Caro Energia, le imprese siracusane alla manifestazione di Palermo: “Serve liquidità”

 Caro Energia, le imprese siracusane alla manifestazione di Palermo: “Serve liquidità”

“Per chi ha investito una vita per creare un’attività commerciale è inaccettabile pensare di dover tirare giù la saracinesca”. Folta delegazione siracusana oggi alla grande manifestazione regionale di Palermo contro il caro energia.
“Una manifestazione che  ha anche un respiro nazionale- spiega il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello- La giunta sarà nominata nei prossimi giorni ma noi non possiamo aspettare le tempistiche della politica. L’emergenza è adesso e adesso dobbiamo avere le risposte. I nove miliardi come primo stanziamento annunciati è una buona notizia, ma noi vogliamo comprendere le modalità per ottenerlo. Le aziende hanno due problemi: il costo delle bollette, possibilità di rateizzarli, ma poi c’è anche il problema di liquidità immediata. Quindi ritardare i pagamenti e garantire liquidità sono i due punti prioritari. L’alternativa è la catastrofe”.
La delegazione di Cna, con Rosanna Magnano e Gianpaolo Miceli in testa. “Una manifestazione molto sentita- spiega Magnano- Abbiamo la necessità di far sentire l’urgenza di avere risposte quanto più possibile immediata e soluzione per le imprese e gli artigiani che sono in grande difficoltà. Ci sono aziende che dopo 35 anni di attività- è successo a Carlentini per fare un esempio- hanno dovuto cessare la propria attività”.
Miceli fa notare come altri 23 miliardi sono stati stanziati per il prossimo anno. “Un conto è utilizzarle come credito d’imposta, che non servirebbe a nulla, perché manca la liquidità, un conto è usare modalità  differenti. Abbiamo bisogno di certezze e punti di riferimento per i prossimi mesi. Nessuno, altrimenti, deciderà di stringere i denti. Ci sono i residui dei fondi comunitari da utilizzare. Ognuno deve fare la propria parte. Il Governo nazionale deve fermare l’emorragia. Subito dopo, la cura è il credito d’imposta ma anche un aiuto di liquidità, visto che le imprese stanno dando fondo alla liquidità  che hanno. Il rischio a Siracusa è che chiudano entro pochi mesi 5 mila attività”.
Daniele La Porta di Confartigianato parla di quanto assurdo quanto sta accadendo. “Se le cose non cambiano- dice- molte saracinesche resteranno abbassate e questo succede dopo le enormi difficoltà del periodo della pandemia e di quello immediatamente successivo. Il vecchio Governo aveva già visto che, pillola dopo pillola, l’energia stava progressivamente diventando sempre più cara. Un’escalation, inesorabile, che ci ha portati a questo punto. Ci auguriamo che quello che tutti insieme stiamo facendo, coesi, dia un segnale vero, che serve innanzitutto a garantire un tetto”.
Le sigle promotrici della manifestazione sono Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Cna Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Movimento Terra è Vita, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Un.I.Coop. e Adoc Sicilia. Al presidente della Regione ed al Prefetto di Palermo viene consegnato un documento con 16 punti della piattaforma rivendicativa: applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia; moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31/12/2023; ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023; incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas(ex art.1 DL 144 del 23/9/2022 co.1-4); finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica; promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete; sospensione dei distacchi per morosità; ristoro per le PMI utilizzando le risorse regionali disponibili sull’attuale programmazione per creare nuova liquidità atta a compensare il peso del costo energetico già sostenuto; azzeramento degli oneri generali di sistema almeno per il primo semestre 2023 e, a regime, la riforma strutturale della bolletta attraverso la traslazione, anche parziale, degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale e la previsione della redistribuzione del carico contributivo al sistema degli oneri tra le diverse categorie di utenti sulla base degli effettivi livelli di consumo; prelievo di solidarietà sugli extra-profitti – per tutta la durata dell’emergenza – delle imprese di vendita di energia ai fini dell’abbattimento delle bollette delle Pmi e rafforzamento dell’attività di verifica di eventuali speculazioni su forniture di energia erogata; riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo; stabilizzazione delle agevolazioni relative agli ecobonus nel prossimo quinquennio in modo da implementare la produzione da fonti totalmente rinnovabili; aumento del valore dei bonus energetici e allargamento della platea dei beneficiari attraverso l’innalzamento del tetto Isee; promozione e sviluppo delle Comunità energetiche; credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per l’acquisto del carburante agricolo; un adeguato e immediato programma di promozione per l’ortofrutta che ha subito notevoli cali di vendita.

 

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