Siracusa. La Polizia porta a casa degli studenti dell'Archimede i tablet per le lezioni online

Tablet per seguire le lezioni con la didattica a distanza vengono consegnati da oggi ad alcuni studenti del comprensivo Archimede di Siracusa. Sono gli agenti di Polizia ad assicurare l’arrivo a domicilio dei dispositivi elettronici, dopo aver raccolto la richiesta di aiuto della dirigente scolastica, Giusy Aprile. Il Questore, Gabriella Ioppolo, ha prontamente risposto assicurando il servizio in tempi in cui non è consentito spostarsi se non per comprovate necessità.
I tablet sono stati destinati dalla scuola a quegli studenti che ne hanno fatto richiesta, perchè sprovvisti di altri sistemi che permettessero loro di seguire le lezioni online.




Siracusa. Via i cassonetti da Grottasanta: partita la consegna dei carrellati ai condomini

E’ iniziata la rimozione dei cassonetti stradali dal quartiere Grottasanta e nelle aree confinanti non ancora servite dalla raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti urbani. L’attività proseguirà nelle prossime settimane secondo un preciso calendario, così da estendere definitivamente a tutta la città la stessa modalità di già utilizzata negli altri quartieri oltre che nel territorio comunale esterno alla cinta urbana come le contrade balneari e quelle di campagna.
Contestualmente è in corso la consegna del nuovi cassonetti, i cosiddetti carrellati, a tutti i
condomìni che hanno presentato le richieste. Questa procedura è stata attività lo scorso dicembre
“ma ancora – afferma l’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri – mancano all’appello alcuni
condomìni motivo per cui invito gli amministratori ad affrettarsi per evitare problemi agli inquilini.
Il passaggio al porta a porta sta avvenendo in maniera graduale, zona dopo zona, per consentire a
tutti di organizzarsi ma non potremo andare oltre un certo limite”.
Man mano che vengono ritirati i cassonetti stradali inizia immediatamente la raccolta porta a
porta. I giorni di conferimento per tipologia di rifiuti sono gli stessi della gran parte della città:
lunedì, mercoledì e venerdì viene ritirata la frazione organica; martedì, plastica ed alluminio;
giovedì, indifferenziata; sabato, carta, cartone e vetro.
“In questa maniera – dice ancora l’assessore Buccheri – incrementeremo le percentuali di
differenziata. Considerato che le zone in cui stiamo intervenendo sono ad alta densità abitativa,
contiamo di raggiungere agevolmente il 50 per cento per toccare presto l’obiettivo minimo del 65
per cento”. Oggi gli operai della Tekra stanno ritirando i cassonetti stradali in via Filisto, viale Zecchino, via dei Servi di Maria, via Tucidide e viale Akradina. Domani sarà la volta delle via Paolo Caldarella,
Concetto Lo Bello, Diodoro Siculo e Corinto. Nei due giorni precedenti la differenziata porta a
porta è cominciata nelle zone di via Tisia, largo Dicone, via Pitia, via Filisto, via Alcibiade e piazza
Matila. A seguire, dalla prossima settimana si procederà in: via Alcibiade, via Temistocle, via
dell’Addolorata, via e largo dei Servi di Maria, via De Caprio, via Grottasanta, via Suor Maria
Zangara, via Basilicata, via Corsica, via Sicilia, via Lazio, via viale Tunisi, via Algeri (due step), via
Vincenzo Boscarino, via Gaetano Barresi, largo Luciano Russo, via Don Luigi Sturzo, via Luigi
Cassa, via Salvatore Nanna, via Bordone, via Luciano Patania, via Achille Adorno, via Italia 103
(due step)




Bad Mask, indagata a Siracusa l'ex presidente della Camera, Irene Pivetti

L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, è indagata dalla Procura di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta Bad Mask. L’accusa è di frode in commercio ed immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza, attraverso un traffico internazionale di mascherine tra l’Italia, la Sicilia e la Cina.
Questa mattina la Guardia di Finanza di Siracusa ha sequestrato 9.000 mascherine FFP2  nelle province di Milano, Roma, Bologna, Ravenna, Forlì,Siracusa, Caltanissetta, Catania e Ragusa.
Per gli investigatori siracusani, la società della Pivetti importava la merce dalla Cina per poi venderla a distributori su tutto il territorio nazionale, nonostante l’Inail con un provvedimento del direttore centrale del 16 aprile scorso avesse imposto il divieto di metterle sul mercato.

Foto: lastampa.it




Coronavirus, Siracusa e provincia: 111 contagiati, 49 ricoverati, 24 deceduti

Tra ieri ed oggi invariato il numero degli attuali positivi in provincia di Siracusa: 111. Di questi, 49 sono ricoverati in ospedale, il resto in terapia domiciliare. Sono invece 86 i guariti, 24 i deceduti. I dati vengono forniti dalla Regione, nel consueto report quotidiano.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 125 (14, 22, 11); Catania, 670 (106, 220, 81); Enna, 295 (122, 81, 28); Messina, 373 (90, 112, 48); Palermo, 352 (69, 90, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Trapani, 94 (6, 40, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Cassibile, alta tensione: "cittadini chiusi a casa, stranieri liberi di assembrarsi"

Una nuova foto riaccende le polemiche a Cassibile. Nello scatto, realizzato questa mattina lungo via Nazionale, si nota subito un assembramento di persone davanti ad una attività commerciale aperta. Secondo il racconto di diversi residenti, vi si venderebbe cibo etnico. Sono almeno 7 e tutti stranieri. Nessuno indossa la mascherina e il distanziamento sociale è un miraggio.
Proprio nelle ore scorse, sulla scorta di simili e ripetute scene, la deputata regionale Rossana Cannata ha depositato una interrogazione urgente all’Ars. In precedenza, il Movimento 5 Stelle aveva sollecitato l’intervento della Prefettura per tutelare la dignità dei tanti extracomunitari che popolano la tendopoli di Cassibile e per assicurare la giusta sicurezza sanitaria e sociale ai residenti.
La tensione è purtroppo alta. Ed alcuni episodi avvenuti negli ultimi giorni parrebbero testimoniarlo. Urgono soluzioni prima che si scaldino gli animi.
“Questi assembramenti sono ormai diventati scene quotidiane di cui faremmo a meno. Abbiamo lanciato l’allarme alcuni mesi orsono e siamo rimasti inascoltati”, dice arrabbiato Paolo Romano, l’ex presidente di circoscrizione. “Stiamo cercando in ogni modo di far capire che Cassibile e Fontane Bianche in questo periodo stanno attraversando una fase veramente paradossale: i cittadini chiusi e privati dalle più elementari libertà e gli extracomunitari liberi di fare quel che vogliono. Questi sono dei veri e propri soprusi, perpetrati nei confronti della cittadinanza di Cassibile e di Fontane Bianche. Noi – prosegue Romano – non abbiamo nulla contro queste persone, ma protestiamo con veemenza contro le istituzioni che non fanno nulla o fingono di non capire. È arrivato il momento di dire basta. Utilizzeremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per ripristinare la legalità a Cassibile ed a Fontane Bianche”.




Baraccopoli di Cassibile e Covid: interrogazione all'Ars e lettera al prefetto

La difficile situazione che si è venuta a creare a Cassibile approda all’Ars. Le proteste e le preoccupazioni espresse dai cittadini per via della baraccopoli allestita alle porte della frazione, con la conseguente difficoltà nel contenimento del rischio di contagio del Coronavirus  è al centro di un’interrogazione presentata dalla deputata regionale di Fratelli d’Italia Rossana Cannata. E’ indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci e agli assessorati alla Salute e alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro. Che nel periodo della raccolta a Cassibile i braccianti stranieri si ritrovino un una tendopoli alle porte del quartiere non rappresenta di certo una novità. Un problema che sembrava dovesse essere risolto con l’allestimento di un villaggio con i servizi annessi, di cui si era discusso l’anno scorso in prefettura, con un protocollo d’intesa che non ha , tuttavia, trovato applicazione. Ma quest’anno la baraccopoli di Cassibile si inserisce in un contesto decisamente più problematico, per via della pandemia. Nell’interrogazione, Cannata chiede provvedimenti per rafforzare i controlli, facendo pressing sul Governo per ottenere risorse anche finanziarie da destinare ad un’adeguata accoglienza dei migranti con un’attività di controllo adeguata per il contenimento del contagio del Covid-19. La richiesta è anche quella di un’intervento per gestire l’emergenza immigrazione, “che sta toccando prevalentemente le cose siciliane e che non è stata fermata dalla pandemia in corso. A questo- spiega la parlamentare regionale- si aggiunge il fatto che l’emergenza sanitaria impegna uomini e mezzi in attività specifiche e questo rischia di far si che misure di contenimento possano essere eluse” . Cannata evidenzia come le norme igienico -sanitarie nella tendopoli non siano affatto adeguate e che questo “crea allarme , proteste e preoccupazione nei cittadini”. Accanto a questo, l’atavico problema del caporalato. “I clandestini- evidenzia la parlamentare dell’Ars- diventano gli schiavi dei loro caporali , al servizio di aziende agricole senza scrupoli”. Una “situazione insostenibile- prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia- quella di Cassibile. Il rischio è anche quello di una criminalità diffusa”. Ragioni per cui Rossana Cannata chiede provvedimenti immediati.

Sul tema interviene anche la Cooperative Insieme, che si rivolge al prefetto, Giusi Scaduto. Alla rappresentante dell’ufficio territoriale di Governo, la cooperativa chiede la “tutela della comunità di Cassibile e dei braccianti agricoli extracomunitari che- si legge nella nota – non si sono attenuti ai provvedimenti emergenziali che interessano l’intera nazione. Si rilevano quotidianamente assembramenti lungo la strada principale della frazione e nelle strade limitrofe, nei supermercati e all’ufficio postale, senza il prescritto distanziamento sociale”. La comunità di lavoratori immigrati, inoltre, non disporrebbe di mascherine e guanti. La richiesta è quella di attivare maggiori controlli per evitare assembramenti e rassicurare i cittadini di Cassibile, in cui la preoccupazione si manifesta in maniera sempre crescente. Chiesta, infine, la sanificazione della baraccopoli.




Siracusa. I ristoranti riaprono per una sera: flashmob di protesta

Anche diversi ristoratori di Ortigia e della zona Umbertina parteciperanno al flashmob di protesta “Risorgiamo Italia”. A partire dalle 21 di questa sera, accenderanno le luci dei loro locali, rigorosamente chiusi al pubblico. Con indosso i dispositivi di protezione individuale, esporranno il cartello con il logo del flashmob nazionale. E domattina consegneranno, simbolicamente, le chiavi delle loro attività al sindaco.
Protestano così contro le severe misure governative, disposte per la riapertura delle attività di settore. Per molti, quella di questa sera potrebbe seriamente essere l’ultima “apertura”, seppure simbolica.
Luci accese e tavole ben apparecchiate, ma senza clienti. Un immagine dei ristoranti prima del lockdown e di come vorrebbero tornare ad essere tra poche settimane con l’aiuto del governo.




"Bad Mask", la Guardia di Finanza sequestra oltre 9.000 mascherine in tutta Italia

Oltre 9.000 mascherine sono state sequestrate in tutta Italia, su delega della Procura di Siracusa, nell’ambito dell’operazione “Bad Mask”, mirata a contrastare i comportamenti illegali che sfruttano l’emergenza sanitaria. Erano state importate e immesse in commercio senza rispettare le regole della normativa di settore.
A finire sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle, a seguito di alcuni controlli richiesti dai colleghi di Bologna, è stata una società lentinese che opera nel settore della distribuzione di dispositivi di protezione individuale. Le indagini avrebbero fatto emergere la non attendibilità della certificazione di conformità alla normativa europea dei dispositivi distribuiti.
Da una ricerca effettuata, è emerso che il codice relativo al certificato è risultato estraneo all’ente certificatore e, quindi, falso.
Le ulteriori attività hanno rivelato che l’amministratore della società, originario di Augusta, ha acquistato le protezioni da una società romana, già oggetto di attenzione mediatica a livello nazionale che, in questo periodo di emergenza, ha importato dalla Cina e immesso sul mercato nazionale grossi quantitativi di dispositivi di protezione individuali.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza siracusana, i dispositivi appartengono a una partita di merce per la quale il Direttore Centrale dell’Inail (competente a ricevere le comunicazioni da parte di produttori e importatori come previsto dell’attuale normativa derogatoria di cui all’art. 15 del D.L. 18/2020) ha espressamente vietato alla società importatrice l’immissione in commercio.
E’ scattata così la ricostruzione dell’intera filiera commerciale che ha raggiunto le provincie di Milano, Roma, Bologna, Ravenna, Forlì, Siracusa, Caltanissetta, Catania e Ragusa: numerose le attività commerciali destinatarie del provvedimento di perquisizione emesso dalla Procura e finalizzato al sequestro di mascherine di protezione facciali.Le attività di polizia giudiziaria sono state estese anche alle sedi della società importatrice.
L’importatore romano e il distributore lentinese sono stati segnalati per il reato di frode nell’esercizio del commercio nonché per l’immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza.
L’immissione sul mercato di mascherine non idonee mette a serio repentaglio la sicurezza dei cittadini i quali, pensando di essere tutelati da tali dispositivi, si espongono al rischio epidemiologico.




A Palazzolo Acreide nasce via Calogero Rizzuto

Una via di Palazzolo dedicata a Calogero Rizzuto. Il sindaco, Salvo Gallo l’ha annunciato questa mattina. Una decisione assunta per rendere omaggio al direttore del parco archeologico, morto per Coronavirus. “In questo momento così difficile- spiega- vogliamo compiere questo gesto importante. La strada che conduce al Teatro greco di Palazzolo porterà il nome di Rizzuto, che tanto ha fatto per questo territorio. Siamo sicuri che non sarà un problema il fatto che la procedura non sia quella normalmente prevista per la toponomastica. Con Rizzuto abbiano messo a fuoco tanti aspetti, una grande progettualità. Difficile raccogliere la sua eredità, ma sono sicuro che Calogero abbia tracciato un bel percorso, così come le modalità. Ha fatto ripartire i siti archeologici e di farli rivivere”. La targa è già pronta, realizzata con la stessa pietra del teatro greco.




Parrucchieri ed estetisti, il lockdown aumenta l'abusivismo: "problema sociale e sanitario"

Sono oltre mille le imprese attive in provincia di Siracusa in questo particolare segmento, con poco più di tremila dipendenti. Numeri che, come denuncia Cna, rischiano di precipitare per effetto del prolungamento del lockdown per la categoria che non potrà riaprire se non dal primo giugno. “Il protrarsi del lockdown rappresenta un durissimo colpo per acconciatori, parrucchieri e centri estetici con il rischio reale di una perdita di oltre il 50% delle imprese a seguito dello stop prolungato”.
Una condizione che torna ad alimentare l’esercizio abusivo della professione. “Parliamo di migliaia di operatori non regolari, senza alcuna posizione Iva, né previdenziale, che si recano presso le abitazioni di persone e senza i necessari presìdi di sicurezza. Un fenomeno che rappresenta una autentica bomba epidemiologica oltre ad essere intollerabile per chi opera regolarmente e nel rispetto di tutte le norme vigenti”, spiegano Innocenzo Russo e Giampaolo Miceli, rispettivamente presidente e vice di Cna Siracusa.
“Questo fenomeno va affrontato con estremo vigore perché rappresenta un fortissimo rischio per le nostre comunità, per i nostri cittadini, svilendo il lavoro regolare e professionale di tantissimi imprenditori che stanno già investendo, non poche risorse, per garantire il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza e la massima
salubrità dei locali per collaboratori e clienti”.
Torna allora attuale il progetto di Cna “Imprese Vere”, dal quale sono scaturiti specifici protocolli d’intesa con alcune amministrazioni comunali, con una serie di collaborazioni finalizzate alla segnalazione degli abusivi ai servizi di Polizia Municipale dei Comuni. Contro l’abusivismo, a tutela delle imprese vere, Cna Siracusa chiede un argine in tutti i centri della provincia per evitare il colpo di grazie a quelle attività rispettose delle norme anche in una fase complessa come quella del prolungato lockdown.