Caretta-caretta, i record 2023 del siracusano: prima schiusa d’Italia e 43 nidi censiti
“La Sicilia, famosa per le sue bellezze naturali e il suo ricco ecosistema marino, sta assistendo a un eccezionale boom di nidi di tartarughe Caretta caretta durante questa stagione estiva. Ad oggi, 31 luglio 2023, siamo a quota 105”. Barbara Torrisi, consigliere del WWF Sicilia Sud Orientale, fatica a trattenere l’entusiasmo di fronte a questi incoraggianti dati. “Queste affascinanti creature marine, protette dalla legge italiana e internazionale, hanno trovato nel litorale siciliano un ambiente ideale per la deposizione delle loro uova, in particolare nella Sicilia Sud Orientale dove sono stati censiti 70 nidi, in particolare la provincia di Siracusa vanta 43 nidi di cui ben 16 sulla spiaggia di Isola delle Correnti, un vero e proprio record”.
Un altro primato? Sempre nel siracusano, con la prima deposizione e la prima schiusa d’Italia: “Sulla spiaggia di Morghella, alla quale si aggiunge una schiusa da nido non segnalato nella spiaggia di san Lorenzo che ha visto emergere ben 90 neonate”.
La Caretta caretta, nota comunemente come tartaruga comune, è una specie che svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino. Le femmine raggiungono le spiagge dove sono nate, le nostre coste, dopo un lungo viaggio attraverso gli oceani, spesso percorrendo distanze considerevoli. Giunte a destinazione, cercano le spiagge sabbiose e isolate dove deporre le loro uova, dando vita a un momento di grande importanza per la conservazione di questa specie minacciata.
“Grazie allo sforzo di molti volontari, delle autorità locali e soprattutto della dottoressa Oleana Olga Prato, presidentessa del WWF Sicilia Sud Orientale – spiega Barbara Torrisi – la sensibilizzazione del pubblico riguardo l’importanza di proteggere le tartarughe marine è aumentata e il numero di nidi di Caretta caretta registrati quest’anno ha segnato un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. E’ stato superato il 2020, anno in cui sono stati censiti 80 nidi. Questo è un segnale positivo per la salute dell’ecosistema marino e una testimonianza dell’impegno delle comunità locali verso la conservazione della fauna selvatica”.