Casa del Pellegrino, tra Comune e Diocesi di Siracusa 'sorpresa' e prove di dialogo

 Casa del Pellegrino, tra Comune e Diocesi di Siracusa 'sorpresa' e prove di dialogo

“Sorpresi dalla posizione della Diocesi di Siracusa, espressa con una nota sulla Casa del Pellegrino”. L’assessore alle politiche sociali, Conci Carbone, depone per un istante il suo solito ramoscello d’ulivo. “Conosciamo bene la situazione di disagio che vivono pezzi di questa città, come anche la Diocesi che porta avanti la sua quotidiana azione meritoria. Ma ora che chiuderà per lavori di ristrutturazione Casa Sarah e Abramo, si comprende maggiormente quanto utile sarebbe stato poter già disporre del servizio denominato fermoposta che il Comune di Siracusa vuole attivare al piano terra della Casa del Pellegrino”, dice l’assessore.
La vicenda è complessa e delicata. C’è un ricorso pendente al Cga per la struttura, dopo che Palazzo Vermexio ha chiesto ed ottenuto in Tribunale il ritorno nella sua disponibilità della Casa del Pellegrino, decenni addietro affidata in concessione alla basilica mariana per attività di accoglienza. I piani del Comune prevedono adesso l’attivazione del progetto “fermoposta”, finanziato con 1,2 milioni di euro dal Pnrr. “Le convenzioni di finanziamento sono già depositate al Ministero. Entro giugno 2024 dobbiamo rendicontare la prima parte dei lavori, se non vogliamo perdere i fondi. Ma se non ci è permesso ancora di accedere alla struttura, come possiamo procedere con la fase esecutiva?”, si domanda a voce alta l’assessore Carbone.
“Con la mediazione della Diocesi, abbiamo chiuso un accordo relativo al piano terra mesi addietro, in modo da attrezzarlo per la fornitura di servizi assistenziali per i poveri. Quanto al primo piano, una metà vogliamo destinarla alla creazione di mini appartamenti per 12 disabili non gravi. Comprendo che per l’utilizzo del primo piano ci siano ancora aspetti che si vogliono chiarire e allora, nell’interesse dei più deboli, dico che in questa fase andrebbe anche bene avviare solo il progetto fermoposta al piano terra”, la proposta che parte dalla responsabile delle politiche sociali.
Fermoposta prevede la creazione di 15 posti letto per accoglienza temporanea di senzatetto e persone in difficoltà abitativa, con mensa di comunità, docce, sportello legale, sportello socio-assistenziale e primi percorsi di orientamento verso il mondo del lavoro.
“Ho apprezzato la moderazione e l’equilibrio della Diocesi, anche se l’ultima nota ci ha sorpreso. Ora, nessuno vuole fare business o cambiare destinazione d’uso alla Casa del Pellegrino. La struttura deve rimanere a servizio di chi è in difficoltà. Ma da anni è solo un portone chiuso, con ambienti in disfacimento. Il muro contro muro non serve a nessuno, sono certa che non cadrà nel vuoto il mio appello, per il tramite della Diocesi: facciamo partire il progetto fermoposta al piano terra e facciamolo di comune accordo. Anche perchè chiunque verrà dopo le elezioni, dovrà proseguire questo iter ormai approvato e finanziato”.

 

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