Siracusa. Covid-19: chi raccoglie lavanda, chi esce perchè non sopporta più la moglie

L’insopportabile moglie, l’irrinunciabile passeggiata in campagna, il piacere di una sigaretta all’aperto e dulcis in fundo, l’incontenibile bisogno di rispondere al richiamo della lavanda. Umanità varia, spiegazioni sempre più bizzarre, segno che la stanchezza dell’isolamento si fa sentire. Così, la polizia, si ritrova a dover annotare motivazioni come quelle appena citate, tutte vere, probabilmente perfino autocertificate, che sono costate ai cittadini che le hanno utilizzate le salate sanzioni previste dal Dpcm per il contenimento del contagio del Coronavirus. Andando per ordine, dunque, un uomo ha confessato di avere avuto un diverbio con la moglie e di essere, pertanto, uscito di casa per fare una passeggiata per potersi calmare. Un altro uomo ha dichiarato, invece, di raccogliere cespugli di lavanda. Come non farlo, del resto, con quello che la natura offre in questo momento (un pizzico di sarcasmo, ovviamente, in questa considerazione). Chi fumava una sigaretta e chi faceva un giretto in campagna, invece, non sono motivazioni che risultano nuove. Figurano, al contrario, tra le maggiormente utilizzate quando una ragione vera di necessità, lavoro o salute, non la si ha.




Sortino. Centro per l'Impiego chiuso da anni, Bongionvanni: "Riapertura subito"

Riaprire la sede di Sortino del Centro per l’Impiego. La richiesta parte da Nello Bongiovanni, consigliere dell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei. ” Il cittadino -ricorda Bongiovanni- è costretto fare riferimento alla sede di Siracusa. In un momento delicato come quello attuale con esigenze urgenti da parte dei lavoratori e con l’aumento purtroppo dei disoccupati in cerca di impiego e in cerca delle tutele statali di cui hanno diritto, è necessaria la riapertura dell’Ufficio”. Il consigliere dell’Unione Valle degli Iblei ricorda anche che “di fronte ad un’emergenza sanitaria di queste dimensioni costringere i sortinesi a percorrere 35 km per raggiungere l’ufficio sito in Siracusa, richiedere eventualmente un giorno di assenza dal lavoro, con la relativa spesa a proprio carico sarà  insostenibile”.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 98 contagiati, 64 ricoverati, 17 deceduti

Continua a salire il numero dei guariti dal coronavirus in provincia di Siracusa. Sono adesso 68, cifra di tutto riguardo. Quanto agli attuali positivi, il report quotidiano fornito dalla Regione ne segnala 98, uno in più rispetto ad ieri. I ricoverati sono invece 64. I deceduti 17.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 626 (100, 111, 71); #Enna, 323 (175, 29, 25); Messina, 404 (128, 52, 41); Palermo, 348 (71, 45, 27); Ragusa, 57 (4, 6, 6); Trapani, 112 (7, 18, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Il Papa telefona al sindaco Italia: "Emozione indescrivibile, ha detto che prega per Siracusa"

Una telefonata che ha lasciato il sindaco, Francesco Italia impietrito, un’emozione incredibile. “Pronto?” e dall’altra parte: “Lei è il sindaco di Siracusa? Sono Papa Francesco e non è uno scherzo”. Erano le 17 circa di ieri pomeriggio. Una domenica pomeriggio, non come tutte le altre, perchè siamo in emergenza Coronavirus e perchè lui è il sindaco di una città che nelle scorse giornate è stata per una serie di ragioni al centro di una vera e propria bufera. Da qui a poter immaginare, tuttavia, che rispondendo ad una delle numerose telefonate che arrivano ogni giorno, si sarebbe trovato dall’altra parte il Pontefice in persona, nemmeno una fervida fantasia avrebbe potuto condurre Italia a ipotizzarlo. E invece, come ha raccontato questa mattina su FMITALIA, la telefonata è arrivata. “Non appena ho sentito la voce del Papa, istintivamente mi sono messo in piedi- racconta- ho continuato a chiedere con chi parlassi: era davvero lui”. Il Pontefice ha ricevuto la lettera di un concittadino, che gli ha raccontato  di Siracusa, di quello che sta accadendo in questi giorni, di come stiamo vivendo l’emergenza Covid- e ha chiesto al Papa una benedizione speciale per la città e per l’amministrazione comunale. Papa Francesco ha detto al sindaco che ha saputo cosa sta accadendo e ha voluto lanciare, attraverso il primo cittadino, un messaggio all’intera cittadinanza:  “Ho saputo cosa state facendo. Volevo farvi sapere che sono vicino a Siracusa e prego per voi”. “Ci siamo lasciata con la promessa di preghiere reciproche-conclude il sindaco- Non lo potrò mai più dimenticarlo”.




Siracusa. Partorire ai tempi del Covid-19, Bucolo: "Nessun rischio in ospedale"

“Nessun rischio per le donne in gravidanza in ospedale”. Il direttore di Ginecologia e Ostetrica, Nino Bucolo rassicura quante, in queste settimane, stanno esprimendo preoccupazioni perchè prossime al parto ma fortemente impaurite dall’idea di dover accedere, pertanto, all’interno dell’ospedale. Il timore è legato alla possibilità di poter contrarre il coronavirus. “L’ospedale non è un covo in cui si può contrarre l’infezione- premette Bucolo- Se rispettiamo le regole non si corrono rischi, lavoriamo con attenzione alla sicurezza delle donne e dei bambini che danno e daranno alla luce. Diamo il massimo della nostra professionalità”. Bucolo, che fa parte della squadra di medici chiamati a riorganizzare l’ospedale dopo la bufera che si è abbattuta sul nocomomio, entra nel dettaglio e garantisce che, con il reparto di Neonatologia la collaborazione è stretta e valida. Anche i piccoli, se dovesse servire, esiste una stanza isolata per evitare situazioni eventuali di promiscuità. “L’ospedale è un posto sicuro – spiega Bucolo- Ci sono due ingressi: uno è quello sporco del pre-triage, l’altro è quello pulito, a cui accedono quanti non presentano alcun sintomo o alcun precedente che possa in qualche modo far pensare all’ipotesi Covid” . Entrando nel dettaglio delle donne in gravidanza, a loro è dedicata una tenda apposita di pre-triage, distanziata dall’altra. ” Alle donne che accedono viene chiesto tutto quello che ci serve per capire se ci sono elementi, anche legati a parenti, oltre che sintomi, per i quali non sia il caso di accompagnarle al Gruppo Parto ma in una terza sala travaglio e parto dove non hanno alcun contatto con le altre persone.  Se invece la donna non presenta nessun sintomo, viene accompagnata al secondo piano, dove farà il suo percorso come prima, per raggiungere il gruppo parto. All’interno dell’ospedale è stato allestito anche un ascensore esclusivamente dedicato alle gravide. Le donne con sospetto Covid vengono subito sottoposte a tampone. Restano nella terza sala isolata fino all’esito. Nessuna possibilità di promiscuità. E’ un percorso blindato”. E’ chiaro che il rispetto delle regole è alla base del funzionamento del sistema studiato e allestito. “Tutto il personale ha l’obbligo di indossare i presìdi di protezione personale. Le pazienti, se non ne sono munite, saranno dotate di mascherina.”. Il Reparto di Ginecologia e Ostetricia non ha registrato nessun caso positivo, altra garanzia fornita da Bucolo. “Tutto il personale è stato sottoposto a tampone e gli esiti sono arrivati lo scorso venerdì: tutti negativi”. Ci sono luoghi per svestirsi, prima di accedere alle aree pulite e questo, come fa notare il dirigente medico, nel caso del Gruppo Parto è acquisito da tempo, avendo a che fare con aree chirurgiche. Nel video realizzato proprio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, gli attimi di questa emergenza, con la vita, che continua a nascere, la passione, che i sanitari impiegano ogni giorno, anche e ancor di più durante quest’emergenza.




Siracusa. Il Comune dona 2.800 mascherine ffp2 all'ospedale

Consegnato oggi all’ospedale di Siracusa una fornitura di mascherine destinata al personale sanitario.
Si tratta di 2.800 presidi del tipo FFP2 donate dal Comune di Siracusa. Palazzo Vermexio ha acquistato nei giorni scorsi con fondi propri i presidi, con una spesa complessiva di quasi 20 mila euro. Le mascherine sono state consegnate direttamente dal sindaco Francesco Italia alla farmacia del nosocomio.
“Un aiuto ai medici e a quanti nel nostro ospedale – afferma Italia – si stanno impegnando in prima persona contro il Covid-19. Una maniera per far sentire, attraverso un gesto concreto, la vicinanza della città a chi tutti i giorni, più di altri, si espone ai rischi dell’epidemia”.




Apparecchi e attrezzature per la sanità: le donazioni di politici, enti e grande industria

Sono stati consegnati all’Asp di Siracusa i sofisticati apparecchi e le relative attrezzature per il completamento di 12 postazioni di terapia intensiva all’Umberto I. Si tratta, nel dettaglio, di dodici monitors multiparametrici e tre centrali di monitoraggio donati da Confindustria Siracusa e dalle società del polo petrolchimico siracusano Sonatrach Raffineria Italiana, Sasol Italy, Isab-Lukoil, Erg Power, Eni Versalis. A completare la donazione anche una fornitura di ecografi, elettrocardiografi e carrelli attrezzati per il centro Covid 19 dell’ospedale Muscatello di Augusta.
“In questo drammatico momento di emergenza mondiale, il vostro gesto è espressione concreta di nobiltà d’animo e senso civico, nonché di vicinanza con l’Istituzione che si occupa della salute dei cittadini”. E’ il ringraziamento che il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, ha voluto esprimere in una nota siglata assieme ai direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Salvatore Iacolino.
Una lettera di ringraziamento è stata inoltre indirizzata ai deputati nazionali e regionali del M5S di Siracusa che hanno donato 4 ventilatori polmonari per l’ospedale di Augusta.
L’Asp ha voluto rivolgere il suo grazie anche alla Banca di Credito cooperativo di Pachino che ne ha donati altri due oltre quattro elettrorespiratori, al Fondo sociale Eternit che ha contribuito con 4 ventilatori polmonari, al Lions Club di Lentini con un ventilatore d’emergenza, all’Ordine degli Avvocati di Siracusa per avere contribuito con cinque ventilatori polmonari e venti maschere facciali.
E ancora ringraziamenti al Comando Marittimo Sicilia per avere donato una barella per il bio-contenimento, mascherine e protezioni facciali al Centro Covid dell’ospedale di Augusta, al Consorzio Universitario Mediterraneo orientale di Noto che ha donato 2 ventilatori polmonari, all’onorevole Giuseppe Gennuso che ha donato 4 ventilatori polmonari, all’Avis di Siracusa per una unità ecografica portatile e dieci caschi CPAP, al Rotary Club Siracusa che ha donato un monitor portatile corredato da dieci video broncoscopi monouso, alla Fondazione Rava che ha contribuito con un broncoscopio operativo, alla CIMI EBAT che ha donato due frigoriferi biologici, congelatore, lampade da sterilizzazione e dodici sistemi di trasporto di materiale biologico e una somma di denaro per altri acquisti.
“Profonda gratitudine ai tantissimi altri benefattori che hanno contribuito e continuano a manifestarsi con raccolte fondi, somme per l’acquisto di attrezzature e donazioni di migliaia di ogni tipo di dispositivi di protezione individuali fino a Confartigianato imprese Sicilia che in occasione della Santa Pasqua ha pensato agli operatori sanitari destinando loro tante colombe pasquali”, si legge nella nota dell’Azienda Sanitaria Provinciale.




Querela al promotore della petizione online? Vittorio Sgarbi: "Musumeci si dissoci"

Il promotore della petizione online con cui si chiedono le dimissioni dei vertici Asp di Siracusa incassa anche la solidarietà di Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte e politico ha dedicato alla vicenda un post sulla sua pagina Facebook. Condividendo peraltro un articolo di SiracusaOggi.it, dedicato al botta e risposta a distanza dopo l’annunciata querela del dg Salvatore Lucio Ficarra, Sgarbi si rivolge direttamente al presidente della Regione, Musumeci. “Caro Presidente Musumeci, forse è opportuno che la Regione Siciliana si dissoci dall’azione sconsiderata di tale Ficarra, che invece di fornire risposte ai cittadini, intimidisce annunciando querele. La mia solidarietà a Giuseppe Patti”, quanto postato. E per esser sicuro di venire letto, Vittorio Sgarbi tagga proprio Musumeci nel testo del suo breve post.




Rizzuto, il documento inedito mostrato su La7: il medico chiedeva ricovero

Un certificato medico con la richiesta di ricovero per Calogero Rizzuto. Il documento inedito, redatto dal medico di base, è stato mostrato ieri durante “Non è l’Arena”, la trasmissione di La7 condotta Massimo Giletti. E’ stato proprio il conduttore a mostrare il documento, in collegamento il figlio del direttore del parco archeologico di Siracusa, Audenzio Rizzuto.
“Un documento importante, che non è uscito prima. Lo facciamo noi. Qui c’è la data dell’11 (marzo, ndr) e il medico di base chiede il ricovero per Calogero Rizzuto”, dice Giletti mentre mostra una stampa del certificato. “Come interpreta le parole di Ficarra (dg dell’Asp di Siracusa, ndr)?”, chiede allora al figlio di Calogero Rizzuto. “Offensive per la mia famiglia”, la secca risposta.
L’Asp sostiene che il compianto direttore del parco archeologico avrebbe rifiutato il ricovero proposto dai medici dell’Umberto I. Un punto al centro anche dell’inchiesta della Procura di Siracusa che con tempismo si è mossa per accertare cosa sia realmente accaduto.
Clicca qui per rivedere il momento in cui viene mostrato il documento.




Coronavirus, la vicenda Siracusa su La7: "direttore Asp, venga a spiegare"

“A Siracusa qualcosa non ha funzionato”. Massimo Giletti punta il dito contro il dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. Pochi minuti dopo le 22.30, il conduttore di Non è l’Arena si occupa del caso della morte per coronavirus di Calogero Rizzuto, direttore del parco archeologico.
Molti dettagli della storia, quelli raccontati dalla famiglia, sono noti. E vengono ribaditi dal figlio di Rizzuto, Audenzio, in collegamento con lo studio della trasmissione di La7. Vengono velocemente ripercorsi e, tra gli ospiti, Sallusti non tentenna un attimo: “malasanità” dice, mentre dopo poco viene mostrata la richiesta di ricovero predisposta dal medico curante di Rizzuto.
Un ricovero che, secondo il direttore generale dell’Asp, Rizzuto avrebbe invece rifiutato. C’è un indagine della Procura che dovrà chiarire anche questo passaaggio.
Ma l’ospedale di Siracusa torna ad essere “chiacchierato” a livello nazionale. Giletti ripropone il famoso video-shock dell’infermiere Marco Salvo. E parte alla carica del dg Ficarra. “Abbiamo chiesto intervista, non ha neanche risposto alla mail. Un direttore generale non può sottrarsi al confronto”, dice e poco dopo: “grave che non sappia come verificare chi lavora per lui, visto che ha bollato quel video come fake news. Atteggiamento arrogante con Report. Venga settimana prossima a rispondere di quello che è successo”, insiste Massimo Giletti.
Tra sette giorni tornerà quindi ad occuparsi del caso Siracusa. “Abbiamo documenti, abbiamo tante testimonianze”, annuncia.
Nuove tensioni in vista per il management Asp che sperava di aver chiuso il caso con il covid team ed il suo lavoro di normalizzazione dell’Umberto I.