Siracusa. La paura del contagio allontana i pazienti dall'ospedale, sottovalutati gli infarti

La paura del contagio tiene i pazienti lontani dall’ospedale di Siracusa. Al punto che persino sintomi riconducibili all’infarto vengono sottovalutati, con conseguenze potenzialmente gravi. A lanciare l’appello è allora il direttore di Emodinamica, il dottore Marco Contarini. Il reparto è considerato una eccellenza e sono centinaia le testimonianze di pazienti “salvati” dall’equipe del medico siracusano, una vera eccellenza invidiata dalle principali realtà ospedaliere.
Il timore di contrarre il virus in un ospedale al centro di mille polemiche avrebbe però indotto molti a sottovalutare sintomi e dolori, “e così siamo tornati indietro di vent’anni” denuncia Contarini per via del drastico calo di accessi. Aumenta il rischio di mortalità, quando invece le procedure da anni applicate in reparto consentirebbero un sereno decorso.




Avola. Sopralluogo del sindaco all'ospedale "Di Maria": "Due positivi, attesa per gli altri"

Sopralluogo all’ospedale Di Maria. Il sindaco, Luca Cannata ha fatto tappa questa mattina all’interno della struttura sanitaria, con l’obiettivo di  fare chiarezza sulla notizia relativa ai 12 casi positivi accertati e di un possibile focolaio all’interno del nosocomio della zona sud della provincia. Al termine del suo sopralluogo, il primo cittadino esclude che la situazione possa essere seria come sembrava nelle ultime ore.  “Era necessario fare chiarezza- spiega il sindaco- Niente allarmismo, ma soltanto la necessità che i cittadini abbiano contezza di quello che si fa per evitare la diffusione del Coronavirus”. Luca Cannata assicura di avere chiesto subito spiegazioni al direttore Rosario Di Lorenzo. “Due i positivi accertati, mentre per gli altri casi si è -garantisce Cannata -in attesa dell’esito dei tamponi effettuati. Ci sono dei tamponi che vengono ripetuti, altri che sono, invece, al primo prelievo “. Il primo cittadino assicura di avere chiesto di conoscere ogni singolo esito, sia  “di chi sta nuovamente sottoponendosi a tampone, sia di tutti coloro i quali lo fanno per la prima volta. E’ fondamentale mantenersi esclusivamente sul campo delle prove certe”. Intanto l’Asp assicura che “tutti gli operatori sanitari sottoposti a controllo sono stati precauzionalmente allontanati dal lavoro e posti in isolamento domiciliare. Ogni qualvolta viene accertato anche un solo caso dubbio, scattano le procedure che prevedono anche la sanificazione e nebulizzazione degli ambienti interessati nonché il controllo dei pazienti ricoverati. I tamponi effettuati a questi ultimi hanno dato tutti esito negativo”.




Emergenza covid-19, la donazione del Rotary Club Siracusa: videobroncoscopi ed alimenti

Il Rotary Club Siracusa ha donato 10 video-broncoscopi monouso, e relativo monitor, all’Unità di Terapia Intensiva dell’ospedale Umberto I. Donati anche generi alimentari per l’infanzia e 150 uova di Pasqua alla Caritas diocesana, con un impegno totale di oltre 6.000 euro.
“Nel quadro di questa emergenza ci fa piacere ricordare anche l’impegno dei singoli soci. Quelli direttamente impegnati in prima linea, come il dottore Maurilio Carpinteri, primario dell’Unità di Terapia Intensiva, e quelli che sono intervenuti con significative donazioni, come la Irem. L’azienda ha donato agli ospedali di Siracusa e Noto centinaia di mascherine, tute protettive e caschi respiratori”, spiega il presidente del Rotary Club Siracusa, Francesco Tabacco.




Siracusa. Bonus 600 euro: al via gli accrediti, in provincia oltre 19 mila bonifici

Vengono accreditati in queste ore e già da ieri sera i primi bonus da 600 euro previsti dal Governo per l’emergenza Coronavirus. L’Inps regionale rende noti i numeri di quest’operazione. In provincia di Siracusa sono state presentate 29.799 domande. Per i primi 19.638 richiedenti, ok all’accredito. Per 2.561 cittadini sono invece in corso le verifiche relative ai dati Iban. In percentuale, vuol dire che in provincia di Siracusa è stato presentato l’8,34 per cento delle domande nella regione e si sta effettuando il pagamento per 8,32 per cento rispetto al totale regionale. Dando uno sguardo al dato regionale, in Sicilia sono state presentate 357.455 domande da titolari di Partita Iva. In pagamento oggi oltre 236 mila bonus. Verifiche Iban per 38 mila 200 cittadini siciliani. In Italia le richieste sono state oltre 4 milioni,  più della metà delle quali (2 milioni e mezzo circa) ritenute valide e in fase di accredito.




Verso la ripartenza: il 4 maggio cantiere della Siracusa-Gela a pieno regime

“Il prossimo 4 maggio, salvo imprevisti, il cantiere dell’autostrada Siracusa-Gela ripartirà a pieno regime. Già dalla prossima settimana, comunque, avranno luogo alcuni interventi minori nel rispetto delle normative di prevenzione del contagio”. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, al termine di una videoconferenza dedicata all’autostrada Siracusa-Gela, alla presenza dei tecnici del Consorzio per le autostrade siciliane e dell’impresa appaltatrice Cosedil. Attualmente, sui lotti 6, 7 e 8 fra Rosolini e Modica, è in corso la costruzione di quasi 20 km di tracciato autostradale.
“L’opera, così come decine di altre in Sicilia, ha subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza coronavirus – spiega Falcone – ma il Governo Musumeci ha in ogni caso mantenuto costante la vigilanza sul cantiere, garantendo grazie all’impegno del Cas anche i necessari flussi di liquidità. Lavoriamo così al dopo emergenza, per farci trovare pronti quando il lockdown avrà fine e contenere gli effetti della crisi economica sull’Isola”.




La Comunità Cinese dona 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari: "Andrà tutto bene"

La Comunità Cinese di Siracusa dona alla città 3 mila mascherine e due ventilatori polmonari.La consegna, questa mattina, davanti ad un esercizio commerciale di viale Tisia. A ritirarle, il sindaco, Francesco Italia. La Comunità Cinese locale ha raccolto oltre 10 mila euro. I prodotti sono arrivati nelle scorse ore. “Forza Italia, Forza Cina, andrà bene”- hanno dichiarato i cittadini cinesi durante la breve cerimonia di consegna, tutti rigorosamente indossando la mascherina protettiva. “Lavoriamo e viviamo qui- ha aggiunto una lavoratrice e mamma cinese- e abbiamo qui i nostri bambini. Siamo insieme in questa battaglia”. A donare sono stati 23 commercianti, tra ambulanti, gestori di negozi e ristoratori. Cifre variabili quelle versate, da 200 a tremila euro a seconda delle possibilità di ciascuno.   Dal sindaco, Italia, parole di ringraziamento. Subito dopo, il primo cittadino ha consegnato il materiale all’ospedale Umberto I di Siracusa.




Priolo. Controlli mirati nei supermercati ma niente ordine alfabetico

Controlli mirati, finalizzati a garantire il rispetto della regola di andare al supermercato non più di una volta al giorno. Nessuna turnazione secondo ordine alfabetico, però.A Priolo si è deciso di agire in questo modo.  E’ quanto emerso da una specifica riunione presso il Coc, il centro operativo comunale, allestito al Palazzo Municipale. Hanno preso parte all’incontro il sindaco, Pippo Gianni, il Dirigente di Protezione Civile, Gianni Attard, il Comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri.
Nel corso dell’incontro è emerso che la turnazione basata sull’ordine alfabetico avrebbe potuto creare difficoltà ad alcune fasce della popolazione. E’ stato pertanto deciso di procedere in maniera diversa, sempre con l’obiettivo di snellire le code all’esterno dei punti vendita di generi alimentari e diminuire l’esposizione al contagio da Coronavirus per i cittadini e i dipendenti.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 87 positivi, 55 ricoverati, 11 deceduti

Gli attuali positivi in provincia di Siracusa sono 87 nel report di aggiornamento quotidiano fornito dalla Regione. Aumentano i ricoverati, che salgono a 55, ed aumentano anche i guariti che ad oggi sono 58. Salgono purtroppo ad 11 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: #lAgrigento, 127 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 117 (22, 8, 10); Catania, 593 (128, 59, 63); Enna, 293 (177, 21, 21); Messina, 358 (133, 45, 36); Palermo, 327 (71, 41, 23); Ragusa, 58 (6, 4, 5); Trapani, 111 (13, 17, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Lo sbarco di Portopalo, lo sfogo del sindaco: "Controlli in mare carenti"

Sono tutti stati sottoposti a tampone i 75 migranti sbarcati ieri a Portopalo (altri due sono stati, invece, ricoverati per fratture e lievi problemi sanitari). Gli esiti arriveranno entro il pomeriggio. L’amarezza del sindaco Gaetano Montoneri è tanta. Dopo l’arrivo dei migranti si è scatenata la rabbia di tanti, anche sui social. Frasi come “buttali in mare”, hanno colpito il primo cittadino e lo addolorano. Il primo cittadino assicura di avere agito in maniera impeccabile. “Sono scesi da soli- spiega il sindaco- Li abbiamo trovati quando avevano già toccato terra. E stiamo anche cercando altri migranti, perchè ci è stato segnalato un ulteriore sbarco. Dalla notte pattugliamo l’intero territorio, con tutte le forze dell’ordine in campo. Con la luce sarà più semplice individuarli. Abbiamo anche l’ausilio di un elicottero decollato da Catania. Sarebbero due gruppi di clandestini”. Montoneri si chiede dove siano, piuttosto, i controlli in mare, a partire dalle acque internazionali. “Si deve cercare una soluzione in mare- tuona- Non fateli arrivare a terra”. Secondo Montoneri “due dei migranti approdati presentano sintomi molto sospetti”. Assolutamente non veritiera, secondo le garanzie del sindaco, l’ipotesi, paventata anche da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che i migranti siano stati liberi di girare per il paese. “L’organizzazione a terra ha funzionato- ribadisce il primo cittadino- Mi ha avvisato un pescatore, non chi è addetto al controllo del mare. E’ lì, dunque, che bisogna intervenire con un potenziamento dei controlli”. Intanto il Comune si starebbe organizzando con un proprio scafo per pattugliare le coste.




Canicattini. Anziani contagiati in casa di cura, la rabbia del sindaco : "Doveva essere evitato"

“Quanto accaduto a Canicattini doveva essere evitato”. Il sindaco, Milena Miceli non usa mezzi termini e commenta esprimendo tutto il proprio dispiacere, ma anche il proprio rammarico, il caso dei 10 anziani ospiti di una casa di riposo e tre operatori risultati positivi al Coronavirus sui 15 presenti .  Miceli parte da una rassicurazione. “La situazione adesso è sotto controllo, l’abbiamo blindata dal momento in cui ne siamo venuti a conoscenza- premette- ma abbiamo il rammarico è grande. Avremmo avuto un mese di tempo per prepararci ad affrontare l’emergenza e invece questo non è stato fatto”. Gli anziani risultati positivi sono stati trasferiti al centro Covid di Noto. “Le loro condizioni di salute sono discrete- spiega il sindaco- sono asintomatici, così come asintomatici sono gli operatori contagiati, posti infatti in isolamento a casa. Il punto è però un altro. La gestione è stata sbagliata e solo adesso si comincia ad organizzare quello che occorreva predisporre subito in termini di indicazioni dei comportamenti da adottare nei territori: protocollo d’intervento, innanzitutto”. Il Coronavirus sarebbe arrivato all’interno della casa di riposto di Canicattini perchè probabilmente veicolato da un’anziana ospite che nei giorni precedenti era stata ricoverata nel reparto di Geriatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa per patologie pregresse. “La donna è stata poi dimessa- racconta il sindaco Miceli- senza che sia stata sottoposta ad un tampone, come sarebbe stato opportuno fare, ritengo. E’ , dunque, tornata nella struttura. A titolo precauzionale è rimasta nella sua stanza, senza frequentare gli ambienti comuni .Fino a quando ha iniziato ad accusare sintomi che ne hanno comportato nuovamente il ricovero in ospedale per Covid. Il 118 ha prelevato la nonnina e l’ha condotta al nosocomio”. A quel punto il sindaco ha chiesto che tutti gli ospiti ed operatori della struttura venissero sottoposti a tampone. Una rappresentanza del reparto di Malattie Infettive ha raggiunto la struttura, effettuato visite. Giovedì mattina, i tamponi. Sabato, gli esiti. “Occorreva prepararsi per tempo- ribadisce Miceli- e non aspettare così tanto, che il danno fosse già fatto, prima di predisporre quanto serve per gestire l’emergenza. Bene che si sottopongano a tampone gli utenti che hanno fatto accesso al Pronto Soccorso negli ultimi 16 giorni a partire dal 9 aprile- osserva la prima cittadina- ma questo, a mio parere, deve essere fatto anche per gli accessi ai reparti”.

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