Calcio. Resta o non resta? Le "condizioni" del Città di Siracusa per Palazzo Vermexio
Continua a colpi di comunicati stampa la diatriba tra il Città di Siracusa e l’amministrazione comunale. Dopo l’annunciata volontà di disimpegno con tanto di riconsegna delle chiavi – annunciata per lunedì dalla dirigenza della società azzurra – e il contorno di polemiche collegate, arriva un piccolo passo indietro. “Siamo disposti a tornare sui nostri passi se…”, scrive l’amministratore delegato Gaetano Albergamo mettendo nero su bianco le due condizioni: “la concessione per sei giorni a settimana di una struttura idonea per poter disputare gli allenamenti della prima squadra e organizzare il settore giovanile, in attesa del manto sintetico che verrà fatto l’anno prossimo allo stadio” e poi “la garanzia che il Siracusa possa svolgere la stagione calcistica 2015/2016 nel proprio stadio, ossia il Nicola De Simone”.
Riesce così ancora più difficile comprendere, allora, perchè giovedì scorso il Città di Siracusa abbia deciso di disertare l’incontro con l’assessore allo sport, Pierpaolo Coppa, a cui avrebbero potuto presentare le due richieste senza la necessità di arrivare alla forzatura di annunciare l’addio a Siracusa. “Se il Comune ci garantisce quelle due richieste, a quel punto saremo disposti a tornare sui nostri passi, facendo capire che non abbiamo creato un pretesto per abbandonare”, spiega ancora la nota stampa della società azzurra.
Dal canto suo, l’assessore Coppa fa sapere di essere disposto al dialogo come lo era anche nei giorni scorsi. Non nasconde però la sorpresa e il fastidio per il modo in cui il Città di Siracusa ha gestito la vicenda, arrivando fino alla rottura nonostante le porte degli uffici fossero aperte. A questo punto diventa anche una questione di metodo. “Io non li chiamo. Come mi hanno contattato per disdire all’ultimo l’incontro di metà settimana possono telefonare adesso per ricucire”, la sintesi del pensiero dell’assessore.