Siracusa. Torna la movida e lascia la sua impronta: saremo mai meglio di così?

Un tappetto di bottiglie vuote e bicchieri abbandonati. La Marina di Siracusa si è risvegliata così, nel primo fine settimana post lockdown. Torna la movida e sparisce il rispetto. Le foto finiscono su facebook, in gruppi e post. E parte l’indignazione social.
Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, mostra tutta la sua delusione verso il comportamento della movida e chiede con forza collaborazione agli esercenti ed ai giovani che tornano a riversarsi nel centro storico.
“Nessuno ha il diritto di sporcare la nostra città, specialmente in un momento così delicato in cui la pulizia è garanzia della salute di tutti”, ha scritto sui suoi canali istituzionali.
Gli operatori Tekra hanno ripulito tutto nel giro di qualche ora. Ma lo spettacolo è stato francamente sconfortante. Se ci si domandava se il lockdown ci avrebne reso migliori, la risposta è stata subito servita.
“Una movida sicura e sostenibile è possibile, basta soltanto avere rispetto degli altri e di Siracusa”, ribadiscr il sindaco Italia. Chissa se qualcuno saprà cogliere il senso delle sue parole o sono purtroppo destinate a cadere nel vuoto della irresponsabilità diffusa.




Siracusa. Tutti al mare, teli e ombrelloni vincono su paure e divieti

Le spiagge siracusane si riempiono nel fine settimana. Il coronavirus e le sue restrizioni ancora vigenti non hanno scoraggiato gli appassionati della tintarella. Anzi,
località balneari vivaci come solitamente in questa stagione, teli distesi sulla sabbia ed ombrelloni.
Del distanziamento, sulle spiagge libere, appena qualche traccia.
Ed in attesa delle determinazioni del Comune, con l’idea percettori reddito di cittadinanza a vigilare come steward da spiaggia, non brilla purtroppo la tanto invocata responsabilità dei singoli.
I numeri epidemiologici in calo rassicurano ed infondono grande sicurezza. Ma gli inviti alla responsabilità ed alla prudenza per evitare una ripresa dei contagi non paiono interessare. In fondo, era persino prevedivile.




Siracusa. Tappeti e mascherine sul Talete, i musulmani celebrano la fine del Ramadan

La comunità musulmana di Ortigia si è data appuntamento questa mattina alle 7.30 per un momento di preghiera collettiva. Sulla terrazza del Talete hanno salutato la fine del Ramadan (Eid il Fitr). A guidare la preghiera è stato l’imam Moucharref della comunità bengalese.
La terrazza è stata sanificata durante la giornata di ieri, grazie all’impegno dei ragazzi originari del Bangladesh e riuniti nell’associazione Bangladesh Somaj Kollan Somiti.
Momento regolarmente autorizzato, ha visto il rispetto di tutte le norme vigenti circa il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine.
Prezioso il lavoro di coordinamento assicurato da Ramzi Harrabi.





Siracusa. Si ferma il personale dell'Ufficio Tributi: contenziosi a rischio per il Comune

Prosegue lo stato di agitazione del personale a supporto dell’amministrazione comunale dell’Ati Ideal Service-Util Service. La nuova proroga tecnica ha portato ad un taglio del 30% delle ore lavorate e dei servizi garantiti in uffici importanti, come quello tributi ad esempio. Sindacati sul piede di guerra e, dopo le proteste dei gironi scorsi, inaspriscono la battaglia con un nuovo sit-in proprio sotto la sede dell’ufficio tributi.
Per via di questa agitazione, intanto, il Comune di Siracusa rischia di soccombere in diversi contenziosi tributari di primo e secondo livello. Le procedure sono gestite “in autonomia” dall’Ideal Service, ovviamente per conto e nell’interesse di Palazzo Vermexio, in particolare per le memorie di primo e secondo grado, oltre alle mediazioni. Peraltro, in assenza del funzionario (in pensione da mesi, ndr) si occupano anche di depositare materialmente quelle memorie difensive in commissione tributaria. Da lunedì, con il fermo queste attività, il Comune di Siracusa potrebbe soccombere in tutti i contenziosi tributari perchè nessuno preparerà e depositerà le memorie difensive per conto ed in nome di Palazzo Vermexio.




Coronavirus, Siracusa e provincia: ancora giù il numero dei positivi, solo 5 i ricoverati

Scendono a 32 gli attuali positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Rispetto ad ieri, un guarito in più: sono adesso 188. Diminuiscono i ricoverati nelle strutture covid della provincia, appena 5. Restano 28 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 41 (0 ricoverati, 99 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 51 (5, 110, 11); Catania, 628 (32, 341, 98); Enna, 67 (5, 325, 29); Messina, 285 (30, 221, 56); Palermo, 365 (27, 175, 34); Ragusa, 28 (0, 62, 7); Trapani, 15 (0, 119, 5).




Siracusa. Anniversario della strage di Capaci, lenzuolo bianco e silenzio in piazza Duomo

Un lenzuolo bianco al balcone di Palazzo Vermexio. Anche Siracusa ha partecipato così, con il suo edificio più rappresentativo, al flashmob per la legalità. Un momento di riflessione e ricordo, nella giornata del 28.o anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomino della scorta.
In piedi, in piazza Duomo, il sindaco Francesco Italia, insieme all’assessorr Fabio Granata, mentre le note del silenzio riecheggiavano tra gli edifici dell’elegante piazza barocca.




Siracusa. Nuovo ospedale in due anni, è possibile? "Si, e vi spiego perché"

Entro l’8 luglio sarà nominato il commissario straordinario per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. “Sarà probabilmente un funzionario della pubblica amministrazione, perchè queste nomine sono a titolo non oneroso. Di certo una figura di alto profilo, di assoluta garanzia per tutti, capace di garantire il rispetto della tempistica”, spiega Stefania Prestigiacomo. La parlamentare di Forza Italia è la prima firmataria dell’emendamento al decreto liquidità che ha previsto l’introduzione della figura. A nominarlo sarà il governo, d’intesa con la presidenza della Regione. Rimarrà in carica per 24 mesi (12+12 di proroga), motivo per cui l’obiettivo diventa quello di completare il nuovo ospedale di Siracusa per l’appunto in due anni.
E’ possibile? “Si. In fondo la realizzazione materiale dell’edificio, una volta partiti lavori, non è che richieda dieci anni. A rallentare tutto sono di solito i mille procedimenti che accompagnano un’opera pubblica. Seguirà tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione”, dice la Prestigiacomo intervenuta in diretta su FMITALIA. Il modello da applicare è lo stesso sperimentato per il ponte Morandi. “Il ponte di Genova è qualcosa di incredibile: riuscire a completarlo in due anni lì è stato possibile. Ora dobbiamo applicare qui quel modello. Ci dobbiamo credere, l’obiettivo è possibile. Il commissario dovrà occuparsi di tutto, in deroga alla maggior parte delle normative del codice appalti, tranne ovviamente quelle di carattere europeo e quelle penali e antimafia, da cui non si deroga”.
La deputata forzista non ha dubbi. “E’ la volta buona per riuscire a realizzarlo”. Dietro l’angolo, però, c’è l’insidia del ‘si poteva fare prima’. La Prestigiacomo non si sorprende. “E comunque no, non potevo farlo prima. Gli ospedali non li fa il governo nazionale o il parlamento. Vengono programmati e finanziati dalla Regione. E’ un dato di fatto che centrodestra e centrosinistra non hanno mai ritenuto Siracusa una priorità. Con questo nuovo governo regionale, anche se non senza difficoltà, abbiamo cambiato una rotta che voleva tagliare fuori ancora una volta la nostra provincia, per rafforzare realtà che sono già avanti a noi. E comunqie serviva un modello di riferimento come quello del ponte di Genova, che prima non c’era”.
Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, plaude alla scelta. “Mi auguro che, oltre alla nomina del commissario, si possano individuare anche delle procedure che rendano l’iter progettuale e burocratico certo, veloce, trasparente ed efficace. Già a partire dal mio insediamento, tra i primi, ho posto il tema della imprescindibile necessità di costruire un ospedale di secondo livello per le esigenze della nostra città e provincia, al di là della individuazione dell’area. La scelta del governo regionale di pianificare la costruzione di un ospedale ha finalmente riconosciuto un pieno diritto alla salute anche per le nostre comunità al fine di evitare ai nostri cittadini i tristemente noti viaggi della speranza. La costruzione in tempi rapidi del nuovo ospedale di secondo livello, non può che essere obiettivo condiviso di tutte le forze politiche e delle istituzioni della nostra provincia. Per tale ragione, propongo l’istituzione di un tavolo permanente presso la prefettura che segua da vicino l’iter e ci consenta di informare puntualmente le nostre comunità sullo stato di avanzamento delle attività”. E quest’ultimo passaggio sottintende alla necessità di garanzie di controllo per evitare comunque interessi poco leciti di fronte ad un opera da 200milioni di euro. In questo senso, anche i parlamentari siracusani del Movimento 5 Stelle – salutando con favore il clima di intesa tra maggioranza ed opposizione per un un obiettivo comune – hanno posto il tema degli “Occhi aperti” anche alla luce delle recenti inchieste che hanno colpito la sanità regionale.




Uso delle mascherine, aperture domenicali, parchi acquatici e avventura: i chiarimenti della Regione

Dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile è stata emanata una nuova circolare con tutti i chiarimenti richiesti sull’uso delle mascherine, aperture domenicali e parchi acquatici.
“La mascherina – si legge – è un dispositivo di protezione individuale e il suo uso è un segno di rispetto per le persone che ci circondano. Portarla sempre con sé, anche nei luoghi all’aperto, e indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere dal rischio del contagio, è un obbligo. Pertanto, l’impiego della mascherina è previsto nei luoghi pubblici e nei locali dove, così come si legge anche all’art.3 del DPCM del 17 maggio 2020 – ‘non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza” interpersonale, ad esempio nei mercati, strade affollate, bar, etc. Pertanto è obbligatorio averla immediatamente disponibile e indossarla quando non sia possibile mantenere adeguata distanza da altri soggetti. A titolo esemplificativo, quindi, se si percorre una strada isolata non è necessario indossarla, mentre in una strada frequentata è obbligatorio’. Inoltre, l’ordinanza n.21 all’art.23 prevede che la pratica dell’attività motoria deve essere effettuata rispettando il distanziamento di due metri senza l’uso di mascherina che, invece, deve essere indossata al termine in caso di sussistenza delle circostanze sopra riportate. Infine, si ricorda che l’utilizzo di mascherina o altro strumento di copertura di naso e bocca non è obbligatorio per i bambini al di sotto dei sei anni e per le persone con forme di disabilità che ne rendano incompatibile l’uso”.
Nella circolare della Protezione Civile regionale si parla anche di pasticcerie, panifici e tabacchi. “Le pasticcerie, i panifici e i mercati del contadino potranno scegliere se osservare o meno l’apertura al pubblico nei giorni domenicali e festivi, e ciò tenuto conto della omogeneità contenutistica delle attività svolte con quelle espressamente autorizzate dall’ordinanza, e i tabacchi, per le particolari finalità svolte da detti esercizi nelle giornate domenicali e festive”.
I sindaci possono poi disporre con proprie ordinanze, “nel rispetto degli obblighi di distanziamento interpersonale e di tutte le misure di prevenzione del contagio”, l’apertura al pubblico nei giorni domenicali e festivi degli esercizi commerciali in luoghi turistici e in luoghi di culto, “con eccezione di supermercati e outlet, per i quali continua a valere l’obbligo di chiusura”.
Quanto agli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto “restano sospesi fino al 14 giugno 2020. Dal 15 giugno 2020, detti spettacoli sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”. Nel territorio della Regione Siciliana, con l’espressione “200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”, si intendono esclusivamente gli spettatori, fermo restando il rispetto delle regole di distanziamento interpersonale.
L’apertura nei giorni domenicali e festivi di scuole di danza, parchi avventura e parchi acquatici “é ammessa, per analogia con la disciplina in materia di attività sportive, a condizione del rispetto integrale, oltre che delle regole del DPCM del 17 maggio 2020, delle prescrizioni di cui alle circolari del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico prot.16255 del 3 maggio 2020 e prot.19361 del 21 maggio 2020. Nel rispetto delle medesime prescrizioni, è ammessa l’apertura ordinaria delle Scuole di danza”.




Siracusa. Grembiuli per terra, flashmob dei ristoratori in piazza Duomo e poi incontro col sindaco

Prolungamento della cassa integrazione fino al 31 dicembre prossimo, programmazione turistica per l’estate e l’autunno 2020, spettacoli e concerti al Teatro Greco, spettacoli invernali al Teatro Comunale con la possibilità di utilizzo per la Fondazione Inda, campagne di sensibilizzazione sul comportamento da adottare destinata ai clienti, un tavolo tecnico per avere linee guida chiare, non da gestire secondo libera interpretazione. E poi ancora reinvestire i capitali Tari per il periodo di chiusura, nel corso del quale non si è usufruito del servizio, maggiorazione del suolo pubblico del 50 per cento fino a fine anno, solarium in Ortigia da montare anche con il ricorso a sponsor privati. Sono queste le richieste che i ristoratori siracusani hanno consegnato al sindaco, Francesco Italia, al termine di un flash mob durante il quale hanno poggiato i loro grembiuli in terra, in piazza Duomo.
Diversi di loro hanno deciso di non riaprire, per il momento, e lamentano l’assenza di misure chiare e univoche. Le motivazioni spiegate nei giorni scorsi da Giovanni Guarneri, chef dello storico Don Camillo, diventano adesso un manifesto. L’incontro ha permesso di gettare le basi di una intensa comune.
Nel volantino scritto dai ristoratori viene posta in evidenza l’importanza del settore, l’eccellenza della cucina italiana, il contributo significativo all’economia del Paese (15 per cento del Pil) e all’occupazione (1,2 milioni ), poi l’indotto e tutto quello che ruota intorno all’esistenza dei ristoranti, che “accendono le luci di interi quartieri”. Le condizioni poste al momento non consentirebbero alle attività di poter sopravvivere. Per questo la battaglia si fa più aspra e sono gli stessi ristoratori a prendere in mano le redini della situazione, non sentendosi adeguatamente rappresentati. All’iniziativa di oggi potrebbero seguirne altre. Già durante il lockdown un gruppo di ristoratori consegnò simbolicamente al sindaco, Francesco Italia le chiavi dei propri locali pubblici, anche in questo caso in linea con quanto fatto anche in altre città italiane, incassando la solidarietà del primo cittadino.




Siracusa. "I parchi acquatici non possono aprire", Cna Sicilia lancia l' Sos e chiede soluzioni

“Gli 8 parchi acquatici siciliani non potranno aprire se le restrizioni previste rimangono invariate. Sono strutture che catalizzano, in un anno, centinaia di migliaia di presenze dando occupazione a quasi mille addetti, tra stagionali e annuali”. CNA Sicilia lancia l’allarme socio-economico. I parchi acquatici siciliani sarebbero sull’orlo del default. L’associazione invoca interventi urgenti da parte delle istituzioni per scongiurare tale rischio. Un quadro impietoso quello emerso nel corso di una videoconferenza con le imprese operanti nel settore.  “La stagione 2020, purtroppo, risulta seriamente compromessa – sottolineano i vertici regionali della Confederazione – probabilmente le attività non verranno neanche avviate per via delle prescrizioni di distanziamento sociale che risultano incompatibili con la natura stessa dei parchi. Protocolli – osservano ancora il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – anche eccessivamente vincolanti in ambiti connessi ad un utilizzo massiccio di cloro anche se caratterizzati da una forte presenza di utenti”. “Siamo sconcertati – affermano gli 8 operatori presenti nel territorio siciliano – per il quadro che si sta delineando. I nostri collaboratori per un incomprensibile cavillo burocratico non hanno percepito i bonus previsti dal Governo nazionale e non potremo dar loro l’occupazione che fino alla passata stagione abbiamo garantito. Il rischio reale è di mandare in fumo quasi 20 milioni di euro di fatturato, diretto oltretutto all’indotto, e la natura stagionale delle attività non ci permetterà di avere entrate prima del prossimo anno. È a serio rischio la nostra continuità aziendale e per questo lanciamo un forte grido d’allarme”.
Sos che è subito rimbalzato, grazie anche alla nostra fattiva azione sindacale – spiega Gianpaolo Miceli, dirigente CNA Sicilia – nei palazzi delle politica regionale. In particolare la delicata questione è approdata alla III Commissione Legislativa dell’Ars con gli interventi dei componenti e degli Assessori alle Attività Produttive ed al Turismo, rispettivamente Mimmo Turano e Manlio Messina. Obiettivo trovare soluzioni in grado di scongiurare la chiusura di imprese strategiche nell’offerta turistica della Sicilia, sinergiche al comparto ricettivo e punto di riferimento di centinaia di fornitori”. “Abbiamo accolto con grande impegno e senso di responsabilità il disagio e la preoccupazione degli operatori – concludono il presidente e il segretario di CNA Sicilia – ben consapevoli del valore aggiunto prodotto da queste aziende. Per questo motivo invochiamo, a beneficio di questo importante segmento produttivo, un adeguato ristoro economico in grado di sostenerlo in questa fase molto delicata, in cui le eventuali entrate non potranno essere mai commisurate agli ingenti costi fissi. Chiediamo con forza al Governo regionale ed alla deputazione tutta di condividere un percorso in grado di dare risposte concrete ed immediate a questo settore economico”.