Bufera sulla sanità siciliana, l'accusa: taroccati i dati dell'epidemia covid
L’accusa mossa dalla Procura di Trapani è di quelle davvero inquietanti. Secondo gli investigatori, i dati del contagio da covid in Sicilia sarebbero stati “taroccati” negli ultimi 5 mesi dall’assessorato regionale della Salute. E questo per evitare che scattassero provvedimenti da zona rossa.
I Carabinieri del Nas di Palermo e del Comando di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip di Trapani, nei confronti di dirigenti regionali del dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute. Tra gli indagati anche l’assessore Ruggero Razza.
Secondo l’accusa, gli arrestati avrebbero falsato i dati epidemiologici a livello regionale, modificando il numero dei positivi e dei tamponi diretto all’Istituto Superiore di Sanità. I reati contestati sono falso materiale ed ideologico in concorso.
Dal mese di novembre scorso, sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalente al 19 Marzo 2021. Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non, utile alle indagini.
Inoltre è stata effettuata un’acquisizione informatica selettiva (in particolare, flusso e-mail e dati relativi all’indagine) presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del Dipartimento.
All’assessore Ruggero Razza è stato notificato anche un invito a comparire (e contestuale avviso di garanzia) per falsità materiale ed ideologica. Sequestrati anche i telefoni cellulari del responsabile della Salute in Sicilia. “Sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dipartimento per le attività sanitarie”, spiegano gli investigatori.