Siracusa. Mascherine donate ai poliziotti, il Siulp: "grazie alla Consulta Civica"

Mascherine in dono per i poliziotti siracusani. Le prime 100 sono state consegnate questa mattina al segretario provinciale del Siulp, Tommaso Bellavia, dalla Consulta Civica di Siracusa. Si tratta di mascherine riutilizzabili e lavabili, con una tasca per introdurre un filtro di carta forno, realizzate da sarte volontarie.
“Si sta creando una rete virtuosa e per certi versi commovente tra varie componenti della società civile e tra i cittadini e le donne e gli uomini delle Istituzioni impegnati in prima fila nell’emergenza sanitaria. Dopo la gratuita sanificazione di tutti i mezzi della Polizia di Stato, la Consulta sta continuando a fornire esempi di vicinanza al Siulp, maggior sindacato del Comparto Sicurezza difesa, non dimenticheremo mai coloro che si stanno prodigando per aiutare i servitori dello Stato in un momento così difficile”. Questo il messaggio di ringraziamento pubblico del segretario del Siulp, Tommaso Bellavia.
“Il pensiero in questa giornata non può non andare ancora una volta ai colleghi operativi impegnati sul campo e, in particolar modo, a quanti stanno affrontando da ieri l’emergenza legata alla nuova ondata di sbarchi di migranti”.




Siracusa. Fra' Daniele porta le reliquie di Santa Lucia in piazza: invocata la sua intercessione

La piazza deserta, la sera, nelle abitazioni intorno, tutti a casa. Ieri sera Fra Daniele, parroco della Basilica Santuario Santa Lucia al sepolcro di Siracusa, ha voluto dare un segnale di vicinanza ai fedeli, alla città, ai siracusani, devoti alla Patrona, Santa Lucia. Per questo motivo ha portato le reliquie della Santa della Luce fuori dalla Chiesa, invocando la sua protezione, per la città e per il mondo intero per sua intercessione. Qualcuno, dai balconi, ha notato quanto stava accadendo. Molti altri, no. E proprio nel silenzio di un gesto così intimo, Fra Daniele ha invocato la Patrona della città di Siracusa. Alcune settimane fa, l’affidamento della città alla Madonnina delle Lacrime. Un modo per trovare nella religione e nella devozione il conforto e la speranza in un momento difficile come quello che tutti viviamo a causa dell’emergenza sanitaria ed economica e a causa dell’isolamento a cui siamo costretti.




Siracusa. Ponte di Pasqua, oltre mille controlli della Municipale: 22 sanzioni

Oltre mille persone controllate (1028), 22 sanzionate. E’ il bilancio dei controlli effettuati dalla Polizia Municipale durante il Ponte di Pasqua. Nelle giornate di domenica e lunedi, i vigili urbani sono stati impegnati nella verifica del rispetto delle misure di contenimento del Coronavirus, con particolare attenzione agli spostamenti verso le zone balneari e di villeggiatura, vietate da quanto disposto dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Tutte le forze dell’ordine sono state impiegate in provincia, come deciso durante un apposito Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato nei gironi precedenti e presieduto dal prefetto, Giusy Scaduto. La polizia municipale ha effettuato, inoltre 30 controlli in esercizi commerciali nella giornata di ieri. Il maggior numero si sanzioni è stato registrato nella giornata di ieri, con 19 persone risultate fuori casa senza una valida ragione. Il giorno di Pasqua, invece, su 505 persone controllate, le sanzioni sono state tre.




Siracusa. La scomparsa di Pippo Rizza, importò i dettami dell'hairstyling moderno

E’ morto ieri uno dei pionieri dell’hairstyling a Siracusa. All’età di 74 anni è scomparso Pippo Rizza. In oltre 50 anno ai attività ha dettato mode e tendenze organizzando decine di manifestazioni di acconciatura. Il suo salone, negli 80 e 90 del secolo scorso, era in via Tisia ed era considerato un laboratorio di eleganza ed avanguardia modaiola. L’aggiornamento costante, la formazione e la necessità di trovare sempre nuovi stimoli sono stati alla base della sua dedizione professionale, trasmessa a giovani acconciatori di cui è stato mentore e punto di riferimento. Pippo Rizza è stato anche tra i fondatori del premio di categoria “Siracusa che opera”.
Alla moglie Lucia ed ai due figli Mario e Marilena giunge in queste ore il cordoglio dei tanti che non hanno mai smesso di apprezzare le qualità umane e professionali di Pippo Rizza.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 90 contagiati, 48 guariti, 11 deceduti

Scende a 90 il numero di contagiati in provincia di Siracusa. Ieri i dati regionali ne registravano 99. Oggi, alle 19, si registrano, invece, 48 guariti e 11 deceduti, con 50 persone positive ricoverate. Questa la situazione nelle altre province: Agrigento, 125 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (22, 8, 10); Catania, 586 (130, 57, 61); Enna, 290 (179, 16, 21); Messina, 357 (134, 44, 35); Palermo, 321 (70, 41, 23); Ragusa, 58 (6, 4, 5); Siracusa, 90 (50, 48, 11); Trapani, 110 (14, 17, 4).




Ricoverato e poi dimesso, muore nel reparto covid dell'Umberto I: esposto dei familiari

“Abbiamo dato mandato al legale di fiducia di informare la competente Autorità Giudiziaria, anche e soprattutto per evitare che una simile vicenda possa ripetersi con qualche altro malcapitato”. I figli di Domemico Zappalà, 87 anni, deceduto lo scorso 4 aprile all’Umberto I di Siracusa dopo essere risultato positivo al coronavirus, sono decisi ad andare fino in fondo. E ripercorrendo a ritroso la dolorosa storia del loro genitore, parlano di “calvario”.
Tutto ha inizio lo scorso 18 febbraio, quando l’uomo viene ricoverato nel reparto di neurologia del Muscatello di Augusta. “Doveva essere sottoposto a controlli di routine, per via di un piccolo deficit mnemonico, molto frequente in soggetti ultraottantenni”, raccontano oggi i due figli. Nessun problema pregresso. Dopo qualche giorno, “contagiato (verosimilmente, ndr) da uno dei pazienti con cui divideva la stanza, inizia ad avere febbre alta e problemi respiratori, contraendo una broncopolmonite”. La situazione peggiora e “il 7 marzo viene dapprima sottoposto al tampone covid-19, quindi trasferito in ambulanza al reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Siracusa, dove qualche giorno dopo arriva l’esito del tampone: negativo al covid, ma positivo al virus H1N1-tipo A e B”.
Passa poco tempo e Domenico Zappalà viene trasferito in Pediatria e poi di nuovo in Malattie Infettive. Sono i giorni dei primi problemi logistici all’interno dell’ospedale siracusano. “Il 13 marzo, senza febbre, ma ancora alle prese con problemi respiratori ed alimentato via flebo, viene nuovamente spostato, stavolta in Geriatria, da dove il successivo 20 marzo viene dimesso, con nostra grande sorpresa, al fine ridurre al minimo il rischio di infezione da covid-19, i cui casi stavano aumentando sempre più”, prosegue il racconto dei due figli.
L’uomo non sarebbe ancora del tutto guarito, ma viene rimandato comunque a casa “con l’ausilio dell’ossigeno e senza assistenza domiciliare a causa della indisponibilità di personale”, lamentano i familiari.
E le condizioni dell’uomo in effetti peggiorano, dopo qualche giorno trascorso a casa. “Così il 30 marzo, dopo l’intervento di personale del 118, viene nuovamente ricoverato, stavolta presso la tenda pre-triage nel frattempo allestita (in isolamento ovviamente) e sottoposto per la seconda volta al tampone che, come comunicatoci la notte tra l’1 ed il 2 aprile, risulta positivo. Per cui nella stessa mattinata del 2 aprile viene trasferito d’urgenza in Terapia Intensiva e 24 ore dopo, essendosi ulteriormente aggravato, nella nuova rianimazione-covid, dove arriva in condizioni disperate e dove muore il 4 aprile, trascorrendo gli ultimi 5 giorni della sua vita in totale isolamento”.
“Non ci è stato ancora fatto il tampone”, è l’ulteriore denuncia dei familiari rimasti in stretto contatto con il oro congiunto sin quasi all’ultimo. “Ci è solo stato consigliato l’isolamento domiciliare per 14 giorni”. E allora, per fare piena luce su tutti i passaggi di questa dolorosa vicenda, la famiglia dell’uomo ha chiesto l’intervento della magistratura.




Siracusa. Giorni di passione per l'Umberto I: tanti problemi e piove sul bagnato

A lavoro anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta il nuovo vertice alla guida dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Riunioni dopo riunioni e primi provvedimenti operativi per garantire la piena funzionalità di reparti e funzioni, sotto il peso di una conta di positivi tra i sanitari in costante aumento.
Ogni soluzione viene esaminata e attentamente valutata. I primi provvedimenti, subito operativi, sembrano andare nella direzione del recupero del tempo perso. La gestione non è semplice in questa fase e sotto questa pressione. Va riconosciuto alla commissiome interna alla guida del nosocomio un non comume impegno.
Ma la fortuna non arride. E mentre questa mattina erano in corso ulteriori incontri, ha iniziato a circolare l’indiscrezione relativa ad uno dei componenti della nuova direzione medica dell’ospedale: sarebbe in malattia proprio da questa mattina, con febbre alta e alcuni sintomi da valutare. “Solo lieve indisposizione”, si affrettano a precisare fonti ospedaliere.
Im ogni caso, sembra piovere sul bagnato per l’Umberto I. Un ospedale che tenta di rialzarsi dopo una prima fase non felicissima nella gestione dell’emergenza covid. Al punto che ora il primo problema rischierebbe di diventare la disponibilità (o la reperibilità) di personale infermieristico e medico.




Siracusa. Tamponi per chi è andato in Pronto soccorso negli ultimi 15 giorni

Blocco dei ricoveri in Pediatria all’ospedale Umberto I di Siracusa e tamponi a tutti i pazienti arrivati in Pronto Soccorso nelle due settimane precedenti al 9 aprile. Sarebbero alcune delle prime misure assunte dai tre medici chiamati a gestire l’emergenza Covid all’ospedale Umberto I dopo la bufera che si è abbattuta sulla sanità siracusana, Nino Bucolo, Giuseppe Capodieci e Paolo Bordonaro. Gli infermieri di Pediatria vengono già impiegati da alcune ore al Pronto Soccorso Covid e i medici vengono resi disponibili per consulenze e trasferimenti negli ospedali di Avola e Lentini, dove i piccoli pazienti dovrebbero essere trasferiti.. I tre dirigenti medici starebbero inoltre riorganizzando i percorsi all’interno del nosocomio, differenziando le aree di ingresso e predisponendo regole per muoversi all’interno della struttura. Per tutti, ad esempio, sarebbe prevista , all’arrivo, la misurazione della temperatura attraverso l’impiego di thermoscan . In realtà servirebbero più infermieri e anche alcuni medici in più rispetto a quelli di cui l’ospedale dispone. In totale l’esigenza calcolata sarebbe di una trentina di infermieri e di 7-8 medici. Lacuna che, a quanto pare, sarebbe parzialmente colmata con l’impiego del personale infermieristico di Pediatria. Una delle novità che potrebbero essere introdotte riguarderebbe, inoltre, i tamponi. Potrebbero essere effettuati a tutti coloro i quali hanno registrato il proprio ingresso al Pronto soccorso entro due settimane precedenti al 9 aprile scorso. Allo studio ci sarebbe, inoltre, la creazione di equipe multidisciplinare che abbiano uno pneumologo come punto di riferimento, anche per il ruolo centrale che l’unità di Pneumologia assume nell’approccio con pazienti con sintomatologia suggestiva, rendendo chiari diversi aspetti della possibile positività, prima ancora dell’esito del tampone orofaringeo.




Siracusa. Coronavirus, ancora un medico positivo all'ospedale Umberto I

Ancora un medico dell’ospedale Umberto I risultato positivo al Covid-19. Sarebbe stato messo in quarantena, mentre si ricostruisce, come da protocollo la catena dei contatti del professionista siracusano. Sono giornate ancora particolarmente difficili, dunque, per la sanità siracusana, nell’occhio del ciclone per una serie di vicende, a partire dalla morte del direttore del parco archeologico, Calogero Rizzuto che, in un concatenarsi di fattori, hanno infine condotto alla nomina di tre medici per gestire l’emergenza al posto del direttore di presidio, Giuseppe D’Aquila, ufficialmente in ferie. A riorganizzare percorsi e organizzazione sono adesso Nino Bucolo,Giuseppe Capodieci e Paolo Bordonaro. Intanto, dopo il decesso di un paziente di geriatria si starebbe muovendo la Procura, visto l’esposto dei familiari, secondo cui l’anziano è arrivato in ospedale per un’ulcera, ma sarebbe deceduto per Coronavirus.




Siracusa. Interventi a sostegno delle microimprese: la richiesta della Cna

“Interventi a sostegno delle microimprese del territorio, in un contesto di emergenza eccezionale che rischia seriamente di dare il colpo di grazia ad un’economia già logorata da troppi anni di crisi economica”.
Queste le richieste scritte in una lettera inviata ai sindaci dai presidenti comunali di CNA Siracusa.
“Oggi – spiegano Innocenzo Russo e Gianpaolo Miceli rispettivamente presidente prov.le di CNA e vice segretario – la partita si gioca esclusivamente sul contenimento del contagio e sul rispetto di tutte le prescrizioni e raccomandazioni espresse dagli organi competenti. Il nostro ruolo di rappresentanti però ci impone di riflettere da subito su misure importanti di sostegno all’economia reale che oggi vede molto lontano il ritorno alla normalità”.
A tal proposito i rappresentanti comunali nelle missive chiedono di “valutare seriamente di saldare le commesse delle micro e piccole imprese prestate agli enti per alleggerire il peso dello stop per la emergenza contingente. Una determinazione correlata ovviamente alle azioni a favore degli enti locali poste dai governi nazionale e regionale. Al contempo la richiesta di valutare, ove possibile, di dare un sostegno economico una tantum alle imprese chiuse che operano in regime di locazione, impossibilitate ad esercitare e gravate da impegni economici insostenibili”
La CNA siracusana ha altresì scritto agli enti presenti nel territorio per sollecitare anch’essi alla erogazione dei crediti vantati dalle imprese nella piena consapevolezza che per alcuni basterebbe solo questo per alleviare il peso dell’emergenza.
“CNA sta valutando anche strumenti di anticipazione di questi crediti perché la variabile tempo risulta cruciale in un momento così delicato. Ci aspettiamo collaborazione e sostegno per scongiurare la fine di migliaia di operatori nel territorio ed una irrimediabile batosta per un sistema economico troppo debole per resistere ancora a crediti non onorati da parte della PA”.