“Cartelle pazze” Tari, il sospetto di un’azione volontaria. L’opposizione: “Ritiro in autotutela”

L’ombra di un’azione compiuta con consapevolezza, per ottenere introiti più alti, dietro il recapito di numerose “cartelle pazze” Tari ai contribuenti siracusani. A sollevare questo dubbio è il Movimento Civico 4, guidato da Michele Mangiafico, che torna sul tema dell’invio di accertamenti relativi agli anni 2017-2021, che in molti casi sono risultati errati.

Mangiafico spiega che la ditta esterna a cui è stato affidato il servizio, “si è sostituita al Comune, bypassando i dipendenti comunali che si occupano delle entrate tributarie. Un servizio da 2 milioni e 400 mila euro l’anno, con una quota variabile frutto dei maggiori incassi, come da capitolato d’appalto e disciplinare di gara”.

Il punto sarebbe che “la società- prosegue Mangiafico- può ottenere oltre 500 mila euro in più all’anno aggredendo le posizioni “già note” e quelle “non note”, utilizzando le banche dati presenti al Comune di Siracusa, “indipendentemente dalla qualità e dalla correttezza dei dati presenti”. Per questo riteniamo che sia interesse di questa società trasmettere quanti più avvisi possibili, andando a colpire nel mucchio, con la presunzione che, per la regola dei grandi numeri, qualche soldo in più – soprattutto dalle posizioni tributarie “già note” (i soliti fessi) – entrerà nelle casse dell’ente”.

Per le azioni correttive, invece, ci sarebbe tempo. Sarebbe un’attività straordinaria da portare avanti “man mano che i cittadini ingiustamente vessati e tartassati tornano negli uffici con i loro giustificativi per dimostrare gli errori del Comune. Un modo di procedere avverso ai cittadini- tuona il movimento politico di opposizione.

La richiesta è quella di ritirare in autotutela le cartelle pazze, individuare penalità per chi aggredisce ingiustamente il cittadino chiedendo tributi non dovuti e ritorno alla gestione diretta delle entrate tributarie da parte del Comune.