Cacciatori e agricoltori contrari al Parco degli Iblei: “troppo grande” e diffidano il Ministero
Non solo sette sindaci del siracusano hanno chiesto la sospensione dell’iter di istituzione del grande parco nazionale degli Iblei. Una diffida è stata inviata dall’avvocato catanese Alfio Barbagallo al Ministero della Transizione Ecologica ed agli altri enti locali competenti. Il legale rappresenta Confagricoltura Siracusa, il Consorzio Siciliano Cavatori, il Comitato antiparco nazionale degli Iblei, Cna, Ance, Sicilia Nostra, Liberi Cacciatori Siciliani, Associazione nazionale Cacciatori e Italcaccia Sicilia. La richiesta, anche in questo caso, è quella di “sospendere immediatamente l’iter istitutivo del Parco”.
La perimetrazione appare loro eccessiva (oltre 1.400 kmq) e l’iter procedimentale con ci si è giunti a tracciare i confini del parco sarebbe illegittimo, per “mancanza di trasparenza” e della “effettiva concertazione con il territorio interessato”.
Per l’avvocato Barbagallo, non possono essere omessi passaggi di confronto ed informazione ai vari portatori di interesse, che rappresentano componenti vive del tessuto socio economico del territorio. Un modo per evidenziare, in sostanza, che gli eccessi vincoli che verrebbero introdotti con il parco finirebbero per strozzare le economie locali. Eppure – ricorda Barbagallo – “il Ministero, la Regione Siciliana ed i Liberi Consorzi comunali di Ragusa e Siracusa e dalla Città Metropolitana di Catania avevano assunto precisi impegni in tal senso”.
Insieme ai 7 sindaci ribelli, anche le associazioni rappresentante dall’avvocato Barbagallo si dicono pronte a “combattere con ogni mezzo l’ennesimo tentativo di sottrarre, si teme per l’interesse di pochi, ben 1.467 Km quadrati di territorio alla libera fruizione di tutti i siciliani”.