prestare il servizio, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte e sebbene la Vecchio non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge, il tutto seguendo le indicazioni e le direttive di Elia che avrebbe istigato le condotte illecite, agevolandole attraverso indebite pressioni e
interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva
competenza dei dirigenti preposti.
Nel corso delle indagini, le attività compiute hanno, infine, consentito di accertare anche un’ipotesi di accordo corruttivo tra il sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale, la quale, supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la prospettiva di una convenzione con il Comune di Melilli, avrebbe promesso al primo cittadino l’assunzione di persone da lui indicate. Il nome dell’operazione prende il nome dalle espressioni dialettali “muddica” o “muddicuni” (ovvero mollica e mollicone) utilizzata dai principali indagati per individuare il beneficio ottenuto grazie alle loro condotte delittuose.