Siracusa. Medicinali a domicilio per Covid o isolamento: interviene la Croce Rossa

Consegne a domicilio dei medicinali erogati dalle farmacie territoriali dell’Asp. Lo prevede un protocollo sottoscritto con la Croce Rossa Italiana e subito operativo. Il servizio è disponibile per pazienti positivi al COVID-19 o con obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario e per pazienti fragili ovvero anziani, soggetti con più patologie o che hanno difficoltà a ritirare la terapia presso i punti di distribuzione aziendali dell’intero territorio provinciale. Gli utenti possono richiedere la consegna, dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12,30, chiamando i seguenti numeri telefonici: 0931/989676 – 0931/989662 – 0931/989675 – fax 0931/989692. Per la farmacia dell’ospedale Umberto I di Siracusa la prenotazione telefonica è possibile chiamando il numero 0931 724413 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. La consegna verrà effettuata entro 48/72 ore. Si consiglia di chiamare con largo anticipo. Ulteriori informazioni sono reperibili nel sito internet aziendale all’indirizzo www.asp.sr.it nella sezione “Coronavirus, i servizi”




Quasi mezzo chilo di marijuana, cocaina e metadone in auto: arrestati zii e nipote

Circa 400 grammi di marijuana, un involucro contenente circa 6 grammi di cocaina, un flacone di metadone e 910 euro, probabile provento di spaccio. E’ quanto la polizia ha rinvenuto in marsupi e zaini all’interno di un’auto di grossa cilindrata all’interno della quale si trovavano Sebastiano Santoro, 49 anni  e Veronica Aglieco, 41, insieme al nipote della coppia, Angelo Aglieco, 19 anni, tutti floridiani. I tre sono stati bloccati dalla Squadra Mobile durante i controlli finalizzati all’epidemia Covid-19. Gli operatori, transitando per le vie di Siracusa,  hanno incrociato un’autovettura di grossa cilindrata che, alla loro vista, sfrecciava a velocità sostenuta  fino alla periferia ovest. Gli investigatori hanno notato che a bordo del veicolo c’erano tre persone, tutte senza mascherina. Intimato l’ “alt” è scattata la perquisizione del mezzo, da cui è emerso il trasporto dello stupefacente. I tre sono stati posti ai domiciliari e sanzionati per la violazione delle norme anti-contagio.




Fase 2, protesta dei sindaci: "Il Governo ci lascia in trincea senza indicazioni"

Sindaci critici nei confronti del Governo per il nuovo decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’avvio della cosiddetta Fase 2. Del fronte dei primi cittadini insoddisfatti fa parte anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che sottolinea come non si abbia ancora dal Governo alcuna concreta indicazione su quali operazioni avviare per “rendere sostenibili le misure di contingentamento per le attività che non potranno riaprire”. Preoccupazioni che riguardano l’economia locale. Ma riguardano anche altri aspetti, come la mancata “riapertura dei cimiteri, con misure adeguate, per assecondare le richieste dei cittadini che pressano per poter tornare a rendere omaggio ai loro cari defunti”.  Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese ritiene che il calendario delle ripartenze non sia stato ben studiato. L’idea del primo cittadino della città etnea sarebbe stata quella di anticipare al 18 maggio l’apertura di bar e ristoranti. Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando esprime il proprio dissenso per le modalità adottate dal Governo per questa seconda fase dell’emergenza Coronavirus. “Si poteva consentire una maggiore apertura, ad esempio per le chiese- secondo il primo cittadino del capoluogo siciliano- rispettando le distanze fisiche”.  I sindaci lamentano un contesto che lascerà le amministrazioni comunali in trincea, senza avere indicazioni e strumenti sufficienti.




Ferla-Cassaro. Riaperto il Ponte sul Fiume Anapo: il tratto torna percorribile

Riaperto questa mattina al transito il Ponte sul Fiume Anapo. Come preannunciato nelle scorse ore, dopo il dissequestro e le prove di carico effettuate, il Libero Consorzio Comunale ha emanato l’ordinanza che rende nuovamente percorribile il tratto, a seguito del suo consolidamento. Nel primo pomeriggio, sopralluogo del sindaco, Michelangelo Giansiracusa, che attraverso una diretta Facebook ha mostrato l’arteria, adesso nuovamente operativa. Una notizia che gli abitanti di Ferla e Cassaro attendevano da mesi. La chiusura del tratto risale, infatti, a circa nove mesi fa, con un percorso articolato, il sequestro, i lavori e infine il dissequestro. Il consolidamento ha riguardato dunque anche i piloni, sui quali il primo cittadino ha preannunciato che si soffermerà con una diretta specifica, per mostrare l’esito degli interventi portati a termine. Altro ambito, invece, quello riguardante il rifacimento dell’asfalto, non previsto in questa fase ma che potrà essere successivamente richiesto. Giansiracusa ha evidenziato il lavoro di squadra portato avanti insieme al Comune di Cassaro, con il sindaco Milena Garro. Ruolo importante anche quello svolto dall’Arma dei Carabinieri.




Priolo. Ciapi nell'occhio del ciclone, il deputato Zito chiede l'accesso agli atti

Un’interrogazione all’Ars per richiedere l’accesso agli atti relativi alla vicenda denunciata dai dipendenti del Ciapi, l’ente di formazione professionale di Priolo. Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito è pronto a presentarla. “Se si prosegue in questa direzione, come denunciato dai dipendenti, il Ciapi potrebbe essere destinato a restare nel limbo-sottolinea Zito-  Non possiamo permettere che un ente di qualificata formazione professionale della zona industriale di Priolo resti in balia del governo regionale di turno che non ha nessuna idea su cosa farci. E’ per tali ragioni che stiamo preparando una interrogazione parlamentare all’assessorato regionale per vederci chiaro e verificare la situazione che hanno denunciato i dipendenti, che sono le vere vittime della cattiva gestione degli ultimi 20 anni”. Zito prosegue evidenziando che  “i comportamenti irrazionali e clientelari di cui parlano devono essere verificati, da qui la mia richiesta di accesso agli atti per verificare la regolarità della procedura per la selezione del Direttore”. L’esponente del M5S annuncia infine l’intenzione di fare, con i colleghi all’Ars, “tutto quel che sarà necessario per evitare un nuovo scandalo dopo le operazioni Spartacus e Prometeo”




Siracusa. Ztl, confermati per maggio gli orari attuali

Confermata dal Settore Mobilità e Trasporti anche per il mese di maggio la modifica ai giorni e agli orari della Ztl in Ortigia, già in vigore dallo scorso 24 marzo.
Da venerdì 1 maggio e per tutto il mese rimane confermata la momentanea articolazione in atto vigente: venerdì e prefestivi, dalle 20 alle 24; sabato dalle 17,00 alle 24; domenica e festivi, dalle 11 alle 24.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 111 contagiati, 52 ricoverati, 24 deceduti

Anche la Regione, nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento dell’epidemia, ha ammesso l’evidente errore di ieri sui numeri dei positivi. Per la provincia di Siracusa, aveva subito chiarito la reale situazione l’Asp. “Un errore materiale nel calcolo dei dati relativi alle province comunicati ieri è stato corretto e assorbito in quelli odierni”, spiegano da Palermo.
Gli attuali positivi in provincia di Siracusa sono 111. Di questi, 52 attualmente ricoverati, 86 i guariti e 24 i deceduti.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (15, 21, 11); Catania, 663 (108, 218, 80); Enna, 300 (128, 74, 28); Messina, 376 (93, 109, 48); Palermo, 344 (67, 89, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Trapani, 92 (6, 40, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Siracusa. "Pronto Soccorso, rischio aumento contagi": il team che gestisce l'emergenza scrive all'Asp

“Pericolosa la gestione sia clinica che di controllo delle infezioni ospedaliere nell’area grigia istituita al primo piano dell’ospedale Umberto I”. Aumentano, insomma, i rischi. Lo dice una nota firmata dai medici Antonino Bucolo, Giuseppe Capodieci, Paolo Bordonaro e Rosario Di Lorenzo, a cui è affidata la gestione dell’emergenza nella struttura sanitaria e che sostituiscono il direttore sanitario Giuseppe D’Aquila.  “Il piano aziendale prevede nel Pronto soccorso l’area grigi, già attivata – si legge nella lettera- al primo piano. Le ulteriori disposizioni che fanno convogliare dagli altri presidi dell’azienda i pazienti grigi presso il Pronto soccorso dell’Umberto I hanno permesso di evidenziare una serie di problematiche tali da rendere pericolosa la gestione, sia clinica che di controllo delle infezioni ospedaliere, di questi pazienti”.
Il problema della promiscuità potrebbe, secondo la disamina dei quattro dirigenti medici, non essere eliminabile. Un rischio che quindi sarebbe alto. “Nonostante gli sforzi fatti per la netta separazione -si legge nella lettera – dei percorsi del Pronto soccorso permane ed è forse non eliminabile la promiscuità dei pazienti afferenti al Pronto soccorso e ricoverati nell’area grigi del percorso Covid perché le distanze di sicurezza non possono essere rispettate quando il numero dei pazienti supera la capienza dei posti letto (18). Accade, con preoccupante frequenza che non può più, eticamente, essere ignorata che pazienti che necessitano di ricovero nei reparti di area chirurgica (Chirurgia, Urologia, Chirurgia vascolare, Ortopediae Orl) e dell’area medica (Cardiologia e Utic e Nefrologia) stazionano oltre il limite tollerabile nell’area grigi per le seguenti motivazioni: attesa esito del tampone; attesa di pazienti con falso negativo, per cui si attende un altro tampone; attesa per le preoccupazioni sollevate dai direttore delle Unità operative complesse che hanno serie difficoltà e perplessità a ricoverare pazienti provenienti dell’area grigi insieme a pazienti sicuramente negativi, segnalando che i pazienti provenienti dell’area grigi, in caso di overbooking, possono essere stati contagiati e diventare loro stessi veicolo di infezioni. In queste condizioni è arduo, se non impossibile, garantire la sicurezza dei pazienti”. 
La via per risolvere il problema esisterebbe ed è indicata proprio nella nota dei medici all’Asp . Si tratterebbe di “formare l’intero Pronto soccorso per la sola  gestione dei pazienti Covid19 positivi e grigi. Creare 3 aree dipartimentali chirurgiche separate sia strutturalmente che come personale comprendenti l’area pulita all’interno dell’attuale chirurgia (piano 2, ortopedia, chirurgia generale e Orl), l’area pulita di Chirurgia vascolare e Urologia (piano 4) e dell’area grigia all’interno dell’intero terzo piano (10 posti letto) dove si trova la sala operatoria dedicati ai pazienti grigi. Inoltre, nel terzo piano sarà possibile ricavare nei locali ex Orl una zona di degenza di area Medica previa valutazione dei percorsi congiuntamente con l’Uoc tecnico”.




Siracusa. Coronavirus, si aggravano le condizioni di uno dei medici dell'Umberto I

Si sarebbero aggravate nelle ultime ore le condizioni di uno dei medici dell’ospedale Umberto I risultato nelle settimane scorse positivo al coronavirus. Lo si apprende da fonti sanitarie. Le condizioni dell’uomo, ricoverato nel covid center siracusano, desterebbero preoccupazioni anche secondo fonti sindacali.
Secondo quanto trapela, si tratterebbe di uno dei primi medici ad avere contratto il covid-19 in una fase in cui destava scalpore, presso l’opinione pubblica, la catena di contagi all’interno del nosocomio di Siracusa.
Le forti critiche per la gestione dell’emergenza hanno poi portato all’arrivo di un covid team regionale di supporto che, dopo corposi e studiati interventi, ha “normalizzato” la vita quotidiana dell’ospedale sotto la pressione del coronavirus.
E’ stato però necessario chiudere reparti come Geriatria e Medicina insieme alla Stroke Unit. Positiva la differenziazione dei percorsi covid-non covid e la creazione di un doppio pronto soccorso.




Siracusa. Covid, Madeddu: "Non ci sono numeri pazzi e vi spiego perchè"

“Il numero dei positivi a Siracusa non è affatto sottostimato rispetto alla media regionale”. Le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di FMITALIA dall’infettivologo Gaetano Scifo non trovano d’accordo l’epidemiologo Anselmo Madeddu (direttore sanitario dell’Asp e presidente dell’Ordine dei Medici). “L’analisi dei dati covid esposta venerdì scorso -spiega Madeddu-  non è condivisibile su un piano rigorosamente epidemiologico. Secondo l’infettivologo i positivi a Siracusa sono sottostimati nei confronti della media regionale per via dello scarso numero di tamponi. Ma in realtà non è così”. Per motivare il proprio dissenso, Madeddu parla di dati e li interpreta.  “Sul sito della Regione si legge che al 25 aprile i tamponi in Sicilia sono 68.251 su una popolazione di 5 milioni, che rappresentano l’1,37%. Alla stessa data i tamponi a Siracusa sono 5.489 su 400.000 abitanti, che rappresentano sempre l’1,37%. Dunque se sottostima c’è, è una bias sistemica, cioè è uniforme su tutta l’Isola, lasciando invariati i rapporti tra l’incidenza regionale (più alta) e quella di Siracusa (più bassa)-argomenta Madeddu-.  Evidentemente i problemi che ha avuto Siracusa con la carenza dei tamponi li hanno avuto tutti in Sicilia, a conferma che il problema non è locale, ma regionale e nazionale.Per quanto riguarda l’analisi dei decessi, poi, la letalità non è adatta, perché esprime solo l’indice della virulenza del virus che, visti i limiti fiduciali, è omogeneo. La misura più adatta ai confronti scientifici è la mortalità. E Siracusa ha un tasso di mortalità standardizzato sovrapponibile a quello siciliano e più basso di Catania, Messina ed Enna”. Madeddu non condivide nemmeno la stima dei 330 casi che in realtà si conterebbero in provincia di Siracusa sulla base della proiezione dei casi domiciliari.  “La stima dei casi attesi, sperimentata su un’incidenza di riferimento, infatti, si calcola con un metodo ben noto agli epidemiologi, che si chiama “standardizzazione indiretta”. Partendo dai casi “osservati” in Sicilia, occorre prima calcolare gli “attesi” nell’Isola, sperimentati sull’incidenza di Siracusa. Il delta ottenuto è il coefficiente di correzione necessario per rendere confrontabili le proporzioni. Quindi si possono calcolare gli “attesi” di Siracusa, ovvero quelli che ci aspetteremmo qualora vi avessimo osservato le stesse proporzioni della media regionale. In altri termini, se i “casi domiciliari” a Siracusa avessero avuto la stessa incidenza della media regionale, al posto dei 46 casi “osservati” ce ne saremmo dovuti aspettare 119 “attesi”. Ma allo stesso modo al posto degli 82 guariti “osservati”, ce ne saremmo aspettati 35 “attesi”. E al posto dei 50 “ricoveri” osservati ce ne saremmo aspettati 32 “attesi”. E così via. Mettendo insieme tutti i casi “osservati” (domiciliari, ricoveri, guariti e decessi) e tutti i casi “attesi”, il totale è identico, ovvero 201, e non certo 330”.  Probabile, però, secondo Madeddu che la sottostima possa essere legata ai positivi asinomatici, che pertanto “non si vedono. Ma considerato che il rapporto Tamponi/Popolazione è identico, questo vale per tutta l’Isola. La spiegazione è semplice. Quando si stima un singolo componente di un “sistema”, la stima deve coinvolgere tutte le componenti. A Siracusa si osservano meno “casi domiciliari” proprio perché ci sono più “ricoveri” e più “guariti””. Madeddu parla, pertanto, di precisa strategia.  “E ora che sono partite le USCA, la nuova strategia è quella di aggredire la malattia ancor prima, al domicilio-spiega ancora-  E di questo va datto atto ai colleghi del reparto di Malattie Infettive, e dunque alla eredità che, da ottimo maestro, ha saputo lasciare il dottor Scifo. E ci riferiamo agli straordinari colleghi Franco, Di Stefano e Sapia e ai giovani che li affiancano, e che hanno saputo applicare efficacemente le strategie sanitarie aziendali”.