Calcio: Siracusa, ko di misura (e a testa alta) con la capolista Juve Stabia
Sconfitta prevedibile ma certamente a testa alta. Perché al di là della rete subìta nel primo tempo e un paio di occasioni campane, il Siracusa è riuscito a contenere bene la capolista. Che ha mostrato tutta la propria qualità e forza ma si è trovato una squadra, quella di Raciti, ordinata e compatta proprio come aveva chiesto il tecnico alla vigilia. E nonostante sia maturata una nuova sconfitta che non schioda gli azzurri dai bassifondi, il 2019 per gli aretusei – con gli innesti giusti – potrà certamente essere visto sotto un’altra prospettiva.
Raciti conferma le sensazioni della vigilia e si schiera a cinque dietro per contenere l’onda d’urto della capolista anche se il tecnico etneo è costretto a rinunciare a Palermo per un problema fisico e in mezzo al campo propone Giovanni Fricano con Mustacciolo e Ott Vale. Anche Franco non è al meglio, dunque il difensore si accomoda in panchina e al suo posto torna dal primo minuto Di Sabatino. Che, però, soffre particolarmente la vivacità di Elia nella prima metà di frazione e la Juve Stabia, seppur non costruisca grosse occasioni da gol, arriva quasi sempre sul fondo. Le “vespe” hanno sempre in mano il pallino del gioco e non appena accelerano danno la sensazione di poter affondare. Vanno vicini al vantaggio al 17′ quando dopo una punizione di Calò, la difesa azzurra sulla respinta non sale allineata e lo stesso centrocampista nel rimettere in mezzo pesca tutto solo Troest, ma il difensore non angola bene e il suo colpo di testa finisce tra le braccia di Messina. Tre minuti dopo però la difesa azzurra cade: Elia si libera con una finta di Di Sabatino e dalla sinistra serve in mezzo Carlini che tutto solo non deve far altro che appoggiare di testa in rete. Lo svantaggio non scuote il Siracusa che dà l’impressione di voler uscire dal guscio ma il divario appare netto con la Juve Stabia che in mezzo al campo vince quasi tutti i duelli, mentre il Siracusa pur provando a mettere il naso fuori dalla metà campo non arriva a completare quasi mai un’azione offensiva. L’opportunità l’avrebbe Tiscione in chiusura di tempo su punizione dal limite ma il destro dell’attaccante colpisce Paponi in barriera e causa l’interruzione del gioco perché l’attaccante rimane a terra per la pallonata sullo stomaco. Nel finale lo stesso Paponi avrebbe la palla del 2-0, servito da Allievi, ma stavolta Messina esce tempestivamente e chiude sul centravanti campano.
Franco rileva Bruno in avvio di ripresa e proprio da un errore al 3′ del neoentrato, Paponi potrebbe raddoppiare ma l’attaccante seppur riesca a superare Messina calcia a lato. Elia sulla destra e Canotto dalla sinistra creano sempre qualche grattacapo alla retroguardia azzurra anche se la Juve Stabia nella ripresa arriverà alla conclusione con il solo Mastalli poco dopo il quarto d’ora. Poi, quasi più nulla, con un Siracusa più autoritario grazie anche ad una diversa disposizione tattica (4-4-2) per l’ingresso di Russini e nel finale di Diop e Rizzo, con un tiro-cross di Catania al 25′ che per poco non provoca l’autorete di Troest, mentre nel recupero l’occasione l’avrebbe Turati dal limite ma il difensore cicca e la sfera si spegne sul fondo.