Bulgarella, l’uomo che creato Monasteri Resort denuncia: “Depistaggio ai miei danni”
Con un documento di 33 pagine, l’imprenditore Andrea Bulgarella ha depositato presso le Procure di Caltanissetta e Gela una durissima denucia su quello che ritiene sia un sistema che, negli anni, si è mosso per danneggiarlo. Bulgarella, trapanese, è a capo dell’omonimo gruppo imprenditoriale tra i principali in Italia nella realizzazione di strutture alberghiere e restauro di immobili vincolati dal Ministero per i beni Culturali.
Il Monasteri Golf Resort, alle porte di Siracusa, è una delle sue realizzazioni e finisce incidentalmente citato nella sua denuncia circa “un depistaggio di Stato, attuato nei miei confronti da un sodalizio criminale di uomini dello Stato, falsi pentiti mafiosi, consulenti compiacenti, giornalisti portavoce delle Procure, che trova ampio riscontro nell’infondatezza delle accuse, gravissime, inaudite, che mi sono state rivolte”, si legge nella querela depositata in Tribunale a Caltanissetta e Genova.
Piccolo passo indietro. Nel 2015 Andrea Bulgarella finì al centro di una indagine della Dda di Firenze. Nell’aprile del 2018 la stessa Dda ha richiesto l’archiviazione, come poi disposto dal gip del Tribunale fiorentino. Nel 2019 anche il Tribunale di Milano dispone la definitiva archiviazione di tutte le indagini a suo carico.
“Il mio Gruppo – dice Bulgarella – è stato trascinato in una vicenda giudiziaria di cui sono stato una vittima inconsapevole, da innocente mi devo difendere, per le conseguenze negative che ancora oggi paghiamo a caro prezzo: gravissimi danni patrimoniali e di immagine”. Nonostante le archiviazioni, “tutti hanno diffidato di noi: le banche, che hanno chiesto il rientro immediato delle loro esposizioni, ci hanno chiuso i conti e non sono più disponibili ad aprirne di nuovi (…); i clienti che avevano paura ad acquistare i nostri immobili anche perché dissuasi dagli istituti bancari; i fornitori che chiedevano il pagamento anticipato per consegnare la merce. Rappresentati di enti pubblici si rifiutavano di incontrarci per paura di essere contaminati”. Una situazione paradossale, secondo l’imprenditore che legge i decreti di archiviazione come una “sentenza di condanna di questo metodo criminale attuato da pubblici ministeri, dirigenti di polizia giudiziaria, falsi pentiti, giornalisti e avvocati prezzolati”. Accuse non generiche, accompagnate da nomi e cognomi che Bulgarella appunta tra le pagine della sua denuncia.
“Gli ostacoli che ho incontrato nei miei investimenti – scrive nel documento depositato nelle due Procure – non sono stati realizzati solo con inchieste o persecuzioni, ma anche con disparità di trattamento rispetto ad altri imprenditori, sempre del Nord (…) privilegiati con finanziamenti ben più esosi di quelli che mi venivano
assegnati, a parità di condizioni, anzi forse con crediti maggiori vantati dal mio Gruppo, come nel
caso del Resort ‘Monasteri – Campo da golf’ di Siracusa” in confronto ad altri investimenti effettuati sempre in Sicilia da altre società su cui Andrea Bulgarella avanza dubbi sulla solidità finanziaria.
“Non è pensabile che un imprenditore di rilievo nazionale, a capo di uno dei Gruppi alberghieri specializzato nel settore dei recuperi più importanti d’Italia, se non il primo, esponga dei fatti di reato, per opere che impegnano la pubblica amministrazione per centinaia di miliardi di lire poi milioni di euro, e che queste non diano seguito a nessun tipo di accertamento, obliterando totalmente l’obbligatorietà dell’azione penale”, un’altra delle pesanti accuse dell’imprenditore trapanese che confida adesso di ricevere adeguate risposte.