Cani molecolari e droni, riprese le ricerche di Rosario il 53enne disperso da 3 giorni
Ancora nessuna notizia di Rosario, il 53enne scomparso da tre giorni. Questa mattina sono ricominciate le operazioni di ricerca, concentrate nella zona dei Cappuccini ed estese fino a Teocrito. Massiccio il dispiegamento di uomini e mezzi, con il coordinamento della Prefettura di Siracusa. Utilizzati anche i cani molecolari, nel tentativo di fiutare ogni minima traccia. Nelle ore scorse sono state ispezionate anche le latomie dei Cappuccini mentre il drone della Municipale ha visionato dall’alto l’area della ex tonnara di Santa Panagia.
Sforzi fino ad ora senza frutto, mentre cresce la preoccupazione degli assistenti sociali che seguivano Rosario, ospite di una comunità siracusana per disabili psichici. Descritto come persona mite e cordiale, come molte altre mattine era uscito per una passeggiata. A differenza del passato, però, questa volta non ha fatto rientro.
La Protezione Civile sta scandagliando la linea di costa di Riviera Dionisio il Grande. A piedi sulla scogliera, per controllare ogni grotta e anfratto. Dal mare c’è l’ausilio di una motovedetta della Capitaneria di Porto. La Polizia Municipale di Melilli ha messo a disposizione il suo drone con telecamera termica, impiegato da questa mattina nelle ricerche.
Dove è andato Rosario? Per scoprirlo, gli investigatori continuano a visionare le immagini delle telecamere di sorveglianza, alla ricerca di un qualche indizio. Potrebbe anche essersi allontanato da Siracusa e per questo vengono distribuiti volantini con la foto di Rosario alle fermate dei bus ed agli autisti delle linee urbane Sais e le interurbane Ast. Originario di Ragusa, potrebbe avere deciso di salire a bordo di un autobus. E’ stata anche contattata la trasmissione “Chi l’ha visto?” affinchè possa occuparsi del caso, sui suoi social ed in tv.
Intanto, si moltiplicano gli appelli. “Ti aspettiamo domenica per festeggiare insieme il tuo compleanno”, ripetono gli operatori della comunità di cui era ospite. Ma ogni ora che passa, aumenta l’angoscia e la paura che il lieto fine possa allontanarsi.